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Autore: xingchan    24/10/2012    7 recensioni
"Cosa c'è di più vuoto delle parole, se poi di fatti non ce n'è nemmeno l'ombra?"
Genere: Introspettivo, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ranma Saotome
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Sono più di tre mesi che sono in viaggio di addestramento con quell'idiota che ho al posto di un padre.

Ma che ci posso fare? Quel decerebrato mi ha trascinato via con la scusa che io mi sia rammollito, a furia di andare a scuola e ad attardarmi al ristorante di Ucchan.

Ma se ogni maledetta sera mi chiudevo nel dojo per almeno un paio d'ore!

E che dovrei dire di lui? Tutto il giorno a giocare a shoji e a ronfare appena può.

Anche se in fondo, ma MOLTO in fondo, ha ragione.

Devo migliorare. Da quel giorno è questo il mio chiodo fisso.

Essere più forte. Più abile.

Non posso permettere che accada di nuovo. Mi ero persino ripromesso che non avrei mai più lasciato il maschiaccio, dopo quello che è successo in Cina.

E quando ho pensato davvero di amarla, successivamente mi sono chiesto come mai ci avevo messo tutto quel tempo...

Non so se riuscirò a dirle certe cose, non sono proprio il classico tipo romantico che lancia frasettine svenevoli a raffica, dando dei nomignoli strani alla propria fidanzata.

Anzi, se devo essere sincero quei comportamenti mi danno semplicemente il voltastomaco.

Un pò come fa quella gatta perennemente in calore di Shan Pu...

Ma so che non è questo che vuole Akane. A lei basta che io le voglia bene come si merita. E anche se non gliel'ho mai detto, lei lo sa.

Sa che rischierei la vita ogni giorno soltanto per lei e per il suo sorriso.

Cosa c'è di più vuoto delle parole, se poi di fatti non ce n'è nemmeno l'ombra? Il fatto è che io vorrei almeno non averle detto quello che uscì dalla mia bocca la sera prima della partenza. Se non avessimo litigato, non avrei avuto tutti quei rimorsi e me ne sarei andato più serenamente.

Ciò che mi rincuora però è la consapevolezza che anche lei ne è dispiaciuta.

Ma appena la vedo me la lego al mio corpo. Voglio abbracciarla. Senza dirle scusa, senza farle ricordare il nostro ultimo "scontro".

La pioggia mi ha trasformato ancora una volta, ma non voglio che Akane mi riveda in queste condizioni. Voglio tornare da lei come un uomo, non come una ragazza.

Accelero il passo, lasciando indietro quello stupido panda, che se ne accorge e mi farfuglia dietro qualcosa. Ma poco mi interessa, anzi, non me ne frega proprio niente di un padre snaturato come lui! Le mie gambe vanno da sole, correndo. Svolto l'angolo e faccio un balzo che mi spedisce direttamente all'ingresso.

Vedo Kasumi davanti a me, con la sua solita espressione sorridente, solo che ora che mi ha rivisto quel sorriso materno non ha fatto altro che allargarsi. Sono stato fortunato; almeno riuscirò a ritornare normale prima di vedere Akane. Mi accoglie come solo una madre saprebbe fare, invitandomi ad entrare e a prendere una tazza di thè, prima di offrirsi di prepararmi il bagno.

Quante volte mi sono soffermato sul fatto che loro non hanno la loro madre ormai già da molti anni? Praticamente mai...

Nemmeno io l'ho avuta. La differenza sta che la mia è ancora viva e che dopo tante peripezie posso vederla quante volte voglio.

Ma loro no.

Forse perfino quella iena mista ad una gazza ladra di nome Nabiki ne ha una giusta mancanza.

Io non l'ho mai subita la morte di qualcuno.

O meglio, sì.

Quella della mia Akane, fortunatamente falsa.

In quell'attimo mi è crollato il mondo addosso. Mi sentivo svuotato, privato di qualcosa che era una parte di me.

La parte più importante di me.

Ogni volta che ci penso, mi viene un groppo in gola ed il cuore sembra fermarsi.

Avevo preso anche l'abitudine di svegliarmi di notte e guardarla mentre dorme dalla finestra. E quando la vedevo lì che riposava mi scappava un sorriso e me ne andavo a letto anch'io, più tranquillo.

Solo che in queste settimane non ho potuto fare quello che ormai era diventato un rito per me. E me ne dispiaceva molto. Ma a breve rimedio.

-Ranma come va? Tu e tuo padre non vi siete fatti sentire, cominciavo a preoccuparmi!- mi dice, porgendomi la teiera. Sa che odio rimanere troppo a lungo in questa forma.

Mi viene naturale pensare che anche quella scemotta di Akane si è preoccupata, ma non me lo direbbe nemmeno se dovessi minacciarla con un film dell'orrore fra le mani. Anche se dalle facce che fa si capisce benissimo a cosa pensa, soprattutto in queste situazioni!

Però ora basta con le ciance, voglio vederla, così chiedo a Kasumi dov'è. Con lei non c'è bisogno di mentire o nascondere qualcosa. Il problema è che me ne sono reso conto un momentino più in ritardo del dovuto!!

-è nel dojo. E comunque non è sola. è con... Ryoga.-.

Non l'ho più ascoltata. Mi sono fiondato nel dojo, trovando la mia Akane che si allena, ma poi riesco a vedere anche quel fesso di Ryoga che cerca di parare i suoi calci e i suoi pugni. Peccato che a volte non ci riesce!

Mi da alla testa, ma se scopro che quel maiale ha dormito con lei per tutto questo tempo giuro che un giorno di questi lo faccio alla brace!

-AKANE!-. Voglio attirare l'attenzione su di me. La SUA attenzione. Ho sentito chiaramente la mia voce. Quella di chi vuole riavere a sé qualcuno che gli è mancato.

Lei si volta, meravigliata. Probabilmente avrà pensato che non sarei più tornato.

Stupida! Che si credeva? Che l'avrei lasciata a qualcun'altro?! Però, quella speranza che vedo nei suoi occhi mi dà il coraggio necessario per avvicinarmi a lei.

Ma qualcosa mi impedisce di andare oltre. L'ombrello rosso di Ryoga!

-Sta indietro, sporco menefreghista!-.

Se qualcuno aveva intenzione di farmi arrabbiare, ci è riuscito! Afferro l'ombrello e lo scosto via, liberandomi dell'ostacolo che c'era fra me e Akane.

Sembra quasi che il maschiaccio se l'aspettasse una reazione del genere, perchè non mi dà nemmeno il tempo per dire A che subito mi abbraccia, e quel calore che già la caratterizzava sembra accentuato dallo sforzo che ci ha messo nella lotta di poco fa.

Piccola e accaldata. Ecco quello che mi viene in mente adesso.

La stringo anch'io e chiudo gli occhi. Mi è mancata moltissimo, e se lei per assurdo avesse cominciato ad urlarmi in faccia, l'avrei afferrata con più forza di quella che ci sto mettendo.

Beh... forse no...

Però le avrei detto che mi parso quasi insopportabile starle lontano.

Non mi importa che quell'idiota ci sta guardando, sempre più scuro in volto. Un po' mi dispiace, ma Akane è mia, deve capirlo in un modo o nell'altro.

Lei, intanto, mi stritola ancora di più. Ma se è lei che mi si avvinghia, forse dire che sono in Paradiso sarebbe scontato. Con una mano le prendo la testa, premendola sul mio petto, mentre le allaccio la vita con l'altra.

A quel gesto, il suo cuore sta battendo sempre più forte, mentre il mio è già schizzato via. Mi è costato tanto, mi ritrovo a pensare, anche se una volta fatto, mi sento meglio di prima.

Che male c'è ad abbracciare la propria fidanzata? Ci sono altri che si sono già spinti oltre...ok, devo levarmela di torno prima di fare pensieri sconci. Però a quanto pare lei non me lo permette.

-Akane...-.

-Non parlare, Ranma....-.

 

 

 

 

 

Bene, la vostra amica pseudo-romantica è tornata!! XD

Oggi ho voluto accontentare e contemporaneamente infastidire qualcuno, con questa one-shot!

Forse può sembrare banaluccia, però mi è uscita di getto!

Non volevo abbattere Ryoga in questo modo, però... ç.ç

Spero si stata di vostro gradimento!! Arigatou!!

   
 
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