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Autore: becky    11/05/2007    1 recensioni
Ispirato al romanzo “Dominus”: Marco,giovane e ricco patrizio romano, vive la sua vita agiata e senza problemi all’insegna del divertimento e delle belle donne. Tutto ciò fino a quando non fa un incontro inaspettato:dopo dieci anni rivede per uno scherzo del destino lei, la sua piccola Rhea…e tra di loro si intrecceranno passione, amicizia, attrazione e forse anche molto altro… NON è NECESSARIO AVER LETTO IL ROMANZO!!!
Genere: Generale, Romantico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 6: Sogni…

 

Marco quella notte non dormì affatto bene. Per nulla. Diciamo che fu una vera nottataccia. I suoi sogni tornarono ad essere confusi e privi di senso, caotici ed emozionanti.


Marco si ritrovò improvvisamente nel giardino della sua villa. Il sole brillava alto nel cielo e proiettava strane ombre irreali al suolo. Accanto a lui sentiva un rumore assordante e tante risate. Si guardò i piedi e non li riconobbe. Quelli non erano i suoi piedi. Quello non era il suo corpo. O meglio, non era più il suo corpo. Per Giove! Era tornato ad avere sette anni! Si sentiva spaesato e fuori luogo, la mente non connetteva più molto bene. Davanti a lui correva allegra una bambinetta di circa sette anni anche lei…e come non riconoscerla? Era abbronzata e aveva i capelli corti, ricci, rossi come il sangue. Rideva divertita e gli passava davanti. Marco tentò di afferrarla, ma non ci riuscì. La bambina si fermò a qualche metro da lui sorridendogli e invitandolo a seguirlo. Il suo corpo si mosse da solo e iniziò a correrle dietro, ma sebbene pensasse di essere più veloce di lei non riusciva mai a prenderla. Correva, ma non si stancava mai. Improvvisamente il giardino attorno a loro scomparve, e l’interno della villa ne prese il posto. Marco si guardò attorno incuriosito e capì di trovarsi in un corridoio famigliare. Notò che la bambina dai capelli ramati era sparita ridendo dietro a un grande arazzo sulla parete, e immediatamente la seguì. Oltrepassò anche lui l’arazzo, preso da una forsennata ricerca, e si ritrovò in una nicchia. Era stranamente illuminata, con una luce tenue e soffusa, come avvolta da una leggera nebbiolina. Il ragazzo sbattè più volte le palpebre per rendersi conto di quello che era successo. Era cambiata l’atmosfera, ma anche i suoi sentimenti. Le sensazioni che ora provava erano più intense e violente, e lo scombussolavano nel profondo. Improvvisamente si accorse che anche il suo corpo era di nuovo cambiando, tornando a quello vero. Ora aveva l’aspetto di un diciottenne. E la bambina di fronte a lui era scomparsa, lasciando il posto a una ragazza, alta, bella, con lunghissimi capelli rossi e occhi verdi. Indossava solamente pochi veli color pelle che le coprivano le forme perfette, lasciando intravedere molto del suo corpo. Marco la fissò incantato per qualche secondo, e poi si lasciò trascinare dalle emozioni. Emozioni così intense che non aveva mai provato. Le si gettò incontro e la strinse in un abbraccio possessivo, ricco di sentimento e passione. Quello che provava mutò fin troppo rapidamente in desiderio e irrazionale voglia di lei, di sentirla a assaporarla. Le prese il viso tra le mani e iniziò a baciarla, dappertutto, sulla guance, sulla fonte, sul mento, per poi passare ad impossessarsi famelico delle sue labbra carnose. Ormai non pensava più, agiva solamente. Non si rendeva più conto di nulla, se non di quello che sentiva assaggiando il suo dolce sapore. E mentre la baciava lasciò scorrere le mani sulla sua schiena e sui suoi bellissimi fianchi. Si sentiva straordinariamente eccitato e accaldato, e sapeva che di lì a poco avrebbe perso del tutto il controllo. Una mano era appoggiata sulla vita della ragazza quando sentì qualcosa muoversi spudoratamente all’altezza del cuore. Si staccò leggermente dalla ragazza, ma il sapore delle sue labbra lo aveva stregato, non poteva farne a meno nemmeno per un istante. Stava per baciarla una seconda volta quando, senza un motivo, Marco spalancò gli occhi per guardarla. E proprio in quell’istante anche lei sbarrò gli occhi. Le loro iridi si scontrarono per un lunghissimo secondo, che lasciò Marco senza fiato. Quello sguardo…era troppo intenso! Lo aveva eccitato oltre modo, richiamandolo ai suoi istinti di uomo…che però non riuscì a soddisfare. Quello sguardo lo aveva scosso talmente tanto che risvegliò di soprassalto.

 

Marco si svegliò di colpo, mettendosi seduto nel suo letto. Impiegò qualche secondo a fare mente locale, per cercare di capire dove si trovasse e che cosa lo avesse svegliato. Ricordò immediatamente tutto e il battito cardiaco ebbe un’improvvisa impennata. Era accaldato, madido di sudore e col respiro affannoso. E con qualcosa di spiacevole che pulsava irriverente sotto le coperte. Cercò di riprendere il controllo di se stesso con lunghi respiri, inutilmente. Le immagini di Rhea non volevano uscire dalla sua testa. Si prese violentemente la testa tra le mani, scuotendola e imprecò – Per Giove…-. Non riusciva a credere a quello che stava facendo. Aveva bisogno di aria fresca. “E ho anche bisogno di una donna…” pensò alzandosi svogliatamente dal letto. “no…” gli ricordò una saccente vocina dentro di lui “tu hai bisogno di Rhea…”. E aveva dannatamente ragione. Quella ragazza iniziava ad ossessionarlo.

 

NdA: questo capitolo è uno dei miei preferiti…spero che vi piaccia! E spero che commentiate positivamente ! Ciao!

Becky

 

 

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