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Autore: Miyu    23/05/2007    3 recensioni
L'anniversario di matrimonio di due persone importanti. Uno dei giorni più belli delle loro vite e di quella della loro unica figlia.
Il sole mi scaldava mentre il vento mi accarezzava il viso. Era una fresca mattina di Aprile e fra poche ore i miei genitori avrebbero riconfermato le promesse fatte vent’anni fa.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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Amo te perché mi va

 

 

Il sole mi scaldava mentre il vento mi accarezzava il viso. Era una fresca mattina di Aprile e fra poche ore i miei genitori avrebbero riconfermato le promesse fatte vent’anni fa. Chiusi piano la porta e vidi mio padre fissare sua moglie estasiato. I lunghi capelli erano raccolti in una coda alta, mentre due ciuffi erano lasciati liberi in modo che le incorniciassero il viso. Il corpo si muoveva sinuoso e aggraziato nel lungo vestito di seta, mentre delle scarpe decolté nere annunciavano il suo arrivo. Un leggero trucco la rendeva ancora più bella di quanto già non fosse, il viso di porcellana la faceva sembrare una bambola, una di quelle fragile che vengono poste nelle teche per paura che si rompano. Mio padre le andò in contro finendo con lei quella scalinata che sembrava senza fine. Un braccio cingeva quella che era la piccola vita di mia madre e così uscirono dalla porta dirigendosi verso la macchina; dopo averne udito il rombo mesta mi avviai nell’ampio salotto. Mi avvicinai ad un piccolo mobiletto in noce, lo aprii con una calma che mi parve infinita e ne presi un piccolo cofanetto da cui presi un DVD che, in seguito, misi in un vecchio lettore che solitamente mi era proibito usare. Mi sedetti sull’accogliente divano di pelle nera con in mano una tinozza di pop-corn; accesi il grande televisore HD.
Tutti gli anni, il giorno dell’anniversario di matrimonio dei miei genitori guardavo questo DVD, nel quale era inciso in modo indelebile uno dei giorni più importanti della loro vita e a cui io non avevo potuto prendere parte non essendo ancora nata.  Dopo averlo visto, aver provato un vortice di emozioni inspiegabili e aver anche pianto decisi che era giunto il momento di prepararsi, mi recai in camera dirigendomi verso il mio letto a due piazze, sapevo che mia madre avrebbe lasciato li per me un vestito da indossare per quell’occasione con delle scarpe coordinate. Presi il vestito fra le mani e sorrisi in modo impercettibile; era rosso, il suo colore preferito ma che io odiavo, sospirando decisi di indossarlo e che almeno per quel giorno avrei potuto accontentarla. Sembrava che fosse stato disegnato apposta per me: la gonna lasciava scoperte le gambe e una parte della cosce, la parte superiore era un raffinato coperto ricoperto al centro di fili intrecciati fra loro, lasciando le mie piccole e magre spalle scoperte. I saldali bianchi avevano un piccolo tacco.
Mi lisciai i lunghi e mossi capelli che erano dello stesso colore del vestito; mi truccai leggermente e dopo essermi messa il profumo alla fragola attesi il suo del campanello che, non si fece attendere molto. Sospirai e velocemente scesi le scale andando ad aprire la porta.

-Ciao Zio-
-Ciao Tesoro, sei pronta?- Mi chiese con il suo solito sorriso gentile e dolce.

Annuii e chiudendomi il grande portone in mogano alle spalle mi diressi alla sua macchina, salimmo e partimmo alla volta della chiesa.
Scesi dalla macchina e gli occhi di tutti mi furono subito addosso come se volessero leggermi dentro, mi sembrava che mi stessero scrutando l’anima e sconvolta mi fermai sull’imponente portone lasciato aperto per il caldo presente pur essendo solo Aprile. La mano di mio zio sulla spalla mi infuse quel poco di coraggio che mi mancava e a passo sicuro questa volte raggiunsi mio padre e mia madre che mi aspettavano sorridenti. La cerimonia non durò molto e pur essendo riservata agli amici più intimi fu più volte interrotta dall’arrivo dei giornalisti. La mia era una delle famiglie più in vista e questo spesso mi imbarazzava, avevo sempre paura di fare una brutta figura, deludendo così le due persone più importanti della mia vita…I miei genitori.
Una volta fatte le foto sia per nostro uso privato sia quelle per la stampa tornammo a casa, dove finalmente avemmo un po’ di privacy e tranquillità. Qui si tenne il pranzo precedentemente ordinato, non volevamo morire avvelenati per la cucina di mia madre, con tutti i nostri più cari amici.
Passarono l’intero pomeriggio a scherzare e a rievocare i tempi andati mentre io tenevo a bada i bambini e li intrattenevo come meglio potevo, per far rimanere tranquilli almeno oggi i loro genitori, che sembravano essere tornati indietro a quando erano degli adolescenti.
Verso le quattro portarono il dolce e tutti, compresi le piccole pesti, erano seduti ai propri posti. Era arrivato il momento. Tremante mi alzai in piedi picchiettando delicatamente la forchetta da dolce sul fragile bicchiere richiamando l’attenzione di tutti i presenti che si voltarono verso di me e mi fissarono incuriositi….ancora una volta mi sembrò che volessero leggermi l’anima e prima di riuscire ad aprire bocca passarono diversi secondi, secondi che mi sembrarono interminabili. Invitai tutti i presenti ad entrare in salotto perché avevo in serbo una piccola sorpresa. Tutti, compresi i miei genitori mi guardarono incuriositi, ma mi seguirono all’interno senza fare domande. Alcuni di loro si accomodarono sul divano di pelle, altri sulle sedie del massiccio tavolo e altri ancora rimasero in piedi, in attesa di una mia mossa. Quando ebbi constatato che erano tutti presenti, presi il telecomando del lettore DVD e delicatamente premetti il tasto PLAY.
Fu come un viaggio nel tempo per i miei genitori, così come per tutti gli invitati, soddisfatta di averli lasciati stupiti e di aver catturato la loro attenzione senza mettermi in ridicolo come ero solita fare, mi accomodai al fianco di mio zio che mi aveva cortesemente tenuto il posto.

-Li hai fregati questa volta!-
-Direi di si!- Sorrisi contenta e tornai a fissare le immagini che lente scorrevano sul televisore.

Girai il volto verso mia madre e la vidi con le lacrime agli occhi mentre mio padre rimaneva impassibile come al solito, ma sapevo che faceva effetto anche lui, era come tuffarsi in quelli che erano i più belli e sconvolgenti ricordi della sua vita.
Il giorno del loro matrimonio.
Mia madre era assolutamente bellissima, 19 anni appena compiuti. Rossa in viso per l’emozione e l’imbarazzo. Il vestito che indossava la faceva sembrare un angelo. Il vestito era composto da un unico pezzo di colore rosa antico, totalmente ricamato con piccole rose, semi trasparente e con un piccolo strascico, spalline fini e una abbastanza profonda scollatura. Le scarpe del medesimo colore avevano un tacco piuttosto alto, e mia madre mi aveva raccontato che aveva fatto diversi giorni con su quelle scarpe per evitare di cadere il giorno del suo matrimonio. I capelli erano lasciati liberi e mossi che le ricadevano elegantemente sulle spalle. Lentamente si avviava all’altare controllando di non inciampare nel vestito e rossissima in volto. Mio padre non era da meno, rosso anche lui, penso sia l’unica volta in cui lo vidi imbarazzato e agitato. La cerimonia si svolse lentamente secondo il rito classico e all’uscita della chiesa i miei genitori corsero in macchina, per recarsi in un piccolo ristorante italiano che avevano scoperto ,camminando per delle vie secondarie, qualche mese a dietro.  Quando entrarono trovarono tutti i loro più cari amici ad aspettarli che batterono le mani appena misero piede nel locale. Facendo diventare mia madre ancora più rossa se possibile mentre mio padre rideva di gusto guardando la faccia di mia madre.

Passarono il pomeriggio ballando e facendosi scherzi. Alla fine mio padre dedicò a mia madre questa canzone e fu a questo punto che mia madre scoppiò a piangere, sia nel filmato sia ora.
Li vidi abbracciarsi teneramente ed iniziare a ballare sulle note di quella canzone.

Davvero tu credi che
esista una spiegazione
per amare oppure no
ma se c'è ti giuro
io non lo so
Amo te, amo te, perché mi vai
e sarò con te ovunque sarai
senza parole, parlami con il cuore

Davvero è come se
tu fossi con me da sempre
tra la gente è dentro di me
nella mia mente
io sento che

Amo te, amo te, perché mi vai
e sarò con te ovunque sarai
lasciati amare, lo farò con il cuore

Sei nella mia anima, come il sole
sei nella mia vita ormai, con il cuore
al centro di ogni mia idea

Noi da ieri eppure da sempre
siamo noi da soli
ma insieme perché

Amo te, amo te, perché mi vai
e sarò con te ovunque sarai
senza parole, parlami con il cuore
Amo te, amo te, perché mi vai
e sarò con te ovunque sarai
lasciati amare, lo farò con il cuore

Sei nella mia anima, come il sole
sei nella mia vita ormai, con il cuore
al centro delle mie idee, con il cuore
solo per questo amo te

(Massimo di Cataldo – Con il cuore)

 

Il video si concluse sulle note di questa canzone mentre compariva sullo schermo una frase.

 

AMO TE PERCHE’ MI VA


Gli invitati esplosero di nuovo in un applauso mentre mia madre timorosa chiese una cosa a mio padre.

-Mi ami ancora come allora…Ryou?- le voce le tremava e gli occhi erano bassi, si fissava le scarpe come se ci fosse qualcosa di interessante, sembrava una quindicenne alla prima colta che chiede al fidanzatino se le vuole bene.

Vidi il viso di mio padre aprirsi in uno dei suo rari e dolcissimi sorrisi.

-Certo! Come potrei non amare la mia fragolina preferita?!-

Mia madre alzò di colpo il volte e sorrise contenta per poi iniziare a rincorrere Ryou per la stanza.

-QUANTE VOLTE TI HO DETTO DI NON CHIAMARMI FRAGOLA! IL MIO NOME E’ ICHIGO!!!!!-

Alla fine mio padre si fermò e inaspettatamente cinse la vita di mia madre tappandole la bocca con un bacio. Un bacio pieno di promesse e di conferme, un bacio ricolmo dell’amore che provavano l’uno per l’altra.

Quella giornata sarebbe rimasta custodita in me gelosamente, era come se avessi assistito al loro matrimonio.

 

Allora gente come stateeeeeeeeeee? Spero bene, anche se con me che vi torturo non ne sono poi tanto sicura ^^”. Allora questa è la mia prima One-shot spero di non avervi deluso, fatemi sapere che cosa ne pensate. Un bacio.

  
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