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Autore: LaUrA43587    03/11/2012    1 recensioni
Questa è la mia storia. Quello che mi è accaduto durante gli ultimi mesi, di come mi senta ogni giorno.
E' come una pagina di diario, qui mi sono sfogata...
Grazie e scusate per questa tortura per gli occhi.
Genere: Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Nonsense | Avvertimenti: Incompiuta
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..NeverMore..

 

Note dell’autrice: non chiedetemi perche abbia scritto una cosa simile, forse ne avevo la necessità. In queste righe c’è scritto tutto quello che è successo negli ultimi mesi della mia vita. A nessuno di voi importerà, probabilmente la cancellerò quando più avanti mi accorgerò che effettivamente sono davvero una stupida, ma per ora è qui… Scusate per questo sfogo, ne avevo bisogno.

Eccomi qui, nuovamente mi ritrovo a non sapere cosa scrivere, ma mi sento nell’obbligo di farlo. Credo che giudicherò questo “coso” come una pagina di diario, un mio sfogo personale perche è come se ne avessi in quale modo bisogno.

Apro gli occhi ogni mattina e sempre ho paura di quello che può succedere. Ultimamente è come se tutto andasse storto, non tengo più il conto di questi giorni irrilevanti, non ne ho bisogno ormai…

Sai una cosa buffa? Vorrei tornare indietro nel tempo, vorrei tornare a sei mesi fa, dove credevo che tutto potesse essere perfetto, mi piacerebbe tanto fermare il tempo ad allora. Avevo amici ovunque mi voltassi, andavo in giro col sorriso sulle labbra cosciente del fatto che tanto nulla mai avrebbe potuto distruggermi, le mie gambe sembravano essere fatte di ferro, nessuno avrebbe potuto farmi cadere. Ero invincibile!

Uscivo di casa e lui c’era, era lì ad aspettarmi seduto su quella sedia di legno malridotta, giocava col cellulare nell’attesa, oppure mi comprava una bottiglia di tè alla pesca, sapeva che era il mio preferito. Lui sapeva tutto di me.

Hai presente quel momento in cui ti dimentichi del tempo che passa? L’istante in cui il mondo che ti circonda non ha più importanza? Quando sai che c’è solo una persona su altre 6.874.078.490 presenti sulla Terra che è in grado di farti stare bene?

Lui era questo per me: una fuga dalla realtà, era il mondo in cui vivevo, era la vita che avrei desiderato vivere! Lui era il solo che mi dava i limiti e i confini che i miei genitori fanno tutt’ora fatica a darmi. Non era solo il mio partner, era mio amico, era mio fratello, era parte di me. Lo incontrai la prima volta e mi sorrise. Credo di non aver mai provato tanta voglia di abbracciare una persona solo guardandola e subito pensai ad una cosa: imprinting. Esatto, proprio come quello che Jacob prova nei confronti della figlia di Bella.

Ma come tutte le cose, anche la nostra relazione finì.

Ehi, tu lo sai quanto piansi? Quante lacrime versate, quanto mascara ho lasciato sul mio cuscino, sulla spalla della mia migliore amica?

Sembrò come se avessero strappato via il mio cuore, mi parve di poter morire ogni giorno. Si, lui non mi disse “ciao”, era un addio. Da allora lo rividi poche volte, non c’era più quel sorriso che mi fece innamorare, non c’era più quella luce che mi aveva illuminata. D’un tratto sembrò come se non splendesse più sole per me, perche lui era l’origine della mia forza. Tutto quello che ho, non l’avrei mai avuto se non fosse stato per lui.

Lui mi ha insegnato cos’è il coraggio, cosa vuol dire cadere e rialzarsi, il significato della parola amore era dentro lui e c’è tutt’ora. Sono passati sei mesi da allora e ancora credo che il mio cuore gli appartenga nonostante tutti gli sforzi che ho fatto, nonostante tutti i ragazzi che ho avuto dopo…

L’altro giorno l’ho aspettato per due ore, fuori da casa sua… Non era la prima volta che l’aspettavo, ma come sempre è stato come se il mio corpo non avesse voluto muoversi da quel posto, come se gli appartenessi. E’ stata un’altra attesa inutile, ma aspettare lui non è mai stato un peso, mai.

Subito dopo la sua assenza, si sono susseguiti solo fatti tristi: ho perso molti amici, i miei genitori si sono divisi, mia madre ha tentato il suicidio e io mi sono buttata nel mondo della droga. E’ sembrato come un appagamento a tutte le torture a cui tutti i giorni vengo sottoposta.

Non c’è più il mio sbocco dalla realtà, le sue braccia non potranno mai più proteggermi, il suo amore lo sta donando ad un’altra persona più fortunata di me e che ammetto d’invidiare profondamente. Ogni volta che pronunciano il suo nome lo sento così vicino a me, come se lo potessi sfiorare, ma lui non tornerà mai, vero? Prova solo disgusto e pena nei miei confronti ormai, anche se mi guarda, non lo fa più con gli stessi occhi di prima.

Forse, una delle poche cose che mi sono rimaste sono le amiche di cui mi sono sempre fidata, mia sorella e … la solita canna.

Quando esco di casa, lo faccio con molto più timore rispetto a prima, tutti (sia vecchi che giovani), sanno tutto di me, sanno che mia madre è stata ricoverata in psichiatria e faccio pena anche a loro. Mi vedono come la “poveretta che deve assumersi tutte le responsabilità” e forse è proprio quello che sono. Ma la sai una cosa? Io non voglio apparire così, non ce la faccio più, non sopporto tutti quegli sguardi freddi, gelidi che mi seguono in ogni dove.

E’ davvero difficile indossare la maschera della ragazza che se ne frega di tutto, ma ho scelto questa ormai, non posso più cambiarla. Sorridere agli altri, ma dentro urlare. Sono arrivata a questo punto!? Credo proprio di si…

A volte penso che se lui fosse con me, tutto sarebbe più semplice. Il solo stare tra le sue braccia allevierebbe il dolore che provo tutti i giorni, non avrei più bisogno di droga o antidepressivi che mi ostino a prendere di nascosto.

Se mi chiedessero mai quale sia il mio desiderio, credo che risponderei lui. Forse sarei di nuovo in grado di rialzarmi, credo che afferrerei solo la sua mano per reggermi ancora sulle mie gambe.

La cosa più bella e fantastica che mi è rimasta è la mia migliore amica, è mia sorella. Lei mi ha sempre capita, sostenuta, supportata, aiutata… A volte mi chiedo dove trovi il coraggio di starmi affianco nonostante tutto, dove trovi la forza necessaria per darmi il sorriso che forse non merito.

Lei, che è la persona che non solo mi ha aiutata in ogni modo umanamente possibile, lei che c’è sempre stata per me, che dice di volermi tanto bene quante sono le stelle nell’universo. Se un giorno mai perdessi lei, davvero non so che farei. Non la lascerò mai andare via, mai.

Non è vero, amica mia? Grazie per tutto quello che mi hai dato, grazie per tutte le volte che hai pianto insieme a me, abbracciandomi, facendomi sentire importante per qualcuno. Sei il mio fuoco d’artificio, ricordi? Me lo dissi tu, prima di conoscere lui.

Non ti diedi ascolto quella volta, mi dispiace. Avevi ragione tu, come sempre. Credo che mai leggerai queste righe e da un lato forse è meglio così, forse è meglio tenerti nascosta questa parte di me che cerco di sopprimere ogni giorno.

Sei la sola luce che è capace d’illuminare questi giorni inutili.

Quella volta che pregai, inginocchiata davanti alla chiesa, ricordi? Era la prima volta che chiesi qualcosa a quello lassù. Gli stavo chiedendo di restituirmi la forza, il coraggio, il sorriso vero e non la solita maschera, lui. Il giorno dopo illudersi che forse la mia preghiera fosse stata ascoltata è stata la menzogna più bella della mia vita, sai? Grazie per avermi protetta anche lì.

Una parte del mio cuore apparterrà per sempre a quel ragazzo, anche se probabilmente l’avrà già gettato via, come il braccialetto che gli regalai. Neanche lui leggerà mai queste righe, neanche lui saprà mai nulla di questo scritto, ma continuerà a vivere la sua vita come se nulla fosse, facendo finta che io non esista.

Mi chiedo quando mai troverò la forza per tirarmi di nuovo in piedi.

Quando sorriderò di nuovo e mi deciderò a gettare via la mia maschera?

Non ne ho idea, ma so che ho di nuovo e urgentemente bisogno del mio rifugio dalla realtà. Solo quella luce, ancora. Almeno per una volta…

  
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