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Autore: itsforsheeran    02/11/2012    17 recensioni
E mi dicevano sempre di vivere, vivere anche se sei morto dentro, vivere,
e sorridere dei guai proprio come non hai fatto mai e sperare che domani sarà sempre meglio.
ed è proprio questo che faremo, insieme.
OS Zayn Malik/nuovo personaggio
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Era li. Sul ciglio della strada; quella minigonna le lasciava la massima percentuale delle lunghe gambe scoperte. Era giovane, e nonostante io non facessi il lavoro più onesto del mondo, provavo un senso di compassione nel vederla li, ad aspettare il prossimo cliente. In questo mondo, in questo periodo, ma soprattutto in questo quartiere, se non spacci come me, o fai il lavoro più antico del mondo come lei ti ritrovi contro tutto e tutti. E non hai possibilità di scegliere qualcosa di migliore se arrivata a casa hai freddo, causato un po' dalla bolletta non pagata e un po' dalla solitudine che si ha dentro, perché con quel lavoro avere una relazione è più che difficile, quasi impossibile. Forse qualcosa in comune io è lei ce l'avevamo alla fine. Ed eccola li, piegata al finestrino di quella macchina costosa a parlare con il conducente a quanto pare interessato dalla ragazza. Si è vero, io spaccio, ma non sfrutterò mai, e dico mai una donna, e non mi accosterò ad una di loro neanche per chiedere informazione per il fast-food più vicino. E proprio in quel l'istante un rombo di motore mi fece svegliare dai miei pensieri, e l'unica cosa che potevo fare in quel momento era solo una: andare in giro sperando in qualcuno che mi pagasse per dare un po' di quella polverina bianca che tanto piaceva alla gente. Passarono due ore, ne vidi tante di ragazze esattamente come lei, ma nel loro volto,anche se poco chiaro a causa della luce quasi inesistente, si vedeva chiaramente una sensazione di menefreghismo assoluto, come a dire: ' faccio questo lavoro perché ne ho bisogno e non lo cambierò, non ascolterò i giudizi della gente'. Mentre nel volto della ragazza di prima c'era un filo di tristezza, e un brilluccichio negli occhi, segno di assoluto bisogno di quei soldi. Ma la cosa peggiore che notai è esattamente uno dei tanti tic che vengono quando si è in 'astinenza da stupefacenti' e ne ero sicuro, ne ho visti passare da me con lo stesso identico tic, e mi faceva accapponare la pelle il fatto che una volta presi quei soldi invece di comprarsi un panino o una misera coperta per passare la notte, facesse un uso così scorretto e non necessario.
                                                                                                                                ****

Dopo ore e ore ad aspettare li, si accostò a me la stessa identica ragazza, una mano nella tasca del giubbotto e la stessa minigonna con i tacchi.
-Hey- disse
Alzai lo sguardo senza dire niente.
-lo so che spacci, sei nuovo vero?-
Annuii
-dammene un po', tieni questo è tutto quello che ho-
In quel momento un groppo alla gola, non riuscivo a dire una parola. Avevo solo paura ad allungare la mano e prendere la mazzetta. vedendomi un po incerto allungò di più la sua mano verso la mia tasca del giubbotto e li mise dentro
-senti tu hai bisogno di questi, io di quella maledetta roba quindi i soldi ce li hai, voglio solo ciò che mi spetta- disse con la voce un po' più alta, segno che si stava spazientendo. Avevo paura per lei, ma non potevo perdere un cliente, così a malincuore misi la mano nella tasca e tirai fuori la bustina che subito prese.
Si girò di scatto e fece per andarsene
-non ti rovinare la vita- dissi con la voce più bassa del solito, da una parte speravo mi avesse sentito, dall'altra stavo implorando che non avesse l'udito così fine da aver sentito quel sussurro.
Ma si girò, alzò un angolo della bocca con una nota di tristezza e di autocommiserazione negli occhi e dopo pochi secondi sparì dietro all'angolo. Non posso credere di averlo fatto.
Mi passai una mano nei capelli, devo imparare a convivere con il fatto che IO sono uno spacciatore e LEI è una prostituta. Lei compra la mia droga e io non posso tirarmi indietro.
Mi poggiai al muro e lentamente mi lasciai cadere fino a far aderire il tessuto dei miei jeans con il freddo marmo del pavimento. Presi il mio pacco di sigarette e ne accesi una.
Io non fumo erba, io non mi drogo e non mi buco, io SPACCIO. È questo quello che la gente non vuole capire, non tutti gli spacciatori si fanno di crack o di qualsiasi altra cosa, buona parte, ma non tutti.
Io spaccio perché ho delle conoscenze, e non ho una famiglia,degli amici, la gente viene da me solo per la droga; mai per chiedermi: -hey Zayn! Come stai?- ovvio, a chi interessa di me?
Per molte persone non sono mai esistito, per altre sono morto e per altre ancora, quelle che non mi conoscono ERO una fonte di ispirazione.
Perché dico che quelle persone non mi conoscono? Bhe, semplice. Uno spacciatore potrebbe mai essere la tua fonte di ispirazione?
Le 4:00 e io sono ancora qui con gli occhi gonfi dal sonno, la sesta sigaretta in mano, perché è questo che faccio, riempio il vuoto che ho dentro con il fumo, lo farei con il cibo come tutte le persone normali, ma non ho soldi per sfamarmi in continuazione, riesco a malapena a comprarmi un cazzo di panino. Mi alzo dal pavimento di marmo dopo aver spento con il piede l'ultima sigaretta del pacchetto e con le mani in tasca e il cappello che mi tiene un po' più riparato da questo freddo pungente e me ne vado in giro come se fossi un ragazzo normale uno di quelli che va tutte le mattine a scuola, tutti i pomeriggi fa i compiti e dopo si vede con gli amici, e la sera va a letto presto perché sa che la mattina seguente dovrà svegliarsi presto; mi avvio per le buie strade che mi circondano alla ricerca di un posto dove dormire. Mi sarebbe piaciuto essere un ragazzo normale, con una vita semplice, non dovevo per forza andare bene a scuola, mi basta anche solo andarci. Invece no, sto qui senza una casa ad aspettare che qualche barbone si alzi dal posto più isolato così che nessuno ti veda. Perché è questa la parte peggiore: ascoltare i giudizi della gente, come se tu già non sai da solo che fai schifo. Passa una mezz'ora e nessuno sembra volersi alzare, tiro fuori i soldi che quella ragazza mi aveva dato un po' di ore prima, almeno ne farò qualcosa di decente.

                                                                                                                                                ****
Eccolo, il solito hotel con l'insegna blu illuminata esattamente dove le coppiette nei film si fermano per la notte che potrebbe essere la più bella della loro vita. Entro nella mia stanza, fa schifo, ma meglio di dormire per strada, mi faccio la doccia e mi cambio con quelle poche cose che avevo comprato poco prima al negozio. Mi stendo nel letto, sinceramente schifato, e nel giro di pochi minuti eccomi tra le braccia di Morfeo.
                                                                                                                                                ****
Mi sveglio e passo le mani sugli occhi. Poi abbandono le braccia sul letto stanco, stanco di dover ogni volta subire tutto.
Mi alzo, mi lavo ed infine esco, e continuo a camminare senza una meta, come se non ci fosse un domani.
Ho cambiato quartiere per colpa di alcuni ragazzi che poco mi gradivano. Causa? Sono figo.
Sono sempre stato uno che con le ragazze ci sapeva fare, uno che le faceva cadere ai suoi piedi, uno popolare. Ecco.
Mi siedo su una panchina di Hyde Park e inizio a pensare a tutto quello che magari sarebbe bello cambiare: partendo dal tornare a casa dai miei genitori e mettendo da parte l'orgoglio riuscendo a chiedere scusa a papà.
I miei pensieri vengono interrotti da una mano che si poggia delicatamente sulla mia spalla.
-hey- sussurro io
-i..io ho sentito quello che mi hai detto
-Emh.. si davvero scusa io non sono davvero nessuno per dirti quelle cose è che ho agito d'istinto, ed è questo che ha rovinato gran parte della mia vita- Dico quasi sussurrando
- in realtà hai ragione.. la mia vita è rovinata ma ormai ci ho fatto l'abitudine.- dice con voce tremante
- perché sei venuta qui da me?- dico alzando la testa e guardandola dritta negli occhi
- non ho più una famiglia, un'amica, ho solo un fratello che pur sapendo della mia condizione fa la bella vita con sua moglie a Los Angeles.-
-oh, ti capisco. E tu senti di poterti fidare di me?- dico cercando di sostenere il suo sguardo troppo pieno di tristezza per me, tanto che sono costretto a abbassare gli occhi dopo poco.
- in qualche modo si, nessuno spacciatore da cui sono andata mi ha mai detto una cosa del genere, anzi ne approfittava per chiedere che prezzi facevo- disse alzando un angolo della bocca, all'inizio poteva sembrare un sorriso, ma dietro nascondeva solo problemi.
- ne vuoi parlare con me? Insomma, di quello che succede nella tua vita.. Non ti giudicherò, lo giuro.- dissi sinceramente imbarazzato
- oh, di questo ne sono sicura- disse lei fermandosi a guardare un punto indefinito davanti a noi. Come se stesse aspettando il momento giusto, e io fino a quel momento non avrei proferito parola, e non lo feci finché lei non iniziò a parlare:
- ero una ragazzina normale all'inizio, la mia famiglia non era delle più ricche, ma stavamo bene, anche se il quartiere in cui vivevo era molto malfamato e una volta a settimana se non di più moriva qualcuno a causa di risse. Un giorno eravamo soli in casa io, mia madre e mio fratello. Nel mezzo della cena si sente uno sparo, mia madre ci nasconde sotto il letto e esce di corsa per vedere ciò che succedeva, ma io non ce la facevo a stare li sotto, così mi alzai e mi nascosi dietro la porta semi aperta a controllare, e in quel momento vidi un ragazzo che scappava con una pistola e uno sdraiato per terra ansimante e..- le sue guance cominciavano a bagnarsi
- hey tranquilla, ormai è passato non ti recapiterà più! - dissi avvicinandola di più a me.
Fece un sospiro per calmarsi e continuò
- e poi un altro sparo, e una donna per terra, ma non una donna qualsiasi, la donna che mi aveva portato in grembo per nove mesi della sua vita, che mi aveva allattato, quella che si era svegliata anche nel mezzo della notte per farmi smettere di piangere e poi farmi riaddormentare tra le sue braccia, quella donna era tutto per me, e adesso non c'è più, sono sola. Completamente sola. - disse ancora piangendo.
- non dei sola, tuo padre e tuo fratello dove sono?- chiesi incuriosito e commosso allo stesso tempo dalla sua storia
- mio padre è morto due anni fa, per cause naturali, dicono. A mio fratello non gli interessa di me, lui si è trovato una modella con cui ha fatto due figli, che non sanno chi è la zia, e forse è meglio che non lo sappiano date le mie condizioni. E lui, non si può preoccupare di me, è un bravissimo conduttore televisivo a quanto pare, e di certo non si può mica rovinare la reputazione con una sorella drogata che fa la prostituta. - disse con un accenno di rabbia nella sua voce
- senti ti posso dire una cosa? Non la prendere come un rimprovero, ma come un consiglio. - dissi un po' incerto
- dimmi tutto.- disse voltandosi verso di me
- perché non provi a trovarti un altro lavoro? Insomma se lo volessi davvero ci riusciresti, sei molto determinata- dissi
- è vero non sono felice, ma evidentemente è questo che il mondo a scelto per me. - disse rassegnata
- ma no, tu puoi cambiare- dissi prendendogli entrambe le mani e stringendole nelle mie.
- e.. che mi dici di te? - disse cambiando discorso
- su di me c'è poco da dire, insomma sono uno spacciatore senza una casa, i soldi che mi hai dato l'altra volta li ho usati per affittare una stanza per un giorno e farmi una doccia. È questa la mia vita, aspetto che la gente venga a prendersi un po' di roba così che io possa andare a dormire in qualche albergo, ma non sempre succede, e quindi sono costretto a dormire per strada, tutto qui, questa è la mia schifosa vita.- dissi continuando il discorso capendo che non voleva più parlare di se stessa.
- e la tua famiglia? Tuo padre e tua madre sanno di tutto questo?- chiese
- si lo sanno, ma a loro cosa interessa del figlio.- dissi tornando a ricordare il mio passato
- scusa una casa, loro si amavano tanto e hanno dato alla luce te, e di punto in bianco non ti amano più? Cosa è successo? ne vuoi parlare con me? - disse
-insomma, io mi ero innamorato, avevo fatto piani con la mia ragazza, avevamo giurato che non ci saremmo lasciati mai, volevamo una famiglia insieme e mio padre non lo sopportava e continuava a dirmi che mi stavo sbagliando su di lei, non era una brava persona, e circa due mesi dopo che io avevo mandato a fanculo tutto e tutti e mi ero trasferito con lei, la trovo nel letto in cui la prima volta avevamo dormito insieme con un cazzone che si era trovata alla partita di basket, e non aveva minimamente pensato a me. Li ho svegliati urlando e mentre li cacciavo fuori, lei con un sorrisino strafottente mi ricordò che la casa era intestata a lei e che ero io a dovermene andare. Presi la mia roba e me ne andai in giro senza meta, mio padre lo sapeva e io non ho mai messo da parte l'orgoglio e non sono più andato a parlare con lui. - dissi
- e perché adesso ti trovi qui, non hai continuato a cercare lavoro?- disse curiosa
- esattamente per il tuo stesso motivo, ho pensato che è questo che la vita aveva in serbo per me, e me lo sono fatto andare bene. io, a differenza sua, la amavo veramente mentre lei magari stava in giro con altri deficienti che gli andavano dietro, io ci sono stato malissimo per tanto, e lei neanche a provato a chiedermi scusa.- dissi arrabbiato
- che puttana- disse lei - ok, di tante parole proprio quella, va bene mi correggo: che stronza.
Ecco decisamente meglio!- disse ridendo, ed io imbambolato non potei fare altro che ridere.
- sei bellissima sai?- dissi pentendomi poco dopo - o mio dio scusa non volevo, il mio solito problema di agire d'istinto! - dissi imbarazzato
- no, grazie davvero..- disse leggermente rossa in volto
- e una cosa, secondo me dovresti parlare con tuo padre, chiedergli scusa e farti una vita migliore con i tuoi genitori accanto, sono sicura che c'è una cosa che ti viene veramente bene, ognuno di noi ce l'ha in fondo. - disse alzandosi
- mi dispiace ma non fa proprio per me chiedere scusa- dissi alzandomi e avviandomi verso il supermercato
- ci dovresti provare- disse
Mi girai e incrociai il suo sguardo, alzai le spalle e ripresi a camminare. Mi raggiunse e mi fermò
- solo una cosa, tieni queste sono le chiavi di casa mia, oggi non ci sono per tutta la notte, prova a immaginare il motivo.- disse
- sei sicura che ti fidi di me a tal punto da darmi le tue chiavi di casa?- dissi sorpreso da quel gesto
- puoi cercare quanto vuoi ma non troverai niente di valore te lo assicuro, e solo una cosa non so se c'è luce, sai è un po' che non pago la bolletta, mi dispiace.- disse
- non fa niente, grazie mille- la abbracciai, forse ho fatto una cazzata, ma fare le cose d'istinto è il mio forte no?
- 104 Oxford street, ah e mi chiamo June. - disse sorridendo
- io Zayn. - dissi per poi girarmi e fare un sorriso da ebete.
Girai il portachiavi tra le mani entrando nel supermercato, presi una scatola di tramezzini con non so quale tipo di cibo dentro e mi avviai alla cassa, pagai e sorrisi alla cassiera che ci stava spudoratamente provando con me, ma se a avesse saputo del mio schifosissimo lavoro non mi avrebbe neanche guardato negli occhi.
Mi avvio verso la casa di June. Che bel nome, così strano ma allo stesso tempo semplice come lei. È una bellissima ragazza su questo non c'è dubbio, mi piace tanto lo devo ammettere, e non permetterò che si rovini la vita così. mi faccio una doccia veloce mi vesto con il mio solito pigiama rimediato e mi infilo sotto le coperte, guardo l'orario: le sette e mezza. metto la sveglia alle dieci così a quell'ora scendo e vado al solito posto ad aspettare che qualcuno compri qualcosa.



****

DRIN DRIN DRIN
Che palle, mi vesto come al solito e scendo giù chiudendo tutto a chiave e mi metto al solito posto. Dopo due ore ad aspettare vedo avvicinarsi uno dei miei soliti clienti che tutte le sere alla stessa ora viene qui.
- hey Zayn- disse
- hey Malcom- ricambiai il saluto
- Dammene un po' va che ne bisogno- disse con uno dei soliti tic
-tieni- dissi io porgendogli la roba
- grazie Zayn- disse dandomi i soldi
- ciao Malcom- dissi prendendoli
- ciao- disse prima di andarsene
Ecco, è esattamente quello che succede mi salutano tutti come fossimo amici da una vita, gli do quello che cercano e una volta ricevuto se ne vanno così come sono venuti. Bello vero? Fare soldi così senza fatica, la maggior parte delle persone lo pensano, invece è solo uno schifo. La via più facile è sempre anche quella più schifosa.

- LASCIAMI, LASCIAMI BASTARDO!- urla una voce femminile, mi avvicino stando attento a non farmi vedere, da qui vedo solo la figura di un uomo che tiene stretta a se una ragazza, che solo dopo aver messo a fuoco la scena riconosco come June, la sta picchiando fortissimo, gli ha già mollato due cazzotti, mi avvicino velocemente all'uomo allontano June e comincio a picchiarlo più forte che riesco stando attento a non ammazzarlo,sinceramente non voglio andare in galera per aver ucciso una persona. Sono abbastanza bravo a picchiare la gente, è una delle cose che mi viene meglio date le milioni di risse che ho fatto, dopo avergli dato il quinto cazzotto dritto in faccia lo spinsi sullo sportello della sua macchina
- prova a toccarla di nuovo e vedi che ti faccio, gli uomini senza palle picchiano le donne coglione! - gli dico all'orecchio. Lo lascio, lui sale svelto dalla parte del volante, mette in moto e parte. Mi giro, eccola li, accovacciata con le gambe al petto che piange, odio questi momenti. Vado da lei è l'abbraccio tirandola su.
- stai tranquilla, è tutto a posto, andiamo a casa che ne dici?- dissi al suo orecchio
- grazie, non ti ringrazierò mai abbastanza- mi disse ancora tra i singhiozzi.
- tieni- le porsi il mio giacchetto e lo legai intorno alla sua vita. Mi sorrise leggermente, con il volto un pieno di lividi e un po' di sangue sul labbro a causa dei cazzotti di quello stronzo. Camminammo in silenzio fino a casa. Si struccò, si mise il pigiama e una volta uscita dal bagno si sedette sul letto. L'avvicinai a me e gli misi il ghiaccio sul labbro e poi sulla parte del viso un po' più gonfia del solito.
- sei molto più bella vestita così e senza trucco- dissi
- Zayn, ho i pantaloni a quadretti la maglia di cotone viola a maniche corte e non ho neanche un filo di fondotinta, sembrerò un mostro- disse sorridendo leggermente
- ti sembrerà strano ma è proprio perché sei vestita così e non hai un filo di fondotinta che sei più bella. - dissi sorridendo
- grazie - disse un po' rossa in volto.
- solo la verità- dissi convinto
- senti, sembrerà strano ma è imbarazzante chiedertelo.. ti dispiacerebbe restare qui con me questa notte. Non in quel senso, stare qui con me e basta. - disse imbarazzata
- certo- dissi con un sorriso
Mi sdraiai vicino a lei e ci addormentammo insieme.
                                                                                                                                                ****
Sono le dieci e mezza, mi sono svegliato con lei tra le braccia e dopo averla guardata per un tempo indefinito ho trovato la forza di alzarmi e di andare a prendere qualcosa per la colazione. Arrivato da Starbucks mi sono accorto di non sapere i suoi gusti così ho optato per due caffè e due cornetti semplici. Salgo le scale velocemente e apro la porta con la mano libera, chiudo piano la porta in caso stesse ancora dormendo, ma la sento sbadigliare, evidentemente ho chiuso troppo forte. appoggio la colazione sul tavolo, mi levo il giacchetto e vado in camera.
- hey- dice assonnata
- dormito bene? - mi siedo sul letto e gli lascio un bacio sulla guancia
- si tu? spero di non aver tirato calci! - disse sorridendo
- ho dormito benissimo e no, non hai tirato calci tranquilla-
Si tirò più su le coperte e richiuse gli occhi
- hey, sono le undici vieni a fare colazione, non mi vorrai mica lasciare solo sono andato anche a prendere la colazione da Starbucks, di la c'è una ciambella, non so se ti piace - dissi
Si alzò di scatto
- le ciambelle hai detto?! -
- si non so se ti piacc - non mi fece finire di parlare che si alzò e mi tirò per un braccio di la in cucina.
- io AMO le ciambelle! non le mangio da anni, grazie grazie grazie! - disse prendendone una.
- di niente, se vuoi puoi prendere anche la mia- dissi
- vorrei, ma sai com'è devo mantenere la linea altrimenti non avrò più clienti- disse triste
- ah..-
- che ti prende? - disse continuando a mangiare
- pensavo che dal fatto di ieri, tu avessi deciso di smetterla con quel lavoro e soprattutto con la droga-
- mi dispiace non posso-
- si che puoi, lo faremo insieme, ci aiuteremo e ce la faremo- dissi prendendole una mano
- non posso, mi servono quei soldi! e... ti volevo chiedere se mi potevi dare un po' di roba, n-ne ho bisogno-
- io non ti darò un bel niente, non parteciperò alla tua morte- dissi arrabbiato
- non entrare nella mia vita, io ne ho bisogno dammene un po' per favore-
- neanche per sogno, non voglio farti da complice! - dissi
- allora vattene da casa mia! subito! facendo così non mi aiuti neanche un po'!-
- questo è quello che credi tu, comunque ok, se morire per colpa di un vizio è quello che vuoi allora va bene, continua pure io me ne vado e torna da me solo se deciderai di mettere la testa a posto! - presi il giubbotto
- non mi faccio dire di mettere la testa a posto da uno spacciatore- mi urlò contro
- io avrei cambiato per te- dissi triste e me ne andai sbattendo la porta.
Perché tutte le ragazze che trovo devono darmi delle delusioni così grandi, credevo lei fosse diversa evidentemente mi sbagliavo. Mi sbaglio spesso io.

Sono tre settimane che non la vedo, e mi sono accorto che non ce la faccio a stare senza lei, ho cercato di parlargli più volte, mi ha sempre detto che lei ne ha bisogno e che non ce la fa senza, ho provato a fargli cambiare idea ma niente, impassibile, forse io per lei non ero diventato davvero niente in quei giorni passati insieme, forse ero io che mi affezionavo troppo presto alle persone.vivevo ancora per strada ma non spacciavo più,avevo buttato tutto quello che avevo, ma non riuscivo a trovare lavoro così quando un giorno trovai una chitarra la presi e comincia a suonare qualcosa, suonare e cantare era una cosa che mi era sempre piaciuta, ma nessuno mi aveva aiutato a andare avanti con questo, per questo ho scelto la strada più facile. E adesso stavo li ad aspettare che qualcuno mi desse qualche spicciolo e pensavo solo 'andrà tutto bene' devo solo aspettare.

Un'altra settima passata senza di lei, un'altra fottuta settimana e io sono ancora qui ad aspettare, ma sono paziente e aspetterò.
Sono le sei e mezza a quest'ora questa strada si riempie, così decido di prendere la chitarra e inizio a suonare una canzone a caso ogni tanto accompagnata dalla mia voce
- te lo avevo detto che eri bravo in qualcosa Zayn- disse una voce familiare che riaccese tutte le mie speranze
- June, come stai?- dissi
- non molto bene, negli ultimi giorni sono stata molto male-
- adesso stai bene sei sicura, tieni prendi il mio giacchetto- dissi per poi levare velocemente il giacchetto per poi poggiarlo sulle sue spalle
- si, tranquillo adesso sto bene avevo voglia di vederti e volevo chiedermi scusa, per tutto quello che ti ho fatto passare- disse con gli occhi lucidi e si sedette per terra vicino a me poggiando la testa sulla mia spalla
- mi vuoi davvero chiedere scusa per avermi fatto passare i giorni più belli da quando sono andato via di casa- dissi mettendogli un braccio dietro la spalla.
-voglio continuare a stare con te - disse mentre gli scendeva una lacrima
- anche io, ma non ho cambiato idea su quel fatto sappilo, devi fare dei cambiamenti a volte io li ho fatti, adesso tocca a te- dissi asciugandogli una lacrima
- in questi giorni in cui siamo stati divisi mi sono accorta che tu.. si insomma che tu.. - la interruppi
- tu mi piaci June, tanto. Ho cercato di fartelo capire aiutandoti a cambiare, ti ho porto la mia mano, tu non l'hai presa, ma ci tengo a ricordarti che è ancora li che ti aspetta. - dissi guardando la negli occhi
- anche tu mi piaci, e la tua mano ho deciso di prenderla, con un mese di ritardo, ma volevo solo capire se tu tenessi veramente a me, hai aspettato un mese, questo vuol dire che almeno un po' ci tieni, quindi si voglio prendere la tua mano, a patto che tu però faccia pace con tuo padre! - disse sorridendo
- e tu con tuo fratello, so che nel profondo del suo cuore ti vuole ancora bene- dissi alzandogli il viso con una mano. E finalmente il bacio tanto aspettato, ho provato una volta a drogarmi, e posso assicurare che questo è molto meglio, lei mi aiuterà io aiuterò lei, e questo non è un ' e vissero per sempre felici e contenti' come nelle favole ma un 'ce la faremo insieme' nel mondo reale. Ci staccammo dal bacio svogliatamente la guardia negli occhi
- grazie, di tutto - disse poggiando la testa sul mio petto.




1 ANNO DOPO

Facciamo un riepilogo, adesso abito, anzi abitiamo a Los Angeles. quando June ha fatto pace con il fratello ci siamo trasferiti qui così che lei potesse lavorare in televisione.
June è una ragazza bellissima, intelligente, ha una parlantina che ti spiazza così il fratello con gli agganci giusto è riuscita a fargli fare un programma televisivo tutto suo, dove parlava di politica, di moda, di problemi giovanili e in cui lei poteva esprimere se stessa e le sue opinioni, era una ragazza fantastica e non ci ha messo molto a far salire alle stelle il numero di telespettatori. Io invece continuò ad esibirmi in un locale a cantare qualche canzoncina ogni pomeriggio, non posso lasciar fare tutto il lavoro a June, noi facciamo tutto insieme, ci aiutiamo sempre e il nostro rapporto non è cambiato.
Adesso passeremo una settimana in cui andremo da mio padre per fare pace. Inutile dire che sono agitatissimo.
- Zayn, Zayn sei vivo? mi rispondi? - disse scuotendomi
- si dimmi scusa, ero persa nei miei pensieri-
- dobbiamo andare, le valigie sono in macchina vero?-
- si si, andiamo-
Entrammo in macchina, mi misi al posto del conducente, feci un respiro profondo mettendo una mano sul volante e una sul cambio. Sentì la mia mano tutto ad un tratto calda, mi strinse la mano che tenevo sul cambio e disse:
- agitato? -
- abbastanza-
- andrà tutto bene, tranquillo -
- finché sarò con te si-
- ti amo-
- c'è una domanda che forse avrei dovuto farti un anno fa, ma non so perché non l'ho fatto-
- dimmi -
- perché sei tornata da me? -
- perché tu mi servi più della droga-



RECENSITE, NON VI CADE LA MANO DOPO VE LO ASSICURO!

Questa è la mia primissima OS
all'inizo era nata come una storia triste, nella mia testolina bacata avevo pensato di far passare lei a miglior vita(?)
però dopo vari ragionamenti ho pensato che così potesse essere migliore
quindi eccola quì. Se vi piace recensite, peeer favooore *facciadacucciolomodeon*


RINGRAZIAMENTI

.il primo grazie è per directioner1994 che molto gentilmente mi ha fatto quello stupendo banner, se vi serve andate da lei è bravissima!!

.il secondo ringraziamento va a quella cojons di xconverse_ datemi retta e leggete le sue storie.

dopo questi pochi ma buoni ringraziamenti ecco a voi la protagonista:




e il nostro protagonista askbjdcahjlb *^* :

  
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