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Autore: Alex_J    05/11/2012    2 recensioni
Giallo, arancione o blu?
Victorie non sa scegliere quale colore utilizzare per prima. Con il giallo potrebbe colorare il sole, pronto ad illuminare la maestosa scena. Con l'arancione... ci pensa un attimo. L'arancione è il suo colore preferito e non sa perché. Le trasmette energia e vitalità ed è sinonimo di Weasley.
Sì, ecco cosa potrebbe fare: i capelli della sua famiglia o, almeno, di una parte. Lei, che con i suoi capelli giallo paglierino si sente spenta di fronte allo sprazzo di colore che danno i suoi cugini e i suoi zii. Perfino Harry sembra avere dei capelli più interessanti dei suoi, a dire della ragazza.
Blu invece... blu come il mare di fronte a Villa conchiglia. Ci pensa un attimo, ma lei vuole disegnare la Tana! Blu è colore del cielo notturno.
Contrae le labbra in una smorfia che stona sul viso delicato e fine. Rimane li per qualche minuto, osservando il foglio che le ha regalato nonno Arthur (- É un foglio A4 e A4 sta per la dimensione, forti questi babbani no? - le aveva detto consegnandole una risma intera). Un giorno avrebbe chiesto al nonno perché avevano sequestrato dei semplici fogli A4.
Poi viene colpita da un lampo di
Genere: Commedia, Fluff, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Albus Severus Potter, Bill Weasley, Famiglia Weasley, Harry Potter, Victorie Weasley
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
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Perchè disegnare è la sua passione.












Giallo, arancione o blu?
Victorie non sa scegliere quale colore utilizzare per prima. Con il giallo potrebbe colorare il sole, pronto ad illuminare la maestosa scena. Con l'arancione... ci pensa un attimo. L'arancione è il suo colore preferito e non sa perché. Le trasmette energia e vitalità ed è sinonimo di Weasley.
Sì, ecco cosa potrebbe fare: i capelli della sua famiglia o, almeno, di una parte. Lei, che con i suoi capelli giallo paglierino si sente spenta di fronte allo sprazzo di colore che danno i suoi cugini e i suoi zii. Perfino Harry sembra avere dei capelli più interessanti dei suoi, a dire della ragazza.
Blu invece... blu come il mare di fronte a Villa conchiglia. Ci pensa un attimo, ma lei vuole disegnare la Tana! Blu è colore del cielo notturno.
Contrae le labbra in una smorfia che stona sul viso delicato e fine. Rimane li per qualche minuto, osservando il foglio che le ha regalato nonno Arthur (- É un foglio A4 e A4 sta per la dimensione, forti questi babbani no? - le aveva detto consegnandole una risma intera). Un giorno avrebbe chiesto al nonno perché avevano sequestrato dei semplici fogli A4.
Poi viene colpita da un lampo di genio e prende a disegnare, lasciando che la scatola di pastelli venisse a lei.
Sorride Victorie, perché disegnare è la sua passione.
 
- Victorie, chéri, sciondi - Victorie ride per l'impacciato inglese di sua madre ed esegue.
- Sì, maman - risponde scendendo dalle scale con i capelli biondi raccolti in una morbida coda.
- È pronto - aggiunge suo padre sorridendo e spuntando dalla cucina.
- Oh, cosa c'è di buono?- la voce della bambina è allegra.
- Il tuo sformoto preferito - aggiunge Fleur - Dov'è Dominique? - chiede poi.
- Con i nonni per Hogsmeade - risponde Bill.
- E perché? - chiede la bambina stupita.
- Perché noi dobbiamo discutere della tua istrusione - risponde acida Fleur.
“Probabilmente la mamma sarà in quel periodo strano del mese in cui si arrabbia spesso”pensa la piccola.
- Maman mancano sei mesi ai miei undici anni - controbatte calma la figlia.
- Madame Maxime mi ha inviato un gufo per sapere la scuola che froquonterai - risponde acida Fleur.
- Lei è iscritta ad Hogwarts - ribatte Bill. Victorie inizia ad alterarsi: odia che i suoi genitori prendano decisioni, per lo più così importanti, senza considerarla minimamente.
- Non sono iscritta da nessuna parte, voglio vedere cosa posso far. E ora scusatemi, ma ho un disegno da finire - dice fredda, alzandosi dalla tavola sotto lo sguardo stupito del padre e quello vittorioso della madre.
- Stasera andiamo dai nonni alla Tana, è giusto che anche loro siano partecipi della decisione -
Victoire è stanca ancor prima di iniziare, l'unica fortuna e che almeno passerà un po' di tempo con gli altri Weasley.
 
- Victoire, la metropolvere è pronta! - Fleur urla dalle scale e Victoire si tappa le orecchie. E’ sicura che abbia usato qualche incantesimo per amplificare il suono, anche se la sua voce si sente sempre da quanto è squillante.
- Un secondo maman! - la bambina ripone i suoi colori e i fogli, implorando che anche alla tana nonno Arthurt abbia qualcosa di simile. Scuote la testa e mette tutto in una borsa marrone a tracolla.
Scende in tutta fretta le scale ed entra nel camino, dopo aver preso una bella manciata di polvere verde. - La Tana - pronuncia fiera ad alta voce.
Chiude gli occhi. Un vortice la risucchia, mentre lei sorride felice. Riapre gli occhi, che sembrano non aver visto mai così tanta luce.
La Tana, la sua seconda e meravigliosa casa.
 
Passa subito dalla cucina, per salutare nonna Molly che è intenta a preparare una delle sue tante succulente pietanze. Le si avvicina sorridente mentre la vede indaffarata tra pentoloni e piatti che si lavano da soli.
- Ciao nonna! - esclama sorridente la piccola Victoire.
Molly sobbalza, rischiando di far cadere la pentola di rame piena di sugo che continua freneticamente a girare.
- Oh Victoire tesoro, sei arrivata! - si volta e corre ad abbracciare la nipote, un abbraccio forte e strettissimo. Le accarezza i capelli biondi e sorride.
- Non ti preoccupare, faremo la scelta giusta per te. Avrai la migliore istruzione che si possa immaginare - e così dicendo torna a cucinare, borbottando quanto è difficile sfamare tutta la famiglia riunita.
Victoire cerca di non prestare attenzione alla risposta della nonna, non vuole che niente rovini la sua breve permanenza alla Tana.
 
Victoire ritrova tutti i suoi cugini nella camere superiori, che si divertono a giocare tra svariati giochi magici e babbani.
- Ciao a tutti - inizia, entrando nella vecchia camera di zio Ron.
- Ciao - rispondono più o meno in coro. Tra gli ultimi Albus che è impegnato ad una vivace partita con Rose agli scacchi magici di nonno Arthur.
Victoire si siede accanto a loro. - Allora Vic, ho saputo che ti è arrivata la lettera! Sono così felice per te! La prima Weasley ad entrare a Hogwarts, che cosa bella! - esclama Rose , distraendosi solo per un istante dalla partita. Nonostante la giovane età è già molto intelligente. Victoire non riesce a fare a meno di pensare a zia Hermione quando Rose parla. E non riesce a fare a meno di guardare i suoi capelli rossi e lisci, così belli anche se legati in uno stupido chignon. Non risponde però alla domanda.
Albus intanto si risistema gli occhiali sul naso, con un espressione concentrata che tanto fa ridere Victoire. - Rose, questo gioco è troppo difficile per me! Mi confondono tutti questi… cosi che mi parlano e mi dicono cosa fare! Io so cosa fare! - sbotta Albus irritato.
- E cosa dovresti fare, sentiamo giovanotto! - risponde a tono la regina.
- Giocare a quidditch come papà, che è più semplice e bello! - dice per poi alzarsi di scatto e uscire di scatto. Rose alza le spalle e risistema i pezzi con lo sguardo basso.
- Posso giocare io con te Rose, se vuoi - esordisce Victoire vedendo che nessuno cerca di consolare la povera Rose, troppo impegnati a giocare a calcio balilla. La piccola annuisce e ognuno risistema i pezzi al loro posto.
- Non so perché Albus fa così, io ci riesco e non lo so… ha ragione mamma ha dire che io sono diversa dagli altri - sussurra a mezza voce. Victoire si sente esattamente come Rose, diversa dagli altri. Diversa perché lei vorrebbe solo disegnare ed essere felice, ma nello stesso tempo non vuole deludere i suoi. Anche se questa ultima cosa viene dopo la sua felicità. Si sente un po’ egoista Victoire, ma sa che non ci può fare niente.
Victoire, comunque, non sa cosa dire a Rose. Potrebbe dirle che la capisce ma sa che non sarebbe abbastanza.
- Rose, tu conosci la storia di Hogwarts? - chiede sicura già della risposta.
- Certo, la mamma me la legge sempre! - afferma decisa e allegra la cugina.
- Sai se per caso ci sono dei corsi… di disegno o qualcosa del genere? - chiede e in questo momento non sa quale sia la risposta.
Rose la guarda perplessa prima e poi con un espressione corrucciata.
- Credo di no, Vic - Victoire rimane delusa ma comincia a giocare, facendo dimenticare a lei e alla cugina ogni preoccupazione.
 
- È pronto ragazzi! - si sente la voce squillante di Molly Weasley fino dalle scale.
Tutti scendono ridendo e spingendosi nelle scale. Ridono nonostante tutti i lividi che a breve compariranno sulle loro braccia. Si siedono a tavola, Rose e Victoire vicine. Non c’è tempo per parlare , le pietanze di Molly Weasley hanno la meglio su tutti.
 
Finito di mangiare con gli stomaci pieni tutti si accomodano in salotto, per discutere finalmente dell’importante decisione.
- Bene - esordisce Bill - siamo tutti qui riuniti…-
- Per prendere in matrimonio…- continua George Weasley.
Tutti scoppiano a ridere, perfino Victoire che fino a pochi secondi prima era la tensione in persona.
- George! -
- Bill, dai era per sdrammatizzare un po’! - Bill non da peso più di tanto ormai alle sue bravate, visto che sono molto rare. George non è più lo stesso, si riprende a poco a poco ormai.
Il fratello sorride scuotendo la testa e ritorna serio per parlare.
- Dicevo, oggi volevamo discutere dell’istruzione di Victoire - afferma Bill.
- Io credo che sia meglio per Victoire ondare a Beauxbaton, starà meglio e imparerà di più - esordisce Fleur.
- Io invece penso sia meglio per lei Hogwarts. Non per niente è la migliore scuola di magia del mondo - ribatte Bill.
Fleur sbuffa e borbotta qualcosa.
- Ma noi, vorremmo chiedere la vostra opinione - chiede Bill.
- Io direi Hogwarts, tifo sempre per la mia seconda casa - dal il via Harry.
- Io sarei tentata per Beauxbaton, a quanto so stanno migliorando molto anche loro in certe competenze…- inizia a parlare Hermione.
- Stai scherzando spero? Hogwarts duemila volta! - ribatte Ron.
- Io dico Hogwarts, tutti siamo stati lì e poi lì potrebbe sfruttare le sue qualità, sicuramente ha un talento unico come il padre! - esclama Molly Weasley e, dopo aver incrociato lo sguardo di Bill, aggiunge - e della madre, ovvio! -
- Ma forse potrebbe sviluppare il suo talento in un modo diverso, visto che sua mamma è ottima strega e anche lei sembra promettere bene…- continua Hermione - cosa aveva fatto volare? -
- Pastelli a cera, credo, che si sono spezzettati ed hanno creato un arcobaleno sul foglio - risponde Bill. - Oh, fantastico - nella voce di Hermione non c’è sorpresa, almeno non una sorpresa molto positiva.
Victoire è lì, in silenzio, mentre tutto dentro di lei si sta muovendo.
- Io non sono mia mamma e neppure mio padre! Io sono me stessa! Non voglio andare in una scuola o in un’altra solo perché devo assomigliare all’uno o all’altro! IO VOGLIO ESSERE ME STESSA! NON VOGLIO ASSOMIGLIARE A NESSUN ALTRO! - sbotta all’improvviso alzandosi dalla sedia - E poi voglio disegnare, voglio essere creativa e non seguire gli schemi! Io sono diversa e fiera di esserlo! - la sua voce è così alta che anche da fuori riescono a sentirla.
Si volta poi ed esce dal soggiorno della Tana verso i suoi cugini.
Rose è fuori dalla porta con gli lucidi. La guarda per un attimo e l’abbraccia.
- Mi fai vedere i tuoi disegni? - chiede la più piccola. Victoire annuisce, tirando su con il naso e la prende per mano, portandola dove ha lasciato la sua borsetta di cuoio.
 
Dentro il salotto regna il silenzio. Bill ha provato a seguirla ma è stato fermato dallo sguardo della moglie.
- Forse abbiamo sbagliato - inizia Fleur dopo minuti di silenzio.
- No amore, non potevamo sapere che covava dentro così tanta rabbia - la tranquillizza il marito.
- E invece sì! Ognuno ha il diritto di sciogliere della propria vita e noi non glielo abbiamo permesso - sussurra tra le lacrime.
Ancora silenzio, mentre Fleur e i suoi singhiozzi sono l’unico rumore.
- Ragazzi, Vic non lo pensava veramente quello che ha detto - esordisce George.
- Speriamo -, il tono di Bill non è un tono, è una parola sottile quanto un filo di paglia.
- Non diceva sul serio, la rabbia fa dire brutte cose - cerca di consolarli Hermione, guardando poi il marito e sorridendo, per poi tirargli una gomitata, al che questo si risveglia.
- Bill, te ne parla uno che per rabbia ha accusato il suo migliore amico di cose orribili e ha lasciato la donna che amava e che ama ancora tutt’oggi - stringe forte la mano di Hermione, che sorride.
Fleur però non riesce a smettere di piangere.
- Vado io a parlarle - dice Harry all’improvviso.
Bill annuisce, mentre vede il suo amico che si dirige calmo verso la porta.
 
Dopo pochi secondi la trova. E’ seduta vicino a Rose, mentre le fa vedere i suoi disegni. Harry si avvicina e si siede accanto alle piccole.
- Posso ragazze? -
- Certo Harry - dice Victoire, mentre sfoglia il suo album.
Rose si alza all’improvviso. - Dove vai ? - chiede la bionda.
- Da Al, devo farmi perdonare per averlo fatto arrabbiare oggi - mormora.
- Ti sta cercando anche lui per chiederti scusa, credo sia dietro la stalla - lo avvisa.
La bimba annuisce e si volta.
- Posso vedere? - chiede Harry a Victoire quando ormai la cugina è andata via. La bionda annuisce.
Il disegno in questione raffigura tutta la famiglia Weasley allargata, riprodotta molto bene, così bene da sembrare vera. E, come le foto, anche questa si muove. Come sfondo c’è la Tana e un bel sole ad illuminare tutto.
La ragazza ha talento e tanto. Harry rimane piacevolmente sorpreso, lui che per il disegno era negato dalle elementari.
Si sofferma soprattutto ad osservare la vivacità con cui ha disegnato la sua famiglia. Victoire ama la sua famiglia ma, avendo solo undici anni, non capisce cosa significa voler diventare come i propri genitori. Non significa essere la loro copia, non significa non avere personalità. Significa avere i loro stessi ideali, quelli con cui ti allevano per tutta la vita e significa poter sentirsi dire di essere il loro orgoglio, qualsiasi cosa tu faccia.
- Sai Vic, io non ho mai conosciuto i miei genitori -, Victoire sta in silenzio, - Anche se lo avrei voluto tanto. Per tutta la mia vita ho sempre voluto essere come loro, mi piaceva sentirmi dire “sei proprio uguale a James!”. Poi ho scoperto che mio padre non era uguale a me: abbiamo vissuto in due situazioni diverse e ci siamo comportanti in modi opposti per certi versi, per altri no. Ho sempre mantenuto la sua tenacia e ho ereditato il suo talento magico, che poi però sono stato io a sviluppare. Certo, la mia abilità nel quidditch la devo a lui, ma sono fiero di essere comunque me stesso. Devi capire, Vic, che c’è differenza tra essere come i propri genitori e voler diventarlo. Alla fine comunque, non sarai mai ne come Bill, ne come Fleur. Forse sarai un miscuglio di loro due, o un miscuglio un po’ di tutti. Magari, chi lo sa, sarai il nuovo Fred Weasley -. entrambi ridono.
- Se zio Fred è come zio George… credo che sarà l’ultima persona a cui potrei assomigliare - controbatte divertita Victoire.
- Lo penso anche io - Harry le sorride. - Il punto è che chiunque tu diventerai, sarai solo tu e non è che una scuola o l’altra cambierà ciò che sei se non se tu a decidere di cambiare - conclude Harry.
- Già - Victoire abbassa lo sguardo e torna malinconica ai suoi disegni.
- Sei brava sai, potrai esercitarti benissimo in sala comune, al primo anno non ci sono tanti compiti - afferma Harry. Victoire sorride e li risistema nella borsa.
- Forse è meglio che torniamo dentro, devo chiedere scusa a un po’ di persone - sorride e rientra verso il salotto della tana, con il cuore pieno di sentimenti positivi.
Hogwarts. Già il nome le piace.
 
 
Troppe lettere affollano la scrivania di Minerva Mcgranitt.
Apre la prima che si trova sottomano.
 
Carissima Preside,
La informiamo che Victoire frequenterà Hogwarts quest’anno e per i restanti sei anni avvenire.
Cordiali Saluti
 
Bill Weasley
 
“Un’altra Weasley, molto bene!” pensa sorridente, mentre prende la lettera successiva.
 
Mi raccomando, parli lei con il cappello. G-R-I-F-O-N-D-O-R-O! so che lei può farlo!
Lo faccia per me, la mia prima nipote vorrei che avesse una bella vita!
 
Ronald Weasley
 
“Speriamo solo non abbia preso dallo zio” pensa affranta.
 
Alex_J’s corner:
Questa shot è stata scritta per il contest Non sono mio padre, non sono mio madre di cui è sparita la giudicia. E’ la mia prima storia sulla nuova generazione e ne sono molto affezionata.
Spero vi piaccia
Baci
Alex_J
  
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