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Autore: ViviVampire    24/10/2012    1 recensioni
I suoi occhi. Così gelidi,distanti, eppure bellissimi, contenevano una luce che non vedevo da tanto.Quella luce che nel regno oscuro in cui ero confinata sembrava non esistere. Eppure eccola li, che sprezzante viveva nel profondo degli occhi di quell'angelo, che camminava fianco a fianco ai demoni che tante torture mi avevano inflitto. Fu quella luce a raccontarmi il suo dolore, la sua diversità. Fu quella luce che mi fece innamorare di lui.
Genere: Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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~ Angel of  Despair ~


Giacevo a terra, incapace di muovere un solo muscolo. Sangue caldo mi scorreva sul viso, mentre davanti agli occhi  avevo ancora impressa l'immagine del viso crudele dell'uomo  che ogni giorno mi infliggeva tutto questo, nelle orecchie, la sua risata folle, che di umano non aveva niente.

"Aahahha! sei solo un mostro, un piccolo e inutile scherzo della natura! E' davvero RIDICOLO che proprio tu debba possedere questi poteri...sei così schifosamente debole! Beh fortunatamente ci sono io che so come...sfruttarli al meglio, AHAHA"

Cercando di scacciare questa visione ,girai la testa che doleva dolorosamente veso il cielo. Sentivo davvero la mancanza del tempo in cui potevo pensare liberamente. I mie ricordi erano limitati, i miei sensi confusi e la mia volontà praticamente annientata. Tutto grazie a un incantesimo e alla corona che mi stringeva la testa come una morsa, impedendomi quasi di respirare. Fu volgendo gli occhi al cielo che lo vidi  per la prima volta, mentre si avvicinava lentamente, guardandomi con disprezzo dall'alto in basso.

"Bene, bene,bene... che visione...disturbante! Un bel burattino spezzato lasciato a terra, scomposto e abbandonato. Cosa c'è, Kefka si è stancato del suo giocattolo?"

Si inginocchiò su di me, studiando attentamente i miei lineamenti. Non riuscivo a comprendere se fosse disgustato o...sorpreso, in qualche modo.  Guardandmi assorto  mi afferrò delicatamente, cercando di sollevarmi dal terreno, mentre gemevo e mi appoggiavo con tutto il peso  su di lui. Non  potevo fare altrimenti, i dolori erano ancora troppo forti e mi impedivano di potermi reggere sulle mie gambe.
Una volta in piedi mi trovai faccia a faccia con lui. Non potevamo essere più diversi. Il mio viso, sporco e sgraziato era così vicino al suo, che freddo e tagliente mi guardava negli occhi come se potesse vedere la mia anima. Eppure, nonostrante quel freddo, potevo scorgere nel suo sguardo qualcosa che non vedevo da tempo, qualcosa che nell'oscuro regno di chaos non poteva esistere. Una luce. Una luce sicura e brillante, che riusciva a scaldarmi e a toccare  una parte di me che credevo di aver perso. Perchè potevo vederla negli occhi di uno di loro? di uno dei quei demoni, scelti per combattere proprio in virtù del loro cuore corrotto? 

"Devo confessarlo. Non concepisco come quell'essere che fatico a chiamare uomo riesca a disgustarmi così tanto. Commettere un tale scempio su una ragazza così bella...e così indifesa.Lo trovo semplicemente abominevole. Non vuole ucciderti...vuole sfruttarti a suo piacimento.Quindi perchè torturati così, riducendoti in questo stato?  Deve far parte del suo perverso senso dell'umorismo suppongo. Anche se ammetto che avere la vita di un esserino tanto cagionevole tra le mani....potrei portartela via con un solo gesto! Sarebbe divertente la sua reazione se scoprisse che il suo burattino si è rotto definitivamente....o ancor di più si arrabbierebbe se lo prendessi io! Si, potrei controllare la tua mente e vedere ogni tuo più profondo segreto, controllare ciò che provi in  ogni momento, possederti completamente! Eppure c'è qualcosa che mi frena.E' come se mi sentissi...legato a te, in qualche modo. il che è ridicolo.Ma allora cosa mi blocca? tu non sei come tutti gli altri, non è così?"

Afferrai il suo polso debolmente, ma sussultando con violenza, la risposta era chiara e semplice.

" io...sono...come te."

E lo ero davvero, come lui. Non poteva essere più chiaro.
Potevo vedere la mia soffernza, la mia forza,e la mia paura su quel volto. Potevo vedere che nascondeva, come me, enormi poteri, ed enormi insicurezze. Riuscivo a leggerlo come un libro aperto e sapevo che anche lui leggeva me allo stesso modo.  Eravamo capitati in quel mondo oscuro per un errore, uno scherzo del destino. Ci disgustava e tentavamo di scappar e con tutte le nostre forze. Eravamo due facce della stessa medaglia, uniti e separati al contempo.

Come se fose la cosa più naturale del mondo afferrò la mia corona tra le mani e avvicinò le labbra alla mia fronte,baciandola. In quel preciso istante,la mia tiara di metallo pesante si spezzò tra le sue mani come se fosse di fragile vetro e i pugnali che mi trafiggevano il capo si ritrassero. Indietreggiai, sentendomi leggera come non mi sentivo da tanto e scuotendo i capelli  alzai il viso verso la luna, lasciando che la sua  luce m'illuminasse il volto. Ero di nuovo libera e lucida. Ero di nuovo pronta a combattere.  Ero Terra Branford.

 "Sei libera adesso. Scappa da qua ,tu che ne hai la possibilità. Non preoccuparti, ci incontreremo di nuovo molto presto Milady.Quando la mia performance sarà conclusa."

Detto questo si voltò allontanandosi con grazia ondeggiando i suoi lunghi capelli argentei, sparendo nelle tenbre.
Nel profondo sapevo che aveva detto la verità, ci saremmo davvero incontrati di nuovo molto presto. Quella sera avevamo stretto un legame, un patto più forte di ogni giuramento.

"Ti aspetterò, Kuja Tribal!"

Volgendo questo ultimo grido alle tenebre, mi diressi a mia volta nell'oscurità, lontano da quei luoghi desolati, lontano dal mio angelo disperato.
  
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