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Autore: Lim Poia    24/10/2012    4 recensioni
«Io sono confuso» confessi d’un fiato. «E non è colpa di un Gorgosprizzo» aggiungi prima che possa farlo lei. «Sei tu».
L’espressione di Luna non cambia.
«Credo che… Nel sen-» provi a spiegare.
«Lo so, Harry». Avvicina la sua mano alla tua e la stringe. «Anch’io».
Questa storia ha partecipato al "Lumos Contest" indetto da FataFaby89, classificandosi terza.
Genere: Fluff, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Potter, Luna Lovegood | Coppie: Harry/Luna
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
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Nick autore (nel forum e su EFP): Olimpia~ sul Forum, HeRmIoNe LuNa su EFP
Titolo: Potty ama Lunatica!
Pacchetto (mese, numero, pairing, citazione se usata): Settembre (mese/settembre, numero/9, pairing/Harry Potter/Luna Lovegood, citazione/E la vita nel mio petto batte piano; respiro la nebbia; penso a te.)
Genere: Fluff, Introspettivo, Romantico
Rating: Verde
Avvertimenti: Flashfic, Raccolta
Note (facoltative): Vado con ordine, preparati a delle note piuttosto lunghe!
Il titolo non c’entra molto con la storia, ma quando ho ripreso in mano il sesto libro, mi ha fatto sorridere e ho voluto omaggiare Pix, senza contare che mi piace il contrasto tra la stupidità del titolo e l’introspezione della raccolta.
Detto questo, passo alle flashfic.
La prima e la terza flash sono scritte dal punto di vista di Harry, mentre la seconda da quello di Luna. Per tutte e tre le storie ho deciso di utilizzare la seconda persona singolare.
La prima è la più breve e ha un’impostazione diversa rispetto alla altre, ma è molto semplice: a sinistra ci sono i pensieri di Harry, a destra la “conferma” con frasi tratte dal quinto e sesto libro e al centro la conclusione. So che iniziare una frase, dopo il punto, con ‘e’ o ‘ma’ può essere considerato un errore, ma ti assicuro che è voluto, così come sono volute le ripetizioni – sia in questa che nelle altre due flashfic.
La seconda è, invece, la più particolare per il tema affrontato. Non è la prima volta che scrivo di Luna e sia in questo caso che nel precedente ho voluto approfondire il personaggio, donandogli aspetti diversi rispetto a ciò che siamo abituati. Diciamo che in questa flash ho fatto emergere il lato oscuro di Luna. Ho osato, ma credo che Luna non possa essere solo la strana ragazzina con la testa tra le nuvole, anche lei ha sofferto, anche lei ha un passato e anche lei – come tutti – nasconde qualcosa. Questo qualcosa, nella mia storia, è un disturbo ossessivo-compulsivo, dei piccoli rituali che le permettono di tenere sotto controllo l’ansia.
La terza è la più semplice, nessuna impostazione o tematica particolare, è il pizzico di fluff e romanticismo che mancava alla raccolta.
Non scrivo da un po’ e credo si possa notare, spero solo di aver inserito correttamente il mese, il numero e la citazione – per questa ho qualche dubbio, incrocio le dita – e di non aver scritto castronerie, non troppe almeno!
Ho sicuramente dimenticato qualcosa, ma ho scritto e ti ho disturbato già davvero troppo, quindi smetto.
Ti auguro una buona lettura.










Potty ama Lunatica!






A settembre

Non avresti mai pensato che qualcuno potesse indossare una collana di tappi di Burrobirra, leggere una rivista a rovescio o infilarsi la bacchetta dietro l’orecchio e di certo non avresti mai immaginato che questo qualcuno potesse essere un Corvonero.

«Un ingegno smisurato per il mago è dono grato».

Ma ti sei dovuto ricredere, a settembre, sull’Espresso per Hogwarts.

Non avevi mai visto nessuno ridere in quel modo per una battuta di Ron.

«Che divertente! Il sedere… di un babbuino!»

Ma è successo – davvero! –, a settembre, sull’Espresso per Hogwarts.

Non avevi mai sentito nominare “Il Cavillo” e tanto meno avevi mai letto una delle sue notizie.

SIRIUS BLACK
NERO COME LO SI DIPINGE?
Famigerato terrorista o innocente star musicale?


Ma poi l’hai fatto, a settembre, sull’Espresso per Hogwarts.

Non avresti mai creduto che potesse essere così semplice affezionarsi a una persona così complicatamente strana.

«Loro sono amici miei».

Ma è accaduto e l’hai capito a settembre, sull’Espresso per Hogwarts.




Nove

Avevi nove anni quando tua madre morì.
Eri piccola, ma grande abbastanza per capire ciò che stava accadendo.
Tua madre non sarebbe tornata, mai più.
Il solo pensiero ti faceva soffrire, piangere e gridare.
Il solo pensiero ti uccideva.
E poi, non ricordi bene come, un giorno iniziasti semplicemente a contare tra i singhiozzi: uno, due, tre… nove.
Nove respiri profondi e una vita che non sarebbe più stata la stessa.
Da quel momento conti, allinei, dividi e controlli tutto nove volte.
Farlo ti aiuta, ti tranquillizza, placa l’ansia che, altrimenti, corroderebbe il tuo essere.
Sono nove, infatti, le piume nella tua borsa che all’occorrenza conti spasmodicamente, una dopo l’altra.
Sono nove le volte che ripeti, sussurrando, una frase, una parola o la strofa di una canzone.
Nessuno si è mai reso conto di tutto questo, non quando ci si può limitare a inorridire di fronte ai tuoi orecchini a rapanello o agli Spettrocoli.
«Otto, nove» mormori, contando i passi. «Uno, due…»
«Ciao, Luna».
Alzi lo sguardo dal pavimento. «Oh, ciao, Harry».
È a disagio, come sempre.
Pur essendo diverso dagli altri, le tue stranezze lo mettono in difficoltà, ma sei certa che – prima o poi – gli passerà.
«Come stai?»
Ti piacerebbe dirgli qualcosa più di ‘bene’, vorresti dirgli la verità, ma non sei ancora pronta e lo sai.
Sorridi. «Io sto bene, Harry, e tu?»




E la vita nel mio petto batte piano; respiro la nebbia; penso a te.

La nebbia circonda Hogwarts, rendendo i profili confusi e donando una placida tranquillità.
Non puoi fare a meno di pensare che, al momento, la tua testa e il tuo cuore non siano tanto diversi.
Come se, respirando, un po’ di quella nebbia fosse entrata dentro di te, ingarbugliando i tuoi sentimenti, ma – allo stesso tempo – avvolgendo i tuoi sensi col suo velo di calma.
La vita sembra scorrere piano, lentamente, come se il tempo avesse voluto concederti qualche attimo in più.
Sai che nulla di tutto questo è vero.
Non è la nebbia, non è la vita, non è il tempo… È lei.
Guardi al tuo fianco e i tuoi occhi incrociano i suoi.
Le sorridi, imbarazzato.
È passata quasi mezz’ora da quando le hai chiesto se potessi parlarle, trenta minuti in cui non hai fatto o detto nulla.
Un’altra persona ti avrebbe esortato a spiccicare qualcosa, almeno una sillaba, o, peggio, se ne sarebbe andata.
Lei no.
Il silenzio non sembra darle problemi.
Ti schiarisci la voce.
«Io…»
Vorresti dirle che pensi a lei, spesso, continuamente.
«Io sono confuso» confessi d’un fiato. «E non è colpa di un Gorgosprizzo» aggiungi prima che possa farlo lei. «Sei tu».
L’espressione di Luna non cambia.
«Credo che… Nel sen-» provi a spiegare.
«Lo so, Harry». Avvicina la sua mano alla tua e la stringe. «Anch’io».









Questa storia ha partecipato al "Lumos Contest" indetto da FataFaby89, classificandosi terza.


Sintassi e grammatica: 19,3/20
Non ho notato errori al di là di un paio di usi della punteggiatura: in ma, poi, l’hai fatto personalmente non staccherei il poi tramite quelle due virgole, poiché la lettura ne risulta rallentata in modo pressoché superfluo, mentre manca il punto fermo tra il discorso diretto e quello indiretto nella terza flash (“Lo so, Harry” avvicina la sua mano alla tua). Vi è poi una svista, uno spazio non battuto (bene,vorresti). Come hai detto nelle note, l’iniziare le frasi con termini quali ‘e’ e ‘ma’ può (anzi, forse deve) essere considerato un errore, ma ti confesso che io tendo a non farlo, perché so benissimo quanto queste siano scelte del tutto stilistiche; non l’avrei considerato in ogni caso, ma apprezzo che tu l’abbia riconosciuto per prima!


Caratterizzazione dei personaggi: 20/20
Sono assolutamente d’accordo su quanto hai scritto nelle note riguardo il ‘lato oscuro’ di Luna. Tendiamo a vedere solamente la sua aria svagata, dimenticando il dolore dell’aver visto sua madre morire, un dolore che forse è ancora più intenso di quello di Harry proprio perché lei ricorda quel momento, a differenza di lui. Il ritratto che ne hai dato è completo, poiché cogli tanto quel suo lato leggero, strano, quanto ciò che a volte di lei diamo per scontato. Anche Harry è reso meravigliosamente, nel suo ritrovarsi inaspettatamente incuriosito, e poi affezionato, e poi confuso – oh, ho amato quella frase! – da una Corvonero che è l’esatto opposto di quel che da una Corvonero ci si aspetta: splendido il suo restare in silenzio per mezz’ora ed essere grato del fatto che Luna sia la giusta ‘ascoltatrice’ di quel silenzio.


Utilizzo del mese: 5/5
Utilizzo del numero: 4,5/5
Utilizzo della citazione: 4/4

Hai colto nel segno con l’interpretazione del mese: è in quel settembre, e non potrebbe essere che così, che le certezze di Harry vengono messe in discussione e il successivo avvicinamento tra lui e Luna prende vita. Ottimo anche il significato che hai trovato del numero nove, non solo inteso come l’età di Luna alla morte della madre ma come suo conseguente e quasi ossessivo rituale; diciamo che però mi sarei aspettata che l’intera flash ruotasse attorno a quel significato, e mi è un po’ dispiaciuto che l’interazione con Harry non riprendesse in qualche modo il nove, anche se il carattere di Luna – che tende a tacere sulla sua verità in favore di quelle altrui – giustifica la cosa. Infine, non avresti potuto interpretare la citazione in modo migliore di questo.


Stile: 9,5/10
Trovo molto particolare il fatto che ogni flash abbia una sua struttura e, in definitiva, un suo stile. La prima si gioca sulla particolarità grafica e, per quanto a molti lettori la cosa possa risultare spiacevole, pesante, devo assicurarti che non è il mio caso: è un espediente particolarissimo che avvalora ciò che si legge, quando usato bene, e tu l’hai indubbiamente usato bene in un gioco sensato di bilanciamenti e contraddizioni. La seconda flash, che vuole rappresentare con ordine la caotica introspezione di Luna, è molto lineare e precisa e in pratica perfetta. L’ultima, ahimè, conta davvero moltissimi punti e a capo: in questo caso la faccenda ‘avvaloramento’ (?) non mi viene incontro, perché penso che non proprio tutte le frasi avessero l’assoluta esigenza di risaltare nel testo staccandosi del tutto dalla precedente e dalla successiva.


Originalità: 9,5/10
A conti fatti, le tre flash partono da presupposti piuttosto semplici: il primo incontro, una sorta di giustificazione alle stranezze di Luna, un tranquillissimo momento di vicinanza tra lei e Harry. E tuttavia hai saputo arricchire ciascuno di questi piccoli istanti, con una narrazione sicuramente interessante e delle piccole cose che, in mezzo a tanta canonicità, stupiscono. I preconcetti caduti di Harry, il rito di Luna sul numero nove, il dialogo che non ha neanche bisogno di essere pronunciato sono immagini nuove e al contempo più che realistiche.


Gradimento personale: 9,5/10
Sono tre brevi bellissimi, preziosissimi pezzi. Forse solo il senso di incompiutezza della seconda flash mi impedisce di conferirti il massimo del punteggio in questo parametro, perché mi è davvero parso che la fine non fosse molto collegata al resto, e forse è solo che la mia impressione è sbagliata e non sono riuscita a intravedere il filo conduttore che tu immagini continuo tra il nove e il voler dire la verità, ma è così che la percepisco e mentirei a me stessa – oltre che a te – se ignorassi questa mia sensazione. Ma nel complesso sono rimasta entusiasta del tuo scritto!


Punti bonus anno bisestile: 0/1


Totale: 81,3/85

  
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