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Autore: Mirrine    02/11/2012    3 recensioni
Matt, Mello e Near.
In Death Note abbiamo visto i tre autentici eredi di L lottare contro il caso Kira e... basta.
Sì, credo che manga e anime non ci abbiano mostrato il lato "umano" di questi tre piccoli geni e io spero invece di scoprirlo proprio in questa mia storia! Desidero che i nostri amati successori di L scendano un po' dall'alto piedistallo creato dalla loro intelligenza per tornare a essere ragazzi con gioie e, purtroppo dolori.
Il caso Kira rivisitato in maniera umana, nel proprio background più denso di sentimenti.
Buona lettura!!!
Genere: Erotico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Matt, Mello, Near, Watari | Coppie: Matt/Mello
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Le luci aranciate brillavano come miliardi di soli sulla superficie oscura del disordinato universo degli scuri palazzi trasandati di periferia illuminando a sprazzi lo stretto abitacolo con ombre ambigue e ingannevoli.
Going Under andava a tutto volume lungo i pulitissimi interni in pelle nera fasciandoli con mani di ferro e acciaio mentre le casse montate alle spalle dei sedili posteriori tremavano di paura dinanzi all’invasione di suoni che erano costretti a supportare.
Mail tamburellava a ritmo, ticchettando musicalmente le dita sul vellutato volante scuro che teneva rilassatamente abbandonato tra il palmo pallido della mano destra.
Amava la voce di quella demonessa dagli occhi di smeraldo, riusciva sempre a fargli vibrare un paio di corde della sua anima che credeva ormai morte da anni e fargli venire una gran voglia di farsi un tiro.
Nonché di quest’ultima avesse carenza da qualche anno a quella parte ma non importava.
Quella sera più nulla importava.
Perché quella era la sua ultima sera quindi aveva il sacrosanto diritto di farsi anche due pacchetti di fila.
Perché ormai era finito.
Ancora qualche agonizzante minuto e sarebbe andato contro il proprio Game Over.
Già.
Era proprio quella la sensazione che, nella misteriosa notte colma di tenebre in cui si trovava immerso, Mail sentiva premergli addosso come un’ancora legata alle gambe.
Un lungo e insofferente peso che pian piano lo stava trascinando al fondo.
L’accendino scattò di colpo e si riebbe, era inutile pensarci, ormai era fatta quindi era totalmente inutile piangersi addosso perché...
-      Ti riprenderai, caro.
La voce dell’infermiera?
Che diamine centrava la voce pacata dell’infermiera in un inseguimento all’ultimo sangue come quello che stava vivendo?
Be’ però effettivamente non centrava molto, visto che non era nemmeno andato a sbattere,  l’apocalittico dolore che gli affliggeva il naso
Il naso!
-      Ah!
Mail proruppe di colpo in terrificante grido di autentico dolore che fece strillare di paura a sua volta l’infermiera che sobbalzò vistosamente rischiando di finire a gambe all’aria sul pavimento di cotto.
-      Oh mio Dio dagli occhi belli, Jeevas!-  l’addetta all’infermeria gli lanciò un’occhiataccia degna di un pluriomicida tenendosi  premuta la mano rosea sul petto paffuto come per evitare che il cuore le scappasse per lo spavento.
-      Mi scusi donna papputa!- biascicò ridacchiando ad una vecchia battuta dei Simpson che la sua mente confusa aveva ripescato chissà da quale proprio recondito recesso.
L’infermiera gli lanciò uno sguardo desolatamente sconsolato, di quello che si riserva ai pazzi dementi che si credono Napoleone e proclamano a gran voce gesta compiute solo nella loro mente distorta.
-      Devi avere di nuovo la febbre alta stamattina, caro. Stai ancora delirando.
In un attimo Mail si immaginò legato al letto con pesante cinghie di cuoio intento a blaterare, con la rabbia alla bocca, eresie in aramaico contro l’infermiera e Roger che, a prudente distanza, urlava un medioevale esorcismo dai suoni grotteschi, una cosa alla Emily Rose per intenderci.
-      Figo!- mormorò sghignazzando allegramente all’idea di provocare un tale caos, un istinto in lui alquanto latente che di solito si limitava a sfogare nei videogiochi ma che, quel giorno, sembrava volersi riprendere una parte del suo palcoscenico celebrale.
-      Be’ se trovi figo un complesso di Stoccolma...
-      Eh?
Mail guardò l’infermiera con lo stesso ironico scetticismo che avrebbe riservato ad un Wild 9 versione terrestre ma ne ricevette in cambio una dolce risata allegra.
-      E’ quel complesso psicologico che fa innamorare la vittima del proprio carnefice, non lo sapevi?
Un colpo.
Mail udì distintamente un cupo colpo esplosivo come quello di un tamburo da guerra e solenne molto più del rintocco lugubre di un antico pendolo, risuonargli con forza inaspettata in tutto il corpo, rintronandolo.
La malattia che fa innamorare la vittima del proprio carnefice.
Un possente brivido tuonante gli squassò la schiena e cercò inutilmente di deglutire per saziare l’infinita sete della sua gola desertica.
-      Io non sono innamorato di Mihael...- mormorò più rivolto al proprio caotico sé stesso che all’infermiera, la quale però, come tutte le donne della sua età che il giovane aveva avuto modo di conoscere, aveva orecchie acute per le rivelazioni più personalmente imbarazzanti, udì perfettamente.
-      Se fossi una ragazza avrei detto senza ombra di dubbio che ne eri cotto marcio visto che non hai fatto altro, in questi tre giorni di febbricitante delirio, che chiamarlo nel sonno.- la matura donna si lasciò scappare un risolino malizioso prima di assumere una stucchevole posa sognante.- E’ risaputo che quando un persona giunge a chiamarne un’altra nel sonno la ama di un amore più puro e profondo dell’acqua di sorgente! E tu non la smettevi più, giuro!!
Un battito, due e Mail chiuse gli occhi mentre il suo cuore partiva per una folle corsa nell’abisso di diamante che, dalla prima volta in cui aveva incrociato lo sguardo di lapislazzuli di Mihael, gli aveva teso la mano con dolce voluttà.
Una parte di lui gli sussurrava di fermarsi fino a che era ancora in tempo perché la strada oscura verso cui stava correndo a perdifiato lo avrebbe portato solo e nuovamente nel tormentoso regno del dolore e, la porzione di sé stesso più macabra e tenebrosamente pessimista, che di solito lasciava a rodersi nell’angolo più marcio della sua anima, gli soffiò nell’orecchio, condotto infine alla morte.
Proprio come nel suo sogno.
Eppure.
C’era un eppure.
Lo conosceva da pochissimo e lui lo aveva anche preso immotivatamente a pugni ma il suo cuore, avvolto in un sentimento più intenso e vibrante di quanto potesse solo immaginare di provare, sentiva prepotente il desiderio di stargli accanto, di essergli persino amico se ci riusciva.
Perché, contro ogni possibile logica, e in quell’istituto gliene avevano insegnato una miriade di tipologie, quel ragazzo gli era entrato nel cuore, si era steso comodamente sulla sua anima e teneva strettamente entrambe nella palmo della sua  leggiadra mano candida dandogli l’impulso, quasi rimosso dalla sua ferita essenza, di non volerlo lasciare mai.
Il sole brillava alto nel cielo fulgido della sua luce dorata e Mail piacevolmente inondato da quei raggi benefici promise a sé stesso e a quell’astro eterno che non avrebbe permesso a niente e a nessuno di separarlo dall’unica persona che, da dieci anni a questa parte, era riuscita ad inondargli il cuore di gioia.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Naga Deff carissimi!
Ok, ho postato questo capitolo che sono sicura mi sarà venuto un’autentica schifezza vero???
Ci ho provato, volevo che finalmente qualcuno si accorgesse che prova qualcosa per il mio biondino preferito e ho cercato di rendere la cosa molto delicata ma al contempo intensa e un po’ teatrale!
Perdonate questo Mail un po’ pazzerello ma ha la febbre quindi è normale che dica qualche sciocchezzuola!!
Be’ che dire spero che vi piaccia almeno un po’ e che non mi riteniate una scrittrice infima!!!
Tanto Amore per dogliva e ad una mia nuova, e per me inaspettatamente felice della storia, recensitrice( so che non esiste però recensore suonava maluccio eheh) Ele_vislova!
Grazie ragazze per avermi recensito, è per voi che continuo a scrivere con motivazione, vi amo!!!
Alla prossima fans!
Mir!
  
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