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Autore: Keros_    01/11/2012    2 recensioni
[Daddy-Seblaine]
Dopo varie OS in stile Family ho deciso di fare una raccolta di cinquesei Oneshot piene di Fluff.
"Blaine rise tra se e se entrando nella camera da letto. Doveva immaginarselo, era tipico di Sebastian corrompere i figli in qualsiasi modo pur ti ottenere o mantenere qualcosa. Poi con Juliette le cose erano molto più che semplici, bastava un sorriso del padre per farla sciogliere e cadere al suo volere, questo ovviamente quando non si invertivano i ruoli ed era la bambina ad avere il controllo su di lui."
-Forchette contese e Glassa al cioccolato.
-Un pomeriggio coi Trucchi
-Super Sebastian (?)
-Mi scappa la pipì, papà.
-Tommy, ch'è successo?
-Papà Sebascian
Genere: Comico, Fluff, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Blaine Anderson, Sebastian Smythe | Coppie: Blaine/Sebastian
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Fandom: Glee.

Personaggi: Blaine Anderson, Sebastian Smythe, Grant, Tom, Juliette Anderson-Smythe. 

Coppie: BlaineSebastian. Slash. 

Rating: VerdeGiallo.

Genere: °-° Fluff, Comico (?) slice of life. 

Avvertimenti: Raccolta. 

Beta: non è stata betata, quindi mi scuso per gli errori. 

Da dove è uscita: Ho deciso di fare questa raccolta di cinquesei Oneshot sfogliando il quaderno dove stilo le trame delle mie storie e  ho trovato quelle di alcune Daddy Seblaine, che ho scritto durante l'estate stando in villetta con i miei cugini di cinque anni, e siccome mi mancano un casino ho deciso di scriverle e pubblicarle. Ovviamente c'è da dire che sono TUTTE mie esperienze personali, quindi Si, anche le brutte figure.

Cose da sapere: dieci, sei e quattro anni. 

 

 

 

Forchette contese e Glassa al cioccolato.

 

 

Blaine entrò in casa lasciando la giacca nell'appendiabiti accanto alla porta, dirigendosi nel salotto con passo felpato. 

 

Quella di rientrare a casa, dopo una giornata stressante di lavoro, era la sensazione più bella, subito dopo il dopocena con Sebastian, ovviamente.

 

Il moro entrò nella stanza, poggiandosi con una spalla allo stipite della porta, guardando il marito e i tre figli seduti a terra, con le schiene appoggiate al divano, intenti a leggere da un quaderno tenuto in mano dal più grande.

 

-Molto intelligente- Gli fece notare con un sorriso, lasciando la soglia della porta, accogliendo in un abbraccio i figli che correvano verso di lui arpionandosi alle sue gambe, per dargli il bentornato. 

 

-I tuoi figli hanno insistito per sedersi a terra.- si difese Sebastian avvicinandosi al marito, abbassandosi un poco per lasciargli un delicato bacio sulle labbra.

 

-Uhm-uhm- lo prese in giro il diretto interessato prima di ritornare a coccolare i bambini che non avevano ancora allentato la presa. 

 

-Vado in cucina. E' già pronto- Lo informò Sebastian dirigendosi in cucina con i tre piccoli che gli trotterellavano dietro. 

 

 

Blaine salì le scale avvolto da un senso di stanchezza, entrò nella camera da letto sua e di Sebastian, sorridendo alla vista del letto disfatto e del peluche preferito di Juliette al suo posto. Si avvicinò ad esso e non poté far a meno di odorare il cuscino impregnato, fino all'ultimo centimetro, del profumo di sua figlia. 

 

Quel pomeriggio, ci avrebbe messo la mano sul fuoco, lei e Sebastian avevano dormito abbracciati nel lettone, anche se quest'ultimo non l'avrebbe mai ammesso, preferendo farsi tagliare un braccio piuttosto  che dirlo davanti a Blaine. Il motivo? Mistero che ancora nemmeno lui era riuscito ancora a risolvere.

 

Blaine, si cambiò frettolosamente, mettendosi addosso un maglietta bianca leggera e i pantaloni del pigiama. Uno di quelli in cotone morbido che riescono comunque a risaltare il fondoschiena, chissà perché era uno dei preferiti di Sebastian. Proprio Blaine non riusciva a capacitarsene. 

 

 

 

*

 

Entrò in cucina e trovò i due "ometti" a litigare per il posto sul divano. 

 

Perché il divano della cucina poteva essere a tre piazze o a cinquanta, ma avrebbero continuato a litigare comunque per il posto al lato destro, accanto al bracciolo. Cascasse il mondo, ma nessuno dei due avrebbe rinunciato al posto d'onore.

 

Ovviamente se non fosse arrivato Blaine a riportare la calma in cucina, facendo gongolare Grant e Imbronciare Tom, sconfitto. 

 

-Divertente- borbottò quest'ultimo portando le braccia al petto. 

 

Il padre sorrise divertito prima di prendere il suo posto accanto a Sebastian davanti ai fornelli. Ma fu felicemente sorpreso nel vedere tutto già pronto, l'unica cosa da fare era portare i piatti a tavola. 

 

-Grant mi aiuti?- Chiese in direzione del divano. 

 

Il biondino si alzò dal divano, sbuffando, nel momento in cui il fratello minore s'impossessò del suo posto. 

 

 

 

Pochi minuti dopo erano tutti seduti a tavola pronti per la cena, ognuno seduto al suo pasto, quando Juliette e Tom cominciarono a litigare. 

 

-Questa è la mia forchetta!- Disse la piccola in piedi sulla sedia, cercando di sfilare l'oggetto in questione dalle mani del fratello. 

 

-No è la mia!- controbatté Tom portando la mano con la forchetta al petto, lontano dalle grinfie della sorella. 

 

-é mia!- Controbatté lei, sporgendosi dalla sedia, fecondo preoccupare Blaine.

 

-Noo! ti dico che è la mia!- 

 

-Tommy ma è la mia!- Piagnucolò la piccola rischiando di cadere.

 

-Adesso è mia- Urlò il bambino girandosi dalla parte opposta a quella della sorella. 

 

-Thomas, per favore, da la forchetta a tua sorella- Intervenne Blaine, ormai stufo di quelle urla e preoccupato che sua figlia potesse cadere a terra.

 

-Ma è la mia! è di saetta mcqueen! è da maschio.- Protestò il ricciolo mettendo su un broncio, notando che il padre più alto stava iniziando a perdere la pazienza.

 

-Juliette, non la vuoi quella dei Power Rangers?- tentò Blaine, andando incontro al figlio.

 

-No! non mi piacciono! io voglio quella- Si lamentò la bambina aprendo le braccia in modo teatrale -Voglio quella della principessa Sissi o di Saetta!- 

 

-Quella di Sissi è a lavare e io ho quella di Saetta!-  la istigò Tom facendole una linguaccia, portando Juliette quasi alle lacrime e a mettere su un broncio.

 

-Dalle la forchetta.- Intervenne Sebastian con un sussurro, che però Tom sentì benissimo. 

 

A quelle parole Juliette si ricompose e  mostrò uno dei suoi sorrisi più belli ricevendo un occhiolino dal padre che continuava a versarsi l'acqua nel bicchiere come se nulla fosse. 

 

Blaine, Grant e Tom alzarono gli occhi al cielo e quest'ultimo passò la forchetta alla sorella. 

 

Quella scenetta si ripeteva tutte le volte che Juliette si ritrovava in un battibecco o litigio. Lo schema era semplice, La bambina iniziava il litigio, continuava a discutere per un po', le si arrossavano gli occhi e in quel momento Sebastian interveniva, facendola vincere sempre. Anche contro Blaine stesso e poco importava se Juliette fosse in torto e poi era lui a rimetterci col marito e con tanto d'interessi. 

 

Dopo quella scenetta, le cose si calmarono, pertanto non ci furono litigi e ognuno mangiò la sua fetta di carne con le patatine nella serenità più assoluta, raccontando qualcosa su quella giornata. 

 

Grant raccontò che Alex, una bambina della classe accanto alla sua delle quarta elementare, quindi un anno più piccola di lui, gli aveva inviato un bigliettino colorato dove chiedeva se voleva essere il suo fidanzato. Lui ovviamente rispose che doveva pensarci e Sebastian non poté trattenersi dal ridere.

 

Tom, invece, aveva fatto amicizia con un bambino di nome Cedric ed era simpaticissimo, anche se all'inizio l'aveva preso in giro per via del papillon che indossava. Sebastian mandò uno sguardo truce al marito e quest'ultimo abbassò lo sguardo colpevole.

 

 Era lui a far indossare quei cosi orripilanti , come li descriveva Sebastian quando Blaine non indossava solo quelli, a suo figlio per la scuola. 

 

Juliette aveva disegnato all'asilo tutta la mattina insieme alla sua migliore amica Annie e di pomeriggio, aveva fatto un bel riposino.. ma spostò il discorso sul sapore dell'acqua quando, arrivata a dover dire con chi e dove, Sebastian si mise il dito davanti alle labbra e soffiando un silenzioso "Shh". 

 

Questa volta fu Blaine a girarsi verso l'altro guardandolo con un sopracciglio alzato, ricevendo come risposta un alzata di mani e una espressione da finto innocente.

 

-Chi vuole la ciambella?- Chiese Blaine alzandosi dal tavolo, dirigendosi al frigo dove uscì una ciambella al cioccolato con tanto di glassa sopra. 

 

Ne tagliò cinque fette e dopo averle disposte in un piatto le portò a tavola. Prima che i piccoli potessero metterci le loro piccole grinfie sopra, Blaine prese la fetta più grande e la portò alle labbra del marito, che si lasciò imboccare lasciandogli uno di quei sguardi che ti sciolgono all'istante da quanto sono intensi. 

 

-Questa la voglio io!- dichiarò in fretta Thomas, prendendo in mano una fatta dal piatto. 

 

C'erano ancora tre fette e indovina un po' chi voleva la stessa fetta? 

 

Grant poggiò la mano su quella di Juliette, che per tutta risposta, con quella libera la cacciò via. Ma il  giovane Anderson-Smythe, sfortunatamente più Smythe che Anderson, non si faceva intimorire così facilmente, così portò anche l'altra mano sul piatto.

 

-l'ho presa prima io.-

 

-Ma la voglio io!- miagolò la bambina mora mentre ritraeva le mani e si sistemava la frangetta, aspettando che il padre venisse in suo soccorso. 

 

-Grant, le lasceresti la fetta? e c'è un altra lì.- disse indicando il piatto.

 

-Certo- replicò il bambino uguale a lui, se non fosse per le dimensioni, e con un ghigno in volto. -Facciamo come papà?- 

 

E senza aspettare una risposta, alzò la ciambella in aria, portandola alla bocca di Jiuliette. Ma prima che potesse aprire la bocca e controbattere, perché immaginava che qualcosa non andava, il fratello gliel'aveva già sbattuta in faccia. Piegandosi in due dalle risate alla vista della sorella con tutta la faccia sporca di cioccolato. 

 

La risposta venne circa due secondi dopo, con Juliette che faceva la stessa cosa al fratello. 

 

-Grant, Juliette, smettetela! non si spreca il cibo- Tentò di salvare la situazione Blaine, ma nessuno dei due gli diede ascolto. 

 

Sebastian si voltò verso di lui dicendo -Ti preoccupi troppo- e senza tante cerimonie imitò i figli, dando il via a una vera e propria guerra tra tutti e cinque i componenti della famiglia. 

 

 

 

Quaranta minuti dopo, Blaine si trovava nel bagno accucciato davanti alla figlia mentre si specchiava in quegli occhi, uguali ai suoi, che tentava di ripulirle i boccoli scuri che le ricadevano sulle spalle di alcune briciole di ciambella e pane. 

 

Si alzò sulle punte, stendendosi per arrivare sopra il mobile bianco del bagno, dove Sebastian riponeva il pettine della bambina nonostante la sua disapprovazione. Era talmente concentrato ad arrivare al pettine che non si accorse che la maglietta, a causa della posizione scomoda, si era alzata lasciando scoperto il basso ventre.

 

-Papà, cos'hai lì?- Chiese ingenuamente la bambina, guardando il padre con curiosità. 

 

-Preso, finalmente-  disse mentre afferrava l'agognato pettine. -Dicevi, Tesoro?- proseguì voltandosi verso la figlia. 

 

-Cos'è quello?- Ripeté la bambina indicando il fianco sinistro del padre, che si era prontamente coperto con la maglietta. 

 

-Niente, ora girati che ti faccio la coda- Cercò di sviare il discorso. 

 

Ma Juliette non si arrese, così si avvicinò al padre e scostò la maglietta dove fino a poco prima aveva visto segni violacei e rossi. 

 

-Questi papà! Ma è una malattia per caso?-   Chiese la figlia tracciando con le dita tutti quei segni sulla pelle bronzea del padre. - Papà che li aveva tutti nel collo e sugli dado..asdo.. com'è che li chiama papà?-  

 

-Addominali?- chiese Blaine cercando gli occhi della figlia. 

 

-Si esatto! quelli!-  Annuì la bambina alzando la testa verso di lui. -Siete malati, papà?- 

 

Blaine si morse il labbro inferiore, non sapeva cosa fare; gli aveva detto la sera prima a Sebastian di non lasciarli segni e di smetterla di mordergli il fianco, anche se lo mandava su di giri e suo marito trovava quel punto maledettamente sexy. 

 

Ma non poteva nemmeno vedere sua figlia che lo guardava preoccupata, doveva inventarsi qualcosa. 

 

-Sono.. sono dei.. pizzicotti. Ecco si, pizzicotti..- Disse poco convinto mentre Juliette iniziava a prendere un aspersione di chi sta ricordando qualcosa. 

 

-No papà, non sono pizzicotti! lo so che non lo sono!- Lo interruppe quest'ultima portando le braccia ai fianchi e facendo allarmare Blaine, come faceva a saperlo? si accucciò di nuovo, e la guardò dritto negli occhi. Si, sapeva sicuramente qualcosa. 

 

- e come lo sapresti?- chiese innocente. La bambina lo guardò divertita per qualche istante poi portò le mani al petto e lo guadò di sottecchi. 

 

-Ho le mie fonti.- disse in fine con un sorriso che ricordava tanto Sebastian. 

 

-Facciamo così, ti dico cosa sono se mi dai un bacio e mi dici con chi hai dormito oggi pomeriggio.- Propose il padre.  Juliette sembrò pensarci poi prese dalle mani il pettine del padre e si allontanò di qualche passo da lui. 

 

-Grant ha detto che sono i baciocchi e i miei baci a te non li do-  Concluse con una linguaccia il discorso prima di correre via dal bagno, dirigersi verso la sua camera. 

 

-Juliette, come ti ha corrotto?- Urlò Blaine dal bagno per farsi sentire dalla figlia. 

 

-é lui che da baci a me- sentì in risposta con a seguito una risatina. 

 

 

Blaine rise tra se e se entrando nella camera da letto. Doveva immaginarselo, era tipico di Sebastian corrompere i figli in qualsiasi modo pur ti ottenere o mantenere qualcosa. Poi con Juliette le cose erano molto più che semplici, bastava un sorriso del padre per farla sciogliere e cadere al suo volere, questo ovviamente quando non si invertivano i ruoli ed era la bambina ad avere il controllo su di lui. 

 

Bello, grande e grosso ma appena sorrideva sua figlia diventava un agnellino carino e docile a cui potevi estorcere la qualsiasi cosa. Quant'era stupido quel Sebastian Smythe. 

 

Si coricò nel letto e affondò la testa sul cuscino, si quello era proprio il profumo di Juliette, poteva negare fino alla morte ma le prove parlavano chiare. 

 

Sebastian entrò nella stanza senza far rumore, salendo a carponi sul letto e sorprendendo il marito alle spalle leccando via dalla guancia un residuo della glassa al cioccolato della ciambella. 

 

-devi imparare a mangiare, Anderson- disse con tono di rimprovero. 

 

-E tu dovresti dirmi qualcosa- ribatté Blaine sorridendo e mettendosi supino per guardare meglio Sebastian accanto a lui. 

 

-Sono stato diseducativo, lo so, ma ho proposto di pulirti, se ricordi bene- rispose sermone sdraiandosi su un fianco. 

 

-Baciocchi, Sebastian?e poi mi spieghi perché..- Blaine odorò la maglietta del marito prima di continuare -La maglietta del tuo pigiama e il mio cuscino profumano di nostra figlia?- Cambiò direttamente discorso.

 

Sebastian rise cristallino, passandosi una mano tra i capelli folti, tirandolo a se. Non avrebbe ammesso d'aver dormito con sua figlia...

 

-Ho detto Succhiotti ma Grant ha capito male- poi abbassò il tono di voce fino a farlo diventare un sussurro - e con tua figlia dormo sempre senza maglietta- ..O forse si. 

 

Questa volta a ridere fu Blaine, accoccolandosi al petto di Sebastian, intrecciando le gambe alle sue in un nodo perfetto. 

 

-Doveva essere qualcosa per farmi ingelosire o preoccupare?- 

 

-Qualcosa del genere, si- rispose Sebastian poggiando il mento tra i riccioli dell'altro, stringendolo ancora di più a se, prima di chiudere gli occhi e addormentarsi. 

 

Ma proprio in quel momento Blaine disse -Perché parli di Succhiotti con Grant?- 

 

-Buonanotte- Fu l'unica risposta di Sebastian. Non poteva certo dirgli che stava già iniziando a dargli qualche lezione d'abbordaggio. 

 

 

 

 

Il mio angolino: 

 


angolino:

eccomi ritornata con un altra delle mie "Daddy Seblaine" Come vi è sembrata? rileggendola ho visto che non è niente di che, però non è da buttar via dai *fa gli occhi da cucciolo in stile Darren Criss*.

E poi c'è quella Juliette *^* mi viene una voglia di spupazzarla tutta, che non si può capire.

passiamo ad altro.. I bambini li avete riconosciuti? Siii Juliette è la bambina di "Come ogni domenica estiva" insieme a Grant (che ritrovate anche in "Non sono uno dei nostri figli" e "come e quando vi siete messi insieme") Tom invece doveva essere quello delle mie altre OS insieme a Grant ma ho cambiato idea quando ho aperto il mio libro d' inglese e BAAAAMM ecco che mi ritrovo un bambino con le lentiggini, capelli neri e mossi con due occhi azzurro cielo e basta l'ho visto e ho sussurrato "TOM!" facendomi prendere per pazza dalla mia Banana.

Adesso passiamo alle presentazioni:

Juliette, Bambolina anche s'è in bianco e nero :3

Thomas , topino mio <3

E Grant invece è proprio Grant da piccolo Lol Solo molto più biondo

Aggiornerò ogni domenica, tranne imprevisti, feste e quant'altro.

mi farebbe piacere sapere cosa ne pensate tramite una recensione, è troppo chiedervelo? :3


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Baci,

Keros_

   
 
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