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Autore: SeleneLightwood    06/11/2012    12 recensioni
C’è un’orribile nuvola nera che gira per il McKinley da quando si è trasferito, un anno fa, e Blaine Anderson è perennemente sotto di essa, senza ombrello, aggrappato ad un parafulmini.
E quella nuvola nera è nient'altro che Kurt Hummel, lo skank più sfuggente - e pericoloso - dell'intera scuola.
*
[dal capitolo 1]
“Ragazze, non posso. Andiamo, mi avete visto? Sono il peggior sfigato dell’intero McKinley, un caso disperato, l’obiettivo preferito della squadra di football. Non mi ha mai notato in un anno, non lo farà di certo adesso. No, lasciamo perdere, ok? Va bene così”.
Santana inarca un sopracciglio.
“Va bene così come, esattamente? Continuerai a guardarlo da lontano senza avere le palle di chiedergli di uscire? Gli muori dietro! Stupido Anderson, è per questo che vogliamo…darti una sistemata, ecco. Cos’hai da perdere? Facciamo un tentativo! Sono stufa di vederti ogni giorno vagare per i corridoi come un’anima in pena nella speranza di andargli a sbattere addosso o cose del genere, dios. Ti fa sembrare più patetico di quanto tu non sia già. E tu parli tramite citazioni del Signore delle Mosche”.
Genere: Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Blaine Anderson, Kurt Hummel | Coppie: Blaine/Kurt
Note: AU, Lime, What if? | Avvertimenti: nessuno
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"Life is not about waiting for the storm to pass, it's about learning to dance in the rain"

 

Ai meravigliosi gleek che ho incontrato al Lucca Comics,

e a quelli che ancora devo conoscere.

Rendete le mie giornate semplicemente qualcosa di più.

 

 

Capitolo uno

"Great ideas, evil plans"

 

 

“Anderson, chico, ti si sta per slogare la mascella. Smettila di guardarlo così, por l’amor de dios. Finirà che ti cascheranno i bulbi oculari, o cascherà a lui il culo per l’intensità con cui gli stai sbavando addosso”.

Blaine si domanda ogni santo giorno cosa c’è che non va nella sua vita. La metà delle volte la risposta è Santana Lopez. In una qualche esistenza precedente deve essere stato un serial killer di cuccioli o Joker, o qualcosa del genere, perché non vi è altra spiegazione riguardo alla sfiga che lo perseguita. Il karma, probabilmente. Chissà quanti gattini ha fatto fuori.

C’è un’orribile nuvola nera che gira per il McKinley da quando si è trasferito, un anno fa, e Blaine Anderson è perennemente sotto di essa, senza ombrello, aggrappato ad un parafulmini.

Per metterla in metafora, insomma.

“Non gli sto sbavando addosso” risponde acidamente Blaine, schiarendosi la gola e sistemandosi attentamente il cravattino a quadri. Da alla ragazza una lieve spintarella in direzione della classe nel vano tentativo di distrarla. “Sbrigati, o faremo tardi a lezione di biologia”.

Santana lo fulmina con un’occhiataccia, afferrando a sua volta Brittany per un polso e trascinandosela dietro.

“In ritardo?” domanda Brittany perplessa, incespicando per seguirli lungo il corridoio fino alla porta del laboratorio di bio. “Non possiamo essere in ritardo, la professoressa McGee mi ha promesso che avremmo studiato la composizione della polvere di fata!”

“Siamo già in ritardo per la lezione, hobbit” soffia Santana, tendendosi verso di lui come una gatta. “Perché tu ti sei fermato per fingere di allacciarti le scarpe – Cristo, Blaine, i calzini - per poi lasciarti ipnotizzare dal dondolio dei fianchi di un certo ciuffo rosa. Sai come li chiamiamo questi, a Lima High?”.

Blaine alza gli occhi ambrati al cielo e si sistema la tracolla. “Adolescenti nerd sfigati senza speranza, il tutto in spagnolo?” la anticipa, già sapendo dove vuole andare a parare.

Santana ghigna. “Stalker”.

Brittany, in mezzo a loro, fa scorrere lo sguardo dall’uno all’altra e alza le spalle. “Scusa, San, ma mi piaceva di più quella di Blaine”.

A volte la vita è davvero ingiusta.

Blaine sospira e le due ragazze lo precedono entrando in classe, ma lui si volta verso il corridoio e sporge la testa giusto in tempo per vedere un familiare ciuffo rosa scomparire dietro l’angolo, sfuggente come sempre.

 

*

 

Un’altra cosa che Blaine si domanda tutti i giorni è come diavolo è diventato amico di Brittany e Santana.

Non lo sa. Boh. Non l’ha mai capito, è semplicemente successo che la coach Sylvester l’ha acciuffato per i corridoi, narcotizzato, rapito e ricattato, costringendolo a fare da tutor alle due cheerleader per riportare la loro media in una posizione meno vergognosa. Santana, quando gli è stato comunicato, l’ha guardato come avrebbe guardato un insetto particolarmente orribile – o un goblin, o Shrek in persona – e non ha perso una sola occasione per insultarlo o prenderlo in giro da allora.

Solo che con il tempo Blaine ha imparato che quello è il modo in cui generalmente la ragazza dimostra il suo affetto. E lui si prende più insulti di tutti, quindi…

…quindi dovete immaginare la vostra cellula divisa a metà e…

“Anderson, dimmi che non stai davvero prendendo appunti, por favor”.

Blaine solleva un sopracciglio – geometrico, come ama definirlo Santana – e sottrae il foglio alla vista della cheerleader, sfortunatamente sua compagna di banco.

“No” sussurra per non farsi sentire dall’insegnante. “L’ho già studiato alla Dalton, questo argomento. Sto progettando la mia prossima campagna militare in Civilization IV”.

Santana gli lancia uno sguardo schifato e gli ruba il foglio dalle mani, afferrando una penna e iniziando a scrivere furiosamente.

Blaine sospira – perché, perché è ancora aggrappato al parafulmini? – e attende pazientemente qualsiasi insulto la ragazza sia in procinto di mettergli per iscritto.

Brittany, dall’altro lato del banco, sta placidamente disegnando un arcobaleno sul libro. Beh, se non altro l’ha disegnato per collegare due cellule.

La povera campagna militare ricompare tra le sue mani un istante dopo.

Sei disgustosamente nerd, non riesco a capire perché continuo a gironzolare intorno a te. Saresti carino, se non fossi gay come il quattro di luglio e indossassi dei maledetti calzini, dios. Allora, vogliamo parlare del tuo piccolo problema con ciuffo rosa?

E Blaine ci prova a negare, perché gli risponde Non ho idea di cosa tu stia parlando. E gironzoli intorno a me perché ti ho salvato la pagella, provi una qualche contorta soddisfazione nel prendermi in giro e sei lesbica, Santana. Per i calzini non so che dirti, non ricordo di averne mai comprati.

Passa il foglio alla ragazza in divisa e attende pazientemente che lei sgrani gli occhi o inizi a picchiarlo violentemente davanti a tutta la classe, come sempre.

Santana afferra la penna e lo punzecchia sull’avambraccio prima di rispondere in fretta.

Sei fortunato, Blaine Anderson. Io e Britt abbiamo deciso che a) ti saranno comprati calzini, una montagna di calzini e b) ti aiuteremo ad entrare nei pantaloni di ciuffo rosa.

Sapeva che prima o poi sarebbe successo – non hai come pseudo migliori amiche Santana e Brittany senza conseguenze – quindi Blaine si limita a scuotere la testa e scribacchiare sotto al commento della ragazza.

Io non voglio entrare nei suoi pantaloni, San. E non voglio dei calzini. Sto benissimo così. 

E quei pantaloni sono talmente stretti che non ci entrerei nemmeno ricoperto di lubrificante, vorrebbe aggiungere, ma si trattiene. Sarebbe come infilarsi una mela in bocca e offrirsi a Santana su un piatto d'argento con contorno di patate. 

Santana sbircia la risposta da sopra la sua spalla – visto che è basso – ma non ha il tempo necessario a strappargli il foglio dalle mani perché Brittany la precede ed estrae i pastelli.

“Oh, non di nuovo” geme Blaine massaggiandosi la base del naso oltre gli occhiali. Santana ha l’aria di essere indecisa se dare una martellata in testa a Brittany o baciarla davanti a tutta la classe. Uh, forse più la seconda, vista da quest’angolazione.

Entrambi attendono pazientemente che Brittany finisca di scrivere il suo piccolo, arcobalenoso monologo, e quando finalmente il foglio – che una volta era un’ottima campagna – viene restituito loro, si piegano entrambi su di esso per leggere.

Blaine Warbler,

in quanto delfino, è tuo dovere unirti al tuo branco di delfini, e non quelle brutte copie di nerd che ti porti in giro vestiti da personaggi di Harry Potter. Soprattutto perché quello vestito da Voldemort mi spaventa. Sei sicuro che non ci siano squali, sotto a quei costumi?

In qualità di rappresentante d’istituto ti ordino di seguire i nostri consigli, così Santana la smetterà di lamentarsi del secchio che deve portarsi dietro per raccogliere la tua bava da lumaca ogni volta che passa Hummel e noi potremo tornare a fare le nostre cose da ragazze senza rischiare di farti deprimere.

Santana esibisce un sorriso soddisfatto di fronte alla sua espressione basita, girandosi verso Brittany per lanciarle un bacio.

Brittany accarezza la spalla del ragazzo con affetto. “Mi piace Kurt, stareste bene insieme. Ma devi mettere i calzini, Blaine”.

Blaine scuote la testa con tanta energia da farsi quasi cadere gli occhiali dalla faccia.

“Ragazze, non posso. Andiamo, mi avete visto? Sono il peggior sfigato dell’intero McKinley, un caso disperato, l’obiettivo preferito della squadra di football. Non mi ha mai notato in un anno, non lo farà di certo adesso. No, lasciamo perdere, ok? Va bene così”.

Santana inarca un sopracciglio e gli pesta un piede da sotto al tavolo, guadagnandosi un gemito di dolore da parte di Blaine e un’occhiataccia dell’insegnante. Tante volte Blaine pensa che Santana gli gironzoli intorno solo perché si diverte a malmenarlo.

“Va bene così come, esattamente? Continuerai a guardarlo da lontano senza avere le palle di chiedergli di uscire? Gli muori dietro! Stupido Anderson, è per questo che vogliamo…darti una sistemata, ecco. Cos’hai da perdere? Facciamo un tentativo! Sono stufa di vederti ogni giorno vagare per i corridoi come un’anima in pena nella speranza di andargli a sbattere addosso o cose del genere, dios. Ti fa sembrare più patetico di quanto tu non sia già. E tu parli tramite citazioni del Signore delle Mosche”.

“Signore degli Anelli, Santana. Il signore degli Anelli” la corregge esasperato. Santana gli lancia un’occhiata da ‘beh? E io cosa ho detto?’ e Blaine scuote la testa con cupa rassegnazione.

In effetti cosa gli costa fare un tentativo? Magari Santana sa davvero come attirare l’attenzione di Kurt – che non guarda mai nessuno in faccia, figuriamoci. Però tentar non nuoce.

Che bella idea che ha avuto, prendersi una cotta per l'essere più sfuggente - e probabilmente pericoloso - di tutta la scuola. 

“Tu oggi vieni a casa di Brittany e vedrai che quando avremo finito con te, Frollo, Hummel non riuscirà più a toglierti gli occhi di dosso”. 

Inutile farle notare che è Frodo, Blaine sa che peggiorerà solo le cose. Santana lo prenderà per sfinimento, probabilmente piombando a casa sua e interrompendo una lunga ed elaborata partita a D&D con il solo scopo di rapirlo, quindi tanto vale arrendersi subito.

 

Oh, beh. Tanto male non potrà fare, vero? Vero?

 

*

 

Fa tanto, tanto male.

“Blaine, smettila di agitarti come una medusa, non riesco a fare niente!” ringhia Santana esasperata, scivolando più vicina a lui sul letto di Brittany e tenendogli la faccia con una mano.

Blaine ha le lacrime agli occhi e si sta internamente maledicendo con tutti gli incantesimi che conosce per aver acconsentito a quella tortura anziché starsene a casa e farsi una bella ruolata. O expare. Maledizione, che gli passa per la testa? Non riuscirà mai a ottenere la fata d'acqua se non expa. 

Farsi aiutare da Santana e Brittany a conquistare Kurt Hummel, lo skank più stravagante dell’intera scuola? Ma che splendida idea, Blaine, complimenti! Masochista.

M-mi sento come se mi stessi strappando la faccia, per Godric!” geme il ragazzo, afferrando il lenzuolo dietro di lui con una mano e trovandoci invece la coda del gatto di Brittany. Ops.

Santana gli blocca la mascella con una mano e gli scivola di più in grembo, strusciandosi contro i suoi fianchi.

“Stai fermo, Nerderson

La mia faccia!”

Brittany entra in quel momento con tre bicchieri di succo d’arancia e una grattugia per il parmigiano sottobraccio, li osserva perplessa per un attimo e domanda: “Ma Santana, non avevamo deciso di non uccidergli le sopracciglia?”

Santana allontana la pinzetta dalla faccia di Blaine e sospira. “Lo so, Britt, ma vuoi davvero presentarlo davanti ad Hummel con questi cosi? Ci potrebbero spiegare il teorema di Pitagora!”

Blaine mugugna una supplica, incapace di muovere il viso, e cerca di attirare l’attenzione di Brittany per farsi salvare da Santana. La ragazza bionda piega di lato la testa e si siede sul letto di fianco a loro, afferrando a sua volta una pinzetta.

“Il teorema di Pitagora non è sulle tartarughe marine?”

Oh, dio.

 

*

 

“Ora, Anderson, guardati allo specchio e dimmi che non ti piaci” canticchia Santana un’ora e mezza – e tante lacrime – dopo.

Blaine socchiude appena gli occhi e li richiude immediatamente. “Oh, dio” sussurra con voce strozzata. “Cosa avete fatto alla mia faccia? Sembro – Sembro – aiuto”.

Le sue sopracciglia non hanno affatto cambiato forma, sembrano solo un po' meno folte e un po' più…umane? Sì, forse si potrebbero definire umane. Però, quanto bruciano, Merlino!

“Guarda che Hummel ha una pelle praticamente perfetta e ti posso assicurare che vive con la pinzetta per le sopracciglia in tasca, perché –“

“Il piercing al sopracciglio sinistro. Sì, l’ho notato. Così come ho notato quello alla lingua”.

Santana sorride maliziosamente e gli artiglia le spalle, piazzandosi dietro di lui – tanto è basso. “Lo so che l’hai notato, nano. Eccita persino me quando lo vedo”.

Blaine arrossisce violentemente, causando le risatine di Brittany e i singhiozzi strozzati dell’ispanica.

“Bene, ora che abbiamo risolto la questione sopracciglia, passiamo alla seconda della lista” decreta Santana, sistemandosi le pieghe della gonna. “Britt?”

Brittany abbassa lo sguardo sul foglio tutto colorato che ha appena strappato dalle grinfie del gatto.

“Punto numero due” legge, lanciando un'occhiata offesa all'animale. “Cospargere le sigarette di Lord Tubbinghton di burro”.

Sia Blaine che Santana - che la palla di pelo del gatto - rimangono immobili a fissarla. “Punto numero tre?”

“Punto numero tre: bruciare i papillon. In alternativa, tagliuzzare i papillon e utilizzarli come bandana”.

Blaine fa un passo indietro e si spiattella contro la parete. “Sta’ lontana da me e dai miei cravattini, Sauron”.

Santana borbotta qualcosa che suona sospettosamente come 'Melodrammatico'.

 

 

 

*

 

 

Dopo due ore di torture - in altro modo non saprebbe definirle, purtroppo. La morte di Kakashi è stata molto meno dolorosa da sopportare -  la situazione ha raggiunto un livello drastico. 

Blaine sembra una comparsa di The Walking Dead. Se ne sta seduto sul letto, tremante, dopo aver preso parte all'esperienza più traumatica della sua intera esistenza - pari forse solo al finale di Final Fantasy X. Oh, quello  che è un trauma.

"Ti stanno benissimo, Anderson, non fare quella faccia" borbotta Santana squadrandolo a lungo. "Stavolta sarà Hummel che non riuscirà a guardare da nessun'altra parte se non questi meravigliosi, attillatissimi jeans".

"Non respiro" pigola Blaine tastandosi le cosce strizzate nel tessuto scuro. Niente, non sente più niente. Paralizzato dalla vita in giù. Oh, dio, dovrà strisciare sui gomiti fino ai piedi di Kurt Hummel e chiedergli di uscire sperando di impietosirlo. "La mia circolazione, non sento più il sangue che mi scorre nella parte inferiore del corpo. Mi hai ucciso. Salazar, ci sei riuscita, mi hai ammazzato".

Brittany gli si siede vicino, accarezzandogli il ginocchio. Oh, dio, non sente più nulla. 
"San, sei sicura che non sia sotto shock? Lo shock è pericolosissimo, potrebbe trasformarsi in un'anguilla, e io ho paura delle anguille. Sai che stanno complottando per conquistare il mondo".

Santana ghigna malignamente. "Aspetta di rivedere Hummel e quel suo fisico da urlo strizzato in pantaloni il doppio attillati. Vedrai come ti circolerà il sangue verso sud".

Tirargli una cuscinata è l'unica cosa che può fare, perché Blaine non riesce a muoversi.

 

 

*

 

 

"No, no e poi no. Te lo scordi" esclama Blaine, indietreggiando velocemente verso la porta. Maledizione, è chiusa a chiave. "Dovrai passare sul mio cadavere, Santana. E noi siamo gay".

Santana si limita a sorridergli, un po' come ti sorriderebbe un alien prima di picchiettarti sulla spalla e divorarti dall'interno. Che è precisamente ciò che Santana ha intenzione di fare. Più o meno. Dove Merlino è la sua bacchetta magica quando serve?

"Brittany dice che Kurt bacia da dio" commenta con nonchalance, dando dei colpetti al letto per invitarlo a sedersi vicino a lei. Sì, proprio ora che Blaine ha vinto la forza di gravità ed è riuscito a muovere le gambe in semi-cancrena. "Non vorrai mica fare una brutta figura perché non sai baciare, vero?"

Blaine serra le labbra in una morsa quasi dolorosa quando Santana si alza e fa un passo verso di lui. Ok, le ragazze lo terrorizzano. Blaine è gay, per le mutande di Silente, perché diavolo dovrebbe baciare Santana?

"Non sono affari tuoi. Ti ho lasciato torturarmi per le scorse quattro ore, Lopez. Quattro ore che avrei potuto passare davanti alla play station con il mio amato Resident Evil 6, o magari a complottare un vero piano per chiedere a K-Kurt di uscire. Non ti sei divertita abbastanza?"

Santana sembra sinceramente offesa. "Sto solo cercando di aiutarti" lo rimprovera. Oh, dio, è seria. "Puoi pensare alle formule matematiche, se vuoi". Non sta succedendo, non sta succedendo. Un incubo, Blaine, è solo un incubo. Ora compariràSuperMario, ti dirà che dovete salvare Peach e - "Forse hai solo paura di non essere abbastanza bravo" lo provoca la cheerleader. 

Ok, questo è troppo. 

Con uno scatto quasi felino Blaine fa un passo avanti e afferra Santana per i gomiti, facendo scontrare le labbra con quelle della ragazza. 

Il valore della derivata di f(x) calcolata in X con 0 -

Blaine le morde delicatamente il labbro inferiore e Santana si stacca da lui ad occhi sgranati, appoggiandogli le mani sul petto. 
"Cazzo, Anderson. Sai baciare".

Qualcuno mi uccida, per favore. Sto per dare di stomaco.

 

 

*

 

 

 

"Un ultimo consiglio" gli dice Santana fermandolo sulla porta di casa di Brittany. Blaine ormai ha esaurito tutte le lacrime, le battutine in nerdese e le formule matematiche, quindi non gli resta che voltarsi e affrontare il suo destino. Un po’ come Harry che va spontaneamente nella Foresta Proibita e si fa fare secco da Voldemort. 

"Sentiamo".

"Domani mattina non mettere il gel" gli suggerisce la ragazza, facendogli l'occhiolino. Blaine sbatte le ciglia un paio di volte. Forse è un tic nervoso.

"Dovrai strappare il tubetto dal mio corpo freddo e morto". 

Brittany compare alle spalle di Santana, i grandi occhi azzurri ricoperti di lacrime. 

"Sapevo che Lord Tubbington ti avrebbe ucciso, alla fine!" sussurra stringendolo in un abbraccio stritolare. "Mi dispiace, Blaine, ora sei un fantasma? Potrai comunque provarci con Kurt? Perchè bacia davvero bene! Se sei un fantasma puoi sentirlo, se ti bacia?"

E sì, forse la nuvola nera che Blaine si porta appresso e che non fa altro che ficcarlo nei guai è proprio di fronte a lui, sullo stipite della porta, nella diabolica forma di due cheerleader.

 

*

 

Santana si appoggia con un sorriso allo stipite della porta, stringendo Brittany in un abbraccio mentre guardano Blaine Anderson allontanarsi con passo incerto verso la sua auto.

“Credi che la mia idea funzionerà?” domanda Brittany sottovoce mordendosi il labbro preoccupata. Santana le sorride e bacia via quel piccolo broncio con leggerezza, appoggiando la testa sulla sua spalla.

“Ma certo che funzionerà, piccola. Tu hai idee straordinarie. Dobbiamo solo avere pazienza”.

 

*

 

Quella sera Blaine torna a casa dolorante, psicologicamente distrutto e pericolosamente in bilico sul parafulmini.

Gettandosi sul letto e accoccolandosi sotto le coperte, non può fare a meno di domandarsi se funzionerà. Perché dopotutto potrebbe: guardandosi allo specchio di Brittany si è riconosciuto a stento, con il viso arrossato, quei pantaloni così stretti euh, niente papillon.

Kurt Hummel è un tipo particolare, sembra appena uscito da un libro. Ogni volta che ci pensa, a Blaine quasi viene da ridere perché era ovvio che si sarebbe preso una cotta senza speranza per uno come Kurt, Santo Gandalf. Ciuffo rosa e aria silenziosamente pericolosa compresi.

Blaine sospira e afferra un libro a caso dalla pila sul comodino. Ha bisogno di distrarsi, perché se pensa finirà per avere in testa solo Kurt. E al momento Kurt è il maggiore dei suoi problemi: è il fulmine che sta per piombare su di lui e ridurlo a nient’altro che un mucchietto di insignificante cenere.

 

*

 

Blaine si sente osservato. Nel senso di molto, molto osservato. Ha qualcosa tipo gli occhi di mezzo corridoio puntati addosso, ci sono un paio di mandibole che stanno spazzando il pavimento e a Susan Jones sono appena caduti i libri di mano.

Sembra quasi l’incubo che ha avuto un paio di mesi fa, nel quale si presentava a lezione di economia domestica vestito da druido, con tanto di barba e libro di incantesimi, circondato da persone vestite da Stonehenge, e tutti lo fissavano.

Solo che ora è reale e lui è vestito da Blaine Anderson. O meglio, la versione ampiamente riveduta e corretta – e mutilata –made in Brittana. E tutti lo fissano lo stesso.

Fa un altro paio di passi e si lancia nel bagno dei ragazzi con un’agilità ninja che non sapeva di possedere, evitando per un pelo Brittany e Santana. Una volta nel cubicolo – energicamente chiuso a chiave perché non ci tiene a farsi infilare la testa nel water di nuovo, grazie tante – Blaine si prende un momento per osservare il modo in cui è conciato.

Se non fosse stato un malvagio piano pre-organizzato avrebbe detto di essersi vestito senza mettersi prima gli occhiali – e lui è piuttosto miope, quindi questo la dice lunga sul suo stato. I jeans attillati gli stanno letteralmente tagliando via le gambe e probabilmente presto si ritroverà privo della parte inferiore del corpo. Quella superiore non è tanto male, in fondo indossa solo una t-shirt scura e una sciarpa verde oliva. Niente caviglie di fuori, dei maledettissimi calzini e un paio di vecchissime converse di suo fratello completano il tutto.

Sembra un fattone. No, peggio. Non sembra Blaine Anderson.

E inizia a realizzare ora che potrebbe essere un problema se il non-Blaine Anderson finisse per piacere a Kurt.

Kurt, con il quale non ha nemmeno mai parlato, perché Blaine è schifosamente timido. Canta nel Glee Club, una volta sul palco riesce ad esibirsi di fronte a migliaia di persone e contemporaneamente saltare sui mobili e poi – poi si ritrova davanti Kurt Hummel e balbetta.

Cosa che sta succedendo proprio adesso. Merda.

“Uh – i-io, ehm”.

Fantastico, Blaine, fantastico. Ora lanciagli un Oblivion e scappa!

Davanti a lui – quando diavolo è uscito dal cubicolo, Blaine nemmeno se lo ricorda – c’è Kurt in carne ed ossa, ciuffo rosa pallido, piercing al sopracciglio, naturalmente inarcato, pantaloni praticamente cuciti addosso e occhi azzurri a poca distanza dai suoi.

Oh, e la sua bocca si sta muovendo.

“…cosa diavolo ti è successo, Anderson?”

E un momento. Perché Kurt sa il suo nome? E perché è appena arrossito? E perché Silente non ha mai detto ad Harry di Ariana? 

No, aspettate, sta andando fuori tema.

 

 

Angolino Selene

Ebbene, eccoci qui con la mia nuova long. Spero di non partire in sordina, si vedrà! Questo primo capitolo molti di voi probabilmente lo hanno già letto durante la Klaine Week, dove avevo annunciato che si sarebbe trasformato in una long. Quindi eccomi qui!

Il secondo capitolo arriverà domani, tanto per non farvi aspettare troppo! :D In ogni caso, il mio giorno di aggiornamento, escluso domani, rimarrà il martedì come per On My Way!

Stay tuned, quindi, e ci riaggiorniamo (ah-ah) domani!

Per chi volesse contattarmi su faccialibro o twitter, qui i link:

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Baci, Selene

 

 

 

 

   
 
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