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Autore: jawaadhugsme    23/10/2012    29 recensioni
La ragazza gli sorrise riconoscente.
«Grazie per essere venuto.»
Zayn sorrise di rimando, portando il suo volto verso il panorama.
«Credi all'amore a prima vista?» domandò poi.
La vide con la coda dell'occhio sorridere alzandosi dal tetto, camminando verso la finestra dalla qual entrò,trovandosi di nuovo nella soffitta di quella casa abbandonata.
«Dalla prima volta che ti ho visto nel buio -sorrise porgendosi e baciandogli la guancia- A domani Zayn, spero.».
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Zayn Malik
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Thanks to coming.



A mio padre che, nonostante non lo vedo da tanto, segue qualcosina che scrivo.
Grazie che sopporti le mie cretinate su Zayn e, per dispetto, te l'ho messo nella storia.
A lui, perché da quando si è separato dalla mamma, ha fatto di tutto pur per vedermi e tenermi come prima.
Alla persona più importante che mi ha cresciuto e con cui ho un rapporto speciale.
Ti voglio bene papà.





Come tutte le notti, quella strana ragazza stava seduta lì, su quel tetto di quella casa abbandonata a guardare Bradford illuminata di notte, con la sua solita sigaretta stretta tra l'indice e il medio dalla quale, di tanto in tanto, tirava un tiro per poi far uscire il fumo dalle sue labbra rosee.
Anche quella notte, come al solito, indossava dei pantaloncini grigi e, sotto alla sua giacca di pelle nera, la solita maglietta bianca con sopra stampata una rosa rossa.
Rimaneva ore ore lì, anche fino alle prime luci del giorno ascoltando la musica perdendosi nei suoi pensieri osservando il paesaggio.
E Zayn la osservava dalla finestra di camera sua, mentre la stanza era inghiottita dal buio ma illuminata dai lampioni in strada.
Come ogni notte, Zayn Malik, osservava quella ragazza teneva le gambe a penzoloni fumando la sua sigaretta, chiedendosi il perché andasse sempre li.
Nonostante la osservasse a lungo e lei sentiva la sensazione di essere osservata, quella ragazza non lo aveva mai notato.
E come poteva? Certo, se avesse guardato in quella direzione si sarebbe accorta che vi era qualcuno in quella casa, ma, essendo buia, non avrebbe mai capito chi fosse.
Zayn era un vigliacco, lo sapeva benissimo. Se avesse avuto il coraggio che gli mancava, sarebbe uscito di casa dalla prima volta che l'aveva vista e, a quell'ora, sarebbe stato lì, seduto accanto a lei. E, anche quella notte, lei aveva aspettato l'alba, per poi alzarsi dal tetto e rientrare dalla finestra, per poi uscire dalla casa e camminare per andare chissà dove. E, così come tutte le notti, Zayn Malik aveva seguito ogni suo movimento con lo sguardo, guardandola poi sparire dietro l'angolo della via dove abitava.


«Se vai avanti così diventerai matto Zayn.» disse il suo amico Liam, una volta che si era alzato dal letto trovandolo, come ogni mattina, davanti a quella finestra a guardare fuori. «Credo di esserlo già Liam.» gli sorrise Zayn seguendolo in cucina, dove avevano iniziato a fare colazione come ogni mattina.
«Perché non le parli?» se ne uscì fuori il castano poggiando la tazza di caffè latte nel lavandino, lasciando scorrere l'acqua dentro la tazza. «Sei pazzo?»
Domandò il moro sbattendo le palpebre accigliato, sperando di aver sentito male.
Certo, Liam James Payne era pazzo, irrazionale, incosciente, fuori di testa, ma diceva la verità.
«No. Dico solo che dovresti fare quello che avresti dovuto fare da mesi.» sorrise annuendo alle sue parole per poi dargli una pacca sulle spalle e salire in camera sua per prepararsi al lavoro che lo attendeva.
E Zayn rimase lì, sorseggiando il suo caffè con lo sguardo perso nel vuoto, troppo stanco dopo un'ennesima notte in bianco e troppo confuso dalle parole di Liam Payne.
«Io vado Zayn. Vedi di riposare e ci vediamo questa sera.» salutò il ragazzo con un sorriso guardandolo uscire di casa.
E sospirò, chiedendosi perché aveva bevuto il caffè se era così stanco che gli sarebbe servito una bella dormita per riacquistare l'energie.


Zayn, quella notte, si mise davanti alla finestra aspettando quella ragazza come d'altronde, tutte le altre notti.
La vide arrivare, con la solita sigaretta tra le labbra, i soliti vestiti e la vide salire le scale, per poi mettersi sul tetto di quella casa, lasciando le gambe a penzoloni.
Quella notte, Zayn notò un qualcosa di strano nel volto della giovane: di solito non lasciava trasparire emozioni mentre, quella notte, era triste.
Una stretta allo stomacò gli provocò dolore, facendolo deglutire a fatica chiedendosi curioso del perché stesse così.
Le parole di Liam, d'un tratto, gli rimbombarono nella mente. Perché non le parli? Dico solo che dovresti fare quello che avresti dovuto fare da mesi.
Infondo cosa aveva da perdere?
Afferrò il giubbotto di pelle e lo indossò velocemente, indossando i primo scarponi per poi uscire di casa, con la sigaretta accesa per il nervoso entrando in quella casa abbandonata.
Si era sempre chiesto cosa avesse di speciale e, in effetti, non aveva proprio nulla: le pareti erano spoglie così come le stanze, perchè andava proprio lì allora?
Salì le scale cercando di non inciampare nei suoi stessi passi, raggiungendo poi la soffitta dove vide, da fuori la finestra, la ragazza si spalle.
Camminò lentamente per poi salire sul bordo della finestra, uscendo e sedendosi al suo fianco un poco distante da lei.
La osservò, dopo tanto tempo, da vicino: gli occhi color cioccolato scrutavano l'orizzonte, i capelli castani lunghi con qualche ciocca più chiara, le unghie colorate di nero ma il colore, in molti punti, era ormai sparito.
Stava ascoltando la musica, ecco perché non l'aveva ancora notato: riuscì a sentire la melodia in quel silenzio che riproduceva Tour Around di Conor Maynard.
Prese un respiro profondo, deciso sulla propria decisione. «Conor Maynard, eh?» domandò facendo sobbalzare la ragazza, che si portò una mano sul petto sentendo il cuore battere forte per lo spavento.
«Dio, ma sei pazzo?!» domandò lei togliendosi le cuffie e guardandolo dritto negli occhi. «Mi hai spaventata a morte!» continuò poggiando gli auricolari sulle gambe.
Ripresa dallo spavento, iniziò a osservarlo cercando di capire chi fosse, se lo avesse già visto e in quale occasione. «E tu chi sei?» domandò.
Zayn quasi si sentì mancare l'aria.
Cosa avrebbe potuto dire? Sono Zayn Malik, sai, ti spio dalla mia finestra ogni notte e questa sera ho tirato fuori le palle e sono venuto da te!, no di certo.
«Sono Zayn, piacere.» le sorrise porgendole la mano. Lei lo guardò titubande, stringendogliela poi facendogli percepire il freddo della sua mano.
«Elisa, piacere mio.» le disse una volta che il contatto tra di loro cessò.
Il silenzio fece da padrone mentre i due ragazzi, imbarazzati, guardavano il paesaggio da quel tetto di quella casa abbandonata.
Zayn osservò le luci notturne di Bradford, le colline in lontananza e non poté che capire cosa avesse di speciale quella casa: la vista era semplicemente sublime.
«Posso farti una domanda?» spezzò il silenzio tornando a guardare il profilo del suo volto, presto sostituito dagli occhi color nocciola.
«Me l'hai già fatta.» sorrise lei portandosi le gambe al petto e stringendole tra le braccia. Zayn fece una smorfia, aveva ragione.
« Perché vieni qui ogni notte?» domandò infine. Lei sembrò pensarci su, ma, in realtà, sapeva benissimo il perché.
«Ti è mai capitato di voler riflettere in un posto che ti rappresenti e dove ti senti a tuo agio?» domandò tornando a guardare Bradford.
Zayn annuì, invitando a continuare la sua spiegazione. «Beh, ecco perché vengo qui ogni notte.» sorrise.
«Non hai nessuno con cui parlarne e con cui ti senti a tuo agio?» domandò lui.
Elisa ci pensò su, scuotendo infine la testa. «Però con te sono a mio agio.» gli sorrise.
«Beh, se vuoi puoi venirmi a parlare quando vuoi, sono un bravo ascoltatore. Abito proprio nella casa qui difronte.» disse indicandogliela.
« Perché sei venuto proprio questa notte?» domandò lei. Zayn si irrigidì, sperando che fosse una baggianata ciò che stava pensando.
«In che senso?» domandò cercando spiegazioni. Elisa rise dolcemente guardandolo negli occhi.
«Sono notti che mi guardi, perché proprio questa sei venuto?» sorrise e, i pensieri che aveva Zayn, furono confermati da quelle parole.
«Eri triste e non mi piace vedere le persone tristi se poi quella sei tu, così ho preso coraggio e sono venuto.» sorrise.
La ragazza gli sorrise riconoscente.
«Grazie per essere venuto.»
Zayn sorrise di rimando, portando il suo volto verso il panorama.
«Credi all'amore a prima vista?» domandò poi.
La vide con la coda dell'occhio, sorridere alzandosi dal tetto, camminando verso la finestra dalla quale entrò, trovandosi di nuovo nella soffitta di quella casa abbandonata.
«Dalla prima volta che ti ho visto nel buio. -sorrise porgendosi e baciandogli la guancia- A domani Zayn, spero.».





Da quella notte Zayn e Elisa ogni notte si vedono sul tetto di quella casa, parlando e facendo crescere il loro amore.
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Salve a tutti :)
Inanzi tutto ho delle comunicazioni:
il pc con dentro i capitoli della storia "It's in his dna, d-d-dna, and he just takes my breath away." si è rotto:
l'ho portato a riparare e, appena lo riavrò, tornerò a postare.
Ringrazio tutti per i complimenti che mi state facendo su twitter, facebook e in posta.
Bene, siccome non voglio farvi rimanere senza nulla da leggere, posto questa os scritta proprio da quando mi si è rotto il pc .__.
Ri-bene, spero che vi sia piaciuta questa os che -come avete letto- è dedicata a mio padre :)
Elisa.

   
 
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