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Autore: _nicksbum    03/11/2012    7 recensioni
I've just let this little things slip out of my mouth.
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Eravamo immobili.
Lui guardava me, io guardavo lui.
Non riuscivamo a staccare lo sguardo l'uno dall'altra ed era strano perchè, anche se quel momento l'avevo desiderato a lungo, non pensavo si sarebbe mai avverato.
Mi strinse ancora un po' a sé e riprese a ballare, in mezzo al caos di quella stupida discoteca nella quale ero andata solo perchè sapevo ci sarebbe stato anche lui, così appoggiai la testa al suo petto muscoloso.
Ovviamente ero partita col presupposto di farmi notare, ma non avrei mai pensato di essere ricambiata.
Tutte quelle attenzioni mi disorientavano.
Dopotutto lui era famoso, io una semplice nullità.
Feci scorrere le mie mani lungo il suo petto, poi sul suo collo, infine dietro la nuca. Mi fermai, presi ad accarezzare i suoi ricci e lo sentii sospirare.
Amy”, sussurrò con la sua voce calda.
Mmmh..”, grugnii in risposta, sicura di non avere la voce abbastanza ferma per rispondere e sembrare tranquilla.
Usciamo di qui..”, disse lui alzando leggermente la voce per farsi sentire sopra alla musica sparata ad alto volume e allontanandosi lentamente da me.
Mi afferrò la mano e mi trascinò con lui verso i divanetti dove avevamo lasciato i cappotti, li afferrò lui e mi portò fuori da quel posto che odiavo.
Odiavo le discoteche e questa non era da meno, ma c'era lui e tutto andava bene.
All'uscita ci imbattemmo in una folla di fotografi che ci scattarono qualche foto, ma in pochi attimi lui li allontanò da noi, riparandomi dietro di lui, e mi fece salire nella sua Range Rover nera.
Partì poco dopo, diretto chissà dove.
Rimase in silenzio per almeno dieci minuti, ma quel silenzio mi stava uccidendo. Ero dannatamente curiosa di sapere dove stessimo andando che alla fine presi coraggio e chiesi “Dove siamo diretti?
Lungo il fiume.. sto solo cercando da parcheggiare, sai.. non voglio prendere una multa”, rispose con voce fredda e profonda.
Mi voltai a guardarlo e notai che teneva il volante stretto con entrambe le mani e le nocche erano bianche, tese.
Mi chiesi il perchè di questa sua improvvisa tensione. Quando eravamo in discoteca sembrava che la tranquillità non potesse mai abbandonarlo, invece ora era l'opposto della tranquillità.
Misi fine ai miei pensieri quando lo vidi accostare e parcheggiare. Scese, fece il giro dell'auto e mi aprì lo sportello.
Notai ancora tensione nel suo sguardo, nascosta dal sorriso che mi riservò in quel momento.
Gli sorridi di rimando, evitando di mostrarmi preoccupata dal suo comportamento, scesi dall'auto e lo seguii.
Si diresse verso la riva del fiume senza aspettarmi e si sedette su un muretto lì vicino, poi alzò lo sguardo su di me.
Allungò una mano verso di me che io afferrai.
Mi attirò a sé e mi strinse tra le sue braccia. Sentivo il suo viso premere sulla mia pancia, come in cerca di affetto e dubbiosa su ciò che avrei dovuto fare in quel momento, mi limitai ad accarezzargli i capelli dolcemente.
Rimanemmo in quella posizione per un tempo che mi parve infinito e mi sentivo bene.
Anche se ogni tanto lo sentivo sospirare, non riuscivo a chiedergli cos'avesse, come mai il suo comportamento fosse cambiato così drasticamente da un momento all'altro.
L'unica spiegazione che avevo cercato di darmi, era la presenza dei fotografi.
Harry”, chiesi dopo quelli che mi sembravano secoli.
Lui alzò il capo e mi guardò con i suoi occhi verdi, in attesa.
Che succede?
Riabbassò lo sguardo e mi trascinò sulle sue ginocchia, dove mi sedetti lentamente.
Attesi che iniziasse a parlare; speravo lo facesse.
Sai..”, disse dopo poco, sempre senza guardarmi, troppo intento ad osservare le punte delle sue All Star. “Sono stufo di passare per quello che se ne fa ogni sera, che cambia donne più spesso di quanto cambia le mutande, di essere considerato un puttaniere....... perchè io non sono così”.
Sbuffò.
Quei fotografi, domani, avranno una nostra foto e tu sarai considerata una delle tante...... e non mi va. Sono stanco di tutto questo”.
Finalmente si decise ad alzare lo sguardo su di me e nei suoi occhi, fatti improvvisamente lucidi, scorsi sentimenti contrastanti: rabbia e tristezza.
Con il cuore che mi batteva a mille per quelle parole, sciolsi la presa dalle sue mani e posai la mia mano sul suo viso caldo, sorridendo dolcemente.
Seguii il profilo della sua mandibola, dell'orecchio, scesi sul collo, poi tornai al mento e infine arrivai alle sue labbra che si schiusero al mio tocco.
Non so dove trovai il coraggio di trovare tutto ciò; forse pensavo semplicemente di aver davanti Harry, un semplice ragazzo, invece che Harry Styles dei One Direction, star di fama internazionale.
Non dev'essere per forza così.. lo sai, vero?
Annuì, anche se non sembrava del tutto convinto.
Ma io devo mantenere quest'immagine... altrimenti tutti....
Tutti vedranno che meraviglioso ragazzo sei... invece del puttaniere che pensano di conoscere”, lo interruppi io.
Lo sguardo che mi rivolse in quel momento mi fece sentire le cosiddette 'farfalle nello stomaco' e gli sorrisi teneramente.
Meraviglioso, dici?
Dico”, annuii convinta e lui mi sorrise sincero. “Ma ora non tirartela, eh!”, esclamai cercando di smorzare l'atmosfera che, per i miei gusti, si era fatta troppo intima.
Lui, come speravo, scoppiò a ridere e a vedere le sue fossette comparirgli sulle guance, mi sciolsi letteralmente.
Appoggiai il viso sulla sua spalla e vagai con lo sguardo lungo il fiume. Il Tamigi quella sera era illuminato da tante luci colorate; in città avevano appeso proprio oggi le luci di Natale, era uno spettacolo bellissimo.
Quando mi sentì sospirare, circondò i miei fianchi con le mani e prese ad accarezzarmi la schiena dolcemente.
Harry”, sussurrai.
Dimmi..
Forse è meglio che mi porti a casa”, dissi, scostandomi da lui senza riuscire a guardarlo negli occhi.
Adesso era il mio turno di fare la misteriosa, ma la verità era molto semplice: non volevo passare altro tempo con lui, perchè sapevo che l'indomani sarei stata male, ritrovandomi di nuovo sola.
Ma i miei tentativi di nascondere cos'avessi, fallirono miseramente.
Lui capì subito cosa stava succedendo e chiese “Hai paura per domani, vero?
Mi fissò con i suoi profondi occhi verdi e mi posò la sua grande mano sulla guancia, come me poco prima.
Io sarò qui”, disse sicuro, in risposta a qualcosa che forse si leggeva chiaramente nel mio sguardo.
Abbassò lo sguardo sulle mie labbra, poi lo rialzò incastrandolo al mio, mentre lentamente si avvicinava e prima che me ne rendessi pienamente conto, mi ritrovai il suo naso ad un millimetro dal mio.
Il suo respiro caldo mi offuscava la mente, ma volevo rimanere lucida per ricordare ogni dannato particolare di lui, così vicino e così perfetto.
Posso baciarti, Amy?

Volevo rispondergli in qualche modo, anche con una battutina magari, ma l'unica cosa che riuscii a fare, fu annuire e lui colmò in fretta quella breve distanza che ci separava posando le sue labbra morbide e calde, sulle mie screpolate e ghiacciate.
E fu beato oblio.
Percepivo ogni sensazione come raddoppiata di dieci volte.
Il mio cuore prese a battere più forte del dovuto e mi aggrappai alle sue spalle, quando sentii la testa girarmi forte.
Mi mancava il fiato e sentivo che anche per lui era lo stesso, ma nessuno dei due sembrava intenzionato a staccarsi da quel bacio dolce e tenero.
Ma lui alla fine si scostò, aprì gli occhi, mi fissò per qualche secondo, poi sorrise e anch'io mi allargai in un sorriso felice.
Sarai qui domani? Nonostante ciò che diranno i giornali?”, sussurrai, mentre giocavo lentamente con i suoi ricci.
Sarò qui Amy”, rispose lui.
Anche se sono così?”, chiesi indicando il mio corpo.
Chi mi conosceva bene sapeva quando odiassi il mio corpo, quanto mi sentissi fuori posto in mezzo alla gente, quando mi sentissi grassa e imperfetta.
Così come?”, chiese confuso, guardandomi.
Così.... io. Grassa e brutta
Lui scosse la testa e sorrise. Si avvicinò a me e, ad un passo dal mio orecchio, sussurrò “You still have to squeeze into your jeans, but you're perfect to me”.
Riconobbi il testo della loro nuova canzone e tremai.
Mi strinsi a lui che mi circondò con le sue braccia e mi cullò sul suo petto.
Sorrisi.
Ero felice e non m'importava del domani.
Non m'importava di ciò che sarebbe successo.
Finchè lui sarebbe stato al mio fianco, sarei stata felice.
Sorrise, poggiando le labbra sulla mia guancia, poi mi lasciò un dolce bacio su di essa e sussurrando ancora, riprese a canticchiare “I've just let this little things slip out of my mouth, 'cause it's you they add up to.. and I'm in love with you and all your little things”.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Holaaaaaaaaaaaa!


Ebbene si, dopo secoli sono riuscita a scrivere qualcosa e anche se non è il continuo della fanfiction, sono comunque soddisfatta.
Avevo voglia di scrivere sulla mia adorabile faccia da culo (che sarebbe Harry) e ce l'ho fatta, asdfghjkl.

Che dire, spero che il risultato sia soddisfaciente, o almeno accettabile.
Spero vi sia piaciuto e che dire..... alla prossima.


LOVE YOU ALL,
SIL :3 

  
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