Here we go again!
 

Finita la giornata, dopo la pesante sconfitta che Hikari aveva ottenuto, percorsero tutti insieme il tragitto fino a casa della ragazza, come erano soliti fare.

La blu aveva ancora i capelli inzuppati, a causa della pioggia.

Appena entrata in casa aveva iniziato ad oscillare di qua e di là, mentre la sua visione era diventata improvvisamente sfocata.

"Non mi sento molto bene" aveva iniziato a dire.

Il suo corpo era diventato più pesante, faceva fatica a tenere gli occhi aperti. Dopo qualche secondo, passato ad osservarsi intorno, era svenuta.

La mattina seguente, mentre tutti erano seduti intorno all’enorme tavolo della serra, notarono l’assenza della ragazza.

"Kei, hai visto Hikari?" Chiese Akira fissando il posto vuoto accanto al suo.

"No, mi dispiace" rispose il ragazzo che, anche se non lo dava a vedere, era parecchio preoccupato.

"Probabilmente ha dormito troppo e alla fine ha deciso di non venire" disse Tadashi.

"Forse ..." dichiarò Megumi mentre sollevava un foglio di carta.

"La mia Hikari preziosa non farebbe mai una cosa del genere! Questo lo fai solo tu, Tadashi!" gridò Akira, mentre il moro si allontanava silenziosamente dal tavolo per ‘precauzione’.

Tutti osservarono la ragazza, pensando ad una frase efficace che non la facesse. andare su tutte le furie.

"Potremmo andare a trovarla.." suggerì Jun.

"Buona idea" Disse anche Ryuu, accarezzando teneramente un piccolo panda.

"Allora siamo tutti d’accordo?"

I prensenti annuirono.

“Andiamo!”

Akira chiamò una delle sue numerose auto e accompagnò tutti a casa della Hanazono.

Arrivati davanti alla abitazione sembravano tutti preoccupati per la su salute, in particolare Kei che osservava insistentemente la porta di casa sperando che si aprisse presto. Akira bussò due volte e avanti a loro si presentò la madre.

"Oh! Akira. Siete venuti a trovare Hikari?" chiese.

"Sì.. Lei è in casa?" domandò sbirciando l’interno del soggiorno.

"Certo. È nella sua stanza, al piano di sopra. Io devo uscire un attimo per andare al mercato, riesci a tenerla d’occhio tu?"

“Va bene.”

Così la madre di Hikari uscì fuori, lasciandoli soli. Entrarono in casa e rimasero a bocca aperta quando videro una ragazza accovacciata sulle scale, avvolta in coperte, con il viso arrossato. Kei rimase congelato sul posto: Hikari aveva il raffreddore.

No, ti prego. Non di nuovo.

"Hikari, cos’è successo? Ti senti bene?" Akira fu la prima ad avvicinarsi a lei e a porle qualche domanda.

"Non è ovvio?" chiese Tadashi interrogativo, ricevendo in risposta solo uno sguardo di fuoco dalla viola.

Hikari continuava ad osservare, curiosa, intorno, alla ricerca di qualcosa.. o qualcuno. Poi i suoi occhi finirono su Kei.

"Takishima!" gridò.

Saltò rapida giù dalle scale come se la febbre le fosse già sparita, aggrappandosi successivamente al braccio del ragazzo, stringendo saldamente, facendogli capire che non aveva scampo.

Tutti erano rimasti senza parole.

"Kei, lascia andare il mio angioletto!" Gridò Akira.

"Meglio se la portiamo al piano di sopra, deve dormire." Suggerì Ryuu. "Kei, ti aiuto io."

Takishima fece come gli aveva detto l’amico, mise Hikari sul letto, cercando di staccarla dal suo braccio.

"Ta-takishima, rimani ... con me ..." disse piano Hikari.

Kei arrossì di colpo. Erano soli, gli altri erano rimasti in salotto.

Lo avevano lasciato solo con Hikari.

"Hai bisogno di dormire. Domani starai meglio."

Hikari era già caduta nel mondo dei sogni.

Un fatto inaspettato, sembrava così piena di energie poco prima.

Kei sorrise e si chinò verso la ragazza.

Le baciò la fronte.

"Dormi bene. Guarisci presto, Hikari."

ScappoH

Kisses
Kahori-chan