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Autore: Smeralda Elesar    04/11/2012    4 recensioni
"Il capo branca Gorthan sfogliò un paio di pagine del libro sulle festività del mondo anglosassone
:-I terrestri hanno dedicato una festa alla paura. Molto appropriato... la chiamano Halloween-:"
Preparatevi per l'Halloween più pericoloso di sempre in compagnia di Paperinik e di un aiutante molto particolare!
Dedicata a chi ama il 31 Ottobre ed il Papero mascherato!
Genere: Avventura, Azione | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Atto I: Lavori in corso

 

Incrociatore Rangar, in orbita nella cintura degli asteroidi.

 

Il capo branca scientifica Gorthan stava studiando un libro terrestre: “storia delle festività del mondo anglo sassone”.

 

“Sono così strani i terrestri! Sono costantemente in cerca di emozioni, proprio come noi Evroniani, ma poi non sanno che farsene. Sarebbe opportuno che qualcuno desse loro una dimostrazione pratica di come utilizzare questa enorme fonte di energia, anche se dubito che potrebbero capirla dopo essere stati coolflamizzati in massa”

 

Sfogliò un altro paio di pagine.

 

“Queste feste sono un’usanza interessante. Alcune sono uguali per tutte le nazioni della terra, e questo vuol dire che per qualche giorno l’anno, con tutti i terrestri concentrati sulla festa, l’intero pianeta diventa un concentrato di emozioni. Potremmo scegliere uno di quei momenti per attaccare, così sarà anche maggiore l’effetto sorpresa”

 

Abbassò lo sguardo per studiare un calendario terrestre.

 

“Il momento migliore sarebbe Natale, ma per arrivare a quella festa mancano ancora ottantacinque rotazioni del pianeta Terra e non ho intenzione di aspettare tanto. Vediamo se c’è qualcosa di più imminente”

 

Tornò al libro e sfogliò alcune pagine all’indietro.

 

“Ah! Questo sì che è interessante! I terrestri hanno dedicato una festa alla paura. Molto appropriato… La chiamano Halloween”

 

Gorthan si spostò al grande oblò ricurvo che dava sullo spazio aperto, verso la stella chiamata Sole dai terrestri.

Da quella distanza la Terra non era niente più che una minuscola biglia.

 

“Questo Halloween è solo tra trenta rotazioni. È il caso di dare inizio ai lavori”

 

                 *

Deposito di Paperon De’Paperoni, in una città che conosciamo tutti molto bene.

 

:-Allora?! Non hai sentito? DOBBIAMO DARE INIZIO AI LAVORI!-:

 

Paperino si sistemò meglio il berretto che l’urlo dello zio gli aveva fatto finire di traverso.

 

:-Sì, sì, ho sentito! Ho sentito e protesto! Non puoi schiavizzarmi ogni volta che hai qualche lavoro pesante da sbrigare!-:

 

Zio Paperone lo zittì con un “Bah” di sufficienza.

 

:-Ma che schiavizzare! Se avessi voluto schiavizzarti ti avrei messo ad impastare con le zampe le trentamila tonnellate di cemento per il mio nuovo parco a tema! Invece come vedi sono generoso e ti sto chiedendo solo di pulirlo-:

 

:-Certo, come no? Da cima a fondo e in soli quindici giorni! È impossibile!-:

 

Protestò ancora il papero nel tentativo di far ragionare colui che deteneva la chilometrica lista dei suoi debiti.

Fatica sprecata.

 

:-Se credi che il tempo sia poco hai una ragione in più per cominciare subito. E ricorda che tutto deve essere pronto per il giorno dell’inaugurazione! Riesci ad immaginarlo,o  nipote di ristrette vedute? Halloween Town, l’unico posto dove è Halloween tutto l’anno! I bambini di tutto il mondo vorranno venire qui! Ovviamente dopo che tu avrai provveduto a sistemare tutto-:

 

:-Ma zio… per fare tutto quel lavoro in così poco tempo dovrei lavorare ventidue ore ogni giorno… hai calcolato che devo dormire?-:

 

Paperone esplose in una gran risata.

 

:-Ah ah ah! Dormire! Questa sì che è bella! Pensa che io una volta nel Klondyke non ho dormito per ben…-:

 

:-Urgh! No, no, basta, ti prego! Preferisco i lavori forzati!-:

 

Paperino acchiappò la mappa dove era indicata la posizione del cantiere e filò via prima che lo zio potesse ricominciare a parlargli della sua gioventù di cercatore d’oro.

 Per prima cosa passò dalla Ducklair Tower e in ascensore fu accolto da UNO.

 

:-Allora? Era “un altro raggiro di proporzioni epiche” come credevi tu?-:

 

Il povero papero bistrattato si lasciò andare contro la parete dell’ascensore con un sospiro sconsolato.

 

:-No, UNO, è peggio! Molto peggio!-:

 

E gli raccontò la storia del nuovo parco giochi da ripulire.

 

:-In effetti questo tuo zio ha delle pretese un po’ eccessive, considerando che tu sei un biologico-:

 

Dovette ammette infine UNO.

 

:-Già, ed ha anche una lista dei miei debiti eccessivamente lunga con cui ricattarmi!-:

 

:-Però tu hai come tuo alleato la più strepitosa intelligenza artificiale che esista sulla terra! Ecco cosa faremo-:

 

E UNO si mise a spiegargli il piano.

 

                 *

Incrociatore Rangar, in rotta di avvicinamento alla terra.

 

:-Allora, il piano è questo-:

 

Spiegò il generale Zorpad.

Di fronte a lui una squadra di dieci soldati sull’attenti aspettava ordini.

 

:-Sbarcheremo sulla terra in questo punto-: Indicò con un raggio laser un punto sulla mappa del Nord America

 

:-Poi raggiungeremo questa struttura e piazzeremo un deviatore di sequenze elettromagnetiche che permetteranno alla nostra nave spaziale di assumere il controllo delle strutture elettroniche di questo posto chiamato Luna Park.

Le entrate, le uscite, le vie di comunicazione, ed i macchinari stessi del parco saranno manovrati dai nostri scienziati e una volta che il posto sarà completamente isolato e i terrestri chiusi all’interno potremo strizzarli per bene come un branco di beepi!

I terrestri costruiscono queste cose per provare forti emozioni, e per di più questo Luna Park deve essere ancora aperto al pubblico, quindi il giorno dell’inaugurazione sarà perfetto per fare un colossale pieno di energia-:

 

Il suo discorso venne interrotto dall’addetto al controllo dei monitor.

 

:-Signore, rileviamo un’anomalia! Non doveva esserci nessuno nel parco… e neanche i robot dovevano funzionare! Invece qui c’è…-:

 

:-Fammi vedere, incapace!-:

 

L’immagine sul monitor era chiara: un papero stava stravaccato su un’amaca e mangiava un gelato, mentre tutto intorno i robot erano impegnati in vari lavori.

 

:-Questo non era previsto-:

 

Disse più che altro a se stesso.

 

:-Generale, dobbiamo partire lo stesso e coolflamizzare subito quel terrestre?-:

 

In effetti l’idea del soldato non era male, ma Zorpad doveva ragionare più in grande.

Dopotutto era un generale.

 

:-No, non lo toccate. Lo sai che i terrestri si preoccupano per i loro simili e se questo sparisse senza lasciare traccia potremmo compromettere la missione. Lasciamolo stare, tanto non potrà stare lì per sempre-:

 

                  *

Pianeta Terra, dove (non) lavora un certo papero.

 

:-Che pacchia! Sai, UNO, potrei anche stare qui per sempre!-:

 

In effetti aveva ragione: il massimo sforzo che aveva fatto era stato trasportare l’amaca ed appenderla tra due travi d’acciaio nella sala comandi del nuovo parco giochi di Zio Paperone.

Al lavoro ci pensavano il robot del parco, controllati da UNO che si era interfacciato con la sala comandi attraverso l’extransformer.

E a proposito di UNO la sua voce risuonò amplificata da tutti gli altoparlanti del parco per maltrattare i timpani del papero nullafacente.

 

:-Spero per te che non sia così! Sei già al terzo gelato in un ora, e se moltiplichiamo le calorie di ogni gelato per il fatto che la tua attività motoria è ridotta a zero otterremo come risultato una palla di lardo. Vuoi forse essere il primo super eroe oversize?-:

 

Paperino ridacchiò immaginando un se stesso in costume da Paperinik ma con la stazza di suo cugino Ciccio Papero.

 

:-Non ti preoccupare, UNO. Tanto Zio Paperone provvederebbe a farmi saltare in piedi tra quindici giorni! Anzi sono già certo che per il giorno della sua spettacolare inaugurazione ha qualche altro lavoro in serbo per me, quindi voglio godermi il riposo finché posso-:

 

Un’ombra passò nello sguardo del papero.

 

:-A proposito, UNO, io volevo… sì, ecco, volevo ringraziarti-:

 

:-Ringraziarmi? E perché mai?-:

 

:-Oh, andiamo, non fare il modesto perché tanto non ti riesce! Intendo dire grazie per tutto questo. Lo sia bene che senza te che fai fare le pulizie ai robot io mi sarei dovuto consumare tutte le piume! A volte mi chiedo… perché lo fai?-:

 

L’intelligenza artificiale sghignazzò un po’ prima di rispondere.

 

:-Lo faccio perché so di poterlo fare meglio! Io ho installato nell’ hard disk un programma di pulizie rapide che di solito uso per la manutenzione della Ducklair Tower, e tu chiaramente non lo hai!-:

 

Paperino avrebbe anche potuto sorridere di questa risposta, ma aveva altro per la testa.

 

:-Non era delle pulizie che parlavo. No, intendo perché mai un essere straordinario e capace come te abbia deciso di fare società con una mezza nullità come me-:

 

UNO apparve improvvisamente sotto forma di globo verde dall’extransformer e la voce si diffuse solo quanto bastava per farsi sentire dal papero.

 

:-Ascoltami bene, signor “mezza nullità” se non la smetti di fare discorsi patetici ti strizzo e ti utilizzo come mocho per lavare i pavimenti, chiaro? Te lo piego semplice semplice,  in modo che tu possa capire: una società è dove ognuno dei due guadagna qualcosa, e se io non l’ho ancora sciolta vuol dire che ci sto guadagnando-:

 

:-Ma… che cosa?-:

 

UNO sembrò riflettere prima di dargli una risposta.

 

:-Io ci guadagno variabili, imprevisti, casualità. Tu mi dai la possibilità di entrare in contatto con situazioni assolutamente non programmate. Il che, per uno che è “tutto un programma” è davvero un bel guadagno, te lo assicuro!-:

 

:-Quindi mi stai ringraziando perché ti complico l’esistenza? Complimenti! Primo perché sei più contorto di quello che pensavo e secondo perché hai appena fatto una battuta di spirito quasi biologico. Insomma, tu stai in società con me perché ti diverti?-:

 

:-Sì, in un certo senso è così. E sai cosa mi divertirebbe davvero tanto? Questo!-:

 

Uno dei robot, una mummia, lasciò il panno per i vetri e si diresse barcollando a braccia tese verso Paperino, che però non sembrò particolarmente impressionato.

 

:-Non crederai davvero di spaventarmi con questo trucco!-:

 

La mummia si avvicinò ancora.

 

:-Lo so che la stai manovrando tu!-:

 

E ancora.

 

:-Non ho paura! Non ho… aaaahhhhh!!!-:

 

Prima che la mummia lo acchiappasse Paperino saltò giù dall’amaca e scappò dall’altra parte della stanza.

La risata di UNO si diffuse in tutto il parco.

 

:-Ecco quello che intendevo! Sai, potrei farti rincorrere fino a stasera solo per monitorare e catalogare le espressioni del tuo becco! Ma fortunatamente per te c’è tanto lavoro da fare-:

 

La mummia invertì la rotta e tornò a lucidare vetri con il collega zombie.

 

:-N-n-non fa-fa-farlo mai più, chiaro?-:

 

Lo sfortunato papero aveva tutte le piume sulla testa sparate in aria e tremava come una maracas.

 

                  *

Incrociatore Ragnar, dodici rivoluzioni del pianeta dopo

 

:-Allora? È andato via quel fastidioso yestol (NdA: pidocchio del pianeta Graat. Lungo due metri e pesante centocinquanta chili)?-:

 

Sbraitò il generale Zorpad appena entrato nella sala monitor.

L’addetto gli rispose subito perché non era per niente saggio far infuriare un superiore già arrabbiato.

 

:-Sembra che stia smontando la cosa su cui ha riposato tutto questo tempo. Forse questo vuol dire che se ne sta andando-:

 

Per fortuna la risposta sembrò soddisfare il generale.

 

:-Bene, perché tra cinque ore terrestri noi scenderemo a fare il nostro lavoro e se lo troveremo ancora lì tanto peggio per lui!-:

 

                *

:-Che bello, ho anche finito con due giorni di anticipo! Spero solo che Zio Paperone non si abitui a queste performances straordinarie!-:

 

Paperino arrotolò di nuovo l’amaca, poi scollegò l’extransformer dalla consolle principale e prese l’ascensore per tornare a piano terra, dove lo aspettava la fedele 313.

 

Però… tutto questo parlare di paura mi fa venire in mente i miei amici violacei, che è da tempo che non vedo. Spero che non stiano architettando qualcosa!”

 

Si rivolse all’extransformer che per l’occasione aveva l’aspetto di una cassetta degli attrezzi.

 

:-Hei, UNO, per favore, controlla se rilevi tracce di Evroniani-:

 

:-Io controllo continuamente, e posso assicurarti che per ora non rilevo assolutamente niente-:

 

Paperino mise in moto, ma non era del tutto convinto.

 

:-Bè… in ogni caso tieni le schede video ben aperte. Sarà tutto questo parlare di Halloween, ma a me è venuta un po’ di paura-:

 

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Cantuccio dell’autore

 

Ben ritrovati amici e colleghi con mantello e mascherina!

 

Il merito di questa idea è di Tim Burton e del suo “Nightmare before Christmas” e poi il 31 Ottobre è anche il mio compleanno ed ho deciso di festeggiarlo così!

Non è magnifica? È il mio regalo a me per il mio compleanno! *citazione da un cartone Disney*

 

 

 

 

 

 

 

 

 

   
 
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