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Autore: Kysa    20/05/2007    25 recensioni
Terza parte della saga, signori e signore. La battaglia fra Harry Potter e i Mangiamorte subisce nuove mutazioni con l'entrata in scena di personaggi ambigui che minacciano la nuova vita del bambino sopravvissuto, mentre il giovane Tom Riddle, ormai al suo ultimo anno a Hogwarts, rischia di rovinare la sua esistenza per colpa del suo passato. Ancora Harry Potter e i suoi compagni nell'ennesima guerra, in uno sfondo di amori e tragici avvenimenti. Buona lettura.
Genere: Drammatico, Avventura, Mistero | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Draco Malfoy, Harry Potter, Il trio protagonista, Nuovo personaggio, Sorpresa
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti
Capitoli:
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figli70

 

 


Find myself all alone
In darkness without you
Now I can't turn away
From what I must do
You know I'd give my life for you
More than words can say
I've shown you how to love someone
I know you'll find a way


30 giugno.
Il sole continuava a brillare limpido su Hogwarts. E la Scuola di Magia e Stregoneria non era mai stata tanto bella.
Come non ci sarebbe potuto essere giorno migliore per terminare il M.A.G.O.
Ma se agli occhi di un mago o di una strega Hogwarts poteva essere una casa, una famiglia, anche una prigione, agli occhi di un babbano il castello apparve un sogno.
Ophelia Haeder, futura signora Dalton, stava immersa nel silenzio della Sala Grande, semi vuota, gli occhi azzurri puntati in alto, al soffitto magico pieno di nuvolette color panna e perla rosata.
Si, era un sogno. E non c'era niente di più bello al mondo.
Edward Dalton era seduto alla tavola di Corvonero. La osservava attento e ogni volta il suo sguardo pieno di amore diventava più intenso, vedendo che anche un comune essere umano poteva innamorarsi di Hogwarts.
A Grifondoro, Harry Potter, steso lungo su una panca, Elettra Baley dall'altro lato, Ron Weasley seduto direttamente sulla tavola ed Hermione Hargrave, infine, composta accanto al bambino sopravvissuto.
Draco Malfoy stava seduto di tre quarti, a Serpeverde. Al suo fianco Blaise Zabini e Pansy Parkinson.
Nell'attesa, sia Draco, Edward e Zabini fumavano.
Sembravano nervosi.
Anche Harry tamburellava le dita sulle braccia incrociate al petto.
In mezzo a loro Ophelia. Che aveva imparato a credere che tutto fosse vero.
- Stamattina ho ricevuto una lettera dal Wizengamot.- disse Harry all'improvviso, spezzando il silenzio.
- Che vogliono? Un rene stavolta?- sibilò Ron sarcastico, senza prestarci la dovuta attenzione.
- No. Ma a quanto pare la mia bacchetta spezzata è sparita dall'Ufficio Misteri, nell'ala d'Archivio dei Maghi Perduti.- Harry accavallò una gamba sull'altra - Qualcuno di voi per caso ne sa qualcosa?-
Hermione neanche alzò lo sguardo dalla Gazzetta, sentendosi addosso gli occhi inquisitori di Potter.
Tacque, esattamente come Draco che continuò a fumare malevolo, seccato da quell'attesa.
Quel giorno si svolgeva la prova finale. La tesi a scelta libera, più qualche prova pratica richiesta a caso dai professori in visita, nel caso non fossero stati soddisfatti dei voti d'esame. Era entrato l'ultimo blocco di studenti, dalla R alla Z, circa un'ora e mezza prima in sala duelli, dove si teneva la prova e quei maledetti Osservatori della Commissione Magica d'Esame ancora non li avevano lasciati uscire.
Damon Howthorne poi, che era entrato dopo pranzo, era stato costretto da una marea di curiosi a Divinare l'impossibile. Uscito alle tre e mezza quando tutto il suo gruppo era ormai fuori a bruciare i libri, Damon aveva dovuto essere sottoposto a un vero esorcismo perché ne aveva viste di tutti i colori, anche se bisognava ammettere che sia Silente, che Fiorenzo, che gli scettici, erano rimasti molto impressionati dalle sue doti.
Tom invece era entrato alle quattro...e a distanza di un'ora e mezza non si vedeva né lui né Trix né gli altri del suo blocco. Fortunatamente almeno Damon sembrava stare meglio, quando entrò in aula accompagnato dalla King.
Fu bello però vedere che certe cose non cambiano mai.
Dovevano aver urlato come dei matti, a cose finite. O dovevano aver bruciato i libri...
- Tutto ok?- sogghignò Ron, quando li raggiunsero insieme ad altri studenti.
- Come no, una meraviglia. Sono stato costretto a Divinare in sordina i risultati del campionato di quidditch.-
- Ma va?- Edward s'illuminò subito - Chi vince?-
- E' illegale.- disse Hermione fra i denti.
- No, è indecente.- sibilò Damon, sedendosi fra Draco e Pansy - A me queste cose non dovrebbero succedere.-
- Tira il fiato, hai finito di arrancare per...qualche mese?- celiò Zabini - Dopo che fate?-
- Per ora non c'è "dopo". C'è solo stasera.- sentenziò Cloe, sospirando esausta - Mamma mia. Ho la testa che mi scoppia, mi hanno fatto scovare lo Spegnino disperso di Silente, mi hanno fatto distinguere fra un vero troll e un Molliccio trasformato in troll...-
- C'era un troll in sala d'esame?- Elettra sbatté gli occhi - Wow, allora non è una pagliacciata come pensavo quest'anno, visto che Pix mangiava pop corn nell'ingresso. Tristan è sempre il solito sadico. Comunque ha ragione Blaise ragazzi. Tirate il fiato. Ora siete in vacanza, a più tardi i pensieri da persone mature sul futuro.-
- Già, cosa fate stasera?- s'informò Pansy.
- Già, cosa facciamo ragazzi?- riecheggiò Matt Rogers, il primo ad uscire finalmente dalla Commissione d'Esame.
Tutti gli studenti gli fecero dei gran fischi e applausi quando saltò sulla tavola di Corvonero e insieme a Prentice, Jeff Lunn e le Grazie improvvisò un balletto oscenamente fuori ritmo e buttò tutti i libri all'aria, facendo ridere gli Auror.
Scesero col fiato corto e rossi per le risate, ma la domanda si riproponeva.
- Avanti, come festeggiamo stasera?- disse Juliette Caldwell - Non si può non concludere degnamente.-
- E farsi beccare dopo il M.A.G.O. con alcolici e fumo?- replicò Thaddeus Flanagan, morto sulla tavola di Tassorosso - Siamo rimasti in quaranta, non so se mi spiego. Se vogliono ci beccano.-
- E ci segano la media.- sbuffò Maggie Clark - Avete delle idee?-
- Perché non andate al lago?- propose Harry, attirando subito l'attenzione dei piccoletti.
- Al Lago Nero?- Neely levò un sopracciglio - Ma ci vedrebbero dalle torri.-
- Già, possiamo fare un festino sul porticciolo!- tubò eccitata Regina Farrell.
- Allora non hai sentito.- sbuffò Neely - Ci vedrebbero!-
- Chi la sente poi la Mcgranitt.- disse Maddy con un sospiro.
- State tranquilli.- ghignò Harry perfido, mettendosi seduto - Ci parlo io coi professori.-
Tutti lo guardarono di nuovo come se fosse stato un Dio in terra.
Perfino Alderton.
- Lo faresti davvero?- gli chiese stupito.
- Almeno non rischiereste di svegliarvi in letti sconosciuti.- sussurrò a bassa voce Ron.
- Weasley, bastardo, t'ho sentito.- sibilò Draco spegnendo la sigaretta.
- Ammetterai che è meglio che vadano al lago, no?- rise il rossino.
- Si, decisamente.- annuì Hermione - E poi è il 30.-
- Che succede il 30?- chiese Cloe senza capire.
- Le fate.- sorrise Harry con sguardo lontano - Le fate ballano sulla Foresta Proibita tutti i trenta giugno. Salutano gli studenti che finiscono la loro vita qua a Hogwarts. Consideratela una cortesia.-
Il bambino sopravvissuto ricordava il suo saluto, dieci anni prima.
Erano state fantastiche per lui. E lo sarebbero state di nuovo.
Poco dopo uscirono finalmente i poveretti dell'ultimo blocco. Tutti si voltarono pronti a far casino, vedendo entrare Sedwigh, Beatrix, Tobey Williams, Stewart Travers, Ian Wallace e Martin Worton.
Festeggiarono e Trix fece un cenno a Harry e Draco col capo, verso l'esterno.
Verso il giardino.
Tom era stato grande, sussurrò loro a bassa voce, quando entrambi uscirono.
Eccolo il mostriciattolo.
Accanto alla fontana zampillante di Hogwarts, le braccia aperte come ali e mille fogli di magie che gli svolazzavano attorno. Con la forza del vento, con la forza del pensiero.
Thomas Maximilian Riddle distolse gli occhi bluastri dal cielo, per posarli sui padrini.
Un sorriso leggero si piegò la bocca morbida. Un sorriso di trionfo.
Con tutto ciò che quel trionfo comportava.
Ufficialmente per lui Hogwarts era finita.
Ufficiosamente...mancava ancora quella notte.
E questo significa molto. Tantissimo.



Say goodbye
Close your eyes
Remember me
Walk away
The sun remains
Remember me

I'll live on somewhere in your heart
You must believe
Remember me


Cosa c'è di meglio che terminare un capitolo della propria vita...e trovarsi di fronte a mille dubbi? Appena spazzati via dalla consapevolezza di essere diventati grandi?
Cosa c'è di peggio che sapere che questi giorni magnifici non torneranno?
Beatrix Vaughn rimase a osservare la sua stanza singola, a Serpeverde, ferma sulla porta.
Le valige erano fatte. I bauli pronti. Via i poster, via le pile di cd, via i bicchieri di polistirolo con la sua cena.
Piegò il capo sulla spalla di Milos Morrigan quando il Diurno le apparve vicino.
Era tardi. Erano le undici ormai. E lei doveva andare.
- Goditela.- le sussurrò, prima di baciarla e andare via.
Già, godersela.
Gli altri Serpeverde erano già pronti. In sala comune la foto incorniciata di Asteria McAdams, che era stata sempre posta su un banco vuoto durante gli esami, sorrideva.
- Preso tutto?- chiese Adam Broody, che insieme a Alderton e Clyde Hillis portavano in braccio due grosse casse di liquidi. Le ragazze annuirono tutte, poi uscirono. Beatrix e Damon furono gli ultimi.
Scrutarono a lungo quella che il giorno dopo sarebbe diventata la loro vecchia casa...e se ne andarono.
Alla stessa altezza dei sotterranei, i Tassorosso erano reduci da un'escursione in cucina.
Flanagan si ritrovò a pensare a tutte quelle volte che gli elfi domestici, poveretti, li avevano sfamati a ore infauste e stranamente si ritrovò a ringraziarli con più calore di quanto avesse mai fatto.
Anche dalla Torre di Corvonero scese il gruppo di migliori programmatori festivi di Hogwarts.
Casse di Burrobirra, whisky incendiario, brandy ai lamponi e sherry...
I Corvonero chiacchieravano allegri, senza preoccuparsi di essere sentiti da Gazza quando per i corridoi trovarono tutto lo Stato Maggiore della Torre del Grifondoro.
Saluti, abbracci, congratulazioni.
Perfino i quadri sembravano rimasti svegli per gioire insieme a quel settimo anno.
Eppure tutto era così silenzioso ora.
La Gazzetta di Hogwarts aveva chiuso col suo ultimo numero tre settimane prima. Le aule erano state chiuse.
La Sala Duelli sigillata. La Sala Insegnanti era stata svuotata di libri e registri.
E più Tom si guardava indietro, più la certa consapevolezza della fine arrivava.
Paura ormai non ne aveva più.
E non aveva cambiato idea...eppure vedere che Hogwarts si spogliava della sua vita, faceva sempre un certo effetto.
Ora più che mai
.


No way I can change my mind
I don't have the answers
If you could see through my eyes
You'd let go of your fears
And though I have to leave you now
With the thought of each other
I'll miss your touch
You call my name
I am with you forever

Say goodbye
Close your eyes
Remember me
Walk away
The sun remains
Remember me
With the change we can't explain
Remember me



Harry Potter guardò la scia di luci che si snodavano sul sentiero, lungo il Lago Nero.
Un sorriso triste gli curvò la bocca, mentre Silente si appoggiava al suo fianco.
- Lucilla non verrà domani.- mormorò il bambino sopravvissuto.
- Lo so.- annuì il vecchio preside, accendendo la sua vecchia pipa d'avorio contorto - Non volergliene. Lei potrà vederlo quando vorrà ma...gli addii non sono mai stati il suo forte.-
Potter chiuse gli occhi, poggiandosi con la fronte alla parete della finestre.
- Cosa c'è Harry?- gli chiese Silente, sedendosi in poltrona - Perché quell'aria afflitta?-
Ah, quante volte negli anni passati gli era stata fatta quella domanda.
La risposta era sempre la stessa.
- Non ho fatto abbastanza. Forse c'è un modo per impedire che se ne vada...- Harry scosse la testa, desolato - Ma io non lo trovo. Non so cosa fare...non posso più impedire che se ne vada.- e si volse, fissando Silente - Io da solo non ce la faccio.-
- Tom ha fatto una scelta.- rispose il preside, mentre Fanny si alzava dal suo piolo per posarsi sulla spalla del giovane mago - Nessuno di noi la capisce perché noi non siamo lui, Harry. Ha deciso autonomamente.-
- No, l'ha fatto per me.-
- E tu, cos'hai fatto per lui?- sorrise dolcemente - Gli hai salvato la vita, gli hai mostrato tutto un mondo lontano da ciò che invece sarebbe diventato, come figlio di Lord Voldemort. E guarda cos'hai ottenuto...- la sua voce si abbassò, rasentando la tenerezza per quel ragazzo che conosceva ormai da tanti anni - Guarda cos'hai ottenuto, Harry. Tom Riddle non aveva mai provato amore per nessuno nella sua vita. Ha ucciso centinaia di persone, calpestato vite innocenti...ha bramato solo la tua vita più di ogni altra cosa, ha temuto la morte ancora più della perdita del suo potere...e ora? Guarda Harry. Guarda verso il lago...guarda cos'hai avuto dal destino. Il tuo grande nemico ha dato la vita per suo figlio.-
- Non l'ho fatto io il miracolo.-
- Ma ne sei parte.- sussurrò Silente - Che tu lo voglia o no.-
Fanny emise un verso, avvicinando il becco alla guancia di Harry.
Lo sfregò delicatamente contro la sua pelle, tornando a guardarlo con quei grandi occhi neri.
- Era la mia speranza.- mormorò il bambino sopravvissuto.
- Tom sarà sempre la tua speranza.- replicò il preside.
Seguì il commento sonnolento di tutti gli ex presidi di Hogwarts, a parte Phinneas Nigellus che emise un grugnito sarcastico, come suo solito.
- Lui mi faceva sentire a posto con la coscienza, anche se non lo sono. Lui non ha neanche avuto bisogno della bacchetta per fare magie con me.- continuò, carezzando l'ala rossa della fenice - Mi sono ritrovato a pensare spesso alla sera...quando venne da noi.-
- Tutto accade per un motivo Harry.-
- Pensa che ci sia un motivo per la sua Sigillazione?-
- I Mangiamorte non hanno più un capo. Hanno perso fede.- replicò Silente - Ma questo non ti conforta, vero?-
- No.- Harry rise, finalmente, ma con un tono amaro - Dio, è incredibile come si cambia. Mesi fa avrei dato un braccio perché Lucas potesse crescere in un mondo diverso dal mio, un mondo senza guerra, un mondo dove suo padre non fosse un vessillo, uno stendardo. Ora invece darei la vita perché Tom restasse con noi.-
- Lui questo lo sa.-
- Crede? Sono stato così arrabbiato...per due mesi interi...e ho perso tempo prezioso. Un tempo che non tornerà.-
- Harry...- Silente si sporse sulla scrivania, guardandolo fisso - So che per molto tempo, forse per anni, non ci sarà nulla che potrà consolarti. So che questa perdita, come quella dei tuoi genitori, non si colmerà mai. Ma quello di Tom è stato un gesto nobile e per quanto il suo silenzio possa aver ferito tutti quanti, rendigli onore. Non è una persona come tutte le altre. E' cresciuto solo, la solitudine l'ha sempre accompagnato. Ma Cameron Manor è la sua casa.-
- Con me era la sua casa!- sibilò Harry distrutto, serrando le mani sulla mensola.
- Ma tu non l'hai cacciato. E' stato Tom a decidere cosa fosse meglio per te. Ti ha fatto un dono, Harry. Perché non lo capisci?- sussurrò Silente - Ti ha fatto un dono prezioso...-
Già. Peccato che quel dono gliel'avesse già fatto molto tempo prima.
Non era andandosene che Tom gli avrebbe regalato ciò che lui aveva sempre sognato.
La sua sola presenza...l'aveva fatto. Al suo arrivo nella sua vita, sette anni prima.


I'll live on somewhere in your heart
You must believe
Remember me



Accanto al piccolo molo di legno del Lago Nero, quaranta studenti alla loro ultima notte a Hogwarts avevano acceso un grande fuoco e vi si erano seduti attorno. L'aria era fresca, il cielo pieno di stelle.
Prima della cena i Corvonero, guidati in una retata da Edward, avevano fregato alcune delle barche nel deposito sottochiave e l'avevano lasciate sul bagnasciuga, pronti per farci un giro e colare a picco ubriachi persi.
- Dio, questo brandy è dinamite liquida.- disse Damon, scostandosi la bottiglietta dalla bocca - Dove cavolo l'avete preso?-
- Fatto io.- celiò Travers orgoglioso - Buono vero?-
- Sembra benzina.-
- Cos'è? È buona?-
Solitamente Howthorne avrebbe roteato gli occhi, invece scoppiò a ridere insieme a tutti i figli di babbani, mentre quella bottiglietta assassina passava di mano in mano. Matt Rogers e Bart Owin si stavano occupando del fuoco, le ragazze invece raccoglievano i rami caduti dalla spiaggia e i Grifondoro, col loro solito impeto, erano scesi fino in fondo al porticciolo, dove un piccolo lampione in bronzo faceva bella mostra di sé.
Era pieno di scritte colorate e Tom sorrise vagamente, quando di striscio ritrovò alcuni insulti vecchi di dieci anni, dichiarazioni d'amore, cuoricini che sfrecciavano da destra a sinistra per coprire le scritte di amanti sorpassati.
In un angolo in basso, un cuore con due lettere: C&T.
Era stata Cloe a farlo, una sera in vena di romanticismo, proprio qualche giorno dopo Capodanno, quando si erano messi insieme. Mentre sul retro del lampione c'era la scritta Semper Fidelis, in argento.
Opera sua e di Damon al secondo anno, quando avevano attraversato la fase vandalica.
Certo che ne era passato di tempo.
- Tutto ok?- gli chiese Sedwigh.
Tom annuì, sorridendo con leggerezza - Si, tutto ok.-
Il biondo gli passò un braccio attorno alle spalle - Muoviti, derelitto.-
Tornarono a sedersi attorno al falò dove il degrado era già cominciato, quando i Tassorosso buttarono coperte leggere e cuscini ovunque, tanto per appisolarsi comodamente.
- A che ora mettono i risultati domani?- chiese Kara Kendall, sbadigliando.
- Le carrozze dei genitori arrivano per le undici.- disse Albert Johnson, ormai ex Presidente del Comitato Studentesco - Quindi direi attorno a quell'ora.-
- Non ci arriveremo con le nostre gambe se continuiamo così.- rise Matt, passando altro brandy, frugando nelle casse - Stewart ma che ci fa qua il Succo di Bolle?-
- Non si sa mai.- rise Prentice - Merlino, ma chi l'ha messo lì dentro? Stew, davvero, ci manca solo il succo di zucca.-
- Mai pensato che a qualcuno piaccia essere astemio?- frecciò Amy Post.
- Ma chi, tu?- Flanagan levò un sopracciglio - Per cortesia. Qua di astemia c'è solo Pandora. E la Vaughn.-
Beatrix fece una smorfia, accendendosi una sigaretta sul fuoco quando, dandosi i gomiti, i ragazzi le fecero venire un colpo. Da una delle casse dei Corvonero Jeff Lunn tirò fuori un bicchiere di polistirolo e glielo mise sotto al naso.
- Grazie.- bofonchiò soprappensiero, per poi bloccarsi con la cannuccia a due centimetri dalla bocca.
Tempo un secondo e scoppiarono tutti a ridere come dei dannati, dopo che Tristan aveva fatto la spia.
- Bastardi.- sibilò la Diurna, fra gli ululati generali - Potevate dirlo.-
- Non volevo togliermi il divertimento.- sentenziò Cloe, perfida.
- Dio e pensare che in sette anni nessuno è mai stato morso.- disse Alderton - Ma non ci hai mai fatto un pensierino?-
- Non sul tuo collo Fabian.-
- Così mi ferisci.- replicò il Serpeverde, stiracchiandosi - Bel colpo però.-
- Già, enorme.- disse Paige Brinkam - Quando il prof me l'ha detto a momenti gli ridevo in faccia.-
- Ed ecco perché ti sei beccata la corona della reginetta.- aggiunse Maddy ridacchiando - Sei mezza vampira, grazie tante!-
- E' impressionante che non me ne sia mai accorta.- sbuffò anche Fern Gordon - Cioè...credevo fossi un pelo anoressica, visto che giochi solo col cibo nel piatto...-
-...e poi si scopre che il cibo siamo noi.- concluse Matt, facendo scoppiare a ridere tutti.
Decisamente l'avevano presa bene solo perché il giorno dopo si sarebbe dati a uccel di bosco, pensò Trix. Ma nel complesso era andata. Quasi senza accorgersene si unì alle loro risate e la discussione si portò sugli Esami di Orientamento finali. Molti già sapevano che avrebbero fatto, altri erano incerti.
Discussero in tono volutamente leggero, spesso scoccavano occhiate preoccupate a Riddle ma lui si limitò a sorridere tranquillo, come per incoraggiarli sempre. Fu bello sentire dei loro progetti...e lui...bhè, lui aveva l'immensa biblioteca di Cameron Manor. Un castello, le mille diavolerie di Caesar e Dimitri che avrebbero potuto fargli vedere il mondo, anche se ne sarebbe rimasto tagliato fuori.
Colse poi gli occhi bruni di Claire su di lui e lasciò che gli scivolassero addosso, come per accarezzarlo.
L'ultimo gesto d'affetto che poteva concedersi.
- Qualcuno vuole altro brandy?- celiò Travers, già brillo.
- Stew, per favore.- sospirò Cloe, distogliendo lo sguardo - Invece di pensare all'alcool pensa ai soldi che mi devi.-
- Oddio.- sospirò Damon - Duchessa che stress. Solo perché per un anno avete vinto la Coppa delle Case.-
- L'abbiamo vinta anche due anni fa.- gli ricordò Martin, attaccato come una ventosa a Paige Brinkam.
- L'anno scorso è toccato a noi.- specificò Hillis.
- Si e fra cent'anni magari la scuola verrà smantellata.- la finì la King - Chi mi deve ancora dei soldi me li faccia avere domani o manderò qualcuno a rompervi le rotule. Siete avvisati.-
- Ho bisogno di bere.- sentenziò Alderton, disgustato.
- Cantiamo qualcosa?- cinguettò Kara Kendall.
- Cosa? L'Uomo Ricco di Nottingham?- ironizzò acidamente Kathleen Barnett.
- Beatrix tu non sai suonare la chitarra?- soffiò perfidamente Fern.
- Io so suonare il triangolo!- urlò Bruce Joyce, che dondolava su una barca a mollo, poco lontano dalla riva.
- Patience, il tuo ragazzo finirà affogato.- l'avvisò Archie, masticando caramelle a tutto spiano.
- Insomma si canta o no?-
- Perché devo contare io?- sbottò Trix seccata.
- Per far prendere aria ai canini.- dissero dolcemente tutte le compagne di Serpeverde.
Si, decisamente c'era una legge divina al mondo. Peccato che Beatrix non riuscisse a capirla.



You know I'd give my life for you
More than words can say
I showed you how to love someone
I know you'll find a way



Ah, le lucciole. Le fate.
Non ci sono creature più affascinanti in natura.
Thomas Maximilian Riddle stava sdraiato sulla grossa roccia tonda e liscia accanto al porticciolo su cui i ragazzi trafficavano con le navi. La Torre del Pendolo aveva appena battuto l'una di notte.
- Non so voi ma io di fate non ne vedo.- disse Martin, che ciondolava le gambe dal ponticello.
- Dagli tempo.- rise Riddle, socchiudendo gli occhi.
- Ragazzi, piano con quelle barche!- urlò Ian dal falò - Volete finire in acqua?-
Martin si sporse a toccare l'acqua con la mano. Era calda. Bella calda.
- Ma tu guarda che stato!-
Tom alzò appena il viso quando Trix lanciò le scarpe da parte e si lasciò scivolare alle sue spalle.
- Maledetto brandy.- disse anche Damon, sdraiatosi dietro la Diurna per orizzontale così che lei potesse appoggiare la testa sulla sua pancia - Questo sapore di lampone non se ne andrà per una settimana!-
- Meglio del Succo di Bolle.-
La voce di Cloe colse Tom alla sua destra. Si girò appena, vedendola seduta accanto a lui.
- Queste fate?- richiese la Vaughn, accendendosi l'ennesima sigaretta della serata.
- Ma che ne so.- sbuffò il Legimors, stiracchiandosi, poi richiuse le palpebre - Lo sapete che Flanagan e Prentice si sono appena buttati in acqua in boxer?-
Scattarono tutti quanti a sedere, giusto in tempo perché un tuffo generale riuscisse quasi a infradiciarli da capo a piedi.
- Porca miseria!- sbottò la King inferocita, scrollandosi l'acqua di dosso - Ma che cavolo fate?!-
- Venite!- urlò Maddy che usciva in bikini dal pelo delle onde fino alla vita - Ragazzi l'acqua è una favola!-
- Ma avete il costume da bagno dietro?- fece Tom stranito.
- Puoi sempre farlo nudo.- ironizzò Trix.
- Grazie, magari in un sogno pittoresco dove faccio il magnaccia, eh?-
Altri schizzi, altre risate.
Tom rimase seduto mentre il resto di Corvonero e Tassorosso si buttava dal molo, levando onde anomale alte come montagne. I ragazzi stavano cercando di fare una piramide quando anche Damon decise di andare a mettersi a mollo, richiamato da Neely.
Si levò la maglia quando i Grifondoro li spruzzarono, allora si mossero anche Cloe e Trix.
Per stare lì a farsi infradiciare, tanto valeva buttarsi.
Già. Sarebbe bastato buttarsi, quella notte.
L'ultima.
Cloe Trasfigurò il suo reggiseno in un bikini nero quando lo sguardo di Tom le impedì di buttarsi.
Damon e Beatrix seguirono il suo sguardo e lentamente tutti e tre si sistemarono seduti, accanto a Riddle.
In silenzio. Fra il giubilo di maghi che avevano appena raggiunto una tappa importante.
- Solo per qualche ora...- mormorò Tom a bassa voce - Solo per stasera...ditemi che non ci sarà un domani. Che non devo andare via. Che domani mattina mi sveglierò e non vedrò le valigie. Che domani sera non andrò a dormire in un letto diverso dal mio a Cedar House. E che dopo domani...andremo insieme a Londra...-
Era così tanto da chiedere? Si, forse lo era.
Trix non resse. Gli prese la mano e gli depositò un bacio riverente sulle nocche, per poi raggiungere di corsa il molo.
Domani. Dopo domani.
Non c'erano più quei giorni. Non ci sarebbero stati.
- Non posso dirtelo.- sussurrò Cloe in un soffio, senza staccare gli occhi dal debole riverbero del fuoco sulle onde - Non posso e tu lo sai.-
- Si, lo so.- ammise Tom, chinando la testa - Lo so, Claire.-
Non voglio la realtà. Non voglio la verità.
Voglio solo un sogno. Una bugia.
La Sensistrega abbassò la fronte contro la sua, mordendosi il labbro inferiore.
- Scusami.- e si alzò anche lei, veloce, le spalle curve, una mano sulla bocca.
Era lui a doversi scusare.
Aveva infranto la regola fondamentale quella notte.
- Tom...- sussurrò Damon, richiamandolo restando dov'era.
- Lo so che ti ho deluso.-
Howthorne sorrise, scuotendo il capo - E io ho deluso te. Siamo pari. Io non posso dirti quello che vuoi sentire...sta a te purtroppo convincerti che stanotte non sia la fine di tutto. Non posso farlo, anche se sei tu a chiedermelo. Perché te ne vai e...- Damon chiuse gli occhi, serrando forte le mascelle, nel pieno di un conflitto interiore - ...e mi lasci da solo. Lasci sola Cloe, lasci sola Trix. Harry e Draco. Noi ti vogliamo bene Tom. E questo non dovrai mai dimenticarlo.-
Non fu il velo delle lacrime quella notte a fargli vedere mille luci sfuocate.
Harry Potter e i suoi amici videro quello stesso spettacolo dalla Torre di Astronomia.
Mentre al Lago Nero una quarantina di giovani maghi vennero salutati da centinaia e centinaia di fate e lucciole che si levarono lente dalla Foreste Proibita.
Risalirono lungo le fronde in un luccichio di diamanti e quando furono alte come le stelle, sulle chiome degli alberi, iniziarono a muoversi dolcemente. Quasi dondolando.
E il canto delle fate durò a lungo, lento come una ninna nanna.
Denso come quello della fenice.
Era un addio.
Salato come le lacrime e brillante come una pietra preziosa.


Say goodbye
Close your eyes
Remember me
Walk away
The sun remains
Remember me
Be there to watch over you
Remember me
Feel I'm gone
My heart lives on
Remeber me


1° luglio.
I bauli chiusi. Le finestre spalancate.
Grifondoro si svuotava.
C'era silenzio, un'atmosfera quasi ovattata...sembrava di essere immersi in un sogno.
O sotto il pelo di una marea d'acqua. Cullante e gentile.
Le Torri di Hogwarts erano scaldate dal sole, mattone dopo mattone. Tegola dopo tegola.
C'era magia in ogni granello di sabbia, si ritrovò a pensare Tom Riddle.
Risaliva dalle radici del Lago Nero, lungo le colline, dalla Foresta Proibita.
Si, la magia era ovunque.
E solo ora se ne accorgeva. Era in ogni singola cosa animata e inanimata di quel luogo.
Fra le mura, nell'erba, nella fontana, sulle statue di guardia al castello.
Si, era una bella giornata, pensò uscendo in giardino.
Alle sue spalle i compagni si accalcavano davanti ai riquadri dov'erano affisse le votazioni finali.
Mancava già un quarto alle undici. Tristan era tornato da Cedar House qualche minuto prima, insieme a una Degona pallidissima, ma senza Lucilla. Jeager aveva fatto altrettanto, riportando William e Asher che raggiunsero gli amici. Fu proprio in quel momento che Tom vide arrivare le prime carrozze, dal sentiero fino ai cancelli.
I bauli e le gabbie coi loro animali erano sulla gradinata dell'ingresso, Silente e i professori erano pronti ad accogliere gli ospiti e salutare gli studenti.
Ma la prima persona che scese dalla prima carrozza, non era un genitore.
Il Ministro Orloff.
Tom sentì che tutti, gli Auror compresi, si erano voltati verso i cancelli.
Era calato il silenzio.
Damon e Trix lo raggiunsero, senza un fiato.
Harry e gli altri rimasero in disparte ma Potter non staccò mai una volta lo sguardo dal quasi ex Ministro, che si attaccò immediatamente alla bottiglia, fregandosene dell'impressione che poteva dare, per poi mettersi a parlottare con Silente.
Era venuto anche in anticipo. Non aveva perso tempo.
Serrò le mascelle, iniziando a sentire la terra che franava da sotto i piedi.
Si sentiva soffocare, quasi strozzare.
Non riusciva a credere che avrebbe dovuto restarsene fermo a guardare...a guardare quell'uomo portargli via Tom.
Ma nessuno osava parlare, aprire bocca. Draco probabilmente non aveva dormito e da colazione in poi non aveva più fiatato. Come se avesse contato ogni istante che mancava a quella separazione.
Glielo stavano letteralmente strappando via dalle braccia...e non c'era nulla che potessero più fare.
- Coraggio.- sussurrò Ron, afferrandolo saldamente per il gomito - Non lasciamolo solo proprio adesso.- e con fermezza iniziò a tirarlo verso il gruppetto degli studenti, ora riunito accanto a Riddle.
Tom si accorse che era giunto il momento proprio quando capì di averceli tutti attorno.
E non ci misero molto le prime ragazze a scoppiare in lacrime, cercando di non farsi sentire.
Degona lo abbracciava per la vita, così forte che Tom sentì dolore alle anche ma si limitò a sorridere.
Gli occhi ormai già lontani.
- Su, ragazzi.- disse con tono neutro - Non vado ad Azkaban.-
Per tutta risposta Madeline e Mary scoppiarono in singhiozzi più forti.
Anche Neely aveva gli occhi lucidi ma questi si fecero di ghiaccio quando il Ministro, tre Consiglieri del Wizengamot e gli Artimagi creatori del collare di Tom si fecero sempre più vicini.
Erano a pochi metri da loro ormai. E attendevano. Come maledetti boia, come maledetti carcerieri.
Di una vittima innocente, assolutamente innocente.
- Signor Riddle.- Orloff parlò con voce piatta, impastata - E' ora.-
Già, era ora.
Era arrivata più presto e più tardi di quanto avesse mai potuto immaginare.
Tom annuì brevemente, rivolgendosi ai compagni. Sorrise ancora quando i suoi vecchi compagni di stanza lo stritolarono tutti e cinque insieme. Sedwigh e Martin lo fecero quasi con rabbia ma lui non protestò.
Una a una anche le ragazze gli si strinsero contro, tutte con le lacrime agli occhi, piangenti addirittura.
Neely e Trix erano le uniche che rimasero rigide come statue di marmo.
Ma Claire...Claire non c'era.
Socchiuse le palpebre, sapendo bene che lei aveva fatto la scelta giusta.
Era meglio che non fosse venuta.
Se solo l'avesse vista...
- Alla prima avvisaglia...- sibilò Sedwigh mentre i Corvonero lo salutavano commossi -...che qualcosa non va in quel castello giuro che faccio scoppiare un casino tale che dovranno tirarti fuori da là dentro a forza.-
- Si.- annuì anche Bruce, che alto com'era sembrava un gigante buono - Ti tireremo fuori da lì, intesi?-
- Non mi succederà niente.- replicò con dolcezza - E' casa mia.-
Già, era casa sua. Continuava a ripeterselo.
Doveva continuare a farlo. Doveva crederci con tutto se stesso o fingere non sarebbe più valso a nulla.
- Ti abbiamo fatto questo.- gli disse Archie, chinandosi a raccogliere un bauletto di legno abbastanza piccolo da poterlo tenere in braccio senza faticare eccessivamente - Dentro c'è un po' di roba...-
- Si, Spencer ti ha fatto un sacco di foto!- seguì frettolosamente Matt, che tirava su col naso senza ritegno - Gliel'abbiamo chiesto noi. Ce ne parecchie...poi ogni Casa ci ha messo dei ricordi...-
- Ragazzi...non dovevate.- sorrise, prendendo il baule.
- Ti ho buttato dentro i cd degli Anatema.- sussurrò allora Trix, al suo fianco, senza guardarlo - So che non vivi senza.-
- C'è anche un Pensatoio.- aggiunse Sedwigh in un soffio - Per quando vorrai...rivederci.-
Così non andava.
Tom abbassò la testa, cercando di mantenere il controllo. No, così non andava.
Dovevano mantenersi arrabbiati.
Il tossicchiare del Ministro fece affrettare le cose.
Rialzò lo sguardo, per cogliere i visi di Hermione, Harry, Draco, Elettra. I bambini in braccio a loro.
Dio, non ce la faceva. Non ce la faceva.
Con un sospiro troppo lungo si volse e si fermò di fronte a Orloff.
Questi gli lesse la sua condanna, puramente formale, ribadendo ancora una volta che non ci sarebbero più stati contatti per lui col mondo dei maghi. Né missive, né visite. Più nulla.
Avrebbe potuto usare la magia solo all'interno di Cameron Manor ma la Sigillazione non comprendeva nessun contatto esterno e niente scritto di suo pugno sarebbe potuto uscire dal palazzo di Caesar.
Non replicò a nessuna delle regole, sentendo le ragazze piangere, i compagni imprecare a bassa voce.
Ma quando venne aperto il cofanetto contenente il collare, Tom sentì un gemito che poteva provenire solo da Hermione.
Serrò i denti. Allungando quella mano si sarebbe messo in gabbia da solo...poteva?
- Lo faccio io.-
Sgranò gli occhi quando fu Damon ad alzare il collare a forma serpentina dal velluto.
Quando gli fu davanti, iniziò a tremare ma Howthorne non lo guardò in viso.
- Non te lo lascerò fare. Se proprio va fatto...allora lo farò io.- e senza fiatare aprì la chiusura d'argento, sagomata sulle scaglie perfette di quel serpente in cui incastonato il rubino nero.
Metterglielo al collo fu la cosa più dura che il Legimors fece mai in vita sua.
Né morte, né visioni. Solo un semplice collare. Una catena di prigionia.
Era freddo sulla pelle. Ma presto quel gelido metallo sarebbe diventato un'abitudine.
Quando fu chiuso al suo collo, entrambi i ragazzi serrarono gli occhi. Scattò leggermente la chiusura. E fu fatta.
- Mi dispiace.- sussurrò Damon stremato, quando Riddle gli afferrò forte il polso.
- Grazie.-
- Faccia presto signor Riddle.- lo richiamò Orloff - Dobbiamo andare, tempus fugit.-
Si, il tempo vola. E uno non se ne accorge finché è tardi.
Sapeva che doveva salutare tutti. Decise di farlo in fretta, conscio che ormai la sua maschera si stava sgretolando.
Abbracciò di nuovo tutti i compagni, lasciando Damon e Trix da parte, strinse la mano ad Asher, abbracciò Degona e William, Tristan con le lacrime agli occhi, Ron, Edward e Blaise.
Baciò Lucas e Glory, pensando che non li avrebbe visti crescere.
Ma non credeva che sarebbe stato come ricevere una pugnalata quando si ritrovò ad affrontare Draco e Harry.
Abbracciare Draco Lucius Malfoy non è privilegio di molti, pensò, mentre il cugino gli carezzava i capelli.
E lui era un privilegiato. Perché a pochi il Principe di Serpeverde concedeva amore, affetto.
E poi lui...
Harry Potter lo fissava.
Tom poté dire che nessuno l'aveva mai guardato, visto fino in fondo...in quel modo.
Il bambino sopravvissuto gli aveva sempre letto dentro. E aveva sempre trovato in lui quel qualcosa che l'aveva fatto amare da tutti. Da tutta quella gente...che avrebbe dovuto odiarlo.
Avrebbe vissuto in gabbia per tutta la vita. Ormai era certo, quel collare a dimostrarlo.
Però...
D'impulso Harry lo fece. Passando a fianco di Draco, allungò la mano destra e finalmente lo abbracciò stretto, di slancio. Dopo due mesi di silenzio doloroso e rabbioso.
Tom affondò il viso nella sua spalla, cominciando a piangere.
- Dovevi continuare ad odiarmi.- singhiozzò, vedendo tutto appannato.
- Tu mi hai portato la pace.- sussurrò Harry, tenendogli la testa contro il suo collo - In una vita di guerra. Tu me l'hai data quando sei apparso alla mia soglia sette anni fa. Tuo padre ha ucciso i miei genitori...ma mi ha dato te. Sei tu la mia speranza. Lo sei stata da quando sei entrato nella mia vita. Rifarei tutto da capo un milione di volte, senza mai pentirmi di niente.-
Se c'era l'assoluto...se c'era davvero, allora era lì.
Fra le braccia del bambino sopravvissuto.
- Mi dispiace.- singhiozzò Riddle, affondando le unghie nella sua schiena - Mi dispiace tanto.-
- Lo so.- Harry gli prese il viso fra le mani e tacque.
Era l'addio.
Si chinò, gli baciò la fronte, poi si fece indietro.
Il dolore era tanto forte da squassargli il petto.
Si mise a fianco di Draco ed entrambi non staccarono più lo sguardo da Tom.
Si, era ora di andare...
- Promettetemi...- disse, passandosi una manica della camicia sugli occhi - Che continuerete a litigare.-
Ah, un tempo sarebbe stata una promessa così facile da mantenere.
Ora invece...più li guardava e più capiva che non sentire più le loro voci gli aveva portato via una parte dannatamente importante della sua vita.
Il solo stare lì in piedi lo uccideva.
Perché li amava così tanto che non riusciva più neanche a respirare.
Non resistette un minuto di più. Gemendo con la voce arrochita si fece largo fra gli Auror e i compagni.
I lacchè del Ministro stavano già caricando i suoi bagagli.
Lucilla non era venuta, ma non dubitava che l'avrebbe vista presto...e si fermò un'ultima volta, di fronte a Damon e Trix. Ora lei piangeva disperatamente, con l'anima che sembrava voler urlare.
Gli affondò le unghie nelle spalle, mormorando parole a lui incomprensibili.
Ma anche se avesse sentito, Tom dubitava che le avrebbe capite davvero.
Lei si alzò sulle punte e lo baciò leggermente, il viso fradicio di lacrime.
- Ti voglio bene Beatrix.- le disse.
Lei si morse le labbra, abbozzando un sorriso.
- Non quanto te ne voglio io.- replicò.
Ne dubitava, ma le carezzò la guancia.
Si tolse Veleno dal polso, quando di fronte alla carrozza Damon fu l'ultimo a stargli accanto.
In Serpentese lo consegnò al suo nuovo padrone, pregandolo di proteggerlo, quindi avvenne l'ultimo abbraccio.
- Semper fidelis.- disse in un soffio.
Damon Michael Howthorne tacque, restando a fissare il vuoto.
E quando si staccò da quello che era stato un fratello per lui, in viso non c'erano più né rabbia né dolore.
- Semper fidelis.- gli giurò con tutto il cuore.
- Addio.- replicò Tom, girandosi per salire ma la voce del Legimors lo bloccò.
- Arrivederci.-
Ah, gli occhi dei Veggenti.
Vedono cose...che riportano speranza.
Anche quando si crede che non ce ne sia più.
Damon chiuse lo sportello della carrozza e quando Tom già non lo guardava più, sorrise.
Era lontano il giorno in cui quella strada biforcata si sarebbe riunita in una sola.
Ma aveva visto.
E ai giorni di lacrime forse sarebbero seguiti quelli di pena. Poi quelli di pace.
Si muoveva la carrozza di Thomas Maximilian Riddle.
E più lui guardava oltre il velo delle lacrime, più vedeva indietro troppi occhi bagnati come i suoi.
Ma due in particolare che non avrebbe mai scordato.
Verdi, che sapevano dare coraggio e speranza. Che a lui avevano dato gioia infinita.
Occhi di un sopravvissuto che l'aveva salvato in mille modi.
La cui leggenda non sarebbe mai morta.


Don't you think of this as the end
I'll come into your dreams
Remember me


Era il pomeriggio di quello stesso giorno quando Thomas Maximilian Riddle venne Sigillato a Cameron Manor.
Sua unica colpa, un sangue nelle vene che non aveva ancora trovato perdono.
Prima di varcare quella soglia però, che per anni e anni sarebbe stata la sua casa e la sua prigione, Tom Riddle si girò verso i campi di margherite nere in boccio e oltre il sussurro del vento vide l'ultima persona che era venuta a salutarlo.
Angelica Claire King rimase in piedi sulla collina fino a che lui, dopo essersi posato una mano sul cuore, non le dette definitivamente le spalle.
Venne rinchiuso prima di vedere lo stesso gesto, fatto dalla strega.
Un giuramento.
Quella per loro era una fine.
E se mai si sarebbero rivisti, sarebbe stato nei loro sogni.
E nel ricordo che Claire avrebbe tenuto nel suo cuore.


Close your eyes.....
Say goodbye....
Remember me
Say you will


Say goodbye
Remember me...







 

 

Lo so cosa può sembrare...ma fidatevi di me, io Harry Potter lo conosco bene.
E anche se ora può sembrare che abbia gli occhi lucidi...credetemi, è solo il vento.
Il vento che soffia sul viso quando la vita va più veloce di quanto ci si aspetti.
Perciò non preoccupatevi per lui.
Vivremo entrambi aspettando che il vento si plachi, in attesa di un giorno di quiete e la mezza verità che quel giorno tanto lontano porterà con sè.
Ma Harry Potter non piange.
Anche se è così che sembra...
E' solo il vento. Io lo so.
Credetemi.
T.M.R.


 

 

 






Remember Me - Journey

Mi trovo tutto solo nell'oscurità
senza di te
Ora non posso tornare indietro
da quello che devo fare
Sai che darei la mia vita per te
Più di quello che le parole possono dire
Ti ho mostrato come amare qualcuno
So che troverai una via

Dì addio
Chiudi gli occhi
Ricordati di me
Prendi le distanze
Il sole rimane
Ricordati di me

Sopravviverò da qualche parte nel tuo cuore
Tu devi crederci
Ricordati di me

In nessun modo cambierò la mia idea
Non ho le risposte
Se potessi vedere attraverso i miei occhi,
perderesti ogni paura
col pensiero che devo lasciarti ora e ogni altro dubbio.
Mi manca il tuo tocco
Chiami il mio nome
Sono con te per sempre.

Dì addio
Chiudi gli occhi
Ricordati di me
Prendi le distanze
Il sole rimane
Ricordati di me
Col cambiamento non possiamo spiegarci
Ricordati di me

Sopravviverò da qualche parte nel tuo cuore
Tu devi crederci
Ricordati di me

Sai che darei la mia vita per te
Più di quello che le parole possono dire
Ti ho mostrato come amare qualcuno
So che troverai una via

Sì addio
Chiudi gli occhi
Ricordati di me
Prendi le distanze
Il sole rimane
Ricordati di me
Sarò qui per guardare oltre te
Ricordati di me
Sto andando via
Il mio cuore continuerà a vivere
Ricordati di me

Non pensare a questo come a una fine
Verrò nei tuoi sogni
Ricordati di me

Chiudi gli occhi...
Dì addio....
Ricordati di me
Dì che sarà...

Dì addio
Ricordati di me...









 

I Figli della Speranza
         - Fine -

 

 

 

 

 

 

 

 

Bene, anche i Figli sono terminati. Sarò breve, ringrazio di cuore tutti i nuovi lettori, in particolare i più affezionati che mi sono stati molto vicini durante la ristesura. Inizierò subito TMR e non appena sarà finito, dovrete cercare nella gallery di Axia, perchè io avrò altro di più...diciamo, pesante a cui dedicarmi. Adesso vi saluto, ci sentiremo presto ragazze, spero che questi capitoli vi abbiano fatto un po' sognare...

Babi.

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