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Autore: _ems    26/10/2012    3 recensioni
Daniel non era bravo con le persone, né con le parole e, ancor meno, con l'amore. Aveva avuto tante donne, era stato in tanti letti, aveva spezzato più cuori di quanti ne avesse amati, ma Ariel era diversa perché Daniel, per primo, si sentiva diverso accanto a lei.
Era stata coraggiosa, fin troppo, nel concedersi a lui e Daniel gliene faceva atto.
Ariel era tutto quello che, uno come lui, potesse desiderare.
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Abbiamo (ri)trovato l'amore.
L'aroma dolce del caffè, le chiacchiere in sottofondo, il ticchettio della cassa che, meticolosamente, dava il resto ed infine l'incessante scorrere dell'acqua scomparvero in un niente quando la ragazza li vide.
I rumori tutt'intorno si trasformarono in un flebile ronzio che, malignamente, le fischiava nelle orecchie; il mondo intero aveva semplicemente cessato di esistere e, per la prima volta in vita sua, Ariel desiderò essere risucchiata dalla terra.
Non riusciva a credere che Daniel l'avesse illusa in quel modo, eppure quell’immagine parlava da sé.
Non era forse lui il ragazzo che, distrattamente, dava attenzioni alla bionda avvinghiata al suo braccio?
Solo un attimo prima Ariel si era concessa di pensare, non senza qualche esitazione, che forse, Daniel, era veramente interessato a lei; si era illusa di non essere una delle tante.
In quel momento, invece, poteva solo maledire di essere entrata in quel bar.
Sorrideva quando era entrata, Daniel ci avrebbe scommesso la vita.
Il ragazzo aveva notato Ariel ancor prima che entrasse nel bar e, senza riuscire a trattenersi, le sue labbra si erano spaventosamente lasciate andare ad un sorriso.
Daniel ne era sicuro, amava Ariel. Amava i suoi capelli rossi, gli occhi verdi, le labbra carnose e l'aria innocente che non era mai riuscita a nascondere davvero. Amava quel modo di ancheggiare involontario e, stranamente, quel pessimo vizio di mangiarsi le unghie. Ma Daniel non amava solo questo.
Perché Ariel non era solo purezza, ma anche coraggio, voglia di vivere e comprendere.
Il ragazzo dagli occhi neri fissò, incessantemente, la ragazza dai capelli rossi, ignorando palesemente la bionda che aveva accanto.
«Guarda chi c'è!» esclamò quest'ultima, cercando di sembrare cortese.
«Vuoi unirti a noi?» aggiunse, tentando di apparire il più innocente possibile.
La verità era che odiava Ariel, odiava quella dolcezza e quell’amore che solo lei riusciva a tirare fuori davvero da Daniel.
La ragazza dai capelli rossi spostò lo sguardo da Daniel a lei.
«Restare qui a guardare come, uhm, ti svendi non è nella lista delle mie priorità, scusami.»
Ariel sfoggiò per la prima volta il sorriso più falso che possedesse, prima di girarsi ed andare via.
Con la coda dell’occhio vide Daniel sorridere, e non poté trattenersi dal sorridere a sua volta.
Daniel era complicato, questo lo sapevano tutti; eppure nessuno era riuscito a trattenere lo stupore quando, con tutta calma, si era scrollato la bionda di dosso annunciando che tra loro non poteva più funzionare.
«È finita, in un certo senso» aveva detto.
«Sempre che fra di noi ci sia mai stato davvero qualcosa» aveva concluso prima di andare via per cercare Ariel.
Non gli ci volle molto per raggiungerla; più difficile fu chiederle di ascoltarlo.
«Sei un coglione patentato senza speranza di revoca, Daniel.»
Ariel non riuscì a trattenersi dall’informare di ciò anche il ragazzo.
«Un co-gli-o-ne.» Scandì le parole per bene ed il ragazzo non poté trattenere l'ennesimo sorriso, né tantomeno la risposta che diede.
«Potrei essere il tuo coglione patentato senza speranza di revoca, Ariel.»
Daniel non era bravo con le persone, né con le parole e ancor meno con l'amore. Aveva avuto tante donne, era stato in tanti letti, aveva spezzato più cuori di quanti ne avesse amati, ma Ariel era diversa perché Daniel, per primo, si sentiva diverso accanto a lei. Era stata coraggiosa, fin troppo, nel concedersi a lui e Daniel gliene dava atto. Ariel era tutto quello che uno come lui potesse desiderare.
Ariel si morse forte il labbro inferiore al suono delle parole di Daniel.
Che lo stesse facendo? Lì, in quel modo? Ariel si lasciò sfuggire un sospiro.
«Pensaci, ti prego...»
Daniel non riuscì a non trattenere il respiro quando, lentamente, Ariel si girò di spalle.
«Non so se sono pronta a questo...» ammise esitante, lieta del fatto che Daniel non potesse leggerle la paura negli occhi né cogliere la smorfia di auto-disapprovazione. Si lasciò sfuggire un sussultò quando, inaspettatamente, sentì le braccia di Daniel avvolgerle la vita.
«Pensaci..» aveva ripetuto Daniel in un sussurro, prima di poggiare il mento sulla spalla di lei.
Quando Daniel aveva visto Ariel per la prima volta, aveva saputo da subito che se ne sarebbe innamorato, e forse per questo non si stupì del fiume di parole che seguì.
«Per anni la gente mi ha chiesto di guardarmi attorno, ed io riuscivo a vedere solo merda; mi chiedevano di cogliere il bello della vita, ma, stranamente, di bello non vedevo proprio nulla. Li guardavo con disprezzo non perché mi stessero antipatici, ma perché mi facevano proprio schifo.»
Il cuore di Ariel si sciolse come un ghiacciolo al sole. Daniel, imbarazzato, si ritrovò a fissare le scarpe rosse della ragazza.
«E adesso... cos'è cambiato?»
La domanda di Ariel giunse come un sussurro alle proprie orecchie.
«Poi... sei arrivata tu. Mi hai fatto capire quanto sia bello riporre fiducia nelle persone» iniziò, acquistando sicurezza.
«Mi hai fatto capire quanto sia bella la semplicità, quanto sia bello il mondo in un tuo sorriso.»
Daniel strinse dolcemente la ragazza a sé affondando la testa nell’incavo del suo collo, in attesa.
Ariel capì, in quel momento, che Daniel non era nulla di già provato. Capì che ogni amore è unico e speciale a modo suo, così uguale agli altri ma così diverso dal resto. Perché ogni amore è il primo, e per Daniel valeva la pena di rischiare; fin dal momento in cui si era girata verso il ragazzo, aveva avuto la certezza che il sorriso stantio sul suo viso non sarebbe più sparito tanto facilmente da quel momento in poi.
Nessuno dei due si curò dei passanti che li guardava curiosi, nessuno dei due si curò della bambina che, immobile, li fissava con un sorriso, nessuno dei due fece caso al mondo quando le labbra di Daniel andarono a posarsi su quelle di Ariel per depositarvi sopra il più dolce dei baci.
«Inizieremo col per sempre e cercheremo di farcelo bastare, per ora.»
Le parole giunsero come un sussurro alle orecchie di Ariel; un attimo dopo, Daniel si era di nuovo appropriato delle sue labbra, che difficilmente avrebbe più lasciato andare.

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SpazioMoraLiechsley.

Uhm... se vi state chiedendo da dove esce 'sta roba posso semplicemente rispondervi che, durante uno dei miei mentali, mi è saltata alla mente la frase: "Sei un coglione patentato senza speranza di revoca." e ho deciso di lavorarci attorno... ho fatto male, eh?
Ho scritto questa storia un po' di giorno (o settimane?) fa e solo ora, che sto attendendo che torni la connessione, m'è venuta la voglia di trascriverla sul pc. Insomma, spero vi piaccia. :)
Un grazio speciale alla mia amata beta: MeliChoco36
Qualsisi tipo di recensione è ben accetta. ;)


   
 
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