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Autore: Gareth    25/10/2012    4 recensioni
Un bambino e un angelo custode che gli consiglia cosa fare per il suo meglio. O almeno così dice. Infatti l' "angelo" gli dirà di fare cose sempre più terribili. Qual è il mistero di tutto ciò?. Davvero si tratta di un guardiano? Davvero è suo amico?
Una sfida tutta psicologica tra il bene e il male. Tra ciò che dev'essere fatto e ciò che non deve esserlo. Una sfida tra l'umano e il divino.
Genere: Dark, Horror, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti, Violenza
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DarkShadows in me Primavera, 1998
Andrea se ne stava seduto sopra l' altalena, l'unica di tutto il giardino dell'orfanotrofio, a dondolarsi lentamente e ad ascoltare il cigolio insistente che emetteva, mentre tutti gli altri bambini giocavano a rincorrersi per tutto lo spazio aperto che gli veniva offerto.
<< Perché non vuoi andare a giocare con i tuoi amichetti? Perché non vai con loro? >>
disse la vecchia suor Cristina, abbassando il volto all'altezza del viso del bambino.
<< Non sono miei amici. E poi è noioso, non voglio. >>
gli rispose Andrea dopo aver riflettuto qualche secondo.
<< Finché te ne stai qui è difficile che diventino tuoi amici... sicuramente ti divertiresti di più che stare qui da solo tutto il tempo >>.
<< Non sono solo: c'è l'altro Andrea >>.
La suora sorrise e poi continuò:
<< Sì, c'è Andrea. Ma non pensi che anche lui sarebbe contento se sapesse che giochi con altri? >>
"No, non sarei contento"
<< Non è vero! Lui vuole che io gli parli! Dice sempre che quando sto con gli altri lui si sente solo e non può fare niente! >>
<< E va bene...Ma resto convinta che dovresti stare un po' più con gli altri. Se tra dieci minuti sarai ancora qua, ti trascinerò a forza! >>
"Visto? Che ti avevo detto? Non ti crede! Non crederà mai a te! Nessuno crederà mai a te! Solo io ti conosco bene, solo io. Tienilo a mente!"
<< Non sono solo c'è l'altro Andrea! >>
La suora sbuffò e si allontanò. Andrea riprese a dondolare e a bisbigliare a bassa voce:
<< Ma allora gli altri non hanno l'altro se stesso? È per questo che nessuno mi crede? >>
"Esatto, solo tu, solo tu hai me! Ti ho detto che ero l'altro te, ma devi sapere che mentivo perché era ancora troppo presto! Ora invece sei grande, hai otto anni! Sei un uomo! E quindi te lo passo dire: io sono il tuo angelo custode!"
<< Quindi sei come ha detto suor Francesca...ti occupi di tutte le mie azioni e quando sono cattive mi dai consigli su come rimediare? >>
"Sì, bravo! Ma non solo: ti devo sempre proteggere...quella suora in realtà vuole solo che tu sia come tutti gli altri ma tu, tu sei diverso! Tu hai me, non hai bisogno degli altri!"
<< Io ho te...che fortuna! Ma la prossima volta? Come facciamo? Ha detto che non accetterà più che parli con te... >>
"Non preoccuparti, staremo al gioco. Così vedrai quanto hai bisogno di me. Forza alzati"
<< Ok... >>
Andrea scese dall'altalena e si diresse di corsa verso il gruppo di ragazzi:
<< Posso giocare anch'io? >>
<< Tu? Vattene a parlare da solo tu, Pazzo! >>
disse un bambino con i capelli corti e marroncini e con lui si aggregarono anche alter ragazzini.
<< Non dite sciocchezze! Andrea giocherà! È stato tanto gentile da chiedervelo e voi siete dei maleducati. Chiedetegli sscusa immediatamente! >>
<< Scusa Andrea... >>
dissero i bambini in coro con tono strascicato. E cominciarono a giocare a prendersi. Per qualche momento Andrea si divertì anche... ma poi il ragazzino che era sotto lo prese:
<< Sei sotto! Ora tocca a te! >>
<< Va bene! Adesso vedrete! >>
rispose subito lui allegro e corse a cercare di prendere qualcuno.
"Che cosa stai facendo sei impazzito!? Devi prendere quel bastardo e fargliela pagare! Forza va alla ricerca! E smetti di ridere, dannazione!"
<< Ma perché? Io mi sto tanto divertendo... >>
Bisbigliò lui alla voce interiore.
"Come perché? non l'hai sentito prima!? Era tra quelli che ti prendevano in giro prima. Che CI prendevano in giro. Ti ha seguito tutto il tempo per prenderti. Tu sei stato il suo unico obiettivo!"
<< Ma a me non pareva proprio che mi avesse seguito... >>
"Sta zitto e corri! Lo vedi? Prendilo e buttalo a terra! Così ci vendicherai! Se non lo farai ci prenderanno sempre in giro. Sempre!"
Andrea corse veloce e lo acchiappò e una volta fatto lo buttò in terra con tutte le forze che aveva in corpo.
<< Ehi! Ma che fai è un gioco! >>
Gli urlò dietro il bambino.
"Non starlo ad ascoltare! È una guerra! Ora va giù un con lui e dagli un pugno. In faccia. Svelto prima che si rialzi!"
Allora Andrea gli piovve addosso e gli diede un pugno. Ma non in faccia, in pancia. E poi non così forte come avrebbe voluto il suo angelo.
"Dagliene un altro. Forza!"
Ma Andrea si rifiutò e il ragazzo si rialzò, anche se adesso stava piangendo. Un nugolo di suore arrivò a soccorrere il fanciullo mentre suor Cristina si diresse da lui:
<< Ma cosa hai fatto? Calmati ragazzo mio! >>
Ma Andrea rispose:
<< Quel bastardo prima CI ha insultato e poi CI ha rincorso e scelto come obiettivo! Dovevo vendicarCI! >>
<< O ragazzo! Sempre con questo plurale! Ma non c'è nessun noi! Non esiste nessun altro Andrea! Ci sei solo tu! Bambin del Signore, ci sei solo tu! Vieni con me. >>
La suora lo prese per la mano e lo portò via con sé poi entrò prima dentro l'orfanotrofio, poi dentro il suo studio. Chiuse la porta dietro di loro.
<< Bene, anzi male, Andrea. Ora basta, è da un bel po' di tempo che vai avanti con questa storia: non c'è nessun altro te. Tu sei unico, come me e come tutti gli altri ragazzini della tua età >>
"Infatti io sono il tuo angelo custode, te l'ho detto"
<< Sì, ha ragione. Non c'è nessun altro me >>
<< Mi stai dicendo che te ne sei reso conto? Così? All'improvviso >>
<< No, me l'ha detto lui. Lui non è un altro me, lui è il mio angelo custode >>
La suora, che per un attimo si era convinta di aver liberato il ragazzo da quell'ossessione, fece una faccia rassegnata, ma poi continuò con tono calmo e deciso:
<< Ascoltami attentamente. Un vero angelo custode non ti direbbe mai di picchiare un ragazzino. Mai. Quella cosa che hai dentro non esiste. Ti senti solo e triste e perciò ti sei inventato un amico. Solo perché non ne hai >>
"Ma che ne sa questa vecchia di angeli custodi! Fidati di me. Io ci sono, esisto. Non mi senti forse? Sei sordo?"
<< Ma lui è con me da sempre! È sempre stato con me >>
<< Non so più cosa dirti. Però ora avrai una punizione per ciò che hai fatto >>
Detto questo lo prese, gli abbassò i pantaloni, e lo prese a sculacciate. Quando smise, Andrea aveva il sedere dolorante all'inverosimile.
<< E ora va ad aspettare gli altri nella camera comune >>
Andrea uscì dalla stanza e si distese sul suo lettino nella grande camera dove dormivano almeno altri quaranta ragazzini. Era l'unico a non avere il letto a castello. Inoltre il suo letto era più distante da tutti gli altri.
"Non ti preoccupare. Come ti ho detto, nessuno ti crederà mai. E tu non hai bisogno di loro. Hai me. Peccato solo che tu ti sia tirato indietro come un codardo nel momento più importante"
Andrea cominciò allora a piagnucolare:
<< Ma io...io mi stavo divertendo...perché mi hai fatto fare quella cosa cattiva? Io non volevo... >>
"Cosa stai dicendo? Ti assicuro che ora nessuno tra quei piccoli mostri oserà mai anche solo dirci una parola di più del necessario. Se tu però avessi fatto come ti avevo detto, neanche quella strega avrebbe osato avvicinarsi...e ora smettila di piagnucolare come una femminuccia"
<< E adesso? Che facciamo? >>
Disse Andrea che continuava a essere scosso da singhiozzi e lacrime.
"Non è chiaro? Aspettiamo. Aspettiamo e decidiamo come fargliela pagare a quella vecchia..."


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Angolo dell'autore: Questa storia l'ho pensata mentre leggevo Platone. Non chiedetemi perché... XD
Spero che vi sia piaciuto questo primo capitolo, ma prometto che i prossimi saranno più interessanti.
Dopotutto, oggi si è trattato di un pugno ma domani... non per niente ho messo il tag per violenza...
Comunque, cari lettori, che voi abbiate apprezziato o meno questa mia umilissima creazione, vi invito
a lasciare una recensione. Perché se qualcuno non mi da retta, mi deprimo... sto scherzando XD
Comunque io concludo con dei fastosi e gioviali saluti,
                                                                                                   Gareth
  
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