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Autore: TAKeRu_ECHY    28/10/2012    8 recensioni
Erano passati tre anni da quella notte e da quel momento Kurt non riusciva più a sentirsi completo, aveva perso un pezzo di sé.
Aspettava ogni anno la notte di Halloween per riaverlo completamente.
Sentiva la sua presenza lì accanto a sé, poteva vederlo, ma mai toccarlo veramente.
Osservava il tempo scorrere davanti a lui senza possibilità di bloccarlo e riavvolgerlo fino a quella sera.

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Shot scritta per "The Gleeky Couldron Halloween Special!" con il prompt "#1 Se la fiamma di una candela guizza e poi diventa blu, c'è uno spirito nella stessa stanza."
Genere: Angst, Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Blaine Anderson, Kurt Hummel | Coppie: Blaine/Kurt
Note: AU, Lime, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Titolo: Solo per una notte
Autore: TAKeRu_ECHY
Fandom: Glee
Personaggi: Blaine Anderson, Kurt Hummel
Genere: Commedia

Raiting: Arancione
Avvisi: Angst, AU, Lime (leggerissimo, solo accenni), OOC
Disclamer: Non possiedo alcun personaggio o sede cui faccio riferimento, è tutta proprietà di Ryan Murphy e della Fox, ma Litzie è mia.
Riassunto: Erano passati tre anni da quella notte e da quel momento Kurt non riusciva più a sentirsi completo, aveva perso un pezzo di sé.
Aspettava ogni anno la notte di Halloween per riaverlo completamente.
Sentiva la sua presenza lì accanto a sé, poteva vederlo, ma mai toccarlo veramente.
Osservava il tempo scorrere davanti a lui senza possibilità di bloccarlo e riavvolgerlo fino a quella sera.

Note: Non so cosa mi sia preso, ma credo sia l’ultima puntata di “The New Normal” (1x07), non ho mai trattato questa tematica in una mia storia, speriamo bene.
La storia ha un po’ di spiritualità, ma è vista in maniera molto approssimata.
Io sono una credente non praticante, non ho buoni rapporti con la Chiesa in generale, ma qualche volta ci faccio un salto.
Leggendo la storia capirete di che tipo di spiritualità si parla.
Un’ultima cosa: se pensate che sia una boiata bella e buona, non esitate a dirlo, ok?

Prompt:#1 Se la fiamma di una candela guizza e poi diventa blu, c'è uno spirito nella stessa stanza.” Presi dal The Gleeky Couldron per “Halloween Special!”

 

 

 

 

Solo per una notte

 

 

 

 

 

Erano passati tre anni da quella notte e da quel momento Kurt non riusciva più a sentirsi completo, aveva perso un pezzo di sé.

Aspettava ogni anno la notte di Halloween per riaverlo completamente.

Sentiva la sua presenza lì accanto a sé, poteva vederlo, ma mai toccarlo veramente.

Osservava il tempo scorrere davanti a lui senza possibilità di bloccarlo e riavvolgerlo fino a quella sera.

Un incidente stradale aveva fatto volare la sua macchina fuori strada e aveva perso Blaine.

Erano felici, insieme, a ridere della bellezza della vita.

Una distrazione, un camionista ubriaco aveva invaso la loro corsia andando contromano, Blaine se ne accorse troppo tardi e girò il volante nella direzione sbagliata.

Il vuoto sotto di loro e la macchina che stava volando verso l’abisso.

Successe tutto in un attimo, prima ridevano e ora soffocavano nelle fredde acque del fiume in piena.

Kurt ricorda bene quello che successe dopo.

Si svegliò in un luogo pieno di luce, non sapeva dove si trovasse e per un momento non riusciva a ricordare neanche come si chiamasse.

Poi capì. Era morto o stava morendo.

Subito dopo vide che anche Blaine era lì con lui.

Si fiondò su di lui, ma per quanto lo chiamasse non gli rispondeva.

La luce intorno a lui divenne più accesa e sentì una voce soffice e vellutata domandargli: “Kurt Hummel, ti sto offrendo una scelta. La tua vita o la sua? Ne posso salvare uno solo di voi. La decisione è nelle tue mani. Decidi saggiamente.”

Non sapeva chi era a parlare, lui non aveva fede in Dio, lui non confidava in niente.

Lui credeva in Blaine, era lui il suo punto di riferimento.

Lo strinse più forte e sé e lo osservò studiandone ogni piccolo particolare.

“Decidi in fretta, più tempo passa più mi sarà difficile riportare indietro colui che salverai.”

Una lacrima solcò il viso di Kurt.

“Ho deciso. Salva lui.”

“Ne sei sicuro? Lui vivrà e tu morirai. Lo voi davvero?” chiese Lui.

“Lo amo più della mia stessa vita, preferisco restargli accanto come un fantasma che vivere una vita senza di lui.” rispose Kurt con le lacrime agli occhi.

Silenzio.

La luce si affievolì e piano piano il corpo di Blaine svanì dalla sua presa.

Sotto di Kurt si formò uno specchio in cui vide ciò che stava succedendo sulla Terra.

Due uomini li stavano soccorrendo, si erano lanciati in acqua lottando contro le lamiere della macchina per strapparli via da quella trappola.

Il primo uomo ritornò a riva con Blaine che respirava ancora, lo aiutò a riprendersi e a sputare via l’acqua che aveva inghiottito.

Subito dopo anche l’altro tornò a riva con il corpo senza vita di Kurt.

L’urlo che lanciò Blaine gli spezzò a metà il cuore.

Blaine, disperato, si alzò velocemente e corse verso il corpo del suo ragazzo, zoppicando per la gamba rotta e si lasciò cadere a terra.

Cercò in ogni modo di farlo risvegliare, urlava il suo nome con tutto il fiato che aveva in corpo.

I due uomini osservarono la scena senza sapere cosa fare, davanti a loro c’era un ragazzo innamorato che aveva appena perso la sua anima gemella.

Chiamarono un’ambulanza e la polizia.

Kurt riuscì a sentire le parole che Blaine stava sussurrando al suo corpo come se ancora ci fosse un collegamento tra la sua anima e la Terra.

“Kurt, non mi lasciare. Non sono niente senza di te. Io ti amo. Torna da me. Ti prego torna da me…”

Kurt stava piangendo, si sentiva spezzato, ma aveva fatto la decisione giusta, Blaine avrebbe fatto lo stesso per lui.

“Figliolo,” Lui parlò ancora, “mi dispiace averti sottoposto a questa dura scelta, ma il vostro amore è più forte della morte. Il tuo cuore è puro e anche quello di Blaine, per questo vi darò la possibilità di ricongiungervi una sola volta all’anno.”

Kurt alzò gli occhi verso l’altro cercando la fonte della voce, si asciugò le lacrime e si alzò in piedi.

“A me sta bene, darei di tutto per rivederlo anche solo una volta. Quando potrò riaverlo?”

“La notte in cui tutti gli spiriti solo liberi di tornare sulla terra a camminare con i vivi.”

“La notte di Halloween?” chiese stupidamente Kurt.

“Voi uomini la chiamate così. Sì, quella notte. Solo per quella notte tu potrai camminare sulla Terra come un vivo, ma fino a quella notte non ti vieterò di vagare come uno spirito per il mondo.”

Kurt non capì l’ultima frase, gli stava forse dando il permesso di essere come..

“Un angelo custode, figliolo. Se tu lo voi, potrai stare accanto a Blaine come protettore. Ma, figliolo, stargli accanto renderà solo più difficile la separazione. Stai attento.”

A Kurt non interessava quanto poteva essere difficile, lui avrebbe potuto stare accanto al suo Blaine per sempre.

“Accetto. Lo voglio.” disse velocemente.

“Come vuoi. Da ora fino alla fine dei tempi ti rendo lo spirito custode dell’anima di Blaine. Va e proteggilo.” annunciò con voce più forte.

Kurt sorrise improvvisamente felice.

“Ma ricorda: tu gli starai accanto, ma lui non potrà vederti, sentirà solo una presenza cosante al suo fianco.”

“Mi basta. Davvero.”

Si sentì trascinare in basso verso la Terra, verso il suo Blaine.

“Grazie.” gridò prima di precipitare nell’ospedale in cui si trovava ricoverato Blaine.

Era lì davanti ai suoi occhi, addormentato, bello come non mai.

Gli si avvicinò lentamente sentendosi leggero come una piuma, passò davanti ad uno specchio non vedendosi riflesso su quella superficie, si sentì strano, ma la sensazione passò in fretta arrivando davanti a Blaine.

Posò una mano sulla guancia di Blaine sentendolo tremare e sussurrare il suo nome.

“Amore mio, non ti lascerò mai. Veglierò su di te per sempre.”

 

 

Il primo periodo fu difficile per Kurt, vedeva Blaine cadere in pezzi davanti a lui senza poter fare niente.

Urlava, lanciava gli oggetti contro il muro piangendo disperato. Urlava il nome di Kurt e lui si sentiva impotente.

Ogni volta che Blaine cadeva a terra sussultando per i singhiozzi, lui si avvicinava inglobandolo in un abbraccio sussurrandogli parole dolci per calmarlo.

La prima notte in cui si rividero fu difficile separarsi, Lui aveva ragione.

Si amarono tutta la notte, ma alle prime luci dell’alba quando Kurt iniziò a scomparire Blaine impazzì.

Fu ricoverato sei mesi in un ospedale psichiatrico per curarlo.

Affetto da visioni causate da un trauma molto forte così diceva la sua cartella clinica, l’aveva letto Kurt una volta che un medico era entrato nella camera di Blaine per visitarlo.

Blaine capì quello che era successo, Kurt riuscì a spiegarglielo entrando in un suo sogno.

Aveva imparato a fare molte cose in quell’anno da angelo.

Aveva portato Blaine in un parco e quando si erano seduti sull’erba gli aveva detto tutto quello che era successo, gli aveva parlato dell’incidente e della sua scelta, dell’unica notte che potevano passare insieme.

“Blaine, tu devi stare tranquillo, io ti sono sempre accanto, ogni giorno. Sono il tu angelo custode.”

Blaine l’aveva osservato, aveva gli occhi rossi di pianto, gli si butto addosso abbracciandolo forte.

“Mi fido di te.”, tirò su con il naso, “Spero solo che il tempo passi velocemente.”

“Ti amo” disse Kurt.

“Ti amo anch’io” rispose Blaine.

 

 

Era la terza notte che passavano insieme.

Kurt aveva osservato Blaine preparare tutto alla perfezione, aspettavano un anno intero per potersi appartenere di nuovo.

Con il passare del tempo Blaine aveva iniziato a parlare ad alta voce anche se sapeva che Kurt poteva leggergli il pensiero, ma diceva lui che era ‘per far sembrare la casa meno vuota’.

Kurt rispondeva muovendo oggetti o scrivendo attraverso il vetro.

Più passava il tempo e più si rendeva conto di quale potenziale avesse essendo uno spirito.

Blaine aveva messo una decina di candele nella loro camera da letto, le accese velocemente vedendo il sole iniziare a tramontare.

Osservò il letto ricoperto di petali di rosa, l’atmosfera romantica e le candele.

Era tutto perfetto, mancava solo Kurt.

“Kurt, vieni qui, ho finito” parlò Blaine rivolgendosi verso la porta.

Improvvisamente tutte le fiamme delle candele guizzarono come impazzite e divennero di un blu accesso che gli ricordava il colore degli occhi di Kurt per poi tornare normali.

Blaine capì che c’era anche Kurt in quella stanza.

Aveva scoperto l’effetto che facevano gli spiriti sulle candele tempo prima, per puro caso.

Si era staccata la corrente e si era ritrovato al buio in pieno studio, aveva davanti a lui un volume di Diritto Privato da finire entro la mattinata successiva ed era senza luce.

Andò a cercare le candele che teneva nell’armadio in cantina, quando ne aveva accesa una per tornare in salone aveva notato il cambiamento di colore ogni volta che Kurt si avvicinava a lui.

Da allora dormiva sempre con una piccola candela appoggiata al comodino, vedeva la fiamma cambiare colore e si addormentava con la certezza di averlo al suo fianco.

Il sole era quasi scomparso oltre la linea dell’orizzonte rendendo il cielo scuro e mostrando le stelle che lo illuminavano timidamente.

Blaine si voltò verso la porta dove una fiammella rimaneva ancora azzurrina vedendo delinearsi, sempre più nitidamente, i contorni del corpo di Kurt che si potevano già vedere.

Blaine fece un passo in avanti allungando la mano.

Kurt si sentiva come rinascere, lentamente il suo corpo stava riprendendo sostanza.

Sentì il pavimento sotto di sé e poi allungò anche lui la mano stringendo quella di Blaine.

“Blaine” pigolò con voce bassissima.

“Kurt” disse Blaine fiondandosi sulle sue labbra.

Fu tutto lento e dolce, Blaine voleva stampare quelle sensazione sulla propria pelle e quella bellissima visione nella sua mente.

Kurt assaporò la sensazione delle mani di Blaine su di lui, non chiuse gli occhi per non perdersi neanche un secondo di quello che stava succedendo.

Si spogliarono lentamente baciando ogni lembo di pelle, mordendo, succhiando e lasciando segni rossi lungo il passaggio delle loro bocche.

Blaine posò dolcemente Kurt sul letto eliminando anche gli ultimi strati di vestiti che lo ricoprivano.

Odiava quegli abiti che aveva, erano sempre gli stessi, quelli che indossava la notte dell’incidente.

Blaine preparò Kurt per evitare che provasse dolore, era la loro notte e doveva essere perfetta.

Entrò in lui lentamente osservando ogni espressione che faceva per poi intrappolare le sue labbra in un bacio.

Kurt si sentiva completo, finalmente aveva ritrovato la sua parte mancante ed era felice, doveva sopportare un intero anno per vivere quell’unica volta.

Non se ne pentiva mai, era un compromesso davvero grande, ma per riavere Blaine avrebbe fatto di tutto.

Si scambiarono innumerevoli baci tra un gemito e l’altro, quando vennero entrambi se ne scambiarono uno più passionale e profondo.

Blaine cadde senza fiato su Kurt che lo abbracciò forte.

Rotolarono di lato sul letto osservandosi negli occhi.

Passarono interminabili minuti in cui si abbracciarono assaporando tutte quelle emozione che gli dava la loro vicinanza.

“Io non riesco a continuare così” annunciò Blaine stringendo più forte la vita di Kurt.

“Neanche io sopporto questa situazione, ma dobbiamo essere grati per quest’occasione. Possiamo stare insieme una sola volta, ma è sempre meglio di perderci per sempre.”

“Tu sai sempre cosa dire e cosa fare, ti ho sempre invidiato per questa capacità.”

Kurt sorrise, “Io ho sempre invidiato il tuo modo di far sorridere la gente, riesci sempre a tirar su di morale tutti e io… Io ti invidiavo. Volevo esserne capace anch’io.”

I due si abbracciarono, Kurt lasciò dei baci lungo il collo dell’altro.

“Mi manchi tantissimo” sussurrò Blaine, alzò lo sguardo sugli occhi di Kurt notando che anche i suoi erano lucidi e rossi.

Kurt intrappolò una lacrima che stava scendendo lungo la guancia di Blaine con un bacio, “Mi manchi anche tu, così tanto.”

“Vorrei solo poter tornare indietro a quella sera e stare più attento, schivare prima quel camion. Io mi sento così in colpa, Kurt, è stata tutta colpa mia.” disse con la voce rotta dai singhiozzi.

"Ssh, non è vero, ci siamo distratti entrambi, quel camion è sbucato dal nulla, tu non centri niente. Rifarei quella scelta altre mille volte. Tu sei la cosa più importante che io abbia, vali anche più della mia vita e, amore mio, se servisse a renderti felice darei via anche la mia anima.”

“Ti amo” dichiarò baciando Kurt.

“Ti amo anch’io” sussurrò sulle labbra di Blaine una volta staccato dal bacio. “Godiamoci il tempo che abbiamo.”

Quando la mattina il sole sorse illuminando la stanza con colori rasati, Blaine e Kurt si scambiarono un bacio pieno di disperazione.

Blaine sentì il corpo di Kurt svanire sotto le sue mani finché di lui non rimase solo l’odore, cannella e muschio, che impregnava l’aria di quella camera.

 

 

Andarono avanti altri tre anni, finché non fu proprio Kurt a esplodere.

“Blaine, non possiamo continuare così. Stai vivendo nel passato quando dovresti solo andare per a tua strada.”

“Mi stai chiedendo di dimenticarti?”

Kurt si asciugò una lacrima. “Se servirà a farti andare avanti, sì. Dimenticami.”

“Non potrei mai dimenticarmi di te. Tu sei il mio tutto, sei la cos-”

Ero. Blaine, io sono morto. Il mio corpo si sta decomponendo sotto metri e metri di terra. Io sono solo uno spirito.”

“Lo diventerò anch’io” annunciò Blaine di getto.

“No. Io sono morto salvandoti e ho avuto questa possibilità, se tu ti uccidi potresti perdere l’opportunità di diventare uno spirito” spiegò Kurt.

“Quindi cosa dovrei fare secondo te? Far finta che negli ultimi sei anni sia semplicemente impazzito e sia riuscito a vedere i fantasmi?”

Il sole stata sorgendo, i primi raggi dell’alba avevano colpito il corpo di Kurt.

“Dimenticami, va avanti con la tua vita. Trovati qualcuno che sia vivo.”

“Io voglio te, solo e soltanto te” disse avvicinandosi cercando di toccare un’ultima volta Kurt prima di vederlo scomparire, ma Kurt fece un passo indietro impedendogli di arrivare a lui.

“Addio Blaine. Ti amerò per sempre.”

Kurt sparì velocemente e Blaine si lanciò verso di lui cercando di tenerlo a sé.

Era ormai troppo tardi per prendere Kurt, si sbilanciò troppo e cadde sbattendo la testa sul comodino.

Un rivolo di sangue scivolò sul suo volto dal sopracciglio fino al mento.

Kurt lo osservò piangere, chiuse gli occhi e si ritrovò nel posto in cui tutto era iniziato.

La stessa ‘stanza’ in cui si era trovato la prima volta.

La luce era ancora molto forte ma nel bianco riuscì a vedere lo specchio che mostrava la vita sulla Terra.

Si avvicinò vedendo la figura di Blaine attraverso lo specchio: era rannicchiata ai piedi del letto, guardava fuori dalla finestra piangendo e teneva in mano una loro vecchia foto risalente a più di otto anni prima.

Kurt sussultò quando sentì un’altra presenza al suo fianco.

Era un uomo sulla cinquantina, gli occhi dolci, i capelli e la barba lunghi, era vestito con un saio bianchissimo che rifletteva tutta la luce della stanza.

“Figliolo, mi dispiace vederti soffrire e mi duole dirti che hai preso la scelta giusta anche questa volta.”

“Come può essere la scelta giusta? Lui sta soffrendo e anche io” chiese Kurt restando a guardare Blaine.

Lui posò una mano sulla spalla di Kurt e in quel punto il ragazzo sentì propagarsi del calore e una sensazione di felicità e pienezza.

“Non so cosa devo fare, desidero così tanto stare al suo fianco, ma lui non può restare ancorato a me. Blaine ha tutta la sua vita davanti, io no. Io non posso più fare niente.”

Lui sorrise stringendo di più la mano sulla spalla di Kurt.

“Kurt, voi uomini dite sempre ‘se ami una persona lasciala andare’, non è quello che hai fatto tu? Hai fatto la cosa giusta. Hai dato la possibilità alla tua anima gemella di essere felice. Io lo reputo uno dei gesti più puri e belli che una persona possa fare.”

Kurt si asciugò una lacrima che gli era scivolata sulla guancia.

“Figliolo, guardami.”

Kurt si voltò ritrovandosi davanti una faccia sorridente e in quel momento tutta la forza che l’aveva portato avanti fino a quel momento venne meno facendolo cadere in ginocchio piangendo.

Lui si abbassò all’altezza del volto di Kurt.

“Figlio mio, tu mi hai mostrato quanto Blaine sia importante per te, hai donato la tua vita per salvare la sua, hai accettato un compromesso anche se ti divorava di anno in anno solo per riaverlo una sola notte e quando hai capito quanto stava lacerando entrambi hai deciso di lasciarlo andare per non farlo soffrire ancora. Tu hai donato tutto te stesso per lui e questo ti ha reso davvero importate davanti ai miei occhi.”

Le lacrime di Kurt avevano smesso di bagnare il suo viso, tirò su con il naso e prestò tutta l’attenzione a Lui.

Ci sono cose che le persone normali non riescono ad afferrare, ma coloro che sono importati riescono a vederle e bastò una sola occhiata affinché Kurt capisse.

“Cosa devo fare?” chiese con voce ferma.

I suoi occhi erano illuminati dalla speranza e da una forza che s’irradiava direttamente dal suo cuore.

“Mi piacciono i ragazzi sicuri e volenterosi.”

“L’ho già detto che io farò qualsiasi cosa pur di riaverlo” ribadì Kurt.

“Seguimi, c’è molto lavoro da fare.” disse uscendo dalla stanza in cui si trovavano.

Kurt lo seguì fino a trovarsi in un posto che a prima vista si poteva definire all’aperto.

Tutto era così bianco e luminoso da far male agli occhi, ma dopo un paio di secondi ci si abituava.

In mezzo al bianco infinito si vedevano diverse figure di angeli e spiriti che vagavano apparentemente senza meta, ma osservando meglio i primi indicavano la direzione agli spiriti che seguivano un altro angelo.

“Kurt, io ti riporterò a quella sera, ti renderò più vigile per farvi evitare l’incidente. Sarà tutto nelle tue mani. Non potrò darvi un’altra possibilità per rimediare in caso di fallimento.”

Kurt annuì, “Farò attenzione, lo prometto.”

“Buona fortuna figliolo”, si avvicinò a lui mettendogli una mano sulla testa.

Kurt si sentì girare e tutte le figure vicino a lui sfumarono fino a diventare indistinguibili.

“Promettimi solo una cosa, ragazzo, tua figlia la porterai più spesso in chiesa” disse accennando una risata.

Kurt fu confuso, di cosa stava parlando?

“Figlia? Quale fig-”

 

 

 

 

 

Buio.

 

 

Luce.

 

 

 

Buio.

 

 

 

Musica alla radio.

 

 

 

Una risata.

 

 

 

La sua risata.

 

 

 

 

“Poi hai visto cosa ha fatto quell’anziana signora? Si è lanciata sul cameriere urlando impazzita.”

Blaine si aprì in una grande risata voltandosi verso Kurt.

Kurt si prese una manciata di secondi per osservarlo meglio.

Era il suo Blaine, più giovane di sei anni, sorridente e così pieno di vita.

Sentì come un campanello d’allarme nella sua testa e capì.

Il camion, l’incidente.

“Stai attento Blaine!” gridò indicando davanti a loro.

Blaine si voltò avanti e vide il camion che si stava spostando nella loro corsia, girò velocemente il volante.

Kurt vide il camion passare vicino a loro e poi allontanarsi velocemente.

Blaine tornò nella loro corsia e si fermò al bordo della strada.

Kurt stava piangendo, Blaine pensò che fosse dovuto allo spavento appena passato, non poteva sapere che in quel momento il futuro era cambiato.

Ora era il loro futuro.

“Amore, è tutto ok. E’ passato ora, non è succ-”

Kurt gli si fiondò tra le braccia stringendolo forte, smise di piangere quando sentì la mano di Blaine accarezzargli dolcemente la schiena.

Alzò il volto e osservò gli occhi di Blaine, quella meraviglia di colori fusi tra di loro, e pensò che fosse la cosa più bella del mondo.

“Ti amo” disse con un filo di voce Kurt.

“Ti amo anch’io” rispose sorridendo Blaine.

 

 

 

“Litzie, dai su non essere timida.”

Una piccola bambina di quattro anni dagli occhi d’ambra e la pelle di porcellana, il vestito arancione acceso che non la faceva per niente passare inosservata e un visino dolcissimo si stava nascondendo dietro le gambe di suo padre.

Blaine prese in braccio la piccolina liberando suo marito dalla sua presa.

Kurt osservò la sua famiglia e ancora una volta ringraziò Lui per aver fatto un miracolo quella sera, aveva mantenuto la promessa e da ormai sei anni -precisamente dalla sera dell’incidente- aveva ricominciato a frequentare la chiesa.

Kurt e suo marito Blaine avevano trovato una piccola parrocchia che accettava molto volentieri gli omosessuali in nome dell’uguaglianza dell’umanità.

Sua figlia Litzie quel giorno iniziava a frequentare l’oratorio con gli altri bambini.

“Papi, pecchè ci devo andale?” chiese la piccolina mentre entravano nella sala colorata fatta apposta per i piccolini.

Blaine la mise a terra e s’inginocchiò insieme a Kurt.

“Ti racconto una storia, piccola mia, tanti anni fa stava per succedere una cosa molto brutta ai tuoi papà, ma non è successa perché qualcuno c’ha aiutato” spiegò Kurt.

“E’ tato Lui?” domandò Litzie.

Kurt annuì, “E’ stato Lui, quindi non credi che si meriti un ringraziamento anche da te? E’ grazie a Lui se ora siamo una famiglia.”

Litzie si illuminò e sorrise.

“Tì, tì. Tiamo una famiglia. Ti voglio bene papi e anche a te papà”, la bambina si lanciò abbracciando i genitori dandogli tanti piccoli baci sulle guancie.

Kurt e Blaine strinsero la figlia per poi vederla correre verso gli altri bambini.

Blaine strinse il marito a sé bacandogli la testa.

“Sai, quando mi hai raccontato quello che sarebbe potuto succedere quella notte e tutto quello che avremmo passato, ho capito il perché della tua improvvisa conversione” annunciò Blaine.

“Lui c’ha salvato, non avremmo tutto questo se non fosse stato per Lui. In qualche modo lo dobbiamo ringraziare.”

“Sei una persona meravigliosa, Kurt, e io sono fortunato ad averti come marito. Ti amo.”

“Ti amo anch’io.”

 

 

 

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Echy’s Corner

Okay, si, lanciatemi i pomodori ma cercate di evitare i vestiti che sono nuovi. Lo so è una boiata bella e buona, ma è questo che ha partorito il mio cervello e non ne capisco neanche il motivo. O forse sì? ò__O Mio fratello ha iniziato il catechismo per la cresima, l’ho fatta anch’io quindi mi sembra normale, in tv mandano vari episodi sulla spiritualità, “The New Normal” mi fa la puntata sui padrini, io che mi metto a pregare per evitare di fare una figura di popò all’interrogazione. Okay, sì è spiegato molto ma molto bene ù_ù

 

Va beeeene, passiamo a cose più interessanti. Vi è piaciuta?

 

Il nome della figlia di Blaine e Kurt è Litzie, un nome mooolto a caso. Mi faccio sempre riconoscere xD A buon inteditor poche parole ù_ù

 

Voglio ringraziare la mia Babbazza e Schuldig Innocence per avermi tranquillizzato leggendo in anteprima questa shot, davvero ragazze pensavo di aver scritto la boiata dell’anno.

Questa “favola” (cit. Schuldig) voleva mostrare il potere dell’Amore che supera perfino la Morte.

Io scrivo sempre storie con il lieto fine, HappyEnding è il mio secondo nome, ma in questa storia ho voluto mostrare –in minima parte- anche la disperazione che comporta la perdita di una persona amata, ti distrugge dentro e daresti qualsiasi cosa pur di rivederla anche un solo secondo per riabbracciarla e dirle quanto importate sia per te.

L’unico rimorso che ho e che avrò sempre è quello di non riuscire a dire alle persone quanto siano importanti per me.

La spiritualità che ho trattato è stata molto borderline, Lui/Dio/EnteEternoCheHaCreatoIlMondo è una sorta di padre che fa da guida a Kurt, gli fa capire che se seguirà le scelte del suo cuore non sbaglierà mai.


Vi ricordo che per sclerare in compagnia e avere notizie per aggiornamenti, spoiler e altro ancora potete passare nella mia pagina.



Il mio lavoro qui è concluso, vi prego, vi scongiuro lascite un commentino *disperata*
Giuro che vi regalo la cioccolata *visino angelico*


Grazie per il vostro tempo :3


Echy;

   
 
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