Fanfic su artisti musicali > Simple Plan
Ricorda la storia  |      
Autore: weitwegvonhier    04/11/2012    2 recensioni
Adesso non esisto più, di nuovo. Ma fa male il doppio, perchè prima non sapevo com'era esistere, e non m'importava esistere. Allora però, che sapevo cosa si provava ad essere qualcuno, mi mancava maledettamente questa cosa. Mi mancava così tanto da mozzarmi il fiato. [...] Perchè mi sentivo così sola, se per tutta la vita non avevo fatto altro che convivere con me stessa? Perchè non mi bastavo più?
Genere: Introspettivo, Sentimentale, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
A.s. Allora: in realtà questa cosa è nata tempo fa, sotto un altro aspetto, ma ho deciso di riportarla qui, come One-Shot sui Simple Plan. Nello schemino iniziale alla voce 'personaggi' ho messo 'un po' tutti' perchè non viene citato nessun nome sul chi potrebbe essere 'lui', quindi lascio scegliere a voi, a chi vi fa pensare di più.
Non so che altro dire, spero che vi possa piacere e, nel caso, se volete farmi sapere che ne pensate, non mi farete altro che contenta. A presto, spero. c:


Photobucket

I giorni passano e la vita va avanti.
Il tempo scorre e i secondi non ti aspettano.
Non importa quanto ti sembri che il mondo non si muova, non importa quanto stai morendo dentro, il tempo non si ferma, mai. Scorre, inesorabile. Il ticchettio dell'orologio sembrava quasi volermi ricordare che i secondi passavano, anche se io stavo li, e non mi muovevo. Che i secondi passavano anche se non c'era niente in quella stanza che potesse ricordarmi che ero viva.
La verità è che mi sentivo una merda e che l'unico suono che c'era, era dentro la mia testa, ed era una canzone.
Can anybody hear me?
Am I talking to myself?
My mind is running empty
In the search for someone else
Who doesn’t look right through me.
Era arrivato nella mia vita come un fulmine.
Ero sola. Persa. Poi arriva lui con quel "posso offrirti qualcosa da bere?" e poi con quel "non amerò mai più nessuno." e con quel "non credo che nessuno possa amarmi." E' arrivato dal buio, e mi ha detto "hey, raccontami di te" e mi sorrideva. Il suo sguardo stava fisso nei miei occhi. Io per lui non ero trasparente.
In realtà credo di non aver mai conosciuto qualcuno così poco, o così superficialmente, per questo potevo dire e affermare con sicurezza che non provavo alcun sentimento per lui.
Io non lo amavo. Non lo avevo mai amato, ma mi sentivo come se avessi perso qualcosa di insostituibile. Mi sentivo come se qualcosa dentro di me mancasse, perchè per la prima volta, in tutta la mia vita, qualcuno che non mi conosceva e che aveva tutti i motivi per fregarsene altamente di me, si era interessato della mia vita, mi aveva messo una mano sulla spalla, mi aveva guardata, mi aveva sorriso. Mi aveva dato vita, e non perchè prima io fossi morta e perchè senza di lui probabilmente non potevo vivere, semplicemente perchè lui si era accorto che io esistevo, ed aveva parlato con me, mi aveva raccontato e chiesto, ed io avevo parlato con lui. Se qualcuno ti ascolta, significa che tu stai parlando no? E se tu stai parlando e qualcuno ti sta ascoltando vuol dire che tu ci sei, in realtà, che tu esisti. Bene. Adesso non esisto più, di nuovo. Ma fa male il doppio, perchè prima non sapevo com'era esistere, e non m'importava esistere. Allora però, che sapevo cosa si provava ad essere qualcuno, mi mancava maledettamente questa cosa. Mi mancava così tanto da mozzarmi il fiato.
Strinsi il pugno, e la mano fasciata tornò a sanguinare.
Non faceva male. Non più ormai.
It’s all just static in my head
Can anybody tell me why I’m lonely like a satellite?
Nessun pensiero ormai affollava più la mia testa, perchè non c'era più nessuno a cui potessi pensare.
C'era un'assenza. Ma che cos'è un'assenza? Niente, non esiste. Nella mia testa c'era un'assenza. Quindi non c'era niente.
Perchè mi sentivo così sola, se per tutta la vita non avevo fatto altro che convivere con me stessa? Perchè non mi bastavo più?
‘Cause tonight I’m feeling like an astronaut
Sending SOS from this tiny box
And I lost all signal when I lifted up
Now I’m stuck out here and the world forgot
Can I please come down, cause I’m tired of drifting round and round...
Era bastato un solo istante. Lui mi aveva guardata ed io ero nata.
Era bastato un solo istante. Lui aveva chiuso quella porta, ed io ero morta. Di nuovo.
Il cielo, fuori dalla finestra, brillava.
Accanto al mio letto c'era un palloncino, gonfiato ad elio, che avevo rubato qualche tempo fa al cancello di un compleanno. Semplicemente, mi piaceva. Era ancorato a terra da un bracciale che avevo legato alla cordicella per non farlo volare. Ma adesso era ora di lasciarlo andare, libero.
Scrissi un bigliettino, con inchiostro nero: I’m deaf from all the silence
Is it something that I’ve done?
I know that there are millions
I can’t be the only one who’s so disconnected
It’s so different in my head.
Can anybody tell me why I’m lonely like a satellite?
Lo lasciai volare via. Fuori dalla finestra. Verso le stelle. Verso l'infinito.
Now I lie awake and scream in a zero gravity
And it’s starting to weigh down on me.
Let’s abort this mission now
Can I please come down?
Ero veramente stanca. Tutta questa situazione mi stava schiacciando, non stava rimanendo niente di me. Mi sentivo soffocata da una mano invisibile, che mi stringeva il collo e che non mi permetteva di respirare.
Basta.
Basta.
Non ce la faccio più, fatelo smettere.
Le urla dentro la mia testa iniziarono a farsi sempre più intense e sembrava che volessero farla scoppiare. Mi presi la testa tra le mani, con le lacrime che scendevano a fiotti sulle mie guance.
Basta. Sussurrai.
So tonight I’m calling all astronauts
All the lonely people that the world forgot
If you hear my voice come pick me up
Are you out there?
‘Cause you’re all I’ve got!
Era come se il mondo non esistesse più.
C'ero solo io.
Nel vuoto.
Rannicchiata su me stessa in un angolo del letto.
Che piangevo.
E urlavo.
Ma nessuno mi sentiva.
Urlavo fino a perdere il fiato, ma il mio era solo un sussurro.
Sei li fuori? Perchè sei tutto ciò che ho.
Chiusi gli occhi, li strinsi tanto da farmi male.
Il cuscino ormai era rosso, bagnato del sangue della mia mano.
Poi chiusi gli occhi, e due braccia mi strinsero a se.
Non c'era veramente più niente. Era tutto finito.

   
 
Leggi le 2 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > Simple Plan / Vai alla pagina dell'autore: weitwegvonhier