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Autore: Hogwarts_lady    02/11/2012    8 recensioni
Ron e Hermione per colpa di un'estate afosa e troppo calda vivono momenti unici. Tutto questo in una Tana un po' diversa dal solito, ma è qui che viene scattata una foto che i due ragazzi conserveranno per anni e poteranno con se fino all'eternità.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Hermione Granger, Ron Weasley | Coppie: Ron/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7, Contesto generale/vago
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ZUCCHERO FILATO AL RITMO DI UN ULTIMO BALLO

 

Il titolo non ha molto senso compiuto, ma non avevo il coraggio di cambiarlo: è venuto di getto e a me piace così. Capirete andando avanti con la lettura il perché di un titolo così contorto. Precisamente non so dove si possa collocare, ma mi va bene una qualunque ambientazione suggerisca la vostra mente. Voglio inoltre rigraziare happygabbana per la sua pazienza (è sempre disponibile a correggere e incoraggiarmi a pubblicare) e tutte coloro che recensiscono sempre (MadameTonks, Felpata Odair, Angelica Weasley, ronnyhermy e happygabbana), spero che lo facciano anche questa volta, perché con i loro complimenti riescono a far crescere la mia autostima. Detto questo vi auguro buona lettura e spero vivamente che la maggior parte di voi arrivi alla fine!

 

Il caldo estivo non lasciava tregua nella campagna londinese quell'estate, non era mai successo che i suoi abitanti dalla pelle così chiara si abbronzassero e desiderassero così ardentemente un posto fresco nel quale ristorarsi, Hermione aveva passato gran parte delle vacanze ripetendo una certa teoria babbana che parlava di "effetto serra" e persino Ron ora avrebbe potuto scrivere una relazione al riguardo, se solo ne avesse avuto voglia.

Molly continuava a lavorare instancatamente mentre l'afa e l'umidità rendevano tutti fiacchi e stanchi, solo lei e Hermione continuavano ad avere la solita energia. La signora Weasley non poteva certamente concedersi riposo proprio in quel periodo, più avanti ci sarebbe stato sicuramente tempo per oziare (se si può dire che Molly oziasse), di lì a poco si sarebbe tenuta una festa e doveva organizzare il tutto. Hermione invece in quel periodo era piuttosto suscettibile non ne poteva più del non far niente, odiava il caldo e quel sole così luminoso e insopportabile: né Harry né Ron avevano le forze necessarie per passeggiare, chiacchierare, divertirsi e comportarsi da ragazzi normali. E lei necessitava di questo, normalità, non ne poteva più di sentirsi speciale: non le importava di essere brava a scuola, di aver aiutato tante volte Harry, di essere, per tutti in casa Weasley, la quasi-fidanzata di Ron, lei voleva essere normale, comportarsi come qualunque altra ragazza, come Ginny.

Ginny, la sua migliore amica, era molto cambiata negli ultimi tempi, non sembrava neanche più la piccola Ginny, la dolce e timida sorellina di Ron, ora era Ginny la roccia, l'uragano, semplicemente una forza della natura.

<< Harry, Ron muovetevi! Usciamo in giardino! >> disse Hermione tutta entusiasta e felice nel convincere i suoi migliori amici a fare una passeggiata << Non chiedermi di muovermi di qui! >> disse Harry sdraiato malamente sul divano mentre tentava di farsi aria un po' con la bacchetta, un po' con Il Cavillo -il Ministro della Magia continuava a parlare con voce chiara e forte nonostante fosse scosso da una parte all'altra-
<< ...Ecco, anch'io... >> tentò di cominciare a parlare Ron, terrorizzato da Hermione, l'espressione che aveva in volto lo spaventava non poco << E no, tu ora ti alzi e mi segui fuori! Non accetto un no come risposta, sai che sono molto più brava di te a lanciare incantesimi. >> disse Hermione con aria forse più minacciosa di quanto avrebbe voluto, visto che Ron si alzò lanciando ad Harry una muta richiesta d'aiuto e timidamente seguì l'amica.

Fuori la temperatura non era più alta, esattamente come dentro l'abitazione, solamente che il tutto risultava molto più piacevole. Il sole, ovviamente, era alto e il cielo era di un azzurro surreale, solo qualche nuvola si spostava lenta al soffio del vento, sotto di esso un'erba ormai secca faceva sfoggio di se e le uniche zone di ombra erano quelle lasciate dagli alberi che facevano da confine tra le diverse proprietà. Solo un'albero era sempre stato abbastanza invitante agli occhi di Hermione, per nessuno sarebbe stato diverso dagli altri ma per Ron ed Hermione era speciale.

Proprio una mattina stranamente tranquilla, di qualche anno prima, Hermione e Ron erano usciti a parlare sotto le fronde di quell'albero e in quelle poche ore avevano parlato più che in tutti gli altri anni, confidandosi come migliori amici, dimenticando le tensioni e gli imbrazzi, e tornando ad essere quello che realmente erano: due ragazzi amici da quasi una vita.

Sotto le chiome degli alberi passava una fresca brezza, che rendeva l'aria più respirabile e rinfrescava fin quasi l'animo e lì l'erba non era stata bruciata dal sole. << Allora che fai? Ti siedi? >> chiese Ron sdraiato sull'erba facendole segno di fare lo stesso anche lei << ...certo >> disse lei leggermente sovrappensiero e sedendosi anche lei di fianco all'amico, che la guardò di sbieco << Non ti sdrai? >> le chiese Ron con un sorriso e gli occhi leggermente chiusi, il sole batteva direttamente sul suo viso evidenziandone i lineamenti, mostrando le lentiggini e facendo brillare i capelli ramati, in quel momento ad Hermione mancò un battito e subito si ritrovò accaldata e rossa, ma non per il tempo di quella giornata.

Hermione e Ron rimasero distesi a parlare a lungo e proprio come anni prima si confidarono, scoprirono che le loro menti viaggiavano all'unisono e tutto divenne una cosa sola. L'atmosfera era surreale e magica e tutto sembrava perfetto, anche forse per il caldo. Hermione negli anni successivi si sarebbe ricordata di quella giornata con nostalgia: la nebbiolina offuscava i suoi ricordi, rendendoli meravigliosi, il fresco vento muoveva loro i capelli al ritmo del suo soffio, il cielo era del colore degli occhi di Ron, l'erba sulla quale poggiavano diffondeva profumo di natura, sapeva di loro o loro sapevano di lei, in quelle ore diventarono un tutt'uno con essa, come un quadro di Van Gogh in qui ogni elemento anche se ben distinto si fonde con il tutto.

Il profumo che impregnò i loro vestiti non lo dimenticarono per giorni e non ne parlarono con nessuno conservandosi quel dolce ricordo, che non voleva essere sporcato da commenti altrui, che voleva solo essere vissuto e vissuto ancora nelle menti dei due segreti amanti. Come una poesia, dolce, profonda, melodiosa, pura e che tocca l'anima, annidandosi nel cuore e desiderando di essere lasciata in pace a maturare.

Quando tornarono alla Tana Molly stranamente non disse nulla, li guardò con un sorriso e continuò i preparativi. Appena Ginny ebbe un attimo per stare sola con Hermione tentò di farle aprire la bocca, ma lei non disse nulla, non poteva farlo, quello era il loro segreto: solo di Hermione e Ron, nessun'altro l'avrebbe conosciuto. Almeno non per quella sera!

 

Il giorno dopo tutta la casa era in subbuglio Molly andava da una stanza all'altra accertandosi che tutto fosse ordinato e tutti fossero a posto, strano a pensarsi riguardo la famiglia Weasley. Profumi, questo prevaleva quando restavi fermo al piano terra, non ti accorgevi delle urla di Molly o dell'arrivo degli invitati, tutto scompariva, ma non il profumo di dolci appena fatti, quello prevaleva su tutto. Hermione adorava le feste a casa Weasley proprio per quell'infinità di odori, che ormai nessuno dei componenti della famiglia riconosceva più, ma lei non poteva stancarsene.

Quella sera Hermione conobbe molte più persone di quante la sua mente poteva ricordarne il nome, ma questo non le dispiaceva: gliele aveva presentate tutte Ron, mentre lei assisteva in silenzio agli abbracci e baci che rivolgevano tutti all'amico mentre a lei stringevano la mano e la stritolavano in "abbracci alla Weasley" intanto che Ron sorrideva contento.

Era felice, felice di passare un serata diversa, non ne poteva più di vedere tutti stanchi e svogliati e, anche grazie alla fresca aria che quella sera regalava tutti si dimenticarono delle temperature godendosi l'estate. Il tempo volò e i due ragazzi sospirarono all'unisono, erano entrambi stanchi di presentazioni.

<< Hai voglia di fare una pazzia? >> le chiese Ron, Hermione intanto lo guardava con aria interrogativa. Poi successe, Ron la prese per mano e, mentre tutti gli invitati li guardavano male, la coinvolse in una corsa per i campi, la povera ragazza intanto tentava di non cadere, ma in quel momento si sentiva libera e felice. Hermione abbandonò scarpe, forcine -sciogliendo così i capelli sulla schiena- e orecchini nei campi, come diversi strati di pelle. Ron ad intervalli si girava a guardarla sorridente: non poteva crederci, si sentiva folle e sentiva anche che Hermione era più folle di lui quella sera.

Ron la portò al loro posto: ai piedi di quell'albero dove ultimamente passavano molto tempo. E insieme si abbandonarono sull'erba ansimanti, sentivano la musica arrivare dalla festa insieme alle risate, il cielo si stava tingendo di rosso. << Sono felice! >> disse Hermione << Anch'io >> rispose sinceramente Ron.

Hermione alzò lo sguardo al cielo. Ron indicando una nuvola disse << Non ti sembra che abbia la forma di un aereo. >> Hermione lo guardò perplessa << Cosa? >> << Quella nuvola. Da piccoli io e i miei fratelli cercavamo di capire le forme delle nuvole. >> La ragazza lo guardò con un sorriso << Voglio giocare anch'io. >> disse poi. Poco dopo indicando a sua volta una nuvola disse << Quella ha la forma di un cuore. >> Ron si girò a guardarla << Troppo banale! >> decretò alla fine guadagnandosi un'occhiataccia << Ma.... ma.... >> << Stimola la fantasia, dai! >> in quel momento Hermione avrebbe molto voluto rispondergli non troppo cortesemente, ma visto il momento particolare si riparmiò dal farlo.

Passarono diversi minuti poi indicando il cielo con un dito disse << Quelli sembrano due ragazzi che guardano la terra cercando di capire a quale nuvola assomigliamo. >> Ron sorrise << Ho voglia di zucchero filato!>> disse scatenando le risate dell'amica. Ma poco dopo Hermione si calmò e si girò a guardare Ron, che in quel momento era nella stessa posizione: sdraiato sull'erba con i visi di fronte l'uno all'altra. Si guardarono negli occhi diversi secondi, poi si avvicinarono e si respirarono a vicenda. Si baciarono, lentamente, non osarono farlo diversamente, l'avevano atteso per troppo tempo, erano stati pazienti e anche quel bacio doveva esserlo. Qualche secondo dopo, che a loro era parso una stupenda un'eternità, si separarono e si rivolsero un sorriso.

Ron si alzò e aiutò Hermione a fare lo stesso, e insieme si diressero nel giardino di casa Weasley, ma ad un tratto arrivò alle loro orecchie una melodia. Nessuno poteva accorgersi di loro a quella distanza, così Ron le porse una mano << Abbiamo un ballo da recuperare! >> disse rivolgendosi al "Ballo del Ceppo".

Impacciatamente si misero a ballare, con la musica in sotto fondo, il sole che ormai stava tramontando alle loro spalle, il profumo di erba appena tagliata e le nuvole che si spostavano lentamente al soffio del vento, mentre anche loro nuvola, quella di cui Hermione si era inventata la forma, si muoveva insieme alle altre sorelle.

Da distante un'unica persona colse quel momento: il fotografo. I due ragazzi non sapevano che quando avrebbe consegnato le foto dell'evento tra quelle ci sarebbe stata anche la loro e insieme sarebbero arrossiti, mentre Hermione nascondeva la foto conservandola per tutti gli anni avvenire.

 

Anche quel giorno di molti anni dopo nella casa si diffondeva una dolce melodia da un vecchio giradischi. Dalla veranda si vedeva il sole morire lentamente nel mare, una donna stava leggendo un libro in salotto mentre una brezza calda faceva danzare al suo soffio le leggere tende. Il marito della donna intanto la osservava mentre leggeva, come un adolescente alle prese con il primo amore, ma forse anche quell'aziano signore -che aveva vissuto tanto- era alle prese con il primo amore!

Mentre la musica inondava la casa a Ron venne in mente il ballo con la ragazza, che ormai era diventata sua moglie, sull'erba e con il ricordo ormai sbiadito nella mente si alzò avvicinandosi alla moglie
<< Hermione... >> la chiamò, subito dopo lei alzò gli occhi dal libro e lo guardò con aria interrogativa. Lui le porse la sua mano per aiutarla ad alzarsi, alzò il volume del giradischi e mano nella mano uscirono in veranda. E qui ballarono innamorati come e forse più di quando erano giovani, il vento faceva muovere la gonna di lei, che si abbandonò tra le braccia del marito felice e protetta, e consegnò a lui la sua vita. Così, insieme ballarono, ballarono il loro ultimo ballo.

 

FINE 

  
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