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Autore: PassengerXX    24/10/2012    2 recensioni
Callie e Arizona. Due nomi uniti da un sentimento che sfida ogni logica o ragione.
Questa storia è nata un pò dal nulla mentre scrivevo per me, all'improvviso mi sono ritrovata a mettere insieme le tessere di un puzzle che non sapevo nemmeno esistesse. Questa storia è narrata dal punto di vista di Arizona, ed è ambientata nella fine della 5 serie, quando le due donne si sono conosciute.
Spero che vi piaccia, recensite in molti! Buona lettura!
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash, FemSlash | Personaggi: Arizona Robbins, Callie Torres
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Quinta stagione, Più stagioni
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 Your Smile
 
Non potevo davvero crederci!
Mi ero ripromessa di non iniziare a frequentare nessuno in quell’ospedale, avevo da poco spedito il modulo di candidazione per andare in Malawi per compiere grandi operazioni chirurgiche sui piccoli umani! E adesso mi ritrovo davanti allo specchio intenta a prepararmi per il mio primo appuntamento con Calliope Torres.
Callie … In ospedale la chiamano tutti così. Io invece anche se sono poche le volte in cui abbiamo parlato, l’ho sempre chiamata Calliope. Non so esattamente perché. Forse sarà che trovo il suo nome semplicemente splendido, forse sarà il panico che mi viene nel momento in cui le parlo.
Sono sempre stata brava a gestire i rapporti con le altre persone indipendentemente dal sesso. Ho tanti amici uomini quante donne, tuttavia, con Calliope la situazione è diversa.
E’ iniziato tutto quasi per gioco, un drink in più a volte può farti compiere azioni inaspettate. Dal primo momento in cui ho varcato la soglia del Seattle Grey’s Hospital ho notato quella ragazza dai capelli neri corvini, e gli occhi gentili ma pieni di una passione celata. Sono stata al mio posto sperando ogni giorno sempre di più di incontrarci casualmente. Sono arrivata al punto di sperare nell’arrivo di un bambino con qualche osso rotto in modo da incontrarci grazie ad un caso. Tuttavia, trascorse diverse settimane questo non è successo, e come mi succede sempre l’attesa mi fa impazzire. Non sono abituata ad aspettare, nonostante lavori a stretto contatto con i bambini nella vita privata non sono per niente paziente. Quando voglio una cosa me la prendo. Semplice.
Ecco perché quella sera ho seguito Calliope in bagno. Ho visto che era triste, e ho sentito una specie di stretta al petto non so a cosa dovuta. Non mi ricordo nemmeno come all’improvviso mi sono ritrovata in bagno e ho iniziato a parlarle. Ero davvero impacciata e non mi era mai capitato nella mia vita.
Ho iniziato a dire cose davvero senza senso, ma in qualche modo assurdo lei mi ha sorriso, anche se probabilmente avrà pensato che fossi una pazza molestatrice che si incontrano nei bagni di un locale.
Quando ho visto quel sorriso il mio cervello si è completamente disconnesso, l’aria non è arrivata più alla testa e ho realizzato solo dopo averla baciata, ciò che avevo appena fatto. Come se niente fosse poi me ne sono andata rimanendola a bocca aperta e con mille domande, alle quali non avrei sicuramente saputo dare una risposta sensata.
Da quel momento erano passati diversi giorni in cui lei mi aveva palesemente ignorato, evitandomi. Quelli sono stati dei giorni davvero infiniti. Quando poi avevo perso ogni speranza lei mi ha chiesto di uscire rivelandomi non intenzionalmente che se avessi accettato sarei stata la seconda ragazza che avrebbe frequentato.
Quell’informazione mi ha lasciato per un momento interdetta, non mi aspettavo completamente una cosa del genere. Senza neanche pensarci due volte, le ho dato del’inesperta e  le ho detto che nella vita privata non frequento i poppanti … Ma che risposta è? I poppanti … Anche per i miei standard-e sono davvero alti-sono stata davvero fredda e senza cuore. Tipico dei chirurghi pediatrici infondo …
 E’ un luogo comune credere che chi come faccia questo lavoro, sia tutto cuore a arcobelani. Ma non è così.
Quello che noi facciamo non è da tutti. Ci mettiamo in gioco più di qualsiasi altro chirurgo, incidiamo su corpi davvero minuscoli, e resistiamo alla vista di un cuore di tre centimetri. A volte guardiamo morire impotenti, dei piccoli bambini, che si sono appena afficciati alla vita, e alle volte il senso di impotenza può lacerarti dall’interno, logorarti fino ad impazzire. Ed è proprio per tutti questi motivi che si tende poi ad essere freddi, senza cuore, perché non possiamo non essere freddi e distaccati alla vista di un cuore di tre centimentri.
Ecco perché nel nostro campo siamo davvero in pochi. La rigida educazione che mi ha dato la mia famiglia, la morte di mio fratello, il trasferirsi ogni diciotto mesi, sono tutti fattori che mi hanno portato ad essere la persona che sono oggi.
Ecco perché poi ci ho riflettuto solo in seguito alle parole che ho detto a Callie e nonostante tutto ciò, nel momento in cui lei mi è venuta di nuovo a parlare quella stessa sera al bar, il panico ha preso di nuovo il sopravvento. Ho subito sviato il suo discorso. Lei mi parlava delle qualità che aveva da offrirmi se solo non fossi partita così prevenuta nei suoi confronti, e irrazionalemente le ho mentito affermando che una ragazza, conosciuta quella stessa sera, fosse la mia ragazza.
Il giorno dopo ci siamo incontrate in ospedale e ci siamo evitate tutto il giorno ma poi succede l’imprevedibile. La trovo nell’ascensone, e le dico le cose come stanno, apperando molto più calma e sicura di me di quanto in realtà non sia. Le chiedo di uscire con me una di quelle sere. Meritatamente direi lei mi tiene un po’ sulle spine ma poi sorridendo mi dice di si. La vista di quel sorriso mi ha completamente destabilizzata. Sono rimasta senza parole e forse per la prima volta mi sono resa conto di quanto bella fosse.
Il bip del cercapesone mi fa sobbalzare, riportandomi alla realtà. Ringrazio il cielo che non fosse il mio ma quello di Mark Sloan, il chirurgo plastico.
Con un sorriso appena accennato sulle labbra ripongo le mie scarpe con le rotelle, nell’armadietto e mi dirigo all’ascensore.
E neanche fosse tutto programmato è proprio lì dentro che la incontro e non appena incontro i suoi occhi il mio sorriso, appena accennato, si trasforma, aprendosi completamente. 
  
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