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Autore: Purple_Rose    25/10/2012    7 recensioni
Tsurugi è un angelo nero, portatore di dolore e oscurità. Lui lo sa, lo ha sempre saputo e sa che sarà un suo pensiero fisso per l'eternità. Quello che non sa è che il suo cuore nero pece brilla di luce pura molto più di quanto creda. E questo grazie ad una persona: un angelo bianco dall'animo generoso.
[Questa fan fiction ha partecipato al Contest "Tokidoki" indetto da Caffelatte e Bloody Alice]
Genere: Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Altri
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Autore/i: Purple_Rose
Titolo: Black Angel
Sottotitolo/Titolo del capitolo: /
Pairing: Tsurugi/Tenma(non proprio fatta e finita ma c’è)
Parole: 2.292 solo testo(sempre se il contatore funziona bene…)
Prompt: /
Note: /
Desclaimer: i personaggi di questa fan fiction non appartengono a me, ma alla Level-5
 
 
 
BLACK ANGEL
 

Buio.
Non riesco a vedere altro.
Buio, nient’altro che pura oscurità.
Sento il mio corpo che cade, lentamente, come se l’aria attorno a me non fosse del tutto fluida.
Non sento la gravità che violenta mi spinge verso la fine di quest’abisso.
Chissà se esiste davvero una fine.
Perché sto cadendo? Quando ho iniziato a cadere?
Attorno a me il paesaggio non cambia, rimane lo stesso.
Una coltre nera impenetrabile e infinita.
Sento la testa leggera, vuota, in balia dell’oscurità.
Preda di questo luogo nero e buio.
Come ci sono arrivato? Perché sono qui?
No... so il perché.
Io non sono mai arrivato, perché io ci sono sempre stato.
Avvolto nelle tenebre.
Solo, con la sola compagnia di me stesso.
Senza nemmeno una piccola luce ad illuminarmi.
Perché io, Tsurugi Kyosuke, sono un angelo nero.
Nero come la notte, solitario come la luna.
È sempre stato così nella mia vita.
L’oscurità mi appartiene per via delle scelte che ho fatto.
Il mio futuro ha sempre visto nero davanti a sé.
A cominciare da quando tarpai le ali ad un angelo bianco.

-La prendo io, niisan!-
-Sta attento, Kyosuke!-
-... NIISAN!!!-

Voci in lontananza mi riempiono la testa di dolorosi ricordi.
Immagini mi infestano la mente, disturbando la terrificante quiete che poco prima dominava.
Il mio cuore soffre, ma il mio corpo non cede all’emozione.
Non mi risponde, non riesco a muoverlo.
È come se avessi coscienza in un corpo vuoto.
In un guscio cavo all’interno.
La mia volontà è effimera, non la sento.
Sono in balia di questa corrente che mi porta in basso, sempre più in basso.
Ma in fondo, sono io che ho favorito ciò.
Mi sono perso in una foresta nera, mi sono prostrato di fronte all’ignoto.
Sono passato dal lato oscuro di mia spontanea volontà, diventando uno spirito nero.
Un animo oscuro privo di pietà, incapace di provare anche la più vana emotività per gli altri.
Così è stato quando mi unii a quell’organizzazione del male, che lottava contro ciò che da sempre avevo sempre sostenuto.

-Tsurugi Kyosuke, d’ora in avanti, sarai uno SEED del Fith Sector-
 

Un'altra voce interrompe bruscamente il flusso dei miei pensieri, lasciandolo proseguire poi sempre più violentemente. 

Quella, lo ricordo, fu la scelta più sbagliata che potessi fare.
La decisione che mi fece affogare una volta per tutte nelle tenebre.
... inizio a sentire la mente svuotarsi.
Come se una nebbia fitta vi penetrasse all’interno.
Ho l’impressione di sentire il mio corpo sempre più distante... sempre più lontano.
Che stia arrivando la fine? Ma in fondo cosa me ne importa? Che arrivi pure.
In fondo, nella mia vita, non ho fatto altro che errori.
È mia la colpa, solo mia.
Sono io che ho scelto il cammino delle tenebre.
È mia la responsabilità.
Ho voluto che tutto questo accadesse.
Ero in balia del male, ma questo non ha importanza.
È l’angelo nero che ha cercato di distruggere una schiera di guerrieri ersi contro il male.
E non ha scusanti per averlo fatto

  -Io distruggerò la Raimon!-

Le mie palpebre si fanno più pesanti.
Con tutta questa oscurità non credevo nemmeno di averle aperte.
Ma ora sento di volerle chiudere.
Eppure so che non devo.
So che cadrò così nel sonno eterno.
Sarò avvolto nelle tenebre per tutta l’eternità.
... ma che differenza c’è rispetto ad adesso?
La mia vita è nera come la mia anima.
Non ha senso continuare a lottare per qualcosa che non esiste.
La mia esistenza è così sbagliata.
Ne sono consapevole.
Chissà... forse è davvero ora di mettere fine alle mie sofferenze.
Chiudere gli occhi, e cadere nell’incoscienza.
Per sempre.
Per sempre.
E va bene.
Il mondo non fa per me.
È ora di finirla.
Oramai, i mie occhi si stanno chiudendo.
L’angelo nero... lascerà questo mondo.
Adesso...
Adesso...
Adesso...

-Tsurugi-

   Una voce.
Sento una voce.
Me lo sono immaginato?
No... no, non è possibile.
In questo luogo silenzioso non è possibile che vi siano voci.
Se l’ho sentita, allora è vera.
Chi mi chiama?

    -Tsurugi... Tsurugi...-
 

Non capisco chi è.
Ma sentirlo mi fa stare bene.
Molto bene.
Riesco a riprendere possesso del mio corpo.
La mia mente si libera di quello stato di torpore.
È un suono dolce, squillante eppure così rilassante.
Sento un piacevole fervore all’altezza del petto.
Qualcosa che riscalda il mio cuore freddo e insensibile.
Un calore che pervade tutto il mio corpo.
Come se fossi avvolto da una coperta di lana.
È così... piacevole...

-Tsurugi... Tsurugi... non è il momento di andarsene-
 

   Quella voce...
Quella decisione...
Conosco entrambe...
Che sia...?
-... Tenma?-
Faticosamente alzo le palpebre.
Non percepisco più quella dolce tentazione, non ho più voglia di dormire.
Sento solo un quel calore avvolgente e un leggero capogiro.
Schiudo appena le palpebre, ma invece di quel buio al quale mi ero abituato, vedo una luce.
Una luce bianca, pura, luminosa.
Bellissima.
Che mi costringe a portarmi una mano sugli occhi.
Così scopro che riesco a muovermi.
Così scopro che la sensazione di vuoto è svanita.
Così scopro... che non sto cadendo.
Sono fermo, sdraiato.
Questo baratro nero ha trovato una fine.
Io ho trovato la fine.
Mi sembra impossibile.

   -Tsurugi...-
 

Mi rialzo lentamente, ancora in preda a quel torpore.
La luce sembra avvicinarsi a me.
Si attenua un poco, in modo da render nitida una figura avvolta dalla luce.
E allora lo vedo.
Quel ragazzino castano.
Quell’intrepido giocatore dall’animo fiero.
Quella stella lucente che non si spegne mai.
Quello spirito bianco... è proprio lì.
Radioso e sorridente.
Vestito da angelo.
Da angelo bianco.
Puro e maestoso.

Meraviglioso.

-Sei tornato, Tsurugi-
 

         Un dolce sorriso permane sul suo viso.
Delicatamente i suoi piedi toccano terra, davanti a me.
Lo vedo meglio.
Una lunga tunica immacolata gli avvolge il corpo esile, di cui varie pezze di stoffa bianca gli svolazzano attorno.
Un’insolita aura dorata e splendente gli illumina il viso.
Ma soprattutto, due splendide ali piumate si aprono maestose sulla sua schiena.
È un angelo bianco.
È l’angelo bianco.
Perché dovrebbe stare con me?
Mi mordo leggermente il labbro.
Dovrei chiedergli di andarsene.
Di lasciare questo luogo oscuro e di lasciarmi solo, come sempre, a compiangermi per la mia vita sbagliata.
L’ultima cosa che vorrei è che la sua luce si spegnesse rimanendo qui.
Non può stare con un essere frutto di oscurità.
Potrebbe essere contaminato dalla mia malvagità.
Ma non ci riesco.
Perché mentirei.
Non voglio che se ne vada.
Per niente.
-Perché... perché sei qui?-
Il suo sorriso svanisce.
I suoi occhi si fanno seri, pungenti, come mai prima d’ora.
Vengo catturato da essi.

         -Perché tu sei qui?-

-Questo è il mio regno. Io appartengo a lui come lui appartiene a me-

  -Per quanto ancora ti nasconderai qui?-

  -Cosa stai...?-

-Credi di aver fatto solo scelte sbagliate nella tua vita?-

 -Sì... sì, è così. La mia vita è un errore - 

-Ti sbagli-

-No! Io sono una creatura delle tenebre!-

-Sai che non è così, Tsurugi-

            -Sì che è così!-

            -Non è vero-
 

-Sì invece!!!-
La mia voce rimbomba in questo regno nero.
Tenma continua a guardarmi, serio come non lo avevo mai visto, luminoso come è sempre stato.
Rimango immerso in quelle iridi grigio perla.
Poi, di colpo, sento un groppo in gola, accompagnato da una strana sensazione alle guance.
Le sento umide, fresche.
Bagnate.
Come può esserci acqua in questo luogo?

Ma basta un tocco e me ne accorgo.
Lacrime.
Calde lacrime solcano le mie guance.
Rimango esterrefatto.
Sto piangendo.
Non ricordo quando è stata l’ultima volta in cui ho pianto.
Forse quando Yuuichi perse le ali per colpa mia.
Ma adesso ho un altro angelo di fronte a me.
Allora perché piango?
Lui mi guarda intensamente, come se dovessi capire qualcosa.
In questo momento vedo in lui solo qualcuno con cui restare.
Non voglio rimanere più da solo.
Non voglio... rimanere da solo?

-Forse le tenebre ti appartenevano tempo fa, Tsurugi. Ma ora non più-

  -Che intendi dire?-

  -Che una scelta giusta l’hai fatta, ed entrambi sappiamo qual è-

-Lasciare... lasciare il Fith Sector?-

 --Non solo-non so-Non solo-

          -Io... ho abbandonato... sì, ho abbandonato le tenebre molto tempo fa!-
          Lo vedo sorridere.
Un sorriso puro, sincero, perfino saggio.
Rimango incantato a guardarlo.
Sorrido.

Uno dei primi sorrisi sinceri che io abbia mai fatto.
Perché ora lo so.
Ho trovato la fine del baratro oscuro.
Ora voglio solo risalire.
Ho trovato la luce.

E la seguirò... per sempre.
-Io... piango perché non appartengo a questo posto... piango perché voglio stare esattamente dove dovrei stare. Voglio risalire questo abisso nero-

-Sapevo che avresti capito-

 Vedo le sue irreali ali spalancarsi in tutta la loro maestosa bellezza.
Sono pronte per essere usate, per volare.
No.
Non voglio che se ne vada, non da qui, non ora.
-Resta qui… con me-
Non credo alle mie parole.
Da quando io supplico?
Ma il suo sorriso fa svanire di colpo il mio timore.

- 

-Non ti preoccupare, Tsurugi. Non ti serve il mio aiuto-
 

          Sento improvvisamente il petto caldo.
Una strana ondata di calore mi avvolge.
Che cos’è? Cos’è questa sensazione che sento?
Poi rimango sbalordito.
Il mio petto… il mio cuore… sta brillando.
Brilla di una luce intensa e luminosa, come una stella.
Il mio cuore.
Il cuore di un essere corroso dalle tenebre… com’è possibile?
Alzò lo sguardo e vedo che anche il cuore di Tenma brilla.
Ma questo era scontato, non ho mai conosciuto un animo più puro del suo.
È logico che brilli.
Ma è illogico che brilli assieme al mio.

          -Visto? Hai la tua luce. Non hai bisogno d’aiuto-

-… io ho sempre avuto bisogno di aiuto. E so chi me l’ha dato-
Sorrido serenamente, mentre la luce ci avvolge.
La luminosità combinata dei nostri cuori diventa immensa, da rischiarare le tenebre.
Chiudo gli occhi, sentendomi improvvisamente più leggero.
Sto risalendo il baratro oscuro.
Quello che per tutta la mia vita mi aveva tenuto prigioniero.


Socchiudo gli occhi, solo per scoprire di doverli richiudere.
Un’insolita luce mi ha preso in contropiede.
Nemmeno io e Tenma assieme emanavamo tanta luminosità.
Una fonte naturale, sembra.
Come... il... sole?
Infatti, non appena riesco a spalancare del tutto le palpebre, noto con stupore che la luce aveva la sua origine dalla finestra, dove un placido sole mattutino brillava in tutto il suo splendore.
Era un sogno, solo un sogno.
Ma ancora c’è qualcosa di strano.
Mi metto seduto.
Non sono nel mio letto, questo ha coperte molto pulite e bianche.
Mi guardo attorno.
Non sono nella mia camera, questa è quasi del tutto spoglia e ha le pareti grigio tenue.
Sobbalzo appena mia accorgo che indosso una tunica verde pastello.
Sono in un ospedale.
Chissà come ci sono arrivato...
Sospiro.
Non che questo sia peggio dell’oscurità, anzi, ma l’angelo Tenma non mi dispiaceva.
Non mi dispiaceva davvero per niente.
E ora sono solo.
Di nuovo.
-... passa... la… palla... sono... libero...-
Di nuovo sobbalzo.
Una voce.
Sento una voce.
Non mi chiama, né è lontana.
È proprio accanto a me.
Mi basta girare di poco la testa per vedere un certo ragazzo, costretto su una scomoda sedia a dormire, probabilmente impegnato in qualche bel sogno.
L'angelo bianco, che invece della tunica bianca ora ha sul viso dipinta un’espressione beata, che gli impegna la bocca in continui sorrisetti e mugolii.
Ha i capelli spettinati, insoliti persino per i suoi standard.
Come se... avesse passato molto tempo sveglio...
-Allora ti sei ripreso!-
Sobbalzo per la terza volta.
La prossima potrebbe essere la volta buona che mi ricoverano.
Anche se... sono già all’ospedale...
Dalla porta entra un’infermiera.
Capelli ametista, occhi color acqua e un dolce sorriso.
-Fuyuka-san-
La conosco.
Per un po’ di tempo si è occupata di mio fratello.
Che ci fa qui?... che ci faccio io qui?
-Sai, inizialmente temevamo per te, ma alla fine si è scoperto essere un nonulla!-
-Di cosa sta’ parlando?-
-Del tuo incidente!-
Incidente?... incidente! Ma certo! Ora capisco!
A ritorno dalla scuola stavo camminando sulle strisce pedonali, poi sono stato preso da una macchina e sono svenuto all’istante!
Meno male che andava a bassa velocità...
-Perché lui è qui?-
Chiaramente indico il bello addormentato.
Gli occhi della donna si addolciscono.
-Gli ho detto che non era nulla di grave, ma è davvero un tipo caparbio. Si è barricato su questa sedia dicendo che non se ne sarebbe andato finché non sarebbe stato sicuro di vederti stare bene e, dopo aver vegliato su di te per parecchio tempo, è crollato. È un tipo piuttosto caloroso!-
Rimango a fissarla, allibito.
Lui è rimasto qui? Per me?
Perché questo mi fa insolitamente piacere?
-Bene, devo badare ad altri pazienti. Tu riposati un po’-
Non appena sparisce dalla mia vista, mi concentro su Tenma senza accorgermene.
Ha un’aria così innocente mentre dorme.
Molto diverso dallo spirito combattivo che vedo sempre durante le partite.
Sembra quasi… un angelo bianco...
Vedo le sue palpebre muoversi e scoprire due occhi lievemente arrossati.
Scommetto che non ha chiuso occhio.
-... Tsurugi! Stai bene?-
Il suo viso stanco rinasce in un’espressione gioiosa.
Ma da dove la prende tutta quell’energia?
Abbasso lo sguardo, imbarazzato da tanta premura.
-Sto bene, sì...-
-Meno male! Sono contento! -
Mi sorride largamente, rimanendo a fissarmi.
Non riesco a credere che si sia dato tanta pena per me.
Chissà, forse è più infantile di quanto pensassi.
-Grazie-
Mi guarda un po’ confuso, prima darmi una lieve pacca sulla spalla.
-Figurati, non mi è dispiaciuto rimanere qui!-
-… sì… okay…-
Non ne ho il coraggio.
Non riesco a dirglielo direttamente.
Non riesco a rivelargli che non era per quello che l’ho ringraziato.
Ho passato la vita avvolto da una coltre nera e buia, impenetrabile, ma solo lui ha avuto il coraggio di attraversarla.
Solo lui è riuscito a salvarmi.
Tenma, è per questo che ti ringrazio.
L’angelo bianco che salva quello nero.
Ironico forse?
Ma ora sono felice.
Grazie Tenma.
Grazie per aver cambiato la mia vita.

 

 
 

Lo sapevo, ho finito per fare un po’ di fluff... ma alla fine sono riuscito a concludere la mia prima fic con coppia yaoi! Hurrà! Hurrà!
Premettendo che adoro la KyouTen, ho deciso che volevo trattare Tsurugi, perché la sua storia mi affascina e perché si sa che il fascino tenebroso colpisce sempre! ;)
Visto che il contest parla di avvenimenti che cambiano la vita, io ho deciso di parlare della vita di Tsurugi modificata da quel venticello dall’animo puro! <3
Chiaro che oltre ad essere un sogno, quella del baratro è una metafora!
Tenma: si è capito, non siamo tutti rincitrulliti come te!
Oh, è vero! Lo dimentico sempre! ^ ^
Tsurugi:... non ha colto l’allusione...
Bene! Alla prossima! Ciao!
Purple_Rose
 

  
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