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Autore: serelily    21/10/2012    13 recensioni
[Spin Off di Dimmi che ti importa]
Seth è andato via, al college, pronto a vivere la sua nuova vita! Vuole dimenticare Steve e quello che gli ha fatto una volta per tutte.
Garreth è un ragazzo solare, che ama la musica e la vita.
Ma soprattutto, Garreth ama le persone.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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- Questa storia fa parte della serie 'You can be anything you want to be'
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TI ASPETTERO' TUTTO IL TEMPO DEL MONDO

PROLOGO



Garreth Bailey era fondamentalmente fiero di tre cose che riguardavano la sua persona.
Primo, il suo aspetto. Non era vanitoso, ma adorava i suoi ricci scuri e i suoi occhi cangianti, tra il verde e il caramello.
Secondo, la sua chitarra. Era appartenuta a suo zio e veniva tramandata in famiglia come un oggetto sacro. Prima era stata di suo padre, poi di Charlie, suo fratello, e infine sua.
E terzo, il suo orientamento sessuale. Sì, perché Garreth, o Gary, era gay e fiero di esserlo. Non aveva mai fatto assolutamente nulla per nasconderlo, né alla famiglia, né agli amici.
Non aveva mai sentito il bisogno di fare coming out, semplicemente perché da piccolo non faceva nulla per nascondere quello che provava. Già dall’asilo tornava a casa e raccontava alla mamma che si era innamorato del suo compagno di giochi, e la donna sorrideva e lo abbracciava. Molti genitori l’avevano criticata per il fatto che così non faceva altro che confondere il figlio, ma lei e il marito erano fermamente convinti che non c’era niente di confuso nel loro bambino, se gli piacevano i maschi invece che le femmine.
Così Garreth era cresciuto felice e forte, aveva sempre avuto l’appoggio delle persone a lui care e non aveva mai avuto problemi ad affrontare i bulletti che credevano di poterlo infastidire. Viveva la sua sessualità in maniera così naturale che, prima o poi, tutti si stancarono di tormentarlo e cominciarono a vedere al di là della cosa.
Ora Garreth stava vivendo un periodo meraviglioso della sua vita. Frequentava l’università per laurearsi in sociologia e intanto seguiva corsi di musica, viveva in uno splendido appartamentino assieme ai suoi due migliori amici, Sammy e Clara, e aveva una splendida storia con David, l’uomo dei suoi sogni.
Come tutte le mattine, Garreth prese la cartella piena di libri e, pimpante, afferrò le chiavi di casa per dirigersi a lezione.
Aveva preso l’abitudine di passare dalla caffetteria sotto casa e prendersi un cappuccino e una brioche, visto che non gli piaceva mangiare da solo.
I suoi coinquilini non erano affatto mattinieri come lui, per cui a casa mangiava quasi sempre da solo la mattina.
Da un paio di settimane lavorava nella caffetteria un ragazzo. Era più piccolo di Garreth, forse di qualche anno, ed era incredibilmente tenero.
Come tutte le mattine, quando Garreth entrò, lo vide trafficare con i bicchieri, cercando di fare il più velocemente possibile.
Quando il ragazzino alzò gli occhi e lo vide, arrossì e lo salutò, impacciato, rischiando di far cadere i bicchieri che stava pulendo.
«Il solito?» chiese il ragazzino, mentre Garreth prendeva posto su uno sgabello di fronte al bancone.
«Sì, grazie» disse il ragazzo riccioluto prima di fargli un largo sorriso.
Il ragazzino si spostò i capelli biondo scuro dagli occhi marroni, concentrato nella preparazione del cappuccino.
Nonostante lo vedesse tutti i giorni, Garreth non aveva ancora scoperto il suo nome. Il ragazzino era incredibilmente timido, e a lui questa cosa piaceva.
Non che gli interessasse per altri versi. Lui era felice con David, nonostante non gli andasse molto a genio il fatto di doversi nascondere, ma il ragazzino gli piaceva, lo inteneriva.
Gli sembrava un cucciolo sperduto, e Garreth si era messo in testa che spettava a lui guidarlo.
«Ecco qua» disse il ragazzino porgendogli con attenzione la sua tazza e portandogli la solita brioche al miele.
«Sai, riflettevo che sono giorni che vengo qui e ancora non so il tuo nome» disse, addentando con gusto la brioche.
Il ragazzino arrossì vistosamente, cominciando a balbettare.
«Ecco, io mi…»
Garreth rise, ma in quel momento vennero interrotti dal padrone del locale.
«Vai a prendere le ordinazioni del tavolo due, Seth, è un po’ che aspettano.»
Il ragazzino annuì e dopo aver fatto un mezzo sorriso all’altro, corse via alla velocità della luce.
Seth.
Così era questo il nome del cucciolo.
Voleva diventare suo amico a tutti i costi, e ci sarebbe riuscito. Si vedeva lontano un miglio che era solo in città e non riusciva ad ambientarsi. Sarebbe stato divertente.
Perché Garreth era così, spontaneo e impulsivo. Se gli piaceva una persona, doveva diventare suo amico a tutti i costi.
Pagò il suo cappuccino e uscì dal bar, salutando Seth con la mano per poi prepararsi ad un'altra giornata con il sorriso sulle labbra.
 
Seth arrossì al pensiero che il bellissimo ragazzo, che spesso e volentieri gli rubava il sonno, gli avesse chiesto il nome.
Era così bello e così dannatamente sorridente che Seth faceva fatica a ricordarsi come si chiamava quando lo vedeva.
Veniva lì così tante volte che oramai il ragazzino lo conosceva bene.
Mentre slacciava il grembiule e si apprestava a prendere la borsa per recarsi a lezione, fantasticò su come sarebbe stato bello averlo come amico.
Amico, solo questo.
Non era ancora pronto a guardare qualcuno come un potenziale fidanzato. Rabbrividì solo al pensiero; no, decisamente non era ancora pronto a superare Steve e tutto quello che gli aveva fatto.
Preferiva restare solo.
Con un sospiro accelerò il passo; non voleva arrivare in ritardo alla prima ora di lezione, rischiando un rimprovero dal professore.
Per fortuna non accadde, e la mattinata si rivelò abbastanza fruttuosa. Dopo le lezioni, tornò alla sua stanza, che aveva preso in affitto da una signora piuttosto anziana. Era stata l’unica che aveva accettato il suo cane, Spike.
Seth non era disposto a separarsene.
Quando accese il pc, trovò una mail di Lucas e Josh. Quei due pazzi che si erano messi in testa di trattarlo come se fosse il loro figlioletto.
E un po’ sentiva di essere come figlio loro, sebbene la differenza di età fosse soltanto otto anni.
Rise alle loro raccomandazioni di coprirsi bene e di mangiare abbastanza, soprattutto Lucas, che non aveva ancora abbandonato la sua modalità mamma chioccia, nonostante fosse costantemente impegnato con il ristorante.
Seth si accese una sigaretta, mentre continuava a vagabondare su internet, sorridendo.
La sua vita stava prendendo una piega decisamente positiva. Sperava soltanto che sarebbe durata a lungo. Ora che era uscito dalla parte peggiore che avesse mai vissuto, non aveva certo intenzione di ritornarci.


Un grazie a SNeptune84 che ha betato questo capitolo! <3 <3
Scusate con il ritardo, so che avevo promesso da secoli questa storia e non mi davo mai una mossa a pubblicare ma sono tipo super impegnata con l'uni e quindi ho sempre poco tempo per scrivere come vorrei. Due parole.. Purtroppo non so con quanta regolarità potrò aggiornare... Cercherò di farlo più spesso che posso..
Poi, il personaggio di Garreth è cop...coff coff ehm liberamente ispirato a Blaine-Darren Criss di Glee, in onore della mia patuffola, visto che lo ama, a cui dedico questa storia <3
Che dire... Non vedo l'ora di leggere le vostre impressioni.. Un bacione
Sere <3

   
 
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