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Autore: out there    01/11/2012    4 recensioni
Una moderna fiaba alla Romeo e Giulietta, una ragazza, Juliet, che vive
in un sogno ed è alla ricerca della storia perfetta.
Harry, il suo migliore amico è innamorato di lei da tanto tempo e tenta di
irrompere nel suo cuore.
Ce la farà?
'Il ragazzo perfetto, la storia perfetta arriva, e i sogni ad occhi aperti si avverano, basta solo saper aspettare.'
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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ONCE UPON A TIME.

C'era una volta una ragazza innamorata di un illusione, di un ammiratore segreto che credeva lontano ma che invece non è mai stato così vicino.
Juliet, questo era il nome della diciottenne, viveva nella bramosità di riceve un messaggio, una dedica, un regalo da quel ragazzo misterioso che la faceva sentire unica.
Lei non ha mai avuto molta autostima di sè, era molto insicura e viveva in un sogno, cercava la vita perfetta.
''Harry, mi ha scritto, mi ha scritto.'' - esultava con gli occhi azzurri pieni di luce stringendo tra le mani affusolate il suo prezioso telefono.
Harry, il suo migliore amico, sorrise.
Amava vederla felice, amava farla felice.
Se solo sapesse la verità.
Se solo sapesse che quel ragazzo era lui.
Lui si innamorò di lei qualche tempo prima, ma non aveva il coraggio di confessarle ciò che provava.
Lui, intimorito dal fatto che potrebbe rovinare la loro amicizia.
Lui, timido giovincello dai ricci ribelli, creò quell'alter ego per provarci, per tentare di conquistare il suo cuore, protetto da un muro di vetro indistruttibile.
Però, quel muro aveva deciso di abbatterlo, non ce la faceva più, la desiderava tra le sue braccia da troppo, troppo tempo oramai.
''Che ti dice?'' - chiede il moro facendo il vago.
Il suo piano doveva funzionare, non poteva rovinare tutto all'ultimo.
Fissò la ragazza dai capelli color miele con i suoi smeraldi, il suo cuore andò in gola, un nodo gli strinse lo stomaco.
Juliet era il suo sorriso, la sua Giulietta, la sua gioia.
''Vuole incontrarmi, domani alla festa! Che gli rispondo?''
Harry esitò per qualche secondo.
Deglutì e poi le disse che dovrebbe accettare.
La ragazza prontamente invio un sms, eccitata e preoccupata allo stesso tempo.
Non sapeva cosa aspettarsi da quel ragazzo, come l'avrebbe riconosciuto poi?
Tanti dubbi girovagarono per la sua mente; e se vedendola dal vivo si sarebbe ricreduto?
''Ma come farò a capire che è lui?'' - si sedette affianco al suo amico sul letto a baldacchino della sua stanza, rosa, come quella di una principessa.
Sì, lei è una principessa.
Per Harry lo è.
''Il tuo cuore saprà riconoscerlo.'' - le accarezzò la guancia dolcemente.

 

La sera della festa finalmente arrivò e Juliet non era più nella pelle.
Si cambiò d'abito troppe, troppe volte, ma nessuno le sembrava perfetto.
Voleva essere bellissima.
O almeno tentare di esserlo il più possibile.
Dopo varie ore perse in vari negozi, optò per un vestito lungo, elegante dalla gonna ampia e dei brittlanti, azzurro.
Cotonò i capelli lasciando comunque un effetto molto naturale.
Si truccò leggermente, non amava il trucco pesante.
Lipgloss, matita, mascara, per lei erano abbastanza.
Tra una pennellata e un altra lo schermo del suo fidato cellulare si accese, segno di un nuovo messaggio in arrivo.
Lo lesse velocemente.
Il luogo dell'incontro sarà il gazebo vicino al grande salice. Ci sarà una sorpresa. Alle 21 mi raccomando. xx Il tuo ammiratore segreto.
Il suo cuore perse un battito per l'emozione; non vedeva l'ora.

Nel mentre Harry preparava le ultime cose.
''Sarà perfetto'' - si disse soddisfatto.
Indossava un abito classico, nero e una maschera bianca.
A vederlo così elegante non si riconosceva neanche.
Pose l'ultimo biglietto, con l'ultimo indizio per la caccia al tesoro - ovvero lui - ad un albero.
Sospirò, era agitato, aveva lo stomaco in subbuglio.
Quella notte sarebbe diventata la più bella della sua vita, tutti i pianeti si sarebbero allineati e la sua vita sarebbe stata completa.
La band iniziò a suonare e luci intermittetti si accesero nel cielo, mentre delle ragazze cercavano dei cavalieri e altre ballavano allegramente con il loro patner.
Il moro li osservava in lontananza, affascinato dalle mille sfumature dei fari.
Si aggiustò il papillon e si passò una mano tra i riccioli per l'occasione in piega perfetta; si incamminò verso l'ultima tappa.

Arrivò il momento.
Oltrepassato l'uscio del gazebo, Juliet iniziò a camminare ininterrottamente avanti e indietro sul grande spazio di legno bianco, poco illuminato, in attesa del suo cavaliere, del suo Romeo, sempre sognato su un cavallo bianco,come un principe.
Si mordeva il labbro nervosamente, si portò le mani dietro la schiena e se le unì.
Torturò le sue mani per qualche minuto finchè notò il biglietto con il fiocchetto rosso.
Si avvicinò curiosa e lo scrutò attentamente.
Ecco la sorpresa mia principessa.
Se mi vuoi vedere, pazienza devi avere,
una campana familiare, ti dirà dove andare,
essa suona tutti i giorni, ogni ora, state pronti.
Sorrise per quel misero tentativo di scrivere una poesia e riflettè su quello che potesse significare.
La musica la cullava mentre pensava.
''La scuola!'' - si illuminò correndo verso l'edificio tanto amato quanto odiato da tutti i ragazzi.
Un carcere per molti studenti, in quell'edificio si creavano le più belle amicizie per una persona.
Salì le gradinate e si osservò attorno.
''Eccolo!'' - notò andandogli incontro.
Questa volta non è solo, è accompagnato da una rosa, rossa, fiore preferito di Juliet.
Come faceva quel ragazzo a conoscere così bene i suoi gusti?
Ancora un po' devi vagare se il tuo principe vuoi trovare,
un occhio grande grande, per una vista affascinante.''
Quella volta, però, non riuscì a capire.
Rilesse quel povero foglietto bianco più e più volte, ma il significato le rimase nascosto.
''Il London Eye. E' l'unica cosa logica.'' - sussurrò. - ''Taxi'' - comincià ad urlare sporgendo un braccio sul ciglio
della strada.

Tutti la guardavano di sbieco, dove va una ragazza vestita in quel luogo nel centro della città?
Pazza, dovrebbero aver pensato, pazza.
Finalmente un auto nera, tipica di Londra si fermò a raccoglierla e la portò nel luogo desiderato.
Juliet durante il viaggio, giochicchiò con la collana regalatale dalla madre qualche tempo prima, vi era molto affezionata.
Era d'oro con un ciondolo a farma di cuore con inciso il suo nome.
La destinazione era ormai vicina e un grande cartellone attirò la sua attenzione.
Fece segno all'autista di fermarsi e lesse.
Ancora un piccolo sforzo Juliet, ai dodici rintocchi
ti devi avvicinare se il tuo Romeo vuoi finalmente incontrare.
Buckingham Palace era l'ultima tappa, se lo sentiva.
Osservò velocemente lo schermo del cellulare, 23.54, il tempo era volato.
Non se n'era neanche accorta, era troppo presa dalla faccenda.
Scese in fretta dal taxi e corse verso il palazzo reale.
Un rintocco, due rintocchi. Mezzanotte.
Troppa gente in giro, si voltava a destra e a sinistra ma il cuore non le consigliava nessuno.
Non era possibile; tutta quella fatica per niente pensò disperata.
''Sei puntuale.'' - una voce familiare comparì alle sue spalle.
La giovane chiuse gli occhi e si voltò.
Harry sudava freddo, nervoso, torturava le sue mani, il suo cuore corse, corse come un treno e lo stesso fece quello di Juliet.
Lui le si avvicinò.
Lui le prese le mani, dov'era finito il ragazzo timido?
La trascinò in una ballata senza musica, dolce, romantica, sotto lo sguardo indiscreto di tutti.
Nessuno dei due fiatava, quello era un momento perfetto.
La giovane appoggiò il capo al suo petto e si lasciò cullare.
''Sai, aspetto questo momento da tanto..''- esordì con tono dolce. - ''Harry.'' - terminò. L'aveva riconosciuto, d'altronde, come non farlo.
I suoi lineamenti erano conosciuti troppo bene dalla mora.
''H-hai sempre saputo che ero io?'' - domandò inquieto stringendola a sè.
''Nel mio profondo speravo fossi tu, ma non ne ero sicura.'' - ammise imbarazzata. Si alzò sulle punte e gli stampò un bacio sulle labbra, azzerando la distanza tra i due.
Harry si lasciò trascinare da quella meravigliosa sensazione e chiuse gli occhi, assaporando ogni momento.''Vuoi essere la mia Giulietta?'' - chiese facendosi coraggio fissandola supplichevole negli occhi.'
'Lo sono sempre stata e sempre lo sarò, Romeo.''
- rispose stampandogliene un altro.

Il ragazzo perfetto, la storia perfetta arriva, e i sogni ad occhi aperti si avverano, basta solo saper aspettare.
Harry e Juliet ne sono la prova.
E vissero per sempre felici e contenti.

FINE.

  
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