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Autore: MelfinaLupinTraduzioni    05/05/2007    28 recensioni
I vestiti di Kankuro scompaiono misteriosamente.. cosa sta succedendo?
Genere: Generale, Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Kankuro, Sabaku no Gaara , Temari
Note: Traduzione | Avvertimenti: nessuno
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Autrice

Autrice: Melfinalupin
Indirizzo della fancif: http://community.livejournal.com/kankers/1255.html?view=8167#t8167
Titolo: L'abito non fa il monaco!
Trama: I vestiti di Kankuro stanno scomparendo a destra e a manca? Cosa sta succedendo?!
Warning: un po' di parolacce
Disclaimer: Naruto (c) Kishimoto
Commento della traduttrice: *__* Quando ho visto questa fic mi sono sciolta, Kankuro è assolutamente adorabile e mi piacciono molto le storie sul legame fraterno tra Temari, Kankuro e Gaara. Spero che vi piaccia come sia piaciuta a me e spero di averla tradotta bene, aclune espressioni sono state difficili çòç quindi se sapete l'inglese vi consiglio sempree comunque di andarvi a leggere l'originale ^^



Nota: La fanfics è stata spostata dall'account Ilakey_chan a questo che sarà l'account delle fics di Melfina Lupin che tradurrò d'ora in poi.




Quando iniziò, la prima volta, Kankuro non se ne era preoccupato troppo. Non era forse un fatto ben noto che misteriosamente un calzino, o due, si perdessero in un giorno durante il bucato? Ma quando iniziò a perdere un paio di magliette e i pantaloni del pigiama, non potè più ignorare la situazione. Se era qualche strano scherzetto di Temari lui non ne era affatto divertito. Se fosse continuato, non avrebbe più avuto degli abiti da mettersi.

Quella mattina chiese a sua sorella se era stata lei a rubargli i vestiti, mentre Gaara sedeva in silenzio all'altro lato della tavola. Lei gli rise in faccia e replicò: "Perchè dovrei volere qualcosa di tuo? Insomma, sei due volte la mia taglia."

Kankuro la fulminò con lo sguardo prima di prendersi una tazza di caffè. "Sono tutti muscoli."

"Sì, certo."

"Guarda che potresti anche andare a comprarti dei vestiti nuovi."

Lui si sedette tra loro, facendo di tutto per non deprimersi. "Non è la stessa cosa. Avevo quei vestiti da anni. Erano così morbidi e comodi."

Temari ridacchiò, mangiando i suoi cereali.  "Intendi dire consumati e pieni di buchi."

"E' la parte migliore."

"Come no."

***

Temari aveva undici anni quando rubò per la prima volta una maglietta di Kankuro. Quando vide che la domestica l'aveva lasciata per sbaglio sul suo letto una notte dopo il bucato, Temari si limitò a buttarla in un angolo e dopo un paio di giorni se ne dimenticò. Pensando che fosse meglio restituirla al fratello la raccolse. Ma era così morbida nelle sue mani callose che se la mise per dormire. Era proprio come lui. Grande, calda e morbida. Come un orso di peluche un po' cresciuto.
Sapeva anche un po' del suo odore e per la prima volta nella sua vita, Temari si sentì vicina a Kankuro. Era come se stesse dormendo accanto a lei, per calmare le sue paure e fermare gli incubi. Non erano molto vicini come fratelli. Tutti e tre erano troppo orgogliosi per ammettere di aver bisogno di aiuto o di compagnia. In questo modo Temari non doveva nemmeno chiedere.

Alla fine la restituì intrufolandosi nella sua stanza e mettendola in uno dei suoi armadi. Ma ogni volta che aveva bisogno di avere il fratello al suo fianco, ne prendeva un'altra.

***

Gaara aveva tredici anni quando per la prima volta prese una delle magliette di Kankuro. La morbidezza della maglia era un sollievo dopo un giorno passato ad indossare una ruvida armatura di sabbia.
Anche se era troppo grande per lui, la indossò comunque e gli arrivava quasi alle ginocchia. Ma era comoda.

Se indossava qualcosa di suo fratello, si sentiva più invincibile di quando aveva la sua armatura. Era come prendere a prestito un po' della forza del fratello in quei momenti in cui voleva disperatamente rimanere stabile, forte e controllato, e il suo chakra era quasi prosciugato.

***
Era mezzanotte quando Temari scese in cucina. Anche se il suo sensei probabilmente l'avrebbe uccisa se l'avesse scoperto, Temari voleva del gelato.

Lo smaltirò tutto domani, si disse.

L'imponente edificio che apparteneva ai Kazekage di Suna era buio e silenzioso ma lei aveva gli occhi di un gatto e aggirò facilmente l'oscurità intimidatoria. Nella cucina, accese le luci e trafficò in uno dei numerosi armadi, per cercare un cucchiaio e poi verso il frigorifero per trovare l'ultima scatola di gelato dal fondo del freezer.

Mentre stava per mangiare la prima cucchiaiata, percepì che qualcuno entrava silenziosamente nella stanza.

"Figlia di puttana!"

Temari sorrise imbarazzata quando vide suo fratello minore, con il viso non dipinto per una volta tanto.

"Quella è una delle mie maglie!"

"Ah sì?"

"Sì!" La fulminò con lo sguardo.

"Oh," Temari si guardò la maglietta. “Pensavo di star perdendo peso.”

Kankuro la guardò incredulo. "Balle!"

Temari rise. "Scusa."

Lui scosse la testa e si passò una mano tra i capelli. "Dannazione, mi rubi i vestiti, potresti almeno lasciarmi un po' di gelato."

Sogghignando, Temari gli passò il contenitore ed andò a prendergli un cucchiaio.

Alzarono entrambi lo sguardo quando entrò Gaara, con il broncio che hanno spesso i bambini dopo che sono stati svegliati troppo presto da un sonnellino.
Si stava sfregando con un pugno l'occhio circondato di nero, i capelli rossi ed arruffati, ribelli e scompigliati in tutte le direzioni.

"Non ci posso credere." biascicò Kankuro, osservando ad occhi spalancati il fratello minore.

"Perchè dovete fare così tanto rumore?" Chiese Gaara, guardandoli accigliato mentre si dirigeva verso di loro, cercando di non inciampare nei pantaloni di cotone di due taglie troppo grandi per lui.

"Ma che diavolo… sei da tutt'altra parte del palazzo,” Gli rispose Kankuro quando si sedette.

Ridacchiando tra sè e sè, Temari afferrò un secondo cucchiaio e tornò al tavolo. Gaara la occhieggiò assonnato mentre porgeva la mano per farsi dare il cucchiaio. 

“E perchè hai i miei pantaloni? Perchè rubate tutti i miei vestiti? Ho appena speso il mio intero stipendio per della roba nuova."

Temari si strinse nelle spalle e immerse il cucchiaio nel gelato, senza rispondere.

"Io sono il Kazekage quindi, tecnicamente, tutto ciò che c'è qui è mio," replicò Gaara, la sua voce calma e monotona come sempre.  "Passa qui il gelato, per favore"

Fine!
I commenti verranno tradotti ed inviati all'autrice della fic *-*
 

  
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