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Autore: parveth    28/10/2012    4 recensioni
in ogni citta' che si rispetti esistono: l'alimentari, il bar, l'ufficio postale e anche la farmacia: chi ci lavorera' in quella di Storybrooke?
Genere: Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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sleeping beauty Le sette e trenta di un grigio mattino autunnale , un vento freddo spira su Storybrooke. Stringendosi nel suo cappotto Michelle Wood si accinge ad aprire la saracinesca della sua farmacia: quella maledettissima serratura aveva il vizio di bloccarsi appena la temperatura scendeva di qualche grado:  "appena posso la cambiero' lo giuro" penso'  riuscendo finalmente ad aprirla, nel cercare le chiavi nella borsetta noto' lo sceriffo Swan entrare da Granny's: Quella ragazza le stava parecchio simpatica anche se non avrebbe saputo spiegarne la ragione dato che non si erano mai parlate, non era una sua cliente ma le sembrava comunque una che sapeva il fatto suo, una delle poche in grado di tener testa a quelli che in citta' si facevano forti della loro piccola o grande influenza per sottomettere e intimorire il prossimo. Una di queste le era appena arrivata alle spalle: "buongiorno signorina Wood" disse il signor Gold nel solito tono mellifluo, "salve" rispose lei in tono conciso e guardandolo dritto negli occhi: a differenza della maggior parte dei suoi concittadini quell'uomo non le faceva alcuna paura nonostante dovesse lavorare a piu non posso per riprendersi un oggetto caro a sua zia e anche pagargli l'affitto, fortunatamente la farmacia era loro.  "spero che abbia con lei la cifra che mi deve" disse l'uomo, "ma certo! venga, entri pure" rispose Michelle in tono forzatamente allegro aprendo la porta d'ingresso e sfilandosi il cappotto:  Gold non era certo una persona che metteva di buonumore appena mattina ma era decisissima a mostrarsi gioviale, un po' per non dargliela vinta e un po' perche' sospettava che quell'uomo ambiguo e scaltro avesse il potere di avvelenare l'anima delle persone, ando' dietro il banco e tolse da un cassetto la cifra che gli doveva: "ecco a lei"  disse porgendogliela  "ha bisogno d'altro?" chiese con un bel sorriso e intanto pensava: "magari e' la volta buona che con una scusa riesco a rifilarti una scatola di lassativi cosi sei fuori gioco per una settimana stronzo!"   "no la ringrazio, ora devo andare, sa com'e' gli affari mi aspettano, anche lei ha un negozio, capira' senz'altro: arrivederci" disse uscendo,  "seh, affari: dovra' rovinare la vita a qualche altro povero diavolo"  penso' la ragazza infilandosi il camice:  era vero, la farmacia era sua o meglio di sua zia Florence che l'aveva cresciuta dopo che suo padre mori' in un incidente stradale e sua madre per un cancro quando aveva cinque anni, ricordava poco di loro, mentre invece ricordava perfettamente di come la zia l'avesse cresciuta insieme alle sorelle Faye e Sally (erano le sorelle del defunto padre) e di come appena laureata due anni prima avesse cominciato a lavorare in farmacia, le zie le davano una mano certo ma non per tutto il giorno nonostante nessuna delle tre fosse ancora anziana: preferivano che la nipote cominciasse a cavarsela da sola magari assumendo qualcuno, ma era difficile trovare un buon dipendente, il giorno della laurea Michelle era anche stata messa al corrente dalla zia Florence di una situazione tutt'altro che piacevole:  quando era piccola avevano dovuto contrarre un debito col signor Gold e non essendo riuscite a ripagarlo avevano dovuto cedere un antico oggetto di famiglia:  un arcolaio che gli apparteneva da generazioni e generazioni.  Cosi' la ragazza si era recata nel negozio di quel sinistro personaggio e si era fatta dire la cifra che gli avrebbe dovuto sborsare per riprenderselo: era piuttosto alta contando anche quello che gli dava d'affitto ma contava di farcela, nonostante quando lo vedesse alla caffetteria sognasse come buona parte degli abitanti di Storybrooke di prenderlo a calci nel di dietro per tutta la via principale, eppure certe giornate erano diverse: non avrebbe saputo dire perche' ma a volte quando lo scorgeva seduto ad un tavolino intento a far colazione le suscitava pena e tenerezza e pensava che forse se agiva in quel modo era per vendicarsi di qualche torto che gli era stato fatto in passato, ma subito quel pensiero le scivolava via: con una persona passi, ma l'intera citta?? no, non era umanamente possibile che un'intera citta' odiasse un individuo per pura antipatia personale, i tempi dei roghi delle streghe erano passati da un pezzo, sicuramente anche lui doveva avere le sue colpe, eppure quel mezzo dubbio le rimaneva sempre...mah...

Sospirando Michelle si lego' in alto i lunghi capelli biondo cenere e comincio' a sistemare le medicine sugli scaffali quando le venne un'illuminazione: forse con tutti gli oggetti che aveva in negozio il signor Gold poteva cadere sull'arcolaio di sua zia e farsi male come si deve, forse cosi imparava cos'era la sofferenza, ma subito scaccio' quel pensiero: non era sua abitudine volere il male degli altri, i lassativi potevano andar bene ma da li a desiderare che soffrisse a lungo ce ne passava e lei non voleva certo abbassarsi al suo livello: "forse nessuno l'ha mai compreso e pensa di difendersi cosi...oh adesso basta! avrei dovuto studiare Psicologia per farmi questi film mentali" penso' dando un colpo rabbioso con la mano allo scatolone e facendone cadere dei sonniferi, a volte aveva veramente voglia di prenderne un paio e farsi 24 o 48 ore filate di sonno.


Ed ecco la mia seconda scemenza su OUAT: in realta' questo personaggio so per certo che arriva nella seconda serie, ne ho viste le foto e siccome era pressoche' identica a come l'immaginavo ci son rimasta cosi O_O  non so come si chiamera' a Storybrooke ne' cosa fara', ma per ora l'ho immaginata cosi, quando la conoscero' meglio mi adeguero' senz'altro alla serie. scusate le parolacce ma l'ho ritenuto necessario almeno qui.  come sempre sono lieta di sentire le vostre opinioni ^_^
  
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