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Autore: Gwen Kurosawa    25/10/2012    6 recensioni
(Versione più elaborata della mia vecchia long, ripresa dopo un bel po' d'anni)
Una ragazza di quasi quindici anni intraprende, con anni di ritardo, il viaggio di formazione che la porterà in tutte le città di Johto, per conquistare tutte le medaglie ed eventualmente vincere la Lega. Il suo sogno è diventare un membro dei Superquattro nel futuro. Accompagnata da Angelo, Valerio e Chiara, tre capipalestra suoi amici, Marina scoprirà i segreti che avvolgono l'abbandono di sua madre e si ritroverà in mezzo all'avventura meno immaginata da lei.
Genere: Avventura, Romantico, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Angelo, Chiara, Nuovo personaggio, Recluta, Valerio
Note: What if? | Avvertimenti: Tematiche delicate | Contesto: Anime, Videogioco
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Adventure in Johto

 
Primo capitolo: L’inizio. Un po’ movimentato, ma inizio.
 
Negli ultimi tempi, la notte ad Amarantopoli era movimentata: Pokémon selvatici attaccavano la città e Angelo, con i suoi Pokémon, li cacciava.
Era anomalo quel comportamento... sembravano quasi sotto il controllo di qualche entità.
Quella notte, però, uno Spiranak sconfisse tutti gli spettri del biondo e attaccò il Capopalestra con un misterioso raggio rosso, simile a un Iperraggio.
Dopo di ciò, il ragno cadde a terra senza vita... mentre il biondo ragazzo teneva la sua mano sinistra nella sua fronte, come se stesse combattendo contro se stesso.
Aprì gli occhi, dopo: erano più viola che mai... all'improvviso, apparve una scintilla rossa.
 
 
La mattina, in una delle case di Amarantopoli, in una delle stanze di quella casa, una sveglia stava suonando da dieci minuti.
Accanto al comodino su cui stava quell’aggeggio, c’era un letto, dove riposava una ragazza di quattordici anni che, ancora, dormiva.
Suonò nuovamente la sveglia ma, stavolta, fu tirata contro il muro viola della camera.
Quella ragazza ritornò, dopo quell’azione, a dormire: non aveva alcuna intenzione di muoversi da quel comodissimo letto che tanto amava.
Dal nulla, però, apparve un Mismagius che, costatando la condizione della sveglia, poté dedurre che la sua Allenatrice si era già svegliata.
O perlomeno, credeva, fino a quando non la vide ancora a letto.
-Mismagius! Misma, Mis, Misma!- la rimproverò il Pokémon Spettro, abbastanza nervoso.
La povera ragazza decise, allora, di alzarsi: si era ricordata che lei doveva partire alle otto del mattino per il suo viaggio di formazione.
-Mismagius, è tardissimo!- urlò la castana, scendendo dal letto e cominciò a vestirsi nel modo più casuale possibile – tanto non rischiava di uscire con abiti che, tra loro, non stavano; lei aveva la maggior parte dei vestiti neri – e poi andò in cucina, mangiò quel poco che lei riusciva a mangiare e uscì di corsa, facendo attenzione a non aver dimenticato nulla.
Erano le otto meno cinque e Marina – così si chiamava la ragazza – era davanti alla Palestra di Amarantopoli.
Doveva aspettare altre tre persone: chissà dove erano andati a finire.
Sicuramente, lei era in anticipo, come sempre.
Per passarsi il tempo, l’Allenatrice decise di prendere il suo cofanetto in cui stavano le tre medaglie che si era guadagnato un mese prima.
La prima era stata quella di Amarantopoli, la Medaglia Nebbia del Capopalestra Angelo: per conquistare quella prima medaglia, vide una sconfitta da parte del Capopalestra e, dopo ore e ore di preparazione, riuscì a sconfiggerlo con il suo Misdreavus – che non era altri che il suo Mismagius non ancora evoluto - .
La seconda era quella di Fiordoropoli, la Medaglia Piana di Chiara: inizialmente, non sapeva che le mosse di tipo Spettro non avessero nessun effetto sui Pokémon Normali e questo portò alla sconfitta di Misdreavus; poi, usò un Pokémon di doppio tipo – Spettro e Buio – e riuscì, facilmente, a sconfiggere la Capopalestra.
Quanti pianti dovette sorbirsi per meritarsi la Medaglia!
La terza era di Violapoli, la Medaglia Zefiro di Valerio: originariamente, doveva andare ad Azalina; ma siccome il padre insisteva tanto nel far conoscere Marina e Valerio, lei decise di affrontare il Maestro di Pokémon Volanti.
Probabilmente, nella Palestra, qualcuno aveva la Neropietra perché, appena entrarono in palestra, il Pokémon Spettro divenne un bellissimo Mismagius.
Riuscì proprio con lei - ovviamente, dopo tutti gli allenamenti fatti quando stava in casa e durante il viaggio – a sconfiggere Valerio e i suoi Pokémon.
-Ehi Marina, hai nostalgia del passato?
Una voce maschile la risvegliò dai suoi pensieri, spaventandola, e si girò di scatto: un ragazzo biondo e dagli occhi viola, con un Gengar accanto, le sorrideva.
-No, Angelo; aspettavo i ritardatari!- disse Marina, con un pizzico di sarcasmo nella sua affermazione.
Il ragazzo, dopo aver fatto rientrare il suo Pokémon nella sua Pokéball, si sedette accanto all’amica e cominciarono a parlare del più e del meno, tanto per ammazzare il tempo.
Fu necessario aspettare altri dieci minuti, affinché arrivassero, con un esemplare di Pidgeot, Valerio e Chiara.
Appena i due videro la castana e il biondo in Palestra, scesero a terra: la Capopalestra di Fiordoropoli corse verso Angelo, cominciando ad abbracciarlo come se fosse un tenero peluche; il Capopalestra di Violapoli fece rientrare il Pokémon e si sedette accanto a Marina, per farle qualche raccomandazione per la Palestra che doveva affrontare.
-Dovrai affrontare Raffaello, specializzato nel tipo Coleottero. Puoi usare i tuoi Pokémon Spettro, che non sono né in vantaggio, né in svantaggio…ma ti consiglierei di usare i Pokémon Volanti.-
-Valerio, secondo te, possiedo qualche Pokémon Volante? A me non risulta…potrei anche usare i Pokémon Psico…- rispose l’Allenatrice, osservando il cofanetto aperto.
Non era tanto convinta di poter riuscire a battere Raffaello: stava sempre in pensiero, prima di una lotta.
-Marina, sei riuscita a battere, sebbene l’enorme fatica fatta, Angelo prima di tutti! Vuol dire che hai del potenziale con i Pokémon!- la tranquillizzò il blu, poggiandole una mano sulla spalla destra della ragazza, che rispose con un debole sorriso.
Improvvisamente, un urlo di Angelo li fece sobbalzare.
-Chiara, smettila di scorazzare per la città come una bambina!
La castana e il ragazzo con il kimono azzurro cominciarono a ridere divertiti da quella scena comica tra Chiara e il Capopalestra di Amarantopoli.
-Angelo: con me, Chiara fa anche di peggio!- ridacchiò il Maestro di Pokémon Volanti, cercando di consolare il povero amico che stava per suicidarsi a causa di quella ragazza così vispa.
Il gruppo partì esattamente alle nove, un’ora più tardi di come aveva programmato Marina, e si diressero verso la città di Fiordoropoli.
Volevano attraversare tutto il bosco di Lecci, per arrivare direttamente ad Azalina.
Durante il tragitto da Amarantopoli a Fiordoropoli, i tre Capipalestra parlarono su chi avevano lasciato la palestra: Valerio l’aveva lasciata ai suoi fidati allievi; Chiara l’aveva lasciata al precedente Capopalestra; Angelo l’aveva lasciata a Eugenius.
-Scusa, ma perché proprio lui?- s’intromise Marina, incredula per ciò che aveva sentito.
-Trasformerà la palestra in un santuario per Suicune!
Appena sentirono quella battuta involontaria della ragazza, i tre amici cominciarono a ridere a crepapelle.
-Non preoccuparti, Mari, ho lasciato qualche Pokémon Spettro: non gli sarà facile cambiare la mia Palestra!- ridacchiò ancora il biondo che, insieme al gruppo, uscì dalla città di Amarantopoli.


Spazio Autrice:

Finalmente, ho riproposto questa storia.
MI ci sono affezionata.
Vi elencheròle novità che ci saranno:
1) Ho aggiunto un personaggio e tolti tre.
2) Una nuova shipping, formata fra due OC (Kotonarushipping)
3) Ho inserito due iniziative: una è quella di domandare ai personaggi presenti in un capitolo quualcosa e una presa da Bleach, cioè ogni cinque capitoli, ne metterò uno filler, con finalità comiche.

Spero che queste novitàvi piacciano!

Sayonara! (Gli aggiornamenti saranno lentissimi)
   
 
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