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Autore: Soul of the Crow    31/10/2012    7 recensioni
L'allenatore dei Dark Emperors e l'Aliea Meteorite sono tornati, ma stavolta le vittime saranno i ragazzi di alcune squadre presenti in IE GO, tra i quali Tenma.
La coppia principale sarà la KyouTen, ma credo che ne aggiungerò altre come la RanTaku. Vedrò al momento...
Il titolo è riferito agli elementi del numero otto della Raimon e di Tsurugi, e la fic è ambientata una settimana dopo la fine della Holy Road.
Se vi interessa, vi aspetto dentro coi dettagli.
Buona lettura.
Genere: Angst, Fluff, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Matsukaze Tenma, Tsurugi Kyousuke
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'My favourite IE GO pairings'
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Una settimana dopo… al campo in riva al fiume…
 
Sebbene Tenma si fosse risvegliato, i medici dovettero trattenerlo ancora qualche giorno in ospedale per effettuare degli esami, ma alla fine il centrocampista era tornato alla sua vita normale.
Tuttavia, c’era ancora un pensiero che sia lui che Tsurugi continuavano ad avere in testa da qualche tempo. I due si erano ritrovati lì per parlarne, ma dopo diversi minuti seduti su una panchina vicino al campo da calcio, nessuno dei due si decideva a prendere parola.
- Comincio a pensare che dovremo dirlo agli altri della squadra. Con quello che è successo, non penso che rimarrà un segreto ancora a lungo. - disse il numero otto rompendo il silenzio.
- Forse, ma ti devo ricordare il motivo per cui abbiamo deciso di tenerlo nascosto finora: prima di tutto, io ero un SEED e di me continueranno a diffidare; per quel che riguarda te, all’inizio non eri una presenza gradita, ma poi ti hanno accettato.
Per farla breve, ci ritenevano diversi da loro e anche se per motivi differenti, per un certo periodo di tempo ci hanno tenuti lontani dal resto della squadra. Considerato cosa è successo in seguito, per gli altri sarebbe uno scandalo se sapessero che stiamo insieme, e potrebbero isolarci nuovamente e più a lungo delle altre volte. - dopo quel discorso ci fu un attimo di silenzio, ma a romperlo ci pensò l’attaccante:
- Io però continuo a pensare che tu mi stia nascondendo qualcosa. -
Il centrocampista sgranò gli occhi a quell’affermazione. Il fidanzato aveva ragione: c’era qualcosa che non gli aveva detto, ma sapendo che non glielo avrebbe potuto tenere nascosto, decise di dirgli la verità.
- è vero. C’è un altro per questo motivo ho accettato di nascondere la nostra relazione agli altri: quando me ne sono andato da Okinawa per venire qua a Tokyo, anche se non lo davo mai a vedere, mi sentivo come isolato dagli altri; e tutti i momenti brutti che ho passato da quando sono in questa città e che la mia personalità malvagia mi aveva costretto a rivivere, me l’hanno fatto ricordare. Mi sono sentito inutile e impotente. Non voglio provare di nuovo quella sensazione, e non voglio che anche tu sia costretto a provarla. - gli rivelò il numero otto.
Il blu pensò che, tra i brutti momenti, ci fosse anche quello di lui che abbandonava Tenma quando lo aveva visto uscire dalla sala operatoria. Anche se il centrocampista non era cosciente in quel momento, sapeva che il doppio oscuro era capace di tutto.
- Mi sono sentito nello stesso modo quando mio fratello ha avuto quell’incidente a causa mia, e pensando di aiutarlo, ho fatto la scelta sbagliata. Tu sei stato l’unico a darmi una possibilità quando siamo entrati alla Raimon, e quando sei finito in quell’ospedale, in un primo momento ti sono stato lontano. Non permetterò che tu ti senta nuovamente in quel modo. - a quelle parole, il numero otto si avvicinò all’altro e lo abbracciò.
- Grazie Tsurugi. -
Quello che non sapevano, era che due dei loro compagni avevano assistito a tutta la scena.
 
 
Poco lontano da dove si trovavano Tenma e Tsurugi…
 
- Allora era questo, quello a cui Tsurugi si riferiva quando ci ha detto che Tenma per lui non era solo un amico. - constatò Kirino. Lui e Shindou si stavano dirigendo al campo da calcio della Raimon, ma passando da quelle parti, videro i due e finirono con l’ascoltare quello che stavano dicendo.
- Si spiega anche il comportamento di quei due, ma hanno preferito nascondere la loro storia per paura della reazione di noi altri membri della squadra. Fino a qualche tempo fa non ci avrei creduto nemmeno io. - aggiunse il numero nove.
- E adesso? - gli domandò il rosa.
- Se vogliono stare insieme, che facciano come vogliano. Per quel che m’importa, da quando sto con te non chiedo altro. - rispose il castano.
Ranmaru sorrise e, mano nella mano, i due ricominciarono a dirigersi verso la loro scuola.
 
 
Più tardi… alla Raimon…
 
Kariya stentava a trattenersi: aveva visto Tsurugi e Tenma, che fino a poco tempo prima avrebbe definito una coppia improbabile, che si stavano baciando e abbracciando. Aveva cercato di non dire niente fino a quel momento, ma l’immagine di quei due nella testa e il fatto di aver visto anche Yukimura e Kishibe che passeggiavano nel centro di Tokyo, e poco dopo aveva visto Kurosaki Makoto e Senguuji Yamato insieme, in un bar della città, lo mettevano a dura prova.
- Kariya, qualcosa non va? - si trattava di Hikaru e Shinsuke, che a quanto pare avevano notato che non s’impegnava come doveva.
- Niente è tutto a posto. - rispose Masaki, ma non era convinto di ciò che diceva.
Lo avevano capito anche i due, e infatti, continuarono ad insistere con le domande. Andò avanti così ancora per qualche giorno, e il difensore si trovò costretto a dire tutto:
- E va bene! Ho visto Tsurugi e Tenma che si baciavano! - quando disse quella frase però non aveva calcolato due cose: la prima era che la aveva urlata; la seconda era che avevano sentito tutti i membri della squadra di calcio, compresi i diretti interessati. Il blu era stato pervaso dalla voglia di uccidere il difensore per quello che aveva detto, ma ci pensò il fidanzato a fermarlo. Non voleva di certo vedere uno dei suoi amici finire male.
- Come mai non ci avete mai detto niente? - chiese ad un certo punto Kurama.
I due interessati all’inizio non risposero, ma dopo qualche minuto di silenzio, il centrocampista numero otto si decise a parlare:
- Avevano paura… di come avreste potuto prendere la notizia. - ammise.
- Riflettete: all’inizio, nessuno di noi due era una presenza gradita per la squadra. E poiché io ero un SEED, cosa avreste detto se lo aveste saputo tempo fa? Di certo non la aveste presa nel migliore dei modi. - disse l’ace striker anticipando le eventuali risposte dei compagni di squadra, e prendendo la mano del fidanzato come per dargli coraggio.
Seguirono altri minuti di silenzio, e ad interromperli ci pensò Shindou:
- Su una cosa avete ragione: se ce lo aveste detto tempo fa, forse non la avremmo presa bene, ma se volete stare insieme… per quel che mi riguarda, non ci sono problemi. -
Dire che Tenma e Tsurugi erano rimasti sorpresi era dir poco, ma quello che li stupì, era che anche gli altri dissero che non c’erano problemi.
Che fosse stato per le parole dell’ex capitano, o perché avevano capito tutto? In quel momento non era importante: ora i due potevano vivere la loro storia alla luce del Sole, e l’oscurità dell’Aliea Meteorite e delle loro paure non li avrebbero potuti intralciare.
 
 
Angolo di Emy
Vi dico già da subito che ho avuto una giornata pessima nel vero senso della parola, quindi se troverete errori di qualsiasi genere scusatemi.
Mi ci è voluto un po’ per aggiornare, ma non avevo molte idee su come finire questa storia.
Spero che questa mia KyouTen vi sia piaciuta, ringrazio chi ha inserito la fic tra le preferite, le ricordate e le seguite, e ovviamente chi ha recensito e letto la storia.
Baci e abbracci
Emy
 
  
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