Fanfic su artisti musicali > Beatles
Segui la storia  |       
Autore: Blackbird_    25/10/2012    2 recensioni
Liverpool, 1961. Quattro giovani Beatles sono di ritorno dalla loro avventura tedesca. Ad attenderli non solo i loro vecchi amici, ma anche un turbine di novità. L'enorme successo sorprende tutti quanti, anche Ray e Sun, le due piccole "mascottes" della comitiva liverpooliana.
Dal Secondo Capitolo:
“Magari così trovate un nuovo manager che vi farà fare qualche provino per le etichette discografiche, no?” aggiunse Sun. George annuì sorridente e tornò a guardare gli altri. “Non sarebbe affatto male un provino, magari è la volta buona che sfondiamo sul serio” ammise. Come se fosse stato il cucciolo di un qualsiasi animale iniziai a carezzarlo sulla testa. “Sfonderete sicuramente e magari diventerete famosi in tutto il mondo e cambierete la storia della musica e…” “Frena, frena Ray!” mi interruppe lui ridendo “non starai correndo un po’ troppo?”.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Quasi tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Ogni cosa, prima o poi, torna al suo posto. Mi era bastato poco per capirlo. Ciò che fino a poche ore prima mi sembrava la fine del mondo si era finalmente conclusa, tornando tutto in ordine. Come un espressione infinita di matematica: con i passaggi giusti, con le giuste formule, si è in grado di risolvere i problemi più grandi fino a renderli dei numeri microscopici ed apparentemente insignificanti. Comunque una soluzione c’è sempre, si arriva sempre a qualcosa.
Io a cosa ero arrivata? Ero sempre me stessa, forse con qualche consapevolezza in più.
Ora sapevo che potevo essere amata da qualcuno, sapevo che ogni litigio poteva essere risolto, sapevo che non era sempre necessario trovare un senso a tutto ciò che mi accadeva. In poco più di un mese ero riuscita a capire qual’era il prezzo di un bacio e quanto i miei occhi fossero in grado di dire più cose di quanto immaginassi. Avevo imparato ad apprezzare e a temere gli effetti amnesici dell’alcool e a maledirne gli esiti inaspettati.
La vera insegnante era la vita, non la scuola. Quella maledetta scuola in cui ero rinchiusa.
Non era difficile ritrovarsi a sognare di partire con i propri amici per la Germania, dove se la sarebbero spassata per un po’, quando ci si trovava rinchiusa fra quattro mura insidiose dopo delle vacanze così cariche di avvenimenti e novità.
Per le prime due ore era prevista letteratura inglese, un motivo in più per ritrovarsi costantemente a fissare la finestra, cercando fra le nuvole minacciose un aereo diretto ad Amburgo.
“Ho qui i vostri compiti” annunciò soddisfatta la signorina Parr, sorridente come un’oca giuliva. Tutte quelle produzioni scritte succose e cariche di gossip probabilmente le avevano reso le vacanze natalizie più emozionanti. “Quando vi chiamerò venite qui a prendervi il vostro compito. Io vi commenterò gli errori come sempre” era raggiante. Probabilmente più che commentare gli errori avrebbe iniziato a fare domande su domande per ciascuno, per cercare di carpire maggiori informazioni riguardo al nostro primo amore o roba simile.
Diedi una serie di testate sul banco. Il giorno del giudizio era arrivato. Perché non ci aveva acceso il camino la notte di Natale con quei fogli, cuocendoci le castagne, invece di mettersi a correggerli? Sun mi guardò divertita, ma la sua risatina silenziosa venne interrotta dalla professoressa che la chiamò alla cattedra. Non mi resi conto del tempo che trascorse lì, occupata com’ero a prendere a capocciate il mio banco tutto scarabocchiato, ma di sicuro mi resi conto di quando tornò. La sua poca grazia nel risedersi al suo posto mi risvegliò dal mio momento di trance.
“Ho preso B+” commentò entusiasta, sventolandomi il suo foglio davanti al naso. “È buffo di quante cose siano cambiate in così poco tempo, no? Qui parlo di un amore impossibile, parlo di Paul, ora starei a parlare del mio primo vero amore” aveva gli occhi a forma di cuore. Prese il lapis e con disinvoltura scrisse Richard sul banco, con affianco un cuoricino. “Come sei mielosa e melensa” commentai, tornando a dare testate sul banco. Eravamo fatte così, e questo non lo avrebbe cambiato nessuno. I nostri punti di vista riguardo all’amore erano sempre stati contrastanti. Lei era la ragazza romantica e sognante, io quella realista e più pratica. “Quando incontrerai uno come Richie e diventerai ‘mielosa e melensa’ anche tu te lo rinfaccerò a vita, sappilo” disse incrociando le braccia, fingendosi offesa. Ridacchiai.
“Knowall?”. Il sangue mi si gelò. Sun era sempre più divertita da tutta quella situazione, non comprendendo la mia reazione esagerata per uno stupido compito. Non le avevo detto cosa avevo scritto in quel componimento, quindi era anche assolutamente curiosissima. Mi alzai meccanicamente e raggiunsi la cattedra. Mi chinai leggermente in modo da essere il più vicino possibile al disgustoso viso della Parr, in modo di non farla urlare per far sapere a tutti del mio tema. “Non ho niente da commentare, Rebecca” trassi un sospiro di sollievo “anche perché sei andata fuori tema. Questo compito è un disastro! È chiaro che tu non abbia capito la traccia, anche se è ben scritto. Peccato, questo voto pessimo ti abbassa un bel po’ la media” disse, praticamente lanciandomi addosso il foglio. Lo guardai. F. Una fottutissima F. Il mio esercizio era ben scritto, ma non conteneva abbastanza gossip per poter prendere anche una semplice C. Mi sarei accontentata anche di una D.
“Fanculo” sussurrai, buttandomi di peso al mio posto. “Una F?” Sun era sorpresissima, e fissava il mio foglio come se fosse tutta una finta. Non era mai successo che prendessi un voto più basso di lei ad una composizione, dato che la Parr generalmente apprezzava parecchio il mio stile di scrittura. “Sono fuori tema”  sospirai, facendo spallucce. “Ma cosa diamine ci hai scritto?” continuò, sconvolta. Per farla contenta le diedi il permesso di leggere la mia composizione, e me ne tornai a prendere a testate il banco, pensando ad un modo valido per poter recuperare quel pessimo voto.
Dopo qualche minuto il mio foglio mi venne restituito. “E’ bello, a me non sembri fuori tema. Forse non accetta il fatto che tu non le abbia dato modo di farsi un po’ gli affari tuoi” suppose Sun. Scrollai di nuovo le spalle. Rilessi il mio compito, per l’ennesima volta.

“Credo che l’amore non sia solamente un sentimento che unisce un ragazzo ed una ragazza, come la maggior parte della gente tende a considerare. Sono sempre stata abituata a reputarlo un sentimento ampio, aperto ad ogni genere di legame. È per questo che sono solita scambiare l’amore, quello vero, con quell’unione indissolubile che mi tiene legata alle persone più speciali della mia vita.
Se per amore si intende tenere per mano qualcuno, sentire le farfalle nello stomaco e scambiarsi baci alle porte della notte, credo di non aver mai provato nessun sentimento simile per nessuno.
Se per amore si intende provare il bisogno irrefrenabile di vedere qualcuno, riuscire a sorridere solamente in compagnia di questo qualcuno, stare bene qualsiasi cosa si faccia – anche restare semplicemente seduti ad una panchina a parlare –, allora, in questo caso, credo di essere innamorata.
Sono innamorata, sì, di quattro ragazzi meravigliosi. Chi lo dice che l’amore sia riservato ad una sola persona?
Molte persone della città li conoscono, li chiamano Beatles, vengono ad ascoltarli suonare al Cavern o al Casbah, li applaudono e battono i piedi al ritmo delle canzoni che suonano. Io li chiamo semplicemente Paul, George, John e Pete, e passo con loro ogni minuto possibile.
Loro sono i primi ragazzi che sono stati in grado di far scoprire in me quell’angolo caldo del mio cuore, quello pieno di vero amore. Sono gli amici migliori che una ragazza potesse sognare, e sono così orgogliosa di poter sventolare a tutto il mondo l’affetto che ci lega. Se potessi lo urlerei a squarciagola.
Nonostante la loro infinita diversità, ognuno è riuscito a conquistare una parte del mio cuore.
Pete è probabilmente il più tenebroso, all’apparenza. Si mostra scontroso, buio, ma con il tempo riesce a tirare fuori e donarti il meglio di sé. Con un po’ di confidenza si trasforma in una persona spiritosa e solare. È adorato dalle ragazze, e sul palco da sempre il massimo per compiacere le sue fan. È assolutamente un ragazzo adorabile.
George è un divoratore cronico, di cibo e di vita. Il suo carattere un po’ schivo nasconde un lato dolce e tenerissimo che pochi riescono a vedere. È un ragazzo sentimentale, facilmente emozionabile, che si nasconde dentro ad un guscio, uscendo di rado. La sua curiosità e voglia di sperimentare è a livelli esponenziali, così come la sua infinita creatività. Conoscendolo, non si può non amare.
Paul è il latin lover della situazione. Sempre concentrato a migliorarsi e ad imparare nuove cose, spesso e volentieri anche solo per lasciar accrescere il proprio ego. Mi piace considerarlo come una crostata di miele: dolcissimo, vellutato, ma con una forza ed una determinazione indescrivibile. Nonostante molte siano attratte dal suo faccino da bravo ragazzo, in poche riescono a vederne anche la bellezza interiore.
Infine John. È un ragazzo fragile, ma in grado di nascondere le proprie debolezze in maniera eccellente. L’umorismo e il buonumore sono le sue carte vincenti, così come la fantasia sconfinata. Forte, talentuoso, deciso e grande intrattenitore, è probabilmente il più grande trascinatore che conosca.
Loro sono probabilmente gli unici quattro ragazzi che non mi abbandoneranno mai. I soli quattro ragazzi che non mi spezzeranno mai il cuore, che non mi deluderanno mai.
Ecco, il mio primo e unico vero amore sono loro, sono i Beatles.”




Bene, ok, ok, finalmente questa storia volge al termine. Ce l'ho fatta finalmente!
Spero che vi sia piaciuto leggerla quando è piaciuto a me scriverla. Immaginarsi anche solo un po' in loro compagnia è stato meraviglioso... ma tutto volge al termine!
Grazie a tutti quelli che hanno seguito questa FF, a tutti quella che l'hanno recensita, a tutte quelle persone speciali che mi hanno spronato a continuare anche quando mi prendevano le crisi.
Grazie, grazie davvero a tutti :D
Alla prossima fan fiction!
With love, J.

   
 
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > Beatles / Vai alla pagina dell'autore: Blackbird_