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Autore: _Eleuthera_    26/10/2012    58 recensioni
«Credi che non sia più un prigioniero?» domandò Loki, fissandola negli occhi pieni di orgoglio. «Credi che io adesso sia libero? Ti svelo un segreto, Sigyn. La libertà è la più grande menzogna che ti sia mai stata raccontata. Qui dentro non deciderai mai per te stessa. La prigione non è quella che hai visto nei sotterranei. Asgard lo è. Tutto il mondo è una prigione».
[Post Avengers][Loki/Sigyn]
Genere: Angst, Drammatico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Loki, Sigyn, Un po' tutti
Note: Movieverse | Avvertimenti: nessuno
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EPILOGUE



Stanotte Vali ha fatto un altro incubo. Non ricordo che facesse brutti sogni quando era più piccolo, ma negli ultimi mesi ha iniziato a svegliarsi di soprassalto nel cuore della notte. La prima volta che lo abbiamo trovato raggomitolato in mezzo al nostro letto, Loki si è arrabbiato e gli ha detto di tornare in camera sua, ma poi Vali gli ha raccontato l’incubo e Loki si è zittito all’istante. Al buio non potevo vedere il suo sguardo, ma sapevo cosa stava pensando, perché era quello che pensavo anch’io.
Quella notte lasciò che Vali dormisse insieme a noi.
Ci avevano avvertiti riguardo a questo, sapevamo che sarebbe successo, ma come faccio a dire a Vali che quelli non sono incubi, ma ricordi che gli abbiamo passato senza volerlo, insieme al sangue, come una malattia? Come faccio a dirgli che quelle cose sono accadute veramente ai suoi genitori, e che lui forse era già dentro di me quando accadevano e per questo porta con sé l’eredità del sogno?
Vali è ancora piccolo, ma ha la mente di un bambino più grande. I suoi occhi hanno lo stesso bagliore che illumina lo sguardo di Loki e che io ormai conosco così bene. Fa domande su ogni cosa, vuole sapere. Un giorno sentirà le canzoni che a tutti è proibito raccontargli, quelle che narrano di come il Dio degli Inganni fu assistito dalla sua fedele moglie nella tortura del serpente. Loki dice che appena sarà abbastanza grande gliela racconterà lui stesso. Dice che non vuole mentire a suo figlio.
Narfi ha appena imparato a camminare.
È presto per dirlo, ma mi sembra più tranquillo. Anche lui ha gli occhi di Loki, ma i suoi sorridono sempre. Ha fatto fatica a venire al mondo e quando è nato tutti piangevano; forse è per questo che continua a sorridere. Segue Vali ovunque adesso che ha imparato a camminare, e vuole sempre giocare con lui. A volte quando Loki li guarda ho l’impressione che non veda veramente loro, ma lo specchio di un passato che desidera ricordare, anche se il ricordo lo ferisce. Vali con i suoi riccioli biondi e Narfi con i capelli neri, i loro occhi chiari come acqua. Lo sguardo adorante di Narfi verso il fratello maggiore e la dolcezza con cui Vali lo trascina ovunque. Io so che cosa vede Loki. Quando i suoi occhi si perdono nel passato, lo abbraccio e gli dico che le cose sono diverse, sono cambiate e che non si ripeteranno, e lui mi risponde che sì, saranno diverse, perché lui non nasconderà mai la verità ai propri figli.
Hanno sempre saputo che c’era qualcosa di peculiare nella loro famiglia, ma fra qualche anno Loki spiegherà ad entrambi perché lo chiamano “Dio degli Inganni” e perché non si fregia più di quell’ “Odinson” che lo zio invece ha sempre portato; e alla fine racconterà di quando mi ha incontrata e di quello che è successo nel sogno di Thanos, come narrano le canzoni.
La prima volta che le sentii ne fui quasi oltraggiata. Non eravamo stati noi a diffondere la storia tra il popolo. Chiunque fosse stato l’aveva riportata piuttosto fedelmente, ma nel passaggio di voce in voce avevano alterato e inventato i particolari, immortalando una storia che stentavo a riconoscere come la mia. I nomi però erano i nostri, le parole potevano esserlo e i ricordi erano proprio quelli, cose spaventose a cui preferivo non pensare.
Non era più un nostro segreto: tutti sapevano ciò che era accaduto nel mondo dentro al sogno, e anche in quello al di fuori. Sapevano che il fratellastro traditore aveva coraggiosamente salvato la vita al Dio del Tuono, sacrificandosi per lui. Loki era furioso per questo, ma avevamo previsto che le cose sarebbero andate in quel modo. Nemmeno quei racconti furono davvero in grado di cancellare la reputazione di Loki, ma lo stesso tutti raccontavano e ascoltavano la storia del Dio degli Inganni e della Dea della Lealtà. Non mi piaceva essere chiamata così, perché la lealtà dovrebbe essere una cosa da tutti, non una cosa da dèi. Però adesso è così che mi chiamano e io fingo di non sentire, o non sento proprio, perché ormai ci sono abituata.
Ma mi fa rabbrividire il pensiero che Vali e Narfi possano ascoltare quella storia, perché è un ricordo di cui non ci siamo più liberati. Forse non abbiamo mai lasciato del tutto quel sogno, forse ne abbiamo assorbito l’aria o la luce, perché spesso di notte rivediamo la rupe e il veleno di serpente. A volte sono io a svegliarmi, col cuore in gola. A volte si sveglia Loki, annaspando, perché nel sogno il veleno lo soffoca. Altre volte sono io a svegliare lui o viceversa, perché riconosciamo nei reciproci sonni i segni agitati degli incubi che ritornano. Tuttavia, non ho più sognato le Norne. Credo che loro possano visitare questi mondi come meglio preferiscono, e che abbiano deciso di venirci a trovare solamente quando sarà l’ultima volta.
Le Norne non ci sono nelle canzoni su di noi. Sono davvero
soltanto su di noi. Al popolo forse piacciono perché rivelano che anche il Dio degli Inganni ha bisogno di aiuto, e quindi che non è così disumano come sembra. Loki detesta questa cosa, e la odio anch’io, perché credo che di umiliazioni ne abbia avute abbastanza nella sua vita e mi addolora che la gente abbia bisogno di una canzone per capire che non è un mostro. Ad ogni modo, Loki conosce a memoria ogni singola parola di queste storie. Non perché gli piacciano, ma perché lui ha bisogno di sapere.
Dicono che queste storie siano arrivate su Midgard. Non so esattamente come funzioni, ma pare che quello che succede su Asgard riecheggi nelle menti degli altri mondi. I nostri echi risuonano più forti su Midgard, si insinuano nella mente dei mortali. Ai Midgardiani piacciono le storie ancora più di quanto piacciano a noi, e quando i nostri echi si propagano nella loro testa pensano che siano cose meravigliose, canzoni che prima non esistevano e adesso esistono, perché in un istante loro le hanno pensate. Così le raccontano, le scrivono, le cantano. Così mi è giunta voce che su Midgard una nuova storia si sia aggiunta a quelle precedenti, distorta e trasformata nel passaggio tra gli universi. È la nostra storia.
Mi sento come se mi avessero rubato qualcosa di mio. Non so nemmeno se crederci o no.
C’è una sola cosa nei racconti di Midgard che allo stesso tempo mi spaventa e mi affascina: nelle loro canzoni la tortura del serpente dura all’infinito, e quando l’infinito finisce c’è la fine del mondo, c’è il nulla; e io non capisco come mi sento, perché so benissimo che passerò il resto della mia vita insieme a Loki, che starò con lui per tutta l’eternità, non perché devo ma perché voglio. Però so anche che le cose finiscono, e non per forza con la fine del mondo. Hanno il loro modo di terminare e non è meno terribile.
Loki è rimasto sé stesso. È passato tanto tempo, abbiamo imparato molte cose l’uno dall’altra, ci conosciamo a memoria, ma Loki quando dorme porta sul volto la stessa espressione di malinconia che ha sempre avuto. Non sparirà mai, perché lui sa che questa è soltanto una calma apparente. Sa che un giorno si troverà a contemplare un inganno troppo grande, a decidere se viverlo oppure no; e sappiamo entrambi che cosa deciderà.
Aspettiamo quel momento, sapendo che c’è una natura in ognuno di noi che ci trascina come vuole, e che quella di Loki ama le parole e gli farà fare cose terribili. Non come in passato forse, perché è vero che gli dèi dimenticano, ma Loki è l’unico che ricorda veramente ogni cosa. Però succederà e non possiamo evitarlo.
La mia natura è diversa. Per qualche motivo, io non riesco a tradire nemmeno con le parole. Ho amato questo tempo infinito accanto al Dio degli Inganni e ho amato lui con la stessa intensità con cui all’inizio sembrava impossibile, e so che qualunque cosa Loki possa fare non cambierà quello che provo, perché dopo tutto questo tempo lo sento ancora dentro di me come una promessa eterna.
Forse ha ragione Midgard, e quando tutto finirà sarà a causa di Loki. Non voglio che arrivi quel momento, ma arriverà. E così, quando Loki troverà il suo destino, io sarò accanto a lui. Lo terrò lontano dal buio il più a lungo possibile. Gli ricorderò che non è solo e lui farà lo stesso con me, perché è quello che ha sempre fatto. Poi capirò che era l’ultimo inganno, perché vedrò le Norne venire verso di me con i loro abiti dei colori del cielo e del mare.
Su Midgard le canzoni degli uomini ci fanno vivere per sempre. Questo è quello che dicono, e per questo molti amano la terra dei mortali. Io credo di essere loro grata, perché se quello che si dice è vero, forse un giorno nelle loro parole io e Loki ci incontreremo di nuovo per la prima volta. Ritorneremo nelle loro storie e anche quando Midgard si sarà dimenticata di noi, qualcuno ricorderà. Mi piacerebbe sentire quelle parole, ma non accadrà mai, e io voglio vivere e veder crescere i miei bambini e abbracciare mio marito, ed è questo che faccio. Vivo. E mentre vivo so che da qualche parte, negli abissi del tempo, qualcuno sta raccontando la nostra storia.















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E' la prima volta che scrivo una storia così lunga dall'inizio alla fine, quotidianamente, pubblicando con costanza. Ad una settimana dalla fine della stesura sono già in astinenza. Prima di iniziare a scrivere Hymeneal ho avuto un blocco dello scrittore della durata di due anni, durante i quali ho sì scritto qualcosa, ma niente di impegnativo o soddisfacente. Questa storia è arrivata come un fulmine a ciel sereno e così com'è uscita dal mio cuore vi è entrata di nuovo, perché mi ha ricordato che a me piace scrivere, mi piace da pazzi, perché raccontare le storie è quello che mi piace di più al mondo. Che sia tramite la regia di uno spettacolo, o leggendo ad alta voce a bambini e ragazzi, o scrivendo. E' questo quello che voglio fare: raccontare delle storie. E io ho veramente amato raccontarvi questa storia, darle forma nella mia testa e poi scriverla e tentare di trascinarvi dentro e di farvi vivere l'universo a cui avevo dato immagine nei miei pensieri. Spero di esserci riuscita. Spero che abbiate sentito quanto ho amato questa storia, e che questo ne compensi i difetti.
C'è un bel pezzo del mio cuore nell'epilogo, perché l'idea che persone e fatti più o meno di fantasia sopravvivano nelle storie e nei racconti è un retaggio vagamente classicista che mi porto dietro da tanto tempo. E' qualcosa in cui credo fermamente ed è un po' una costante nelle mie storie, oltre al fatto che dà un senso ulteriore al fatto che io, di mestiere, voglio fare il cantastorie.
Volevo rompere gli schemi con l'epilogo, comunicare la distanza e la sensazione del finale dolceamaro (il genere di finale che preferisco di più, né lieto né tragico) e per questo ho scelto di dare voce a Sigyn in prima persona. Ho scelto lei e non Loki perché in fondo è stata Sigyn l'anello di raccordo tra noi lettori e Loki. Fa parte di quel mondo, ma allo stesso tempo vi è estranea perché non è mai comparsa nel Movieverse e ho dovuto darle forma quasi dal nulla. Mi piaceva molto l'idea che fosse lei, con la sua voce, dopo averci accompagnati in tutta la storia, a concluderla.
Vali e Narfi sono veramente i figli di Loki e Sigyn. Nella mitologia nordica fanno una fine orribile. Su questo non mi esprimo. E' un finale dolceamaro e, soprattutto, aperto. E' per voi, da immaginare.

Vi ringrazio mille e mille volte per aver letto, recensito, seguito, segnalato la storia per le scelte... e per il vostro incredibile sostegno, per il bellissimo rapporto che si è creato in questi cinque mesi. Mi mancherete esattamente come mi mancherà scrivere questa storia.
Se volete, continuate a seguirmi. Ho altre fan fiction in cantiere.
E se questa storia vi è piaciuta, se vi ha trasmesso qualcosa, se avete sognato... ditemelo. Mi renderete davvero felice.
Aggiungetemi su facebook, se volete restare in contatto con me (http://www.facebook.com/eleuthera.efp). Se avete domande o curiosità, potete chiedermele qui: http://ask.fm/Eleuthera

Un grande abbraccio e alla prossima storia,
Eleu

   
 
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