Anime & Manga > Virgin Crisis: Akuma na Eros
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Autore: Morgana Leone    28/10/2012    1 recensioni
- Come faccio a crederti se tu non mi dici niente? Se non mi dai fiducia, come puoi tu pretenderla da me? Perché non puoi aprirti?-
"Aprirmi? D'accordo ... ho evocato involontariamente il diavolo facendo deliberatamente un rito satanico per fare in modo che tu mi amassi. E quando tu mi dirai "Ti amo", ebbene, a quel punto io dovrei pagare il tuo amore offrendogli la mia verginità... come potrei mai dirti questo?"
Non sapevo cosa scrivere, così ho preso un pezzo della storia.
Spero di non deludere e sopratutto di ritrarre bene questo splendido manga.
Buona lettura :)
Genere: Fantasy, Romantico, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing
Note: Lemon, Missing Moments, Traduzione | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
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VI
 
Mani  calde   

"Ogni uomo mente, ma dategli una maschera e sarà sincero."
- Oscar Wilde -

Il rumore dei vetri in frantumi. Lo sbattere violento delle porte e il gracchiare di un corvo.
- La prego, mio signore, plachi la sua ira!- gracchiò disperatamente il volatile - Vuole spaccare i vetri di tutto istituto!?-
- Un cristiano !- disse Satan con rabbia appena trattenuta ma che poi esplose nuovamente - Il mio incantesimo non ha funzionato perché è un cristiano!?!- disse mandando in frantumi un altro vetro con un pugno.
- Signore, non faccia così. Infondo è riuscito ad ammaliare tutti gli altri studenti, no?-
-  A quanto pare dovrò rimanere nel mondo umano per più tempo di quanto credessi – sbuffò – ad ogni modo, accetterò la sfida. Non mi capitava una cosa del genere da molti anni -
 

Nel mentre ...
Mi stavo cambiando nello spogliatoio femminile, quello adiacente alla palestra e, come al solito, mi rannicchiai nell'angolo più remoto della stanza. Odiavo dovermi cambiare di fronte a tutti, mi faceva sentire a disagio. Il mio corpo, che era ancora immaturo, mi ha sempre messo in imbarazzo.
- Hey Manami, carino quel reggiseno!-
Mi voltai e vidi due mie compagne di classe. Le trovai davvero bellissime. Io in confronto a loro sembravo una marmocchia. Una aveva dei lunghi capelli biondi e mossi, e due grandi occhi color nocciola, stracarichi di matita nera. L'altra ragazza invece aveva i capelli neri a caschetto e gli occhi verdi come due olive.
- Dove lo hai comprato?- mi chiese la bionda.
- Su internet - dissi io incerta.
- Beata te che hai il seno così piccolo, così non ti devi preoccupare degli sguardi languidi di quei maiali dei ragazzi - fece la mora.
- Già! Scommetto che al cinema compri i biglietti ridotti per i bambini! Vero mocciosa?- disse la bionda ridacchiando maligna.
"Non farci caso, sono solo gelose perché ti hanno visto parlare con Amamiya" mi dissi anche se non troppo convinta.
 
 
Sgattaiolai fuori dallo spogliatoio. Non mi andava di fare educazione fisica, non con quelle cretine delle mie compagne.
Andai in giardino e mi sedetti ai piedi di un grande abete rosso. Mi abbracciai le ginocchia e poggiai la schiena sul tronco scuro dell'albero cosa che mi diede un leggero conforto. M'immersi completamente nei miei pensieri per qualche minuto, poi una voce suadente mi riscosse.
- Nemmeno tu fai educazione fisica?-
- Satan -
- Chiamami Kai a scuola -
- Ah già, e tu?-
- Ufficialmente sono stato malato per due anni. Cos'hai mia infelice verginella? Ti vedo piuttosto giù. Sei arrabbiata per come ho trattato il tuo Amamiya?- disse con un sorrisetto.
- No, non è per questo - Sospirai - E solo che se solo avessi più fiducia in me stessa, tutto questo  non sarebbe mai successo... -
-Esatto: hai una visione molto distorta di te stessa. Vedo come alcuni ragazzi ti guardano Manami. Ti assicuro che fai un certo effetto - rispose lui.
Vidi con la coda dell'occhi mi guardava, così non potei fare a meno di voltarmi a mia volta.
- Sei una delle poche ragazze rimaste che conserva la propria verginità come una gemma preziosa, senza scialacquarla con il primo demente che passa o semplicemente per provare com'è avere un uomo dentro di se. Un corpo ingenuo, ancora da addestrare... saresti la gioia di ogni demone, te lo assicuro-
Arrossii di botto; nessuno mi aveva mai parlato in quel modo prima di allora. Sentii che si era creata una vicinanza tra noi.
Passarono alcuni minuti di silenzio, poi non mi trattenni  più.
- Kai?-
- Dimmi -
- Come intendi aiutarmi? Vorrei almeno capire cosa hai in mente -
Lui si voltò verso il campetto da calcio in cui i nostri compagni giocavano, compreso Amamiya, che in quel momento stava attaccando la porta avversaria scartando gli avversari con una facilità inaudita e si apprestava a tirare.
- Mmm vediamo, per esempio ...-
Amamiya con un tirò con forza, colpendo precisamente il pallone con il collo del piede.
- In questo modo-
Kai guardò intensamente il pallone e quello incredibilmente deviò la sua traiettoria andando a finire... sulla mia faccia.
La forza dell'urto fu talmente forte che mi sbatté a terra e mi fece perdere i sensi.
"Ecco, lo sapevo che non dovevo fidarmi di lui "
- Manami!-
- Manami stai bene?!-
- Dove cazzo tiri, imbecille!- ringhiò Kai ad Amamiya che nel mentre era corso in mio soccorso.
Amamiya si girò un istante verso di lui, il tanto che bastava per schioccarli un occhiataccia, poi con delicatezza mi prese imbraccio
- Ti porto in infermeria, tieni duro -
 
 
- Un leggero trauma cranico, niente di grave - disse l'infermiera con un sorriso rassicurante - puoi tornare tranquillamente a lezione-
- Ok, tornerò dopo - disse Amamiya. Aprì la porta scorrevole e per poco non andò a sbattere contro di Kai.
- Guarda dove vai - gli disse quello stizzito.
Amamiya fece finta di nulla e se ne andò.
L'infermiera, vedendo il nuovo arrivato lo salutò.
- Tu sei il fratello di Manami, vero? Non preoccuparti per tua sorella, sta bene. Torna pure in classe-
Kai rimase un attimo interdetto. Poi prese a tossire con forza.
- Non ti senti bene Sakurai?- chiese l'infermiera allarmata, avvicinandosi subito a lui.
Kai, facendo in modo che il suo gesto apparisse involontario, si appoggiò all'infermiera cingendole un fianco e accostò talmente tanto il suo viso a quello di lei che la donna arrossì.
- Tutto bene, mi gira un po' la testa - disse con un tono di voce da indurre in tentazione la più timida delle ragazze - potrei riposare un attimo sul letto?-
- C-certamente ... t-ti preparo un lettino - disse quella rossa in viso allontanandosi da lui.
Kai fece scorrere lo sguardo sulla stanza.
Mi vide con una borsa del ghiaccio sulla testa, ancora priva di sensi, in un lettino vicino alla parete.
Mi si avvicinò. Sul mio volto era dipinta un' espressione sofferente. Capì subito che dovevo avere la febbre e mi toccò delicatamente la fronte. 
Subito la febbre sparì e i lineamenti si distesero rilassati.
- Amamiya ...- mormorai nel sonno.
Anche se dormivo, il mio pensiero andava sempre a lui.
Kai rimase leggermente stupito, poi si riscosse e prese una mano tra le sue.
- Sì, sono qui...-
"Amamiya, sei qui vicino a me? Questa voce così dolce ... queste mani così calde. Anche se è solamente un sogno stammi vicino..."
Passò all'incirca un'oretta.
La porta scorrevole si riaprì e da lì entrò la creatura che in quel momento sognavo.
- Scusami Manami, non sono potuto venire prima - si bloccò di colpo vedendo Kai.
- Sakurai -
- Chiamami Kai- fece lui con fredda gentilezza.
- Ti ho riportato la sua cartella - disse mostrando la borsa in cuoio scuro.
- Grazie - disse alzandosi e avviandosi verso l'uscita - Mi raccomando, stalle vicino ...- 
Gli lanciò uno sguardo a metà tra il birichino e il malizioso ed uscì ridacchiando.
Amamiya si avvicinò al letto. La sua espressione, da preoccupata e mortificata divenne scioccata e arrossì come una fanciulla.
Io ero sdraiata sul letto, i capelli biondo chiaro sparsi sul cuscino, catturavano i raggi del sole  tingendoli d'oro. La coperta era stata spostata: la maglietta bianca aderente era sollevata da una parte mettendo il mostra il ventre piatto e una piccola porzione di reggiseno. Una spallina della maglietta era maliziosamente abbassata e faceva capolino una bretella nera. I pantaloncini corti lasciavano vedere le gambe magre e snelle. Il mio viso era rilassato, le guance erano graziosamente rosee e sulle labbra, dischiuse come se aspettassero un bacio, c'era un po' di rossetto color ciliegia.
Il ragazzo si riscosse e mi rimboccò le coperte, poi si sedette su una sedia vicino al letto, dove pochi istanti prima era seduto Kai.
 
 

Aprii lentamente le palpebre. La luce violenta che invadeva la stanza mi ferì gli occhi e mi costrinse a richiuderli.
- Manami, sei sveglia?- chiese una voce gentile alla mia destra.
Mi sforzai di riaprire gli occhi e nel mio campo visivo entrò il viso ambrato e bellissimo di un giovane dallo sguardo dorato.
- Amamiya!- feci io, scattando a sedere.
-  Meno male. Ti senti meglio? Scusami per la botta - 
- Tutto a posto ma... mi sei rimasto vicino per tutto questo tempo?- 
Lui non mi rispose subito, come se non sapesse cosa dirmi.
- Sì, sono stato qui a vegliare su di te...-
"Lo sapevo. Quelle mani calde erano le sue"
- Noto che il gonfiore è svanito-
- E già è anche grazie a te che mi sei stato accanto-
"Accidenti  che frase audace che mi è uscita... vai Manami, Ora addosso!"
Arrossii, scandalizzata dai miei stessi pensieri, ma Amamiya per fortuna non leggeva nel pensiero.
- Visto che stai bene, possiamo andare, no? Dai forza, ti riaccompagno a casa-
-O no, non ti preoccupare, non c'è ne alcun bisogno-
- E' il minimo che possa fare per scusarmi -
"Si sente in obbligo nei miei confronti? Va bhe, non mi aspetterò niente"
- D'accordo-
Mi preparai e, come avevamo concordato, lui mi riaccompagnò a casa.
All'inizio mi sentivo timida e impacciata e riuscii a malapena a farfugliare qualcosa, ma Amamiya continuò a sorridermi e a chiacchierare con una tale freschezza e semplicità che io, piano piano, persi il mio imbarazzo.
Talmente ero presa dalla conversazione che non mi accorsi delle due figure alate che ci spiavano dalle fronde di un albero.
- Sembra che stia andando bene, insomma anche se un po' in ritardo rispetto alla norma il desiderio della ragazza si sta realizzando- constatò il corvo che volteggiava come un ossesso intorno al suo tremendo padrone, che in quel momento era completamente assorto a guardare la scena dei due ragazzi.
Il corvo non riuscì a capire che cosa gli passasse per la testa in quel momento, come d'altronde in tutti gli anni di servizio. Però quella volta lo sguardo del suo padrone era strano, come se... 
- Mio signore? E' tutto apposto?- domandò incerto.
- Andiamo - gli rispose Satan, che voltandosi, spiegò le immense ali nere che sembravano essere un pezzo di cielo notturno.
Spiccò il volo lasciando dietro di sé una scia densa di tenebre danzanti.
 

Ciao belle!
Mi scuso per non aver aggiornato la scorsa settimana; tenterò di farmi perdonare mettendo un altro capitolo uno di questi giorni.
Devo dire la verità … non credo che questo capitolo mi sia uscito tanto bene o per lo meno … mi è uscito peggio degli altri, dai, va bhe … fate finta di nulla :D
Allora … come vedete il nostro bel Amamiya non è poi così santerellino, in quanto mente a Manami dicendole che è rimasto con lei per tutto il tempo, mentre in realtà è stato Satan…  non ci si può più fidare di nessuno a quanto pare …
Comunque non ho idea se qualcuno possa svenire per una pallonata in faccia … diciamo che dipende da chi te la manda, perché se è Chuck Norris allora sei fortunato che non ti trapassi!
Va bé oltre alle idiozie … volevo ringraziare  NemThepossum per sopportarmi in quanto la obbligo a leggere ogni mia più fantasiosa ca**ata.
Quindi un applauso a Nem…
Alla prossima
Piccola Pirata

P.s. nella cultura orientale si dice che chi ha le mani calde sia una persona buona... in base a questa teoria io sarei un vera stronza perché le ho sempre fredde...

 
  
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