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Autore: delilahs    31/10/2012    1 recensioni
Questa è la solita storia d'amore.
Questi sono Robert e Kristen.
Questo si chiama colpo di fulmine.
L'amore immaturo dice: ti amo perché ho bisogno di te.
L'amore maturo dice: ho bisogno di te, perché ti amo.

Ma l'amore non è solo per chi si ama.
L'amore è anche per chi nasce.
Perchè il cuore non si divide quando si ama.
Il cuore diventa due volte più grande.
 
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kristen Stewart, Robert Pattinson
Note: Otherverse | Avvertimenti: nessuno
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POV KRISTEN

 
 
Era passata quasi una settimana da quando l'avevo visto l'ultima volta.  Adesso lui era a Londra a festeggiare con quelle pazze delle suo sorelle. Eh, già, festeggiare.
Festeggiare il mio stato interessante. Era stato uno shock, quando l'avevamo scoperto, appena una settimana prima, quel bastoncino, quel test, e se si fosse sbagliato? Subito avevamo prenotato in gran segreto una visita dalla ginecologa, e avevamo avuto la bellissima conferma. Sono incinta. Sorrisi tra me e me. Non dimenticherò mai la faccia di Rob quando glielo dissi per la prima volta. 
La sua faccia aveva cambiato colore così spesso in quei due, lunghissimi, minuti, che avevano seguito l'annuncio, che stavo iniziando seriamente a preoccuparmi; poi il suo viso si sintonizzò su un unica espressione. La gioia. Una gioia così profonda, così intensa, così pura e felice che sembrava brillare di luce propria. Una lacrima scese piano sulla mia guancia, maledetti ormoni! Da quel momento era stato ancora più dolce, e se possibile, più premuroso. Si preoccupava di tutto! Le mie nausee mattutine, i miei ormoni in subbuglio, i miei capogiri. E ogni volta con più dolcezza della volta precedente. Sorrisi; ero davvero fortunata. No, mi corrego, eravamo veramente fortunati! O, fortunate, non lo so, l'avremmo scoperto tra qualche mese.
Scesi nella cucina silenziosa. Era sempre così quando lui non c'era. Apri il frigorifero e mi ritrovai a fissare quel biglietto. Quel biglietto che aveva cambiato la mia vita e la sua. Quelle quattro semplici parole "Kristen, io ti amo" . Sorrisi. Avevamo ormai più di 20 anni, e ci comportavamo come bambini di cinque. I bigliettini. Eppure, quando avevo ricevuto quel biglietto, all'epoca dei primi giorni sul set di Twilight, mi era crollato il mondo sotto i piedi. Ero stranamente felice, anziché sentirmi curiosa per quello strano biglietto anonimo. Poi era sembrato tutto così naturale. Avevo lasciato Mike, non stavamo più bene insieme, e, in qualche modo, mi ero fidanzata con Rob.
Fidanzata. Uffa, odiavo quella parola, ma semplicemente perché non riuscivo a far entrare tutto quello che provavo per Rob in quella parola, così banale, eppure così speciale.
Lancia uno sguardo all'anellino d'oro, molto semplice, che portavo al dito medio. Lo sollevai alla luce del sole e potei cogliere quel piccolo scintillio: la "R" di Rob.
In quel momento mi scosse improvviso un brivido, e mi accorsi di aver lasciato il frigorifero aperto. Che sciocca.  Non avevamo certo problemi con il denaro, ma era veramente uno schiaffo alla miseria. Mi preparavo ad affrontare la mia semplice colazione, uno yogurt bianco, l'unica cosa che non mi desse la nausea a quell'ora.
Quando Rob l'aveva scoperto, era uscito di corsa ed era ritornato con uno scatolo enorme di yogurt. Che dolce! Quello yogurt non significava soltanto un pasto, ma anche tutto l'amore che lui metteva in tutto quello che faceva, per me, per noi.
 
Mi mancava tantissimo. Stare lontano da lui era quasi diventato un male fisico, e ogni giorno senza averlo accanto era un agonia; meno male che sarebbe tornato tra poco. Lancia uno sguardo all'orologio; eh, già, mancava proprio poco, giusto mezz'ora e il suo aereo sarebbe atterrato. E tra un ora, finalmente sarebbe stato tra le mie braccia. O, più probabilmente, sarei stata tra le sue, mentre la sua mano mi avrebbe carezzato il ventre ancora piatto.
Mi sedetti sul divano e inizia lentamente a mangiare. Probabilmente non l'avevo neanche finito, perché ad un certo punto mi girò fortissimo la testa e, giusto il tempo di posare lo yogurt a terra, mi addormentai.
 
 

POV ROB

 
 
 
Bussai alla porta di casa, già pregustando il momento in cui avrei potuto stringerla tra le mie braccia, accarezzarla, baciarla e.... rabbrividii di piacere al solo pensiero. 
Perso nei miei pensieri, mi accorsi solo in ritardo che nessuno veniva ad aprirmi. "Stew, sei lì dietro?" Nessuna risposta. Iniziai a farmi prendere dall'ansia. E se si fosse sentita male? E se fosse svenuta proprio dietro quella porta? Lo sapevo, lo sapevo, che sarebbe dovuta venire con me, a Londra. Ma una settimana fa, avevo troppa paura che l'aereo e il jet leg potessero farle male, nelle suo condizioni. Mi era sembrata una buona idea. Ok, Rob, calmo, calmo. Probabilmente o è sotto la doccia oppure si è addormentata. Con un po' di difficoltà inserii le chiavi nella toppa ed entrai in casa.
Stava proprio dormendo. Più che altro era collassata. Sul divano, con una mano sulla pancia e una a penzoloni. Sembrava ancora più piccola, e fragile. Mi piaceva quel suo lato. Lei cercava di non darlo a vedere, ma si vedeva che il suo corpo stava cambiando e lei aveva qualche difficoltà ad adattarsi. 
Posai le valige a terra e, attento a non svegliarla, mi appoggia allo schienale, portando la sua testa sulle mie gambe. Non so quanto tempo rimasi così, a guardarla dormire, e al contempo, ascoltando la musica dei Paramore, mi rilassava così tanto. Carezzavo il suo ventre nudo, chissà quando si sarebbe iniziato a vedere. A quel punto sarei stato l'uomo più felice di questo mondo. Se mai è possibile esserlo più di così. 
Perso nei miei pensieri non mi accorsi che Kris si stava muovendo, e temetti di averla svegliata. Purtroppo. "Mmmh" adoravo quando mugugnava.
"Rob? Rob, sei tu?"
"Si, amore, sono io, sono qui"
"Oddio Rob spostati!"
Mi spostai di colpo, già presagendo quello che stava per accadere. Kris corse verso il bagno e si inginocchiò sul WC scossa dai conati di vomito e io la seguii. Come avevo già fatto molte volte e come avrei continuato a fare fin quando fosse stato necessario.
E come sempre, lei tentò di cacciarmi, ma, debole com'era... quando ebbe finito e si fu lavata i denti ci dirigemmo in camera da letto e lei si stese sul lettone. Era intatto, segno che neanche quella notte aveva dormito. Normale che si fosse addormentata la mattina, allora. La presi e la strinsi contro il mio petto, cullandola dolcemente.
"Hai fame?"
"Si, un pochino" ammise imbarazzata.
"Perfetto, ti preparo qualcosa da mangiare"
"Oh, Rob, non è necessario, anzi... " mi tirò a se, come a voler chiarire il concetto "Vorrei qualcos'altro.."
"Ah, no! Faremo sesso solo dopo che avrai mangiato qualcosina!", dissi convinto. Con un suo risolino mi chinai e la presi in braccio, portandola di corsa giù per le scale.
 
 
Angolo autore

Yoooooooooooooo
Pippoleeeeeee
Okay basta (?)
yeeeeep final
mente ho scritto questa grandissima opera d'arte (si certo u.u)
la divina commedia mi fa un baffo tzè (?)
beccati questa dante! (?)
basta lol
restiamo serie *OuO*
questa fanfic m'è venuta di colpo, nel pieno della notte
e ringraziate il cielo che ho il sonno leggero (uwu)
o quest'opera non avrebbe mai visto la luce (OwO)
quiiiiiindi.
visto che....
quest'opera è così carinaaaa (se vabbè sogna sogna martina OuO)
gradirei mooooltissimo sapere cosa ne pensate OuO (mi sono innamorata di questa OuO faccina OuO)
se foste cosìììììììì gentili da lasciarmi una recensione piccola piccola 
ve ne sarei davvero mooooooolto grata 
m'è venuta la sindrome di liam payne lol
adesso basta sennò mi sputtano solamente OuO
ci vediamo al prossimo capitolo
e ricordate

pace e fottuto amore 
   
 
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