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Autore: valyy93    02/11/2012    4 recensioni
Piccola one-shot scritta di getto su Camilla e Gaetano. Ambientata dopo la quarta serie, i due si rincontrano e riflettono sul loro passato insieme.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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CAMILLA
Chissà se ti ricordi ancora del sapore delle mie labbra, forse no. Sei sposato ora, mi avrai dimenticata senza troppa difficoltà. D’altronde come biasimarti? Ti ho sempre confuso e illuso, ti ho sempre dato una speranza, forse perché un po’ ci credevo anch’io e invece non ho mai trovato il coraggio per lasciare tutto e buttarmi tra le tue braccia. Ero attratta da te, dio se lo ero. Ogni volta resisterti quando cercavi di avvicinarti a me era un’impresa colossale, eppure ci riuscivo, non so come, ma ci riuscivo. Il mio cuore mi diceva di appartenere a te, la mia mente paralizzava ogni movimento, la mia mente mi teneva legata a mio marito, a Livietta. Forse bastava ancora poco, magari avrei trovato il coraggio per lasciare tutto e buttarmi a capofitto nel nostro amore latente, nemmeno troppo latente in realtà, ma dopo quella sera, dopo aver sentito dire da te quelle brutte parole nel delirio febbrile ho deciso che la cosa giusta era non sentirti più. Ho capito quanto per te fosse insostenibile quella situazione, quanto tu non riuscissi più a sopportarla in nessun modo e mi sono sentita un mostro. E che cosa può fare un mostro di buono se non farsi da parte e lasciare entrare un po’ di luce? Io ci ho provato, a quanto pare ci sono riuscita, ti sei sposato, sei felice ora, solo che non è rimasta luce in me perché la mia luce eri e ora che ti rivedo sei tu.
 
GAETANO
Dio come sei bella, quanti anni sono passati? Tre? Forse quattro e non ho mai smesso di pensarti. Abbiamo smesso di sentirci dopo quella sera, stavo male e non ricordo bene che cosa io ti abbia detto nel delirio della malattia, so solo che da allora non mi hai più cercato e non mi hai più risposto. La tua assenza è stata feroce per me, mi ha logorato a lungo e poi… mi sono sposato. Mi serviva sicurezza, un amore stabile, quello che tu non potevi darmi, troppi problemi: tuo marito, Livietta. Ti volevo da morire e anche tu in fondo mi volevi, altrimenti non ti saresti abbandonata a quel bacio così passionale che ci siamo scambiati, in quel momento eri vera, eri tu, nuda davanti a me e mi hai fatto vedere chiaramente che cosa desideravi. Forse ti chiedevo troppo e tu non eri pronta a ricominciare una vita totalmente diversa e nuova, ti volevo tutta per me. Il ripiego è stato un matrimonio destinato a diventare infelice presto perché nella mia testa il tuo pensiero non mi dava pace e allora mi buttavo a capofitto sul lavoro, per tenere la mente occupata, ma ogni caso mi ricordava qualche nostro casuale incontro e quindi te. Quanto vorrei che le cose fossero andate diversamente, avrei voluto passare questi anni con te e con nessun altro, eppure adesso che sei qui in piedi di fronte a me ti vedo vacillare come mai prima avevi fatto e avvicinarti a me. Che cosa vuoi, professoressa?
 
 
Un bacio e finalmente la Luce.

  
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