Quella missione era iniziata male.
E, nonostante tutti i suoi sforzi,
stava procedendo anche peggio.
Primo: era stato svegliato presto per un
noiosissimo compito.
Secondo: il cielo, quella mattina, era stato costellato
di piccole e leggerissime nubi. Che lui, ovviamente, non aveva potuto osservare
con l’adeguata attenzione.
Terzo ed ultimo motivo (certo non per importanza):
la presenza di quella fastidiosissima kunoichi.
La poteva sentire arrancare
dietro di lui, calpestando i rami fragili con quei suoi movimenti goffi.
Si
voltò verso di lei, fingendo di osservare le mura del villaggio che sparivano
tra l’intrigo della boscaglia.
Aveva lo sguardo basso, chiaramente
concentrato sul movimento dei piedi. E sull’equilibrio, pensò il ragazzo,
sorridendo.
Era evidente anche ad un genio che quello non fosse il suo
ambiente preferito.
- allora?!...che hai da guardare di così interessante?-
disse lei, facendolo sobbalzare.
Ma quanti occhi aveva quella vipera?
-
niente…oltre un barattolo di ciccia che fa fatica a seguirmi…- rispose lui, con
una scrollata di spalle.
Sapeva perfettamente quale disastro stava
combinando. Ma lui, quella kunoichi non riusciva proprio a sopportarla.
- tu
pensa solamente a non complicarmi la missione, piagnone…- rispose lei, alzando
gli occhi verdi.
- E tu a cercare di tenere il passo. Se magari ti mettessi
un po’ a dieta…- le rispose il ragazzo, voltando la testa e mostrandole solo la
buffa capigliatura.
- Ti odio, Shikamaru- sibilò lei, portando istintivamente
la mano all’elsa del ventaglio.
- Che seccatura che sei, Temari…- sussurrò
lui, aumentando l’andatura.
Temari asciugò con il palmo della mano le minuscole gocce di sudore che le
imperlavano la fronte.
Alcuni capelli le si erano incollati al viso e dei
ciuffi ribelli le erano sfuggiti dai codini.
Odiava correre quasi quanto
quella terribile umidità.
Eppure lui sembrava non risentirne affatto.
E
questo l’irritava ancora di più.
Stava scendendo la sera e la foresta
appariva ancora più scura ai suoi occhi abituati alle distese sconfinate del
deserto.
Rabbrividì sotto il vestito leggero e, perdendo la concentrazione,
inciampò in un ramo, barcollando.
- che succede là dietro?- chiese
improvvisamente Shikamaru, fermo davanti a lei.
- Fatti gli affari tuoi- gli
rispose, rialzandosi a fatica.
- Dobbiamo fare in fretta…-
- Sentirlo dire
da te poi è una vera novità…- sorrise lei, indugiando con lo sguardo sul volto
di lui
- Tra poco il tempo cambierà…- rispose il ragazzo, alzando lo
sguardo
- Sei anche preveggente ora?!- gli chiese sarcasticamente
- Tze…è
inutile parlare con te. Fiato sprecato.- disse Shikamaru, riprendendo a correre
tra i rami.
Temari sentì il sangue ribollirle e la vena del collo pulsarle
irrefrenabilmente.
Trasse un profondo respiro.
- calmati Tem… domani
mattina sarai nella tua bella camera a riposare…- si cantilenò per qualche
secondo, tornando a seguire l’ombra del compagno.
Quando Shikamaru aveva alzato gli occhi al cielo quella mattina non si era
sbagliato.
Troppe nuvole.
Soffici e leggere.
Ma, comunque, troppe
nuvole.
Anzi, troppe nubi.
Ed ora quel vento sottile e
frizzante.
Shikamaru aveva tanti pregi (oltre ad un’inenarrabile lista di
difetti) ed uno di questi era la conoscenza del cielo.
Era sicuro che avrebbe
piovuto.
E ciò lo seccò ancora di più.
Si voltò ancora verso l’irosa
compagna.
Era irritata.
Chissà come avrebbe preso un po’ di pioggia.
Quando la pioggia cominciò a scrosciare sui due giovani le imprecazioni
silenziose di Temari si fusero alle risate soffocate di Shikamaru.
- da una
famiglia di mici come la vostra, dovevo aspettarmelo che l’acqua non vi
piacesse…-
- zitto tu! Pensa a camminare. Dobbiamo essere a Suna entro domani
mattina. Ricorda gli ordini del tuo Hokage.- disse lei, inghiottendo la
bile.
Famiglia di mici?...un minuscolo sorriso piegò, però, le labbra della
kunoichi. Davanti gli occhi aveva immagine di Kankuro e Gaara intenti a
contendersi un gomitolo di lana.
- chi, Tzunade?...tanto si arrabbierebbe
comunque…- rispose, scuotendo la testa fradicia.
Temari si accostò al
compagno, avanzando cauta sul legno scivoloso.
Non era abituata alla pioggia,
né alla compagnia di qualcuno che non fosse uno dei suoi fratelli, a dir la
verità.
E tutta quella situazione la metteva a disagio.
Alzò gli occhi sul
viso rilassato del ragazzo e si concentrò sull’espressione scocciata.
Oramai
vi aveva fatto l’abitudine.
Quello a cui, però, non avrebbe mai fatto il
callo, erano i repentini cambiamenti di lui.
Fu un attimo.
E si ritrovò
schiacciata sul tronco di un albero, il corpo di lui premuto contro il suo.
Il fulmine aveva devastato il ramo sul quale i due giovani correvano solo un
istante prima.
Temari fissava la profonda cicatrice scura che si apriva sul
fianco del tronco, rabbrividendo.
- Ci stava per fare fritti…-
- A dir la
verità stava per darci una scossa ad elevata tensione…- la corresse lui,
staccandosi da lei.
- E ora siamo pari…-le sorrise
- Siamo pari?- chiese
lei, ancora concentrata sul fumo che fuoriusciva dalla bruciatura
- Ti ho
parato il culone grasso no?- disse lui, riprendendo a camminare.
- Ma…-
balbettò lei, arrossendo.
- STRONZO!- gli urlò alle spalle.
Shikamaru si passò una mano sull’orecchio.
Cavolo, che voce che aveva
quella ragazza.
Sarà dovuta alla cassa toracica, pensò, lasciandosi scivolare
a terra.
Esaminò per qualche istante la zona attorno a sé.
Avrebbe dovuto
fare in fretta.
Non poteva rischiare un altro incidente come quello di poco
prima.
Per poco il fulmine non li aveva centrati.
E poi non aveva la
minima voglia di entrare di nuovo in contatto con quella tremenda
distratta.
- che diavolo stai facendo?- la voce di lei era decisamente
irritante, pensò, voltandosi a guardarla.
- dobbiamo fermarci finché il
temporale non si sarà calmato…mi sembra ovvio…- le rispose, inoltrandosi tra
l’erba alta.
- non sono d’accordo!- proruppe Temari, correndogli davanti,
intralciandogli il cammino
- prosegui sola allora…io non rischio di farmi
friggere per te…-
- al massimo di prendere una scossa ad elevata tensione…-
lo corresse lei, lasciandolo passare.
Shikamaru sentì i passi decisi della
ragazza seguirlo.
Era stanca. Aveva smesso di lottare troppo
presto.
Sorrise.
Un po’ di riposo sarebbe servito ad entrambi, pensò,
notando l’ingresso di una piccola grotta.
Frugò tra le tasche del pantalone bagnato, che gli si era incollato alle
gambe.
Il bengala doveva trovarsi lì, cavolo.
Ne era sicuro…lo aveva messo
lì.
Portò una mano alla fronte, tirando indietro i capelli che, ormai
sfuggiti alla presa della coda gli ricadevano davanti gli occhi.
I passi alle
sue spalle rallentarono per qualche secondo.
Poi un’intensa luce illuminò
l’interno della grotta.
- vedi nelle tenebre, Nara?-
Temari gli passò
davanti, ondeggiando il lungo bengala e mostrandogli la lingua.
- oltre che
idiota sei anche infantile…ti sottovalutavo Temari…- rispose lui, seguendo la
ragazza.
Lei si fermò dopo pochi metri lasciandosi cadere a terra.
- Che
fai…sei già stanca?-
- No baka…la grotta finisce qui…- gli rispose, posando
lo zaino che portava ancora sulle spalle.
- Umpf… - mugugnò lui, gettandosi a
terra.
Temari armeggiava con i lacci dello zaino mentre il ragazzo distendeva le
gambe, accoccolandosi in un angolo della grotta.
- sarebbe meglio accendere
un fuoco…- disse lei, afferrando con i denti un pezzo di laccio, indurito dalla
pioggia
- buon lavoro…- biascicò lui, socchiudendo gli occhi, con la testa
poggiata alla parete
Temari lo fissò interdetta, stringendo nervosamente lo
zaino.
Zaino che poi, lanciato a folle velocità, si schiantò sul viso del
ragazzo.
- Potevi rompermi il naso!...- proclamò lui, allontanando la borsa
dalla faccia lentamente.
- Non preoccuparti…ogni effetto deturpante sul tuo
volto è un sicuro miglioramento…ed ora spicciati!...-
- Ho capito…sei sempre
troppo nervosa…penso siano i trigliceridi…-
- Penso siano i trigliceridi…-
gli fece il verso lei sottovoce, strizzandosi la maglia fradicia.
Shikamaru
tornò, dopo qualche lento minuto, con qualche legno secco in mano e, in un
angolo (o meglio, nell’angolo più distante da Temari) il fuoco cominciò a
illuminare l’oscurità della grotta.
Temari aveva sciolto i crespi capelli,
che, bagnati, sembravano fieno bruciato.
Passò nervosamente le mani in quella
massa umida, cercando di appiattirla lungo i lati del volto.
Shikamaru stava
per aprire bocca, sul volto il sorriso sornione che usava sempre prima di
condire un discorso con una battuta acida.
Ma bastò lo sguardo scoccato dalla
ragazza a fargli morire le parole in gola.
Un gesto sbagliato e addio
missione.
O meglio: addio vita.
La ragazza si avvicinò lentamente al piccolo fuoco, protendendo le mani per
scaldarle.
- sei zuppa…-
- lo sei anche tu…- rispose lei, scrollando le
spalle.
- Infatti…- disse lui, sfilandosi il giacchetto da chunin
- Che
stai facendo?- proruppe Temari, voltando il viso, quando lui si tolse
rapidamente anche il gilet.
- Lascio asciugare i vestiti accanto al fuoco…non
voglio prendermi mica un accidente… - rispose tranquillamente Shikamaru,
lottando con il collo della maglia, incastrato con l’orecchino.
- e faresti
bene anche tu…non sei abituata all’umidità…-
- ma resisto bene agli sbalzi
termici…- l’interruppe lei, arrossendo.
- Fa come vuoi…- concluse il ragazzo,
sospirando di sollievo, appena la testa sbucò dal collo.
Temari fece per
voltarsi, quando un pizzicore improvviso le solleticò le narici.
Arricciò il
piccolo naso, sentendo avvampare le guance umide.
Inutile ogni tentativo di
resistenza.
Lo starnuto risuonò chiaro e forte.
Immancabile il commento
dell’altro.
- te l’avevo detto…-
- non sbirciare…- disse lei, fissando il ragazzo che le rivolgeva le
spalle
- non ti preoccupare…non ci tengo…- rispose lui, poggiando la testa
tra i palmi delle mani
Temari sciolse il laccio che le legava in vita il
vestito, il quale si aprì, rivelando le fasce che le stringevano il
seno.
Sospirò di sollievo, allentandole.
- allora hai fatto?- chiese
Shikamaru, piegando la testa
- non osare voltarti o ti scanno!Porco!-
l’urlo si propagò nella grotta rimbombando tra le spesse
pareti.
Shikamaru tossì irritato, tamburellando con le dita sulla
gamba.
Quell’attesa era snervante.
Quanto le ci voleva a togliersi quel
coso di dosso…le donne…
- fatto!- la voce allegra di lei lo fece
sobbalzare.
Accidenti ai suoi cambiamenti di umore.
Quando si voltò,Temari
era avvolta in una delle coperte grezze.
Spuntavano solo le spalle morbide e
i polpacci.
Era quasi più coperta di come era abituato a vederla
normalmente.
Lei sorrideva, stendendo a terra il vestito viola e la lunga
benda rosa.
Arrossendo Shikamaru si chiese cosa indossasse ora, sotto quella
coperta.
Scacciò i pensieri scrollando deciso la testa.
Dannazione…
-
che c’è?- chiese la ragazza, fissandolo innocentemente
- niente…- mentì lui,
distogliendo lo sguardo da uno dei lembi della coperta che si era allentato,
rivelando un generoso lembo della scollatura della ragazza.
Shikamaru fissò
il proprio torace nudo, sentendosi ancor più a disagio.
- hai ancora addosso
i pantaloni…- disse lei, sovrastando con la voce il rombare sordo del
temporale.
- Cosa?!..- gemette lui, sentendo uno strano calore avvampargli le
guance
Ma che gli succedeva?...fino ad un attimo prima aveva in pugno la
situazione…qualcosa doveva essergli sfuggito
- ah si…sicura che non ti
infastidisce se li levo?...- rispose, con un lieve tremito nella voce.
- Oh
no! Ho due fratelli maschi… ho cambiato un Gaara neonato e aiutato a vestire
Kankuro fino a poco tempo fa …sono abituata…- rispose lei, sorridendo.
Aveva
davvero un bel sorriso. Stranamente sincero, notò Shikamaru.
- …pensavo che
anche tu fossi abituato alle ragazze…credevo che tra te e Ino, l’oc…cioè la
kunoichi del tuo gruppo di perdenti…-
- tra me e Ino un bel niente…- sbottò
irritato lui, allentando la cinghia dei pantaloni
- scusa!- rise lei,
mostrandogli la lingua
Shikamaru sorrise, sfilando dalla gamba il pantalone,
che finì accatastato vicino alla giacca verde.
Temari fissava il bagliore
delle fiamme sul soffitto della grotta.
Era piacevole, infondo, conversare
senza litigare.
- sai una cosa…mio padre mi ha detto che la prima volta che
una ragazza mi avrebbe messo in mutante non l’avrei mai scordata…- ruppe,
improvvisamente, il silenzio lui
Temari portò lo sguardo sul ragazzo che
aveva, nuovamente, un’espressione seccata.
- e allora?- disse, con una strana
ansia che le logorava il petto.
Forse non voleva stare con lei.
Forse con
quella sottospecie di papera in salamoia c’era davvero qualcosa.
Forse tutta
quella situazione lo stava deludendo.
- e invece l’unica cosa che ho in mente
è il Kazekage che gira in pannolone…- disse, sbuffando
- bhe…onestamente…-
rispose lei, soffocando una risata
- ..la prima volta che ti ho messo in
mutande è stato all’esame di selezione…ammettilo…ero troppo forte per te!-
rise.
Shikamaru borbottò qualcosa, riprendendo a fissarla.
Non aveva solo
un bel sorriso.
Era dannatamente carina.
- ridi ridi…intanto tra i due il
chunin sono io…-
La ragazza lo fissò far scattare il mento,
irritato.
Sarebbe stato un vero peccato che quel ragazzo fosse
occupato.
Un groppo alla gola l’assalì.
Che diamine si metteva a pensare
ora?
Abbassò lo sguardo dal suo volto, arrossendo, però,
violentemente.
Ecco, stava diventando anche una pervertita adesso.
Sbuffò,
augurandosi che il temporale finisse in fretta.
E che i pantaloni di lui si
asciugassero velocemente.
Forse questo, a dir la verità, lo sperò un po’ di
meno.
- allora…-
Temari detestava quel silenzio…doveva romperlo in qualche
modo.
Sentiva solo il crepitare delle fiamme e il rumore della
pioggia.
Aveva così paura che lui sentisse il battito veloce del suo
cuore.
Non era abituata ad essere in imbarazzo.
- allora cosa?- disse lui,
allungandosi verso il fuoco.
Un altro metro più vicino a lei.
- Perché…sei
così irritante con me?-
Cretina. Stupida. Idiota. In una semplice parola:
Baka!
Aveva ragione Kankuro a ripeterle che non se la sapeva cavare con i
ragazzi.
Trattenne il fiato mentre lui socchiuse le labbra in un
sorriso.
- perché mi piace vederti arrabbiata…-
Cretino. Stupido. Idiota.
In una semplice parola: Baka!
Aveva ragione Choiji a ripetergli che non se la
sapeva cavare con le ragazze.
Osservò Temari socchiudere gli occhi a
fessura.
Vide, deglutendo rumorosamente, il suo sorriso deformato in un
ghigno.
Forse avevo perso il controllo della situazione, pensò. Togliamo quel
forse, aggiunse.
Temari scattò in avanti con un balzo felino.
La coperta
le scivolò dalle spalle, cadendo a terra, tremendamente vicino alle
fiamme.
Il ragazzo ondeggiò le mani, in un estremo, ed inutile, tentativo di
difendersi.
- Ti sei scordato che quando mi arrabbio divento violenta?- disse
lei, avvicinando il viso a quello del ragazzo.
Le mani stringevano i polsi di
lui, schiacciato a terra, e le gambe gli si erano avvolte attorno la vita.
Il
petto nudo di lui sfregava contro la fascia che schiacciava la prosperosa
scollatura di Temari.
I respiri affannosi riempivano l’aria attorno ai due
giovani.
Temari scoppiò in una forte risata.
- ora sei in mutande e con il
culo a terra…-
- il tuo linguaggio è sempre così raffinato, Temari…
-
Shikamaru chiuse gli occhi.
- che hai, ora?- chiese lei, abbassando il
volto, fino a sfiorare il suo naso.
- Prepotente e violenta…- sussurrò lui,
continuando a serrare gli occhi.
Che gli prendeva ora, a quella sottospecie
di ameba su due zampe?
Cosa c’era che non andava bene in lei?
Diavolo
quanto la faceva arrabbiare.
Ed adesso che faceva?
Strano.
Non avrebbe mai immaginato che le labbra di un ragazzo potessero
essere così morbide.
Neji rabbrividì.
Lo colpì l’ennesima folata di vento gelido.
Cavolo,
quella mattina c’era il sole. Certo, si ripeté, Shikamaru l’aveva avvertito
della pioggia, ma in fondo, lui non gli aveva creduto.
Non sapeva mai se quel
ragazzo, dall’espressione perennemente scocciata, lo stesse prendendo in
giro.
- dai Lee… cerca di sbrigarti!- urlò, sovrastando lo scrosciare
continuo dell’acqua sulle foglie.
- Ti prego Neji …fermiamoci un
attimo!...sono zuppo!- la shinobi lo seguiva a qualche metro di
distanza.
Correvano da ore e lui, solitamente così solare, sembrava aver
risentito dello scontro che avevano avuto con quei ninjia vicino la
frontiera.
L’osservò avvicinarsi a lui e poggiargli una mano sulla spalla,
tirando un respiro.
- cinque minuti…solo per riprendere un po’ di
fiato…-
- va bene…al primo riparo che troviamo…-
La foresta sapeva essere grande e dispersiva nel mezzo di una
battaglia.
Quando i tuoi occhi vagavano alla ricerca dei tuoi compagni, nella
confusione.
Quando le urla che arrivavano alle tue orecchie avevano tutte un
suono così orrendamente famigliare.
Ma ora, in una terribile serata di
pioggia, la foresta era davvero troppo piccola.
- credo ci sia già qualcuno…- Rock Lee camminava lungo la parete della
grotta, appoggiandosi con una mano alla parete umida.
- Si…sento dei rumori…-
continuò lo Hyuga, avanzando cautamente.
I due ragazzi camminarono affiancati
fino ad un piccolo spiazzo, ad un lato del quale, brillava un piccolo
fuoco.
- sono ninjia…vedo un coprifronte…- disse Neji, sporgendosi da un
insenatura
- riesci a vedere chi sono loro?- chiese Lee, alzandosi sulle
punte oltre la spalla del compagno.
Gli occhi nivei di Neji parvero
illuminarsi per qualche istante.
- Byakugan! – mormorò, con le mani giunte
vicino al viso.
Viso che assunse un’intensa sfumatura rossastra.
- o
cavolo…- sibilò, inghiottendo.
Lee scansò con una mano il compagno e fissò la scena sgranando gli occhi
scuri.
I due copri seminudi erano rischiarati solo dal piccolo focolare, ora
quasi interamente di braci.
Arrossì violentemente, inghiottendo
rumorosamente.
Perché lui conosceva bene quei visi.
Fin troppo
bene.
Lui, con gli occhi neri spalancati e quell’espressione
soddisfatta.
Lei, con gli occhi verdi socchiusi e quell’espressione
trasognata.
Ma soprattutto conosceva…
- e ora…chi diavolo lo dirà a
Gaara?-
Ciao!! Grazie a tutte coloro che
hanno letto questa ficcina un pò...bhe lascio a voi il giudiozio (sperando sia
positivo...non fate male alla mia povera e scarsa autostima ^_^). Volevo
chiedere scusa per la frasi su Ino, nel caso qualcuno sia un suo fan (ma
dopotutto...quando vi piace qualcuno...siete mai clementi con le "rivali in
amore"?).
Tralasciando altre stupidaggini (che mi astengo dall scrivere per
la vostra sanità mentale), spero vi sia piaciuta...
Un bacione!!
Roberta
P.s. un mega grazie a tutte coloro che mi
seguono e hanno recensito le mie altre ficcy...*__* Siete
dolcissime!!