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Autore: Sayaka_    28/10/2012    2 recensioni
La storia narra del personaggio di Xion, stranamente salvatosi dallo scontro contro di Roxas, che vive un breve periodo nella città di Crepuscopoli insieme al ragazzo e Naminé. Ma dopo che il trio riscontra uno strano incontro con Aqua, le sorti della ragazza dai capelli neri verranno cambiate...
Genere: Azione, Fantasy, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Naminè, Roxas, Xion
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Kingdom Hearts, KH 358/2 Days, Kingdom Hearts II
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Era un'altra bella giornata, a Crepuscopoli. Nelle vie della città si sentivano le urla di Roxas, Hayner, Pence e Olette che correvano contenti a comprare dei ghiaccioli al sale marino. Successivamente sarebbero andati alla Twilight Tower, come sempre. Già, per loro sembrava proprio una giornata normale...
-Che buono che è il ghiacciolo!- esclamò Pence soddisfatto.
-E' la stessa frase che ti sento dire ogni giorno, rimodernati ogni tanto Pence! Ahaha!- disse Hayner scherzando.
-Già! E poi dovresti smetterla con tutti quei ghiaccioli, altrimenti la tua pancia crescerà ancora! Ahahah.
-Ah, ah. Molto divertente Olette.- rispose Pence ironico -Guardate la vostra di pan...
-Scusate, ma...- disse Roxas interrompendo Pence -C'è qualcuno lì sulla torre?
I ragazzi guardarono verso la Twilight Tower.
-Hai ragione Roxas! C'è una persona!
-Sembra una ragazza...
Roxas rimase immobile a guardarmi. La sua mente fu invasa da una miriade di pensieri. O meglio, questo si capiva dal suo sguardo...
-Io... La conosco.- disse infine prima di correre verso di me.
-Tu... Tu sei...- Roxas ansimava, si vedeva che aveva fatto una bella corsa... -Sei davvero... Xion?
Al pronunciare il mio nome, tutto intorno a noi si fermò, gli uccelli non si muovevano in cielo, Hayner, Pence e Olette s'immobilizzarono di colpo. Il tempo si era bloccato.
"Xion... Xion... Xion..." il mio nome rimbombava nell'aria, e nella mia mente. Si era davvero ricordato di me? Non mi aveva dimenticata... Come tutti? I nostri occhi si incrociarono in uno sguardo intenso. Migliaia di parole erano rinchiuse in quell'occhiata. Mi avvicinai a lui, gli passai accanto e, poco prima di aprire un corridoio oscuro, gli dissi: -A domani.
Il giorno dopo mi diressi verso Il Ritrovo, sperando di incontrare Roxas e i suoi amici, per ricominciare una vita nuova. Arrivata a destinazione, mi accorsi che il luogo era deserto, così mi misi ad aspettare. Passarono delle ore, rimasi sempre lì, seduta sul divano ad attendere, finché... non mi addormentai. Iniziai a sognare i momenti passati con Roxas e Axel nell'organizzazione, tutti i gelati salmastri mangiati insieme... Le risate, le stupidaggini... E anche i momenti di sconforto, superati con l'aiuto reciproco. Già... Quei momenti che mi facevano sentire speciale, anche se non avevo, e non ho, un cuore. Fui svegliata da un rumore di passi. Mi alzai di scatto: era Naminé.
-Naminé? Sei tu... Sul serio...?- dissi sorpresa.
-Xion!- urlò Naminé correndo verso di me -Allora non sei morta, sei ancora qui!
-Già... Sembra strano anche a me...- risposi -Ma cosa ci fai nel Ritrovo?- le chiesi sorpresa.
-Be', potrei fare la stessa domanda io a te.
Proprio quando stavo per risponderle, entrarono Roxas e i ragazzi.
-Xion! Allora quello ieri non è stato un sogno! Sei ancora viva!- disse Roxas commosso.
-Sì Roxas, sono ancora qua!- risposi sorridendo.
-Che bello! Non è vero Naminé?

Ci sedemmo, ed iniziammo a parlare. Così riuscii a conoscere anche Hayner, Pence e Olette. Sono molto simpatici, Pence mi offrì pure un ghiacciolo.
Finita la chiacchierata, decisi, sotto il consiglio di Olette, di trovarmi un lavoro per procurarmi dei munny.
-Ecco il cartellone descritto da Olette.- disse Naminé- Qui sono scritti tutti i lavori e tutte le ricompense... Uhm, forse dovrei cercare anche io un lavoro, sono... al verde.
-Ahah, fai un lavoro con me allora! Così ci divertiamo e intanto guadagniamo munny!- le proposi sorridente.
Naminé accettò entusiasta. Il giorno dopo iniziammo il lavoretto, dovevamo fare le "attacchine". Dopo aver preso lo scotch, iniziammo ad attaccare i volantini del Torneo Struggle, fu un lavoraccio, però ne ricavammo 100 munny a testa. Un ghiacciolo al sale marino a testa. Andai solo io a prenderne uno, perchè Naminé voleva risparmiare munny per prendere il treno. Dal giorno successivo in poi decisi di farlo anche io. Passò una settimana, e riuscimmo a mettere insieme a Roxas 5.250 munny, abbastanza per poter comprare tre biglietti. Ne rimanevano anche altri 2.250 per ulteriori 2 biglietti. Andammo a prenderli, ero entusiasta: avrei potuto passare una giornata coi miei due migliori amici. Entrammo in treno, ci sedemmo e iniziammo a parlare su svariati argomenti. Arrivammo. Usciti dal treno, cominciammo a girare per la zona, quando Roxas ci disse che doveva controllare una cosa e che ci avrebbe raggiunte una mezz'ora dopo alla Collina del Tramonto. Perlustrammo un po' il posto e successivamente andammo al luogo d'incontro. Com'era bello guardare il tramonto da quella collina! Be', ora che ci penso se questo posto si chiama così un motivo ci sarà. Nella piazzetta c'era un monumento, che decisi di andare a controllare. Lo toccai, quando per terra inziò a crearsi una buca... Che diventò man mano sempre più grande, sempre di più...
-Naminé!
-Xion! Che sta succedendo?
La voragine nel terreno iniziò a riempirsi d'oscurità... Diventandone sempre più colma...
-Non lo so! Ho semplicemente toccato il monumento... e...
-Ma come è potuto succedere?
!
Iniziai ad essere preoccupata, molto preoccupata. La situazione si stava ingigantendo.
Dal monumento cominciarono ad uscire Simili, le forme più comuni dei Nessuno. Richiamai il Keyblade e iniziai a combattere, ma erano troppi! Tirai fuori tutta la mia potenza, quando all'improvviso... mi ritrovai nel buco, sorretta da Naminé.
-Xion!- urlò Naminé, cercando di tenermi il braccio e la mano -Tranquilla, non ti lascerò andare!
La guardai carica di speranza.
-Lo so- risposi sorridendo.
In quell'istante, un Nessuno si buttò su di Naminé, facendole mollare la presa...
Caddi nell'oscurità.
-XIOOOOOOOOOON!
Cercai invano di riprendere la sua mano. Sentivo le sue urla... il mio nome...
Chiusi gli occhi e mi lasciai avvolgere dalle tenebre.
Atterrai sulla sabbia del Mondo Dell'Oscurità. Richiamai di nuovo il Keyblade, giusto per sicurezza: in quel luogo non si poteva di certo stare tranquilli.
Camminai a lungo, fino a quando non trovai una figura femminile seduta a guardare il mare.
-Tu... chi sei?- le chiesi avvicinandomi.
-Sono quel che resta di una ragazza e dei suoi sogni. Aspetto qui, vagabonda in un tempo che non scorre mai, la luce di qualcuno che mi liberi da questa prigionia. Ma non importa il mio nome, importa solo sperare per loro due. Se mi trovo qui è per garantire loro la salvezza. -mi rispose guardando un oggetto strano, a forma di stella leggermente allungata -Piuttosto tu chi sei? Mi ricordi qualcuno...
Nel frattempo Roxas arrivò alla Collina, riuscendo a salvare per poco Naminé che stava per essere uccisa dai Simili.
-Ora ti aiuto io!
Roxas evocò il Keyblade e iniziò a distruggere i Nessuno. Un attacco dopo l'altro, i Simili iniziarono a svanire come fumo.
-Naminé, sei ferita! Aspetta che ti curo. ENERGIGA!
-Grazie mille Roxas... Ma non è per me che dovresti preoccuparti... Xion è caduta in quel grosso tunnel oscuro! Dobbiamo salvarla!
Roxas annuì e insieme a Naminé si buttò nella voragine per cercarla.

-Il mio nome è Xion.- dissi guardando gli occhi della ragazza, che erano ricoperti da un velo di tristezza.
-Xion... Questo nome mi è nuovo. Come ci sei finita qui?
-Sono caduta in un varco... e mi sono ritrovata sulla spiaggia. La mia amica stava cercando di tirarmi fuori ma un Nessuno le è saltato sopra e...
-Un Nessuno?- disse interrompendomi -Cos'è?
-I Nessuno sono dei gusci vuoti, che si creano quando una persona dalla volontà forte cede il suo cuore all'oscurità. Se la volontà è particolarmente forte, allora il Nessuno avrà tratti molto simili al suo Io Originale, invece se è minore si creano dei Simili, o altre forme più comuni. Ah, dimenticavo: i Nessuno non hanno un cuore.
-E tu sei una di loro, non è vero... Xion?
Rabbrividii, come aveva fatto?
-Lo si capisce da come ne hai parlato. Prima hai accennato di una tua amica... Anche lei lo è?- disse alzandosi e guardandomi. Il suo sguardo era dolce e malinconico allo stesso tempo. Le risposi di sì.
-Come si chiama?
-Il suo nome è Naminé.
Poco dopo aver pronunciato quelle parole, sentii dei rumori di passi avvicinarsi sempre più. -Stanno arrivando.
-Xion! Finalmente ti abbiamo trovato!- erano Roxas e Naminé, che stavano correndo verso di me -Credevamo di averti persa!
Li corsi incontro.
-Come stai? Tutto bene?- iniziò Naminé
La guardai dicendole di stare tranquilla, lo spavento iniziale era passato.
-Ven!- urlò la ragazza dai capelli blu- Ven! Ti sei svegliato!
-Ven? Chi è V...- Roxas venne interrotto dall'abbraccio di quella ragazza.
-Ventus! Non mi riconosci? Sono la tua amica, Aqua!
-Io non sono Ventus, il mio nome è Roxas.- rispose freddo. Aqua si staccò, guardando negli occhi Roxas.
-No, Ven non mi avrebbe mai risposto così. Quindi il tuo nome è Roxas?
-Sì.
Aqua si girò verso Naminé, posandole una mano sulla testa. Chiuse gli occhi. Naminé iniziò ad agitarsi.
-Tu invece sei il Nessuno di Kairi, la bambina che salvai molto tempo fa nel Giardino Radioso... Sei stata costretta a fare cose contro la tua volontà, vero?
-Ma che... Come fai a sapere queste cose??- Naminé si staccò, guardando con aria impaurita Aqua.
-Non avere paura. Non hai niente da temere.- le rispose sedendosi di nuovo sulla sabbia -O forse... qualcosa di cui aver paura c'è. Una nuova minaccia si prepara all'orizzonte. State attenti... è il mio ultimo avvertimento.
Appena finì di parlare, cominciarono ad apparire diversi Heartless ed essi si buttarono su di lei per rubarle il cuore. Sia io che Roxas evocammo il Keyblade, ma a grande sorpresa scoprimmo che anche lei era una detentrice di quest'arma. Combatté con grande maestria, quando iniziarono ad aggiungersi anche dei Nessuno. Entrammo nel combattimento anche noi, quando ci ritrovammo scaraventati nella Collina Del Tramonto.
-Cos'è successo...?- disse Roxas confuso.
-Non lo so neanche io bene... Se non sbaglio tutto è iniziato toccando quella statua lì.- risposi.
-Di quale statua stai parlando Xion?
Guardai Naminé stordita, cosa stava dicendo? Aveva visto benissimo anche lei che la voragine e i Nessuno erano usciti fuori da...
-Non c'è! Non c'è più! Dov'è scomparsa??- mi alzai alla disperata ricerca di quel monumento che ci aveva catapultati in quella strana avventura. -Dov'è? Dov'è?
-Uhm... Va bene Xion, ora tutto questo è finito, possiamo stare tranquilli... Soprattutto tu.
-Ma non sto scherzando! C'era sul serio! Naminé, eri presente anche tu!
Naminé scosse la testa, mi arresi.
-Va be', non pensiamo più questa brutta esperienza! Volete un Gelato al Sale Marino?- disse Roxas prendendone tre da una borsa-frigo, che non avevo neanche notato.
-Certo!- esclamò Naminé prendendone uno, cosa che feci anche io.
Ci sedemmo a guardare il tramonto, col ghiacciolo in bocca e le risate nell'aria.
Forse era davvero meglio lasciare tutto alle spalle... Anche se quella ragazza, Aqua, non mi convinceva per niente...
Passarono un po' di giorni e decidemmo di visitare la Vecchia Villa di Crepuscopoli.
Ero davvero curiosa, volevo scoprire tutto: quel posto mi attirava.
Entrando, sentii una strana sensazione, una brutta sensazione.
Cominciai ad avviarmi verso la grande finestra che si vede appena entrati, Naminè rimase a guardare lo strano oggetto nel centro della "stanza" e Roxas girava per la casa in cerca di chissà cosa. Dopo un po' ognuno andò in una stanza diversa: io presi la stanza sulle scale a destra, Naminè andò in quella sulla sinistra, sempre sulle scale e Roxas in quella al piano terra, sempre a sinistra. Mi ritrovai in una biblioteca, con un tavolo al centro. Su quest'ultimo c'erano disegnati tre cerchi, due con dei simboli e uno no, con un foglio accanto e un pastello.
-Ma questi disegni sono di Naminé?- sussurrai prendendo il pezzo di carta, con sopra disegnati tutti e tre i simboli... Posai il foglio e iniziai a disegnare col pastello la corona nello spazio mancante. Il pavimento cominciò piano piano a sparire, dandomi giusto il tempo di riuscire a salvarmi. Sotto di me si trovava una sala segreta, tutta blu. Scesi le scale. C'erano due porte, una bloccata da tubi e l'altra invece accessibile. Decisi di entrare, anche se quel luogo mi infondeva un po' di inquietudine. C'era un grande computer, con diversi schermi. Dei dati di una persona si vedevano in uno schermo gigante. Ero indecisa tra il ficcanasare nei dati del pc o lasciar perdere. Uhm, no, purtroppo era protetto da una password. Un'altra porta, chissà dove conduceva, chissà dove mi avrebbe portata. Con un sospiro, l'attraversai. La stanza era... vuota, tutta vuota. Era blu come le altre, ma stranamente vuota. Un non so che di nostalgico albergava là dentro. Un corridoio oscuro interruppe i miei pensieri, stava arrivando qualcuno...
-Uhm? Che ci fai qui, tu?
-Axel! Axel mi riconosci?
Axel mi guardò in un modo strano, come se non capisse cosa stessi dicendo. Apparirono i Chackram Infuocati nelle sue mani.
-C-cosa vuoi fare? N-non ti ricordi di me?- indietreggiai, perché Roxas e Naminé si ricordavano e lui no? Non riuscivo a capire.
-Tu non me la racconti giusta. Adesso dovrebbe esserci Roxas qui, e non tu.
Il mio a... ehm, ex amico mi lanciò una delle sua armi, che riuscii a parare per un pelo evocando all'ultimo il Keyblade. Gli andai contro, iniziando ad attaccarlo. Ogni colpo a lui era come una pugnalata per me. Saltai, lanciandogli la magia Thunder, che prontamente evitò. Atterrai troppo tardi. Una mossa sbagliata, un passo sbagliato. Mi attaccò. Cadde il Keyblade e caddi anche io. Portai le mani alla testa e guardai Axel negli occhi.
-Sono io, Xion...- riuscii a pronunciare prima di svenire. Mi risvegliai vedendo Naminé seduta accanto a me e Roxas che parlava/combatteva con Axel.
-Xion! Hai aperto gli occhi!
-Naminé... Cos'è successo? Dove mi trovo...- portai la mano destra alla tempia.
Non mi rispose, mi prese per il braccio e mi portò nell'altra parte della stanza. Successivamente iniziò a disegnare sul suo album, creando una barriera protettiva.
-Che sta succedendo? Dimmelo Naminé!
-Siamo arrivati in tempo, stavi per essere cancellata da Axel. Ora Roxas sta combattendo contro di lui per cercare di calmarlo.
Uscii dalla barriera, Axel mi guardò. Dei Nessuno Sicario apparirono davanti a lui, che si lanciarono verso di me. Li distrussi tutti, ma non mi ero accorta che ne avevo uno dietro. Axel si buttò per salvarmi. Mi girai verso di lui.
-Axel? Ti ricordi adesso?
-Xion... non sei morta?
-No Axel! Sono ancora qui!
-Tu... sei...
Il tempo si fermò.
-Cosa? Cosa sono!
-Xion... Devo dirti una cosa che non ti piacerà...- disse Naminé, avvicinandosi. I suoi occhi erano tristi, guardavano il basso.
-Cosa succede?- chiesi cercando di incontrare il suo sguardo.
-Tu... dovresti essere morta già da un po'. Non dovresti essere in questa Crepuscopoli e soprattutto... non dovresti essere ricordata da nessuno...- chiuse gli occhi.
-Come fate allora voi a ricordarvi di me? E cosa intendi con "questa Crepuscopoli"?- dissi confusa.
-Intendo dire che non è la vera... E' solo una copia, dei dati. Anche io sono solo un programma. Ci dev'essere stato un bug che ti ha riportata qui. Questo bug ha anche alterato la nostra memoria, facendoci ricordare di te...- mi rispose portando le mani all'altezza della pancia, incrociandole.
Non capivo. Io ero un bug? Un errore? Iniziai a camminare avanti e indietro.
-Sai cosa devi fare, vero?
-Sì... Sora. Quello scansafatiche...
Naminé sorrise.
-Un giorno, forse ci incontreremo di nuovo...- disse sparendo lentamente davanti a me.
Anche Roxas e Axel sparirono.
-Già, forse...- sospirai. Mi incamminai, fino a raggiungere una sala tutta bianca, con un grande oggetto all'interno. Si aprì, dentro c'era Sora che dormiva. Mi avvicinai.
-E' buffo...- cominciai a dire- è buffo il fatto che io cammini tranquilla verso la mia fine, quando quello che vorrei fare è solo scappare...
Mi fermai a guardare quel ragazzo castano che risposava.
-Promettimi che ti comporterai bene, Sora...- sorrisi, una lacrima cadde per terra. Iniziai a sparire.
E fu così, che la mia vita... finì.
   
 
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