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Autore: ToraStrife    22/10/2012    4 recensioni
Non ti vergognare, se anche tu hai versato qualche lacrima nel leggerle, e cliccato in preda all'emozione nel condividerle.
Non ti offendere, se in queste (anche un po' cattive) parodie avrai l'impressione che i tuoi sentimenti siano stati ridicolizzati, perché non è questa l'intenzione.
Le tragiche e struggenti storie da Internet, che voi tutti avrete letto, ci insegnano tristemente che la vita non è tutta rose e fiori.
Io ho semplicemente evidenziato le spine.
Genere: Comico, Parodia, Satirico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Raccolta | Avvertimenti: Tematiche delicate
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SS01 - Cuore di Padre
CUORE DI PADRE


Il ragazzo entrò nel bagno, e trovò suo padre intento a farsi la barba, come tutte le mattine.
Di solito l'attività veniva liquidata con una certa fretta, ma quel giorno era la tanto sospirata Domenica, per cui il genitore si stava prendendo la dovuta calma, passando la lama sulla pelle, con la dovuta attenzione.
Il ragazzo era particolarmente eccitato: era la vigilia del suo diciassettesimo compleanno, e non stava più nella pelle.

- Papà! - Subentrò con tale impeto da far sobbalzare il padre.

Questi, particolarmente concentrato,
in quel momento, a passare, aderente alla pelle, l'affilato rasoio, nell'intento di togliere i residui di schiuma e peli dalla gola, reagì con uno scatto improvviso.
Fu un vero miracolo che nello spavento non si fosse procurato, da solo, uno squarcio degno di qualche gangster da film, o peggio,  che la lama del rasoio non avesse (ma ci era andata davvero vicino) fatto una netta recisione della giugulare.
Regalare al figlio una scena da film horror, con lui riverso sul lavandino in una pozza di sangue, mentre vispi zampilli ne fuoriuscivano dalla gola, non era proprio nel suo programma.
Col muscolo cardiaco che ancora gli batteva a mille, il padre tentò faticosamente di riprendersi dallo spavento, cercando con lo sguardo il grave motivo che gli aveva appena fatto rischiare la vita.

- Sì, figliolo? - Domandò, tentando di ricacciare il cuore ancora in gola.

- Cosa mi regali per il diciottesimo compleanno? -

Il padre lo guardò di traverso.

- Per il diciassettesimo, semmai. -

Il ragazzo sbuffò, con aria annoiata.

- Oh, ma quello lo so già : la solita torta e il solito I-phone ultimo modello. -

E sti cazzi, pensò il padre.
Era il 'solito' esborso da novecento euro. Il sudatissimo stipendio di un mese. Praticamente una tredicesima dedicata a lui.

- Io volevo sapere cosa mi regalavi per il diciottesimo compleanno! -

- Ma manca più di anno! - Obiettò il padre.

- Sì, ma io voglio saperlo adesso! - Protestò il giovane.

- Ah, proprio mentre mi faccio la barba? - Chiese il padre. - Figlio mio, c'é ancora tanto tempo! Lasciami racimolare qualche sold... ehm, aspetta con calma quando sarà il momento. -

Il ragazzo voltò le spalle e se ne andò, deluso. Il discorso cadde lì, per circa un anno.

Il giorno del diciottesimo compleanno si avvicinava sempre di più. Il figlio già pregustava le gioie che poteva fare un diciottenne.
Andare legalmente a battone, votare il ladro che gli ispirasse di più, bere alcolici fino allo svenimento, ma soprattutto, avere una fantastica patente, e di conseguenza il macchinone, per poter caricare pollastrelle, strombazzare e trombare girovagando in ogni posto, ad ogni ora, senza dipendere da nessuno.
Già pregustava il SUV che sicuramente sarebbe stato il sacro premio per la maggiore età.
- Diciotto anni, arrivo! -
L'emozione era così intensa, ma così intensa, che il minorenne si accasciò a terra, privo di sensi.
Fu portato all'ospedale.
A lui il ricovero parve eccessivo: quante storie per un misero svenimento!
Lo chiese anche all'infermiere.
- E dai, gente, mica si saranno messi in testa che ho la pressione bassa o puttanate del genere? -
Il paramedico lo rassicurò.
- Assolutamente, no! Gli esami lo escludono categoricamente! -
- Ah, mi pareva... -
- Stai soltanto per morire. -
- CHE COSA?!?!? -

Saltò fuori che aveva dei gravi scompensi cardiaci. Una grande sfortuna. Beh, anche gli anni passati a devastarsi di crack e pere (quelle appuntite) avevano abbastanza contribuito allo scatafascio del suo organismo.
Praticamente, come organismo era già più che maggiorenne: sembrava un novantanovenne in decadimento.
Il ragazzo, sul lettino, chiese al padre, venuto a trovarlo.
- Ti hanno detto che sto per morire, vero? -
Il padre pianse.
Si era fatto una marea di debiti solo per racimolare quel dannato SUV, finendo per rimanere sul lastrico, e con l'acqua alla gola.
E solo per apprendere che lo aveva fatto inutilmente, data la prossima dipartita del festeggiato, che, oltretutto, gli stava per accollare nuovi debiti per il funerale.

Arrivò il tanto sospirato compleanno, che coincise con il giorno della sua dimissione dall'ospedale.
Aveva subìto un'importante operazione, e passato poi tre giorni tra la vita e la morte, ma aveva miracolosamente vinto la sua battaglia: era vivo!
Ringraziò Dio per la grazia concessagli: era sopravvissuto alla minore età.
Adesso era un adulto a tutti gli effetti!
Corse immediatamente a casa a controllare il garage.
Controllò all'interno, all'esterno e nel giardino. Diede un'occhiata anche nei viottoli laterali.
- Papà burlone, dove hai messo il SUV? -
Cercò ancora un po', poi decise che lo scherzo era durato abbastanza, e decise di entrare in casa per chiederlo direttamente alla fonte.
Tutto ciò che trovò fu la madre in lacrime.
- Mamma, hai visto papà? -
A quella domanda la mamma scoppiò in singhiozzi, e con un dito tremante indicò una busta appoggiata sulla scrivania.
Una strana ansia si impossessò del giovane, che aprì l'involucro e cominciò a leggere.


Figlio mio, se stai leggendo questo è perchè tutto è andato bene. Ricordi il giorno in cui mi chiedesti cosa ti avrei regalato per il tuo compleanno?
Ti ho donato il mio CUORE.
Buon compleanno figlio!


P.S. Il SUV l'ho venduto per pagare le spese dell'operazione e il mio funerale.
P.P.S. Ti lascio in eredità  circa un milione e centomila euro di debiti.
Ma non ti preoccupare, ora che sei maggiorenne puoi finalmente trovarti un lavoro e cominciare a pagarli.
P.P.P.S. Lo so benissimo che esistono apposite banche degli organi, ma io ormai ero spacciato, mi avrebbero comunque ucciso i mafiosi, i terroristi di Al Qaeda o le Triadi Cinesi ai quali avevo chiesto dei prestiti per i tuoi regali.
E poi, sono o non sono tuo padre? Se non ci mettessi personalmente il cuore....
Baci dall'al di là.

Tuo adorato
Papino.



Giorni dopo, il diciottenne venne nuovamente ricoverato in ospedale, ma questa volta nel reparto di neuro-psichiatria.
Diversi testimoni affermeranno di aver visto il ragazzo, al funerale del padre, parcheggiare sulla tomba di quest'ultimo con un SUV rubato.





  
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