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Autore: Lalla S T    27/10/2012    1 recensioni
STORIA SCRITTA A QUATTRO MANI CON ESPERIA DREAM
Baby non desiderava altro che appartenere in tutti i modi possibili a Step. Il suo unico-vero-grande-amore. Finchè la morte apparente del migliore amico di quest’ ultimo la cambia radicalmente. Cosicché la sua vita da una corsa folle in moto, un bacio sfrenato, ritorna al ritmo regolare. Si adatta a Anthony, il ragazzo della porta accanto, sorridente, impacciato, ma dopotutto dolce, che ha avuto da sempre gli occhi solo per la piccola Baby, e l’ accoglie a braccia aperte. Step ricambia passando il suo tempo con Gin, una ragazza forte e determinata che riesce a fargli dimenticare , per il momento, Baby. Anche se la presenza di Anthony la rende “ apparentemente” serena, non riesce a rimuovere dalla mente Step.
Genere: Drammatico, Malinconico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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- Esperia Dream


Dove c’è molta luce, l’ombra è più nera.
- Johann Wolfgang von Goethe



PROLOGO.


Pov Babi
In quella frase ho riposto ogni ricordo.
-Ma è impazzita! Si ammazzerà!- Sento le voci, le urla disperate dei passanti, di Anthony che mi pregano di fermarmi. Ma sono lontane. Mentre ricoprivo con la vernice bianca quelle otto parole ero lontana da tutto e da tutti. Non pensavo che sarei potuta cadere. Volevo solo cancellare tutte le tracce che mi avrebbero rivelato che lui nella mia vita c’ era stato. Volevo dimenticarlo una volta per tutte. Solo, volevo resettarmi la memoria. Forse era per questo che mi ero fidanzata con Anthony. Pensavo di amarlo. Mi ero fissata che infondo lo amavo. Ma Step era una droga. Puoi smettere di drogarti ma non vuol dire che sei guarito veramente. Dentro saprai sempre che ti manca qualcosa. Che la tua vita non è completa. Che manca quello che fa di te ciò che sei veramente, ciò che ti smaschera dalla tua vera natura.
Ormai mancava da cancellare l’ ultima parola. CIELO. Mi spostai di qualche centimetro, con le scarpe che stridevano sotto il cemento irregolare del ponte del Corso di Francia. Non avevo il coraggio di abbassare lo sguardo. Sapevo già cosa aspettarmi. Di colpo sentì una pietra sotto il mio piede. Merda. Merda. Merda. Una fottutissima pietra. Persi l’ equilibrio. Mi aggrappai con forza disperata al cornicione. Ma era troppo tardi. Cercai di aggrappare l’ aria con le dita. Vidi…
Luci rosse, blu mi offuscavano la vista.
Grida. Urla. Troppo forti e ammassate perché ci capissi qualcosa.
L’ aria attorno era talmente forte che mi toglieva il respiro.
Precipitavo.
-Attenti! Ha due costole inclinate!- Gridano voci. Non capisco se ho gli occhi aperti. Il buio mi soffoca.
–Sono qui Baby. Sono qui.- Quella voce. La sua voce. è venuto a salvarmi
Step. Step. Step. Mi aggrappo a quel nome. Lui c’ è. è venuto a salvarmi
E' uscito il sole.



-Angolo autrice-
Ciao a tutte le ragazzei che hanno letto l'inizio di questa FF.
Che con la mia amica Lalla S T stiamo portando avanti e tanto spero vi piaccia. Sarò contentissima di leggere i vostri commenti sia positivi che negativi.
Grazie Espi* Dream :)
(preferisco così xD)
   
 
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