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Autore: Severa Piton    22/10/2012    5 recensioni
- Io ti piaccio, non è vero? -
Sirius aveva preferito essere diretto, non voleva girarci troppo intorno. A giudicare dal rossore che invase il viso della ragazza e il velo lucido che le illuminò gli occhi, non doveva aver fatto la scelta giusta.
Lily si sentiva imbarazzatissima.
- Ultimamente mi sono accorto che mi guardi spesso. E arrossisci quando io ricambio gli sguardi. E ieri mi hai baciato... -
- Ultimamente? Te ne sei accorto ultimamente? Sono due anni che ti guardo!"
Genere: Fluff, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Lily Evans, Sirius Black | Coppie: Sirius/Lily
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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Lily Evans e Sirius Black NdA: Lo ammetto, la fine è strana, interpretatela un po' a modo vostro. C'è un leggero OOC, ma non mi sembrava tanto da metterlo negli avvertimenti.
Bene. Vi auguro buona lettura e non venite a cercarmi a casa con i Bazooka. :3
Grazie!








Solo un bacio.




Lily Evans, quinto anno, sedeva al lungo tavolo dei Grifondoro. Quel giorno nevicava, in sala grande, e i fiocchi di neve sparivano prima di atterrare dei piatti degli alunni.

La ragazza dai capelli rossi osservava con gli occhi socchiusi e un lieve sorriso un suo compagno di Casa. Se qualcuno avesse dovuto descrivere il suo sguardo, avrebbe detto che somigliava a quello degli innamorati: perso e lieto.
Qualche posto più in là, nella fila davanti a quella di Lily, sedavano i Malandrini, i quali, come ogni volta, erano presi dai loro scherzi. Lily pensava che fossero degli egocentrici: secondo lei ridevano così tanto perché amavano il suono delle proprie voci. Lei, al contrario, odiava i loro schiamazzi. Odiava come la voce di James diventava acuta, odiava gli squittii di Minus, il rosso che colorava le guance di Remus... odiava come la risata simile a un latrato di Sirius le faceva venire i brividi. Era una bella sensazione, ma non poteva controllarla, e lei amava avere sotto controllo ogni sua emozione.
Era sempre stato così, dopotutto: Lily non si preoccupava, o almeno non lo dava a vedere; non piangeva davanti agli altri, ma teneva il dolore dentro fino al momento in cui, da sola nella sua stanza, poteva farlo uscire senza che nessuno la vedesse; sapeva rimanere seria quando doveva, anche se le veniva da ridere. Ma quella sensazione... quella sensazione era diversa.
Aveva già sperimentato le famose "cotte" tipiche degli adolescenti, si era innamorata tante volte - senza mai essere ricambiata. Con Sirius, però, era un sentimento più intenso.
Si era innamorata parecchie volte, sì, ma mai così tanto.
Mentre lei osservava Sirius, questo si voltò e, vedendo che lo stava guardando, le fece l'occhiolino e Lily sentì il cuore accelerare.
Sospirò, la ragazza dai capelli rossi, sospirò come solo gli innamorati sanno fare.
Alice, accanto a lei, le diede una gomitata.
- Terra chiama Evans! - Le disse. Lily sorrise e cominciò a mangiare, accorgendosi che la fame doveva essersi dimenticata di lei.

***

Lily non amava particolarmente le lezioni di Astronomia. Forse perché la torre era troppo alta e a lei le altezze davano i brividi, forse perché il telescopio di Potter e di Sirius era vicino al suo.
Per tutta la durata della lezione James non le dava tregua. Era tutto un paragonarla alla bellezza delle stelle, tutto un dirle quanto i suoi occhi splendessero più della Stella Polare. Tutte cose che le davano il voltastomaco.
Quella sera la lezione era insieme ai Tassorosso e, come sempre, James la guardava continuamente.
Sirius se ne accorse e cominciò a ghignare. - Attento a non sbavare, Potter! - Disse al suo migliore amico, il quale, per risposta, gli tirò un pugno scherzoso sulla spalla.
Lily si sentì avvampare quando Sirius le sorrise. Sentì il volto prendere fuoco quando lei, inaspettatamente, ricambiò il sorriso, e l'espressione del ragazzo moro divenne quasi interrogativa: Lily non rispondeva mai ai suoi sorrisi con dolcezza. Spesso si limitava a fargli la linguaccia o a ghignare quando lui sbagliava qualcosa o faceva la figura dello scemo.
Quel sorriso, però, era tenero, come se la sua battuta fosse stata una cosa carina e non una presa di giro.
James si accigliò quando vide il loro scambio di sorrisi.
La lezione andò avanti e per quella sera James non le disse niente. Tanto che Lily, per poco, non si dimenticò della sua presenza. Il ragazzo si limitò a scrivere la posizione delle stelle sulla mappa e a scrutare, di tanto in tanto, il suo migliore amico con fare indagatorio. Ma non si voltò mai verso Lily. Il che, probabilmente, fu una cosa positiva: forse non notò tutte le quarantasei volte in cui la rossa si era girata a guardare Sirius. Forse non notò la delusione che tutte e quarantasei le volte si dipingeva sul suo viso perché Sirius non ricambiava i suoi sguardi.
Forse no. O forse, semplicemente, fingeva di non vedere.
Dopo un'ora di spiegazione ininterrotta, la lezione finì. Si levò un gran chiasso, un misto di sospiri e di "finalmente" che fece arrossire di rabbia il professore, ma gli studenti erano troppo stanchi per farci caso.
Gli alunni si diressero verso le scale, ostruendo il passaggio.
- Finiremo schiacciate! - Disse Lily ad Alice. La sua amica stava per risponderle, ma un ragazzo la spinse e lei finì nel bel mezzo della calca.
Come volevasi dimostrare, pensò la rossa con ironia.
Qualcuno cominciò a spingere anche lei, e sentì che la tracolla con i libri stava per cedere. Provò a tirarla, ma era rimasta incastrata tra due corpi e si ruppe, facendo uscire tutti i libri.
- Accidenti, volete stare più attenti! - Disse imprecando. Dopodiché guardò in faccia i due ragazzi che la stavano spingendo con un'espressione irata. Li spinse da parte e si diresse verso i suoi libri.
Le cuciture della tracolla era state rotte in modo che adesso la borsa non avesse più un fondo. Non sarebbe stato un problema, se Lily non avesse avuto i libri di tutte le lezioni della giornata.
Si guardò intorno. Il professore era già andato via, probabilmente ancora prima degli alunni, e la folla stava scemando.
Nessuno, con grande amarezza di Lily si fermò ad aiutarla. - Grazie tante! - Gridò in direzione dei suoi compagni, i quali fecero finta di non sentirla.
Il giorno dopo, decise, sarebbe andata dal professore e gli avrebbe ricordato, con gentilezza, che doveva lasciare l'aula dopo gli alunni, e non doveva lasciarli lì a scannarsi per tornare in dormitorio.
Sirius, che era rimasto in fondo alla fila, la vide chinata che cercava di raccogliere libri e quaderni. I suoi compagni erano riusciti a passare e lui voleva tornare in dormitorio. Era stanco e poteva benissimo ignorarla.
Stava quasi per farlo, ma sentì il senso di colpa salire. Sbuffando si voltò verso la ragazza e si inginocchiò accanto a lei, aiutandola a riprendere le sue cose.
Lily lo guardò e il suo cuore cominciò ad andare più veloce.
Sirius ricambiò il suo sguardo. - Non guardarmi così - le disse. - Anche io sono capace di essere gentile, sai? -
- Non ho mai detto il contrario. - Gli rispose lei.
- Dal modo in cui mi guardi sembra che non ti saresti mai aspettata il mio aiuto. -
- Be', in effetti credevo che tu fossi già sceso con gli altri... com'è che vi fate chiamare? Malandrini? -
Sirius rise e lei sentì che le labbra si piegavano all'insù. - Già. Malandrini. Nome azzeccatissimo, se vuoi saperlo -
- Nome molto infantile, vorrai dire. Scommetto che l'ha scelto James -
- A dir la verità... l'ho scelto io... -
- Oh, adesso sembra un nome molto più maturo! - Rispose Lily ridendo.
- Che fai, mi prendi in giro? -
Anche Sirius rideva e il tono della sua risata divenne più forte quando lei disse che sì, lo stava prendendo in giro.
- Potrei lasciarti qui con i tuoi libri, sai? -
Lily si accorse che avevano raccolto tutto, penna e calamaio compresi. Se fosse stata da sola, non sarebbe mai stata capace di portare tutti quei libri.
Dopotutto, gli incantesimi di trasporto facevano parte del programma del sesto anno.
Gli sorrise. - Farò la buona - disse. Lo disse con dolcezza e il ragazzo sentì un leggero brivido percorrergli la spina dorsale.
Sirius le lasciò meno peso possibile da portare, e insieme si diressero verso il dormitorio di Grifondoro.
Una volta davanti al ritratto della Signora Grassa Lily disse la parola d'ordine ed entrarono.
La sala comune era vuota, fatta eccezione per due o tre ragazzi che si erano addormentati sulle poltrone.
- Io non posso salire - le sussurrò Sirius quando si ritrovarono davanti alle scale del dormitorio femminile.
- Oh, giusto - disse Lily. - Lascia i libri sul tavolo, li prenderò domani. -
Sirius appoggiò i libri dove lei gli aveva detto e le diede la buonanotte.
- Buonanotte. E grazie. - Lily gli sorrise e fece una cosa che mai si sarebbe immaginata di fare. Si alzò sulle punte e gli sfiorò la guancia con un bacio, tanto leggero da sembrare la carezza amorevole di un'amante.
Arrossì fino alle orecchie e salì le scale, lasciando dietro di sé un Sirius confuso e stranamente agitato.
Mentre camminava verso la propria stanza, Sirius sorrideva.

***

Il giorno dopo Lily si svegliò di buon umore. Ripensò al lieve bacio che la sera prima aveva dato a Sirius, alla pelle resa ruvida dai primi accenni di barba.
Si sentiva felice e imbarazzata. Aveva desiderato farlo per molto tempo, ma mai avrebbe creduto che sarebbe davvero successo.
Mentre si vestivano, aveva raccontato tutto ad Alice e alle altre compagne, le quali avevano riso con lei. Era bello avere delle amiche come loro, poteva ridere istericamente e saltare per la camera senza che nessuno le dicesse niente. Era al settimo cielo.
- Wow, se reagisci così per un bacio sulla guancia, non oso immaginare cosa avresti fatto se lui ti avesse baciata sulle labbra! - Disse Alice mentre Lily saltava da un letto all'altro.
La rossa si fermò in piedi su uno dei materassi, alzò le braccia e disse, ridendo: - Sarei morta! Morta e resuscitata per raccontarvelo! -
- Mi sembra ovvio! - Rispose Marlene. - Ti avremmo uccisa, se non l'avessi fatto! -
Risero tutte insieme.

Nel dormitorio maschile, anche Sirius si era svegliato di buon umore.
Al contrario di Lily, però, non aveva raccontato a nessuno del bacio. Dopotutto, si era detto, non voleva davvero dire che Lily si era presa una cotta per lui. E poi James l'avrebbe Cruciato fino alla pazzia, se l'avesse saputo.
Sirius aveva sempre pensato che Lily fosse carina, ma non aveva mai provato niente per lei. Certo, quel contatto con le sue labbra gli aveva fatto sentire le farfalle nello stomaco, ma era normale che un ragazzo si sentisse a quel modo, dopo essere stato baciato da una bella ragazza, no?
Scese in Sala Grande con i suoi amici. Remus sembrava un sonnambulo: camminava come uno zombie e sotto gli occhi aveva grandi borse scure.
La luna piena si avvicinava e lui, come tutti i mesi, cominciava a essere agitato e a svegliarsi continuamente durante la notte.
I Malandrini presero posto al grande tavolo. Sirius si guardò intorno, ma Lily non era seduta vicino a loro e lui non riusciva a vederla.
Le prime tre ore di lezione passarono in tranquillità. Lily e Sirius si erano scambiati a malapena uno sguardo, dopo il quale Lily era diventata più rossa dei suoi capelli e si era maledetta, perché, a quanto pareva, ultimamente non sapeva fare altro che arrossire.
Avevano avuto le prime due ore di Difesa insieme ai Serpeverde, dove Lily e Severus Piton, il suo ex-migliore amico, non si erano neanche salutati, un'ora di Incantesimi con i Corvonero, venti minuti di pausa, e adesso Lily si dirigeva verso l'aula di Antiche Rune.
Erano pochi i Grifondoro che seguivano quelle lezioni, insieme a lei c'erano solo Marlene e altri due ragazzi.
Passarono davanti alla grande scalinata e videro un Sirius molto agitato che scendeva correndo. Passò loro accanto senza degnarli quasi di un'occhiata, ma si fermò di colpo qualche metro più avanti.
Si girò verso di loro e trovò quattro paia di occhi che lo guardavano incuriositi.
- Buongiorno, Lily! - Le disse col fiatone, poi ricominciò a correre. Non fece in tempo a vedere il grande sorriso che illuminava il volto della ragazza.

Alla fine di Antiche Rune, Lily aveva un'ora libera. Marlene, Alice e Dorcas frequentavano le lezioni di Divinazione; materia che Lily aveva escluso a priori dal suo programma di studi. Ed era felicissima di averlo fatto.
Andò in biblioteca per cominciare il tema da una pergamena e mezzo di Difesa. Lì trovò Sirius e Peter Minus che parlavano a bassa voce, con i calami aperti e le penne abbandonate sulle pergamene ancora intatte.
Sirius la vide e le sorrise. Lei ricambiò il sorriso e si sedette al suo solito tavolo. Poco dopo il giovane Black la raggiunse e le si sedette vicino.
Lily lo guardò. - Hai lasciato il povero Minus da solo? - Gli chiese.
- Se ne è andato in dormitorio. Non aveva voglia di studiare - le spiegò Sirius. Dopodiché cadde un silenzio imbarazzante.
- Allora... - Sirius cercò di tirar fuori un argomento qualsiasi, - Vedo che hai riparato la borsa. -
Lily lanciò una sguardo veloce alla sua tracolla. - Già. L'ha riparata il professor Vitious. Io non so fare gli incantesimi di riparazione. -
- Ci credo, li insegnano al sesto anno! - Le rispose Sirius.
Calò di nuovo il silenzio. Lily desiderava chiedergli una cosa.
- Ehm... esci con qualcuna? - Sperò intensamente di aver parlato con un tono disinvolto.
Sirius la guardò. - No - le rispose con circospezione.
- Oh. Bene. -
- Perché me lo chiedi? -
- Così, per curiosità... - Lily faceva scarabocchi sulla sua pergamena e non osava guardarlo negli occhi. Stupida cosa l'amore, stupidissima.
- Sai, - riprese Lily, - credo che me ne andrò anche io in dormitorio. - Detto questo cominciò a riporre le sue cose nella tracolla e si alzò.
- Mi accompagni? - Chiese a Sirius. Il suo cuore fece un salto quando lui prese la cartella e si alzò.
Camminarono lentamente fino al dormitorio, parlando del più e del meno. Ad un certo punto Lily si incantò guardando Sirius che gesticolava e le raccontava una delle tante avventure dei Malandrini. Lo osservava con un sorriso stampato in faccia, un sorriso che credeva non sarebbe mai andato via.
Quando lui si voltò a guardarla, lei distolse lo sguardo e spostò i capelli dietro l'orecchio.
- Ehm... Lily? - la chiamò piano lui. La ragazza si voltò e lo guardò negli occhi, perdendosi in quegli immensi occhi grigi. Le venne da ridere: non aveva mai definito degli occhi "immensi".
- Dimmi... -
- Io ti piaccio, non è vero? -
Sirius aveva preferito essere diretto, non voleva girarci troppo intorno. A giudicare dal rossore che invase il viso della ragazza e il velo lucido che le illuminò gli occhi, non doveva aver fatto la scelta giusta.
Lily si sentiva imbarazzatissima.
- Ultimamente mi sono accorto che mi guardi spesso. E arrossisci quando io ricambio gli sguardi. E ieri mi hai baciato... -
- Ultimamente? Te ne sei accorto ultimamente? Sono due anni che ti guardo. Certo, quest'anno la cosa è diventata più evidente, ma non puoi essertene accorto solo ultimamente! - Lily aveva parlato chiaro. Se doveva affrontare la cosa, tanto valeva affrontarla senza imbarazzo.
- Oh. -
- Ma io non piaccio a te... - La sua non era una domanda e Sirius l'aveva capito.
- Tu sei bella, Lily. Ma James è innamorato di te. E' il mio migliore amico. -
- Quindi ti piaccio, ma non vuoi far soffrire James. -
- No, voglio dire... mi piaci, ma non sono innamorato di te. Sono due cose diverse... -
- Lo so che sono due cose diverse! -
- ...ma James... - continuò il moro  - lui è davvero innamorato di te. Io non posso permettermi di... - perderlo. Sirius non voleva dirlo. Lui non era abituato a mostrare i suoi sentimenti, di solito li teneva per sé.
Lily sospirò e l'allegria che prima le aveva colorato le guance se n'era andata. - Capisco... -
Sirius sentì il cuore stringersi. Avvertiva una strana sensazione all'altezza dello stomaco e gli sembrava che qualcosa, dentro di lui, stesse cadendo nel vuoto.
Fece per tornare indietro: non voleva continuare a camminare con lei. Gli sembrava giusto, dopo un discorso del genere, che Lily tornasse in dormitorio da sola.
Due anni. Era innamorata di lui da due anni. Perché non se n'era mai accorto?
- Sirius... - Il ragazzo si fermò. - Posso chiederti solo una cosa? -
Lily trattenne il fiato finché non lo vide annuire. Voleva chiederglielo adesso che aveva trovato il coraggio. Adesso che lui sapeva tutto.
Il peggio che poteva succedere era un no da parte sua. Forse l'avrebbe retto.
- Io... ecco... non ho mai baciato nessuno. Mi sono sempre chiesta cosa si prova quando qualcuno... be', ti bacia. -
Non glielo aveva chiesto direttamente, ma Sirius aveva capito. Rimase impietrito per qualche secondo, chiedendosi perché desiderava così tanto soddisfare quella sua curiosità.
Lily, da parte sua, sognava quel bacio da ormai troppo tempo.
Sirius sospirò. - Ma James... -
- Prendilo come un favore. Un favore che un giorno potrei ricambiare... no, non con un altro bacio! - Si corresse vedendo l'espressione di lui. - Diciamo che poi ti dovrei un favore. Ecco... è una cosa che ti chiedo come amica... -
Sirius non era stupido, e sapeva che nemmeno lei credeva alle cose che stava dicendo. Si sentì un traditore, ma l'espressione di Lily lo spinse ad avvicinarsi.
Vide la felicità negli occhi della ragazza. Si fermò a pochi centimetri dal suo viso e sentì il respirò accelerato di lei. Lui aveva le mani intorpidite, non sentiva quasi più le dita.
Avvicinò ancora un po' il viso e posò le labbra su quelle di lei, con delicatezza, come se stesse baciando un fiore. Ma alla fine lei era proprio quello, no?, un fiore.
Le loro labbra si mossero insieme e Sirius si sentiva felice. Lily poggiò una mano sul viso di lui, sfiorandolo appena.
Il baciò finì troppo presto per entrambi e Sirius si allontanò dal volto angelico di Lily.
Lei lo guardava col il tipico sguardo lucido e felice che hanno gli innamorati dopo essersi baciati. Sorridevano entrambi, sentendo i brividi che correvano lungo la schiena.
Sirius voleva baciarla di nuovo, voleva sentire ancora la morbidezza delle sue labbra. Fece per avvicinarsi, ma suonò la campanella e il corridoio si riempì di studenti.
I due ragazzi si sorrisero.
- Grazie - Gli disse Lily, le guance più rosse che mai. Sirius le rispose con un cenno del capo, poi Alice si affiancò a Lily e la trascinò via, in mezzo alla folla.

Forse, pensò Sirius, aveva sbagliato ad allontanarla. Forse aveva sbagliato a pensare a James. Quello che aveva provato mentre la baciava era stato bello, anche troppo.
Aveva già baciato altre ragazze, ma mai si era sentito così felice.
Avrebbe baciato Lily per sempre, senza stancarsi, senza il desiderio di smettere.
Scosse la testa. Sicuramente era solo una cotta adolescenziale. Era James quello innamorato, non lui. Era sempre stato così e così doveva rimanere.
Sapeva che stava mentendo a se stesso, ma non voleva ammetterlo. Represse ogni cosa, come aveva imparato a fare negli anni.
Sorrise e si aggregò a James e Remus.
I suoi migliori amici non dovevano sapere. Mai.
Era un traditore, lo sapeva. Forse era quello il suo destino: tradire sempre tutto e tutti, anche se stesso.

  
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