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Autore: Funeral of Hearts    31/10/2012    1 recensioni
31 Ottobre, sera.
Bambini e ragazzi, travestiti da mostri dell'immaginario collettivo, si danno appuntamento per suonare ai citofoni delle case e fare “dolcetto o scherzetto?”.
Così fa anche il team Ebisu. [...]
Konohamaru suona il campanello con la scritta “Akatsuki” in rosso su fondo nero. Ai ragazzi non resta che aspettare, sfoggiando un sorriso a trentadue denti.
Si odono passi che si avvicinano.
Si sente il rumore della maniglia che si sta aprendo.
OCC soprattutto per i giovani protagonisti.
Genere: Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Akatsuki, Altri, Konohamaru
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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I personaggi appartengono a Masashi Kishimoto.

 

 

La storia appartiene a Funeral of Hearts.

 

 

 

ERESIE PAGANE: LA FESTA DI AULIN

 

 

Boys and girls of every age,
wouldn't you like to see something strange?
Come with us and you will see
this our town of Halloween!
This is Halloween, this is Halloween!
Pumpinkins scream in the dead of night.
This is Halloween, everybody make a scene.
Trick or treat 'till the neighbour's gonna die of fright!
It's our town, everybody scream
In this town of Halloween.

The Nightmare before Christmas, This is Halloween, 1993

 

 

31 Ottobre, sera.
Bambini e ragazzi, travestiti da mostri dell'immaginario collettivo, si danno appuntamento per suonare ai citofoni delle case e fare “dolcetto o scherzetto?”.
Così fa anche il team Ebisu. Konohamaru, piccolo capo, è vestito da vampiro, con tanto di mantello, canini aguzzi e capelli tirati indietro che sembrano leccati da una mucca.
Udon avrebbe voluto vestirsi da mummia (si narra che la madre abbia nello scantinato una scorta annuale di carta igienica), ma con quegli occhialoni non sarebbe stato credibile. Ha perciò optato per un completo da Dottor Frankenstein, col camice ricoperto di formule algebriche, i capelli sparati in aria e – vero tocco di classe – si è pure messo un po' di fuliggine sulle guance a similare un'esplosione.
Moegi, unica femmina, indossa invece un vestito nero da strega, con tanto di cappello a punta, scopa di saggina nella mano sinistra, cestino per i dolciumi nella destra.
Ecco come il trio si presenta davanti agli adulti – i quali, per evitare di trovarsi le uova marce nella cassetta della posta, volentieri donano caramelle e cioccolatini ipercalorici, che dal primo Novembre faranno la felicità dei dentisti.
I cestini del terzetto sono piuttosto pieni, ma Konohamaru non è soddisfatto: ancora un ultimo colpo, ci si divide il bottino e poi a nanna.
Sono all'interno di un palazzo che si è rivelato particolarmente fruttuoso, e manca solo una porta, un solo appartamento: abbiamo fatto trenta, facciamo trentuno, dice il proverbio. Konohamaru suona il campanello con la scritta “Akatsuki” in rosso su fondo nero. Ai ragazzi non resta che aspettare, sfoggiando un sorriso a trentadue denti.
Si odono passi che si avvicinano.
Si sente il rumore della maniglia che si sta aprendo.
La porta si apre in un unico, violento gesto.
“CHI OSA ROMPERMI I COGLIONI?!?”
“AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAHHHHH!!!!!!!”
È comparso un tizio alto, tutto nero, con la faccia e i capelli bianchi. Sembra uno scheletro ma non lo è. È a torso nudo e ha uno stiletto appuntito che gli trapassa il torace! E sta puntando contro i ragazzi una falce a tre lame! Il team Ebisu sta ancora urlando dal terrore. Ma lo strano tipo, da incazzato, ora è stupito e inorridito.
Orrore! Cosa vedono i miei occhi? Il malvagio Dottor Jekyll è tornato e ha resuscitato i morti per scatenarmeli contro! Ma io non ho paura e li combatterò fino alla fine! Tobi! Dammi il paletto di frassino!” e, lasciando la falce, afferra il povero Konohamaru per il collo, sollevandolo da terra. La presa è così forte che il ragazzino fa fatica a respirare.
Udon non reagisce. Dallo spavento ha i pantaloni bagnati, ai suoi piedi una pozza che non sembra proprio acqua, e comincia anche a puzzare di qualcos'altro.
Moegi prova allora a prendere in mano la situazione.
“No, signore, non siamo mostri! Stiamo solo...” ma non riesce a finire la frase perché il tipo nero la afferra per la gola e solleva anche lei.
“E tu, lurida sgualdrina di Satana, sarai condotta al Tribunale dell'Inquisizione, da Torquemada, prima di essere giustamente arsa viva sul rogo!”
“No, signore, la prego...!” Moegi piange. Konohamaru e Udon non intervengono: il primo comincia a vedere gli elefanti rosa per la mancata ossigenazione al cervello; il secondo giace inerme sulla moquette del corridoio, con la schiuma alla bocca. È svenuto in seguito a un attacco tachicardico.
“Ma prima di morire, vi aspetta il terribile giudizio di Ja...”
“Hidan! Falla finita, sono solo venuti per i dolci!” strilla una voce femminile.
“Konan, stolta donnicciuola, ti sei lasciata ingannare dal loro ripugnante aspetto fanciullesco! Ma i sono bene che questi tre stronzi qua...”
“È Halloween, imbecille!” un tipo con una maschera e gli occhi verdi si avvicina, e tira un pugno in testa al tizio nero chiamato Hidan. Questo, per il dolore, molla la presa e si porta le mani alla testa, mentre Konohamaru e Moegi cadono a terra con un sonoro tonfo.
“L'ha fatto di nuovo?” chiede tranquillamente un ragazzo dai lunghi capelli neri raccolti in una coda.
“Pare proprio di sì!” risponde un tipo alto con la pelle blu, in mano un vassoio pieno di biscotti appena sfornati.
“Ma sei andato a aprire la porta in quelle condizioni?” domanda a Hidan un giovane dai capelli rossi e gli occhi nocciola.
“Caro il mio artista del cazzo!” gli risponde, portandosi le mani sul pacco per enfatizzare le parole, “Non ho certo il tempo di cambiarmi se contemporaneamente la gente suona il campanello e io sto officiando una messa porpora per Jashin!”
“Porpora?” chiede il tipo blu – che si chiama Kisame – con ancora il vassoio tra le mani.
“Nero è troppo satanico, va contro i suoi principi.” risponde con semplicità il moro, di nome Itachi.
“Poi, in questa casa, nessuno muove il culo!” continua Hidan con il suo raffinato intercalare. “E allora sono andato io, e cosa vedo? Il Dottor Jekyll con i suoi luridi scagnozzi che cercano di invadere la nostra proprietà!”
“A parte che il Dottor Jekyll era il buono e Mr Hyde il cattivo, il ragazzino svenuto – e mi sa che si è anche cacato addosso – è vestito da Frankenstein.” gli fa notare il rosso, di nome Sasori.
“Ma che cazzo dici?!? Lo sanno tutti che Frankenstein è il mostro e il dottore che lo crea è senza nome!” Sasori scuote la testa. Vorrebbe replicare che è esattamente il contrario, ma sa perfettamente che è inutile: tentare di far ragionare Hidan è come mescolare l'acqua con l'olio. Un esperimento destinato ad un fallimento perpetuo.
Intanto Hidan sta continuando a sbraitare:
“E poi... Halloween?!? Che cazzo è?!? Un'eresia pagana, ecco cos'è! Un mero prodotto commerciale importato e imposto con la forza sul mercato!” il tipo con la maschera, Kakuzu, annuisce. “Un giorno che viene festeggiato solo dai barbari, notoriamente ignoranti, sudici e stronzi! Dov'è finita, ad esempio. la bellezza poetica della Festa del Sacro Fuoco di Jashin, dove si appiccano incendi ai paesi con meno di diecimila abitanti? E la Giornata della Sacra Purga di Jashin?...” completamente invasato, Hidan si lancia in una decantazione delle festività più atroci della sua religione, la maggior parte inventate sul momento. Kakuzu, che comincia a non poterne più, si scrocchia le nocche.
Nel frattempo, la ragazza di nome Konan ha chiamato un certo Zetsu, e insieme stanno soccorrendo i ragazzini. Fortunatamente, il polso di Udon si sente ancora, insieme ad un curioso odore di fogna. È uscito anche un tipo pieno di piercing che sta elargendo qualcosa ai due fanciulli sì sotto shock, ma ancora coscienti.
“Queste sono le caramelle e i cioccolatini, questi sono venti euro per uno per il vostro silenzio – voi, stasera, non avete visto niente - e questo è il Valium. Se il vostro amico non si riprende, tra un'oretta tornate e gli diamo una scarica col defibrillatore.” dice loro atono. Konohamaru e Moegi raccattano Udon, balbettano qualcosa che sembra un grazie e scappano per la tromba delle scale.
Tutti rientrano in casa e la porta si chiude.
Kakuzu ha tirato così tanti cazzotti a Hidan che adesso quest'ultimo ha, in cima alla testa, una Tour Eiffel di bernoccoli.
Senza preoccuparsi minimamente della salute del fanatico religioso, ognuno ritorna alle propria occupazione.
“Sempai, ecco il paletto di frassino! A cosa le serve? Sempai? Dov'è?” per fortuna di Konohamaru, Tobi, un tipo strano con una maschera arancione sulla faccia, è arrivato tardi.
“Deidara-sempai, dov'è Hidan-sempai? Ha detto che gli serviva il paletto di frassino!”
“Non serve più, Tobi, riportalo a posto.” risponde un ragazzo biondo, stravaccato sul divano, che aveva assistito a tutta la scena precedente in silenzio – se l'era goduta ingozzandosi di patatine al formaggio.
“Cos'è successo, Deidara-sempai?”
“Un malinteso, Tobi; come succede sempre, come succede tutti gli anni.” risponde Deidara come se dicesse un'ovvia verità.
“Aah, ho capito! Hidan-sempai ha di nuovo scambiato per veri mostri i ragazzini vestiti per la festa di Aulin!”
“Si dice Halloween, testa di cazzone, e ora torna a pulire il gabinetto con il tuo spazzolino da denti!”

 

 

 

 

* * * * *

 

NdA: Buona festa di Aulin a tutti!

FoH

[Deidara prepara l'argilla esplosiva.]

  
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