Cadde a terra,
ma questa volta non si rialzò. Non ce la faceva più.
Era troppo, era troppo…
Il dolore che provava era
troppo. E quel posto…quel posto maledetto sembrava amplificare quella
disperazione.
Basta basta basta…
Si ritrovò a guardare
due pozze d’oro.
-Yo!
-AH! – fece uno scatto
all’indietro, brandendo l’innocente. Il Noah sorrise, mettendosi
ritto sulla schiena.
-Buonasera, little Bookman.
-…tu chi…-
sentiva il cuore battere all’impazzata, la mente formulare pensieri
assurdi. Poi lo guardò meglio: capelli neri, occhi sottili e dorati, sorriso provocante e vestito impeccabile.- Tu sei
quello che ha tentato di uccidere Allen! – il moro lo guardo sorpreso.
-Ma guarda…e
così mi conosci. – sospirò, scuotendo piano la testa e
avvicinandosi.
-Cosa stai…
-Shhh…- gli si fece
ancora più vicino, e l’esorcista fece un passo indietro.
–Sta calmo, piccolo Rabi…- il rosso tentò di colpirlo con il
martelletto, che in un attimo era diventato gigantesco, ma il Noah parò l’attacco
senza il minimo sforzo. Sollevò gli occhi dorati sull’arma,
squadrandola sorpreso.
-Bello il tuo giocattolino.
Un po’ ingombrante, ma bello. – con un
gesto veloce afferrò il polso dell’esorcista.
-Ma che..-
improvvisamente il giovane Bookman apri la mano, lasciando cadere a terra
l’innocente. Si allontanò con uno scatto, o almeno ci
provò. Perché il moro continuò a tenerlo per il braccio,
sorridendo tranquillamente.
-Dai, non ti
agitare…non ti ho fatto male, no?
-Non è questo il pun-
Le parole gli morirono in
bocca, mangiate dalle labbra sottili e maliziose del Noah. Si era avvicinato in
un attimo, prendendogli il viso fra le mani e lo aveva…baciato. Gli prese
anche l’altro braccio, bloccandoli entrambi dietro la schiena, mentre la lingua piano piano si insinuava nel contatto.
-Nh…asp…- non lo
faceva parlare, non lo faceva muovere. Lo costrinse a poggiarsi contro un
albero, continuando a succhiargli le labbra. L’esorcista gemette, non
riuscendo a spostarsi.
Soffri
Soffri
Soffri
Disperati
Urla
Ridi di gusto tra le labbra del nemico.
Giocaci
Succhiale
Mordile a sangue
Soffri come non mai,
mio piccolo
esorcista
Aria! Aria!
I polmoni reclamavano aria!
Quello che sembrava un bacio
si trasformò in qualcosa di diverso, di peggiore.
Il Noah si staccò e
gli premette una mano sul viso, senza dargli il tempo di respirare.
Lavi strattonò,
tirò, tentò di divincolarsi, sentendo i secondi scorrere uno
dietro all’altro, sentendosi sfiorare il lobo dalla bocca divertita e
sorridente di Tyki.
-Quello…era il bacio
della buonanotte.
ARIA!
Rosso verde giallo e blu. Un
vortice di colori sembrò esplodergli nella testa, trasformando tutto in
un dannato color nero.
Freddo.
Morte.
La morte…è fredda.
Anche quella volta lo era.
Ora sono io ad essere freddo.
Morte.
La lacrima scende,
rigando il volto
sofferente.
L’aria non c’è,
il vento soffia.
Leviamo i cappelli,
per
l’esorcista che fu.
Uno a zero per il Noah.
Adesso ne mancano due
♥
Buonanotte, esorcista.
Addio, Lavi.