Keep on dreaming

Le stelle brillavano tutto attorno a lui. Jim le osservava stupito, con gli occhi spalancati e la bocca ben chiusa, stando attento a non emettere alcun suono che potesse rovinare il momento. Si limitava a guardare tutto ciò che gli capitava davanti, registrando ogni particolare nella sua mente: l’abbagliante splendore delle stelle, la strana forma di qualche nebulosa, il colore vivido dei pianeti.
Guardava tutto e registrava, e ad ogni nuova scoperta i suoi occhi si spalancavano un po’ di più e le sue labbra si stringevano un po’ di più, tentando di trattenere la voce, il fiato,  le emozioni.
Quando però lo vide apparire non riuscì più a resistere: la bocca si aprì di scatto, esalando un oh di meraviglia trattenuto fino ad allora, e gli occhi si socchiusero impercettibilmente, abbagliati dallo splendore di quel pianeta così piccolo, così insignificante, così magico.
Immobile, ammaliato, osservò la sua superficie farsi sempre più vicina, abbastanza da poter essere sfiorata. E Jim non perse tempo: si sporse in avanti, allungando una mano verso il pianeta, protese le dita e poi...
 

... e poi, improvvisamente, il pianeta svanì, le stelle scomparvero e Jim si ritrovò immerso nel buio della sua cameretta, la mano ancora tesa verso un libro ormai giunto all’ultima pagina.
Sospirando deluso, scivolò nuovamente sotto le coperte e, per l’ennesima volta, sognò pirati all’assalto di enormi navi spaziali, feroci battaglie combattute tra le stelle e pianeti ricchi di favolosi tesori, lontani ed irraggiungibili, se non attraverso le fantasie di un bambino.

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