Capitolo 20
“Tutto come prima”
Erano passati due giorni da quando Ryo e gli altri erano
tornati nel loro tempo e le cose nell’era Sengoku erano tornate come prima.
Dopo la sconfitta di Victor i nostri eroi avevano ripreso il
loro viaggio alla ricerca di Naraku e dei frammenti della sfera.
Stavano camminando quando si sentì distintamente la voce di
Kagome urlare: “A CUCCIA!” e il nostro caro botolo ringhioso finì spiaccicato a
terra.
“Inuyasha quando imparerai a non far arrabbiare la divina
Kagome?”chiese Miroku.
“Shippo dannato! E’ colpa tutta colpa tua!”disse Inuyasha
cercando di picchiare il demone volpe.
“Inuyasha smettila immediatamente! Shippo non ha fatto
nulla, sei tu che lo hai picchiato!”disse Kagome riprendendo a camminare.
“Ma Kagome!”disse il mezzo demone.
“Ti consiglio di non dire più nulla se non vuoi essere
mandato nuovamente a cuccia.”disse Kagome che senza accorgersene aveva
pronunciato la due parole più temute da Inuyasha.
“Dannata.”disse il mezzo demone a bassa voce.
“Scusami Inuyasha. Scusa, scusa, scusa. Perdonami non l’ho
fatto apposta.”disse Kagome implorante.
“Fai più attenzione la prossima volta!”disse Inuyasha.
Il viaggio riprese.
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“SAGARA! Dove ti sei cacciato questa volta! Vieni
immediatamente qui!”urlò Chidori fino a quando Sosuke non arrivò.
“Sono qui Chidori. Mi cercavi?”disse. La risposta della
ragazza fu un colpo di ventaglio.
“Si può sapere per quale motivo hai fatto saltare in aria il
banco della signora che vende i panini?”disse Chidori.
“Avevo fondati motivi per credere che dietro alla vendita
dei panini si celasse un traffico illegale di armi.”disse Sosuke con la
consueta calma.
“Vendeva solo panini! Non armi! Sei uno stupido!”urlò
Chidori colpendolo nuovamente con il ventaglio.
Chidori cominciò a chiedersi cosa aveva fatto di male per
incontrare quel ragazzo quando sentì il rumore di un’altra esplosione.
Non si chiese nemmeno chi fosse il responsabile della cosa.
Poteva essere solo uno: l’unico e inimitabile sergente Sosuke Sagara!
Questa volta aveva fatto saltare in aria un’altra scarpiera.
Ormai Chidori aveva perso il conto di quante ne aveva fatte esplodere. Lo colpì
con il ventaglio e, mentre lo sgridava, lo trascinò dall’eccelso presidente
come di consueto.
Quello che accadde dopo ve lo potete immaginare. L’eccelso
presidente, come sempre, diede ragione al sergente e la giornata proseguì come
al solito.
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“Brutto maniaco! Prima mi dici che mi ami e poi corri dietro
a tutte le ragazze che vedi. Che bel comportamento!”disse Kaori lanciando un
martello contro Ryo che ci stava provando con una ragazza appena incontrata.
“Scusa Kaori, è un riflesso involontario. Quando vedo una
bella ragazza non riesco a fare a meno di saltarle addosso. Lo sai che per me
esisti solo tu.”disse Ryo prendendola per mano e mettendosi a camminare con
lei.
Da quando erano tornati le cose stavano lentamente
migliorando e dovevano tutto alla nebbia creata dalla dea. Peccato che Ryo
continuasse a fare il maniaco, altrimenti sarebbe stato tutto perfetto.
Kaori decise di portare pazienza. Prima o poi le cose
sarebbero cambiate davvero e allora Ryo avrebbe smesso di comportarsi come un
maniaco. Doveva solo portare pazienza.
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Quando la sera scese nell’era Sengoku un demone con i
capelli argentei si sedette sotto un albero ad osservare il cielo stellato.
Una bambina con i capelli castani e gli occhi verdi apparve
all’improvviso al suo fianco.
“Vuoi un lecca-lecca signore?”disse. Sesshoumaru si voltò
verso di lei e le lanciò una delle sue occhiate raggelanti.
“Ma tu non te eri andata per sempre?”disse il demone.
“In teoria sì ma mi hanno praticamente intimato di levarmi
dalle scatole perché non mi sopportavano più.”disse la bambina riprendendo il
suo vero aspetto.
“Volevo restare lassù per capire come mai fissi il cielo
tutte le sere ma temo di dovermi accontentare di poterti stressare finché
vivrai.”disse la ragazza.
“Si può sapere cosa hai fatto per farti cacciare Luce?”disse
il demone.
“Beh… Ecco… Vedi io e Amber messe assieme diventiamo un
tantino pestifere. Agli altri dei non sembrava il caso di far tornare quaggiù
la mia cara sorellina così hanno fatto tornare me. Non sei contento?”disse
sorridendo. Il demone non rispose.
“Dimenticavo che spesso e volentieri perdi l’uso della
parola. Ho voglia di divertirmi un po’. Dov’è il mostriciattolo che lo lanciò
nel primo lago che trovo?”disse la dea guardandosi intorno.
“Non è qui. E’ abbastanza lontano.”disse il demone.
“Che peccato! Vorrà dire che lo lancerò la prossima volta
che lo vedo. Ora passiamo alla tua attività preferita. Fissiamo il cielo
stellato. Prima o poi riuscirò a capire perché ti piace tanto mio caro
Sesshy.”disse Luce che, notando lo sguardo di Sesshoumaru, non poté fare a meno
di sorridere.
Ogni cosa, in ogni luogo e in ogni tempo era finalmente
tornata alla normalità.
FINE
E' finita finalmente! Spero che vi sia piaciuta e spero anche di essere riuscita a farvi passare un po' il tempo.
Grazie mille a chiunque ha letto la storia e un grazie particolare a Wolverina per i suoi commenti.
Alla prossima! Baci Sarachan89