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Autore: Carry_Love1D    06/11/2012    4 recensioni
Carry è fermamente convinta di essere innamorata di Fabrizio. Poi però, conoscerà uno strano ragazzo di nome Simone che detesteterà dal momento in cui poserà gli occhi su di lui. Carry non lo ricorda, ma lei e questo misterioso ragazzo si conoscono da molto, molto tempo. Riuscirà Carry a conquistare Fabrizio e ad affrontare il suo passato? Leggete e lo scoprirete!
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Strawberry

- Capitolo 1 -

" Un nuovo compagno "

 

Sospirai per la quindicesima volta sdraiata sul letto di camera mia. Pensai a quanto ero felice per quella meravigliosa giornata.

Ero andata al cinema con Fabrizio Quennowisk. Il ragazzo di cui ero tanto innamorata. Certo, gli avevo buttato addosso un'intero bicchierone di frullato alla fragola, ma almeno per una volta nella mia vita ero riuscita a parlargli. L'unica pecca era che stava insieme a Fabiana Mancini, la ragazza più odiosa della scuola, almeno secondo me. Tutto era successo grazie a Mari Conquesk, la mia migliore amica dall'asilo. Sono proprio una sbadata! Ho parlato di tutti tranne di me. Mi chiamo Carolina Carnoball. Sono una ragazza dagli occhi di un odioso verde chiaro e capelli castano ramato. Non sarò sicuramente una modella ma mi posso definire magra. Sicuramente penserete 'Che razza di cognomi hanno questi?'. Ora vi spiego: vivo un minuscolo paesino nelle Marche che ha delle tradizioni davvero assurde, devo ammettere che è adorabile, ma il fatto è che non succede mai niente di interessante. Comunque sia, convivo con :

-Yoshi Carnoball :(Mio fratello) Tutto muscoli, niente cervello. E' sempre attaccato alla sua adorabile playstation o comunque a aggeggi ellettronici. Oltre a questo posso dire che è un buon fratello. Ma non uno di quelli che ti dicono ogni due secondi che ti vogliono bene eccetera eccetera. Nel senso, non è il tipico fratello superprotettivo che ti sta sempre alle costole e che spacca la faccia al primo che si azzarda a guardarti ma non è nemmeno quel tipo che combina dei pasticci e poi da' la colpa a te... Capito, no?

-Moni Spank :(Mia madre) Io la chiamo sempre Mei. E' tedesca, ma non è severa come le tipiche mamme provenienti dalla Germania. Lei è adorabile, sensibile e molto comprensiva nei miei riguardi. Ogni tanto se ne esce con delle parole in tedesco anche se non riesco a capire cosa vogliono dire. Suppongo che siano parolacce, perché se le chiedo cosa vogliono dire fa sempre finta di non sapere di cosa sto parlando.

-Boris Carnoball :(Mio padre) Uomo d'affari, sempre in giro per lavoro. Quando è casa sono sempre felice perché non essendoci mai sento spesso la sua mancanza. Anche lui è di origini tedesche. E' molto protettivo verso di me. E chiede sempre a Yoshi di tenermi sott'occhio anche se poi lui non lo fa mai.

Mi rigirai nel letto sospirando per l'ennesima volta. Lo stavo ancora pensando. Sì, perché era impossibile dimenticare l'immensità dei suoi occhi verdi che sembravano azzurri. Li rivedevo ogni giorno, ogni ora, ogni minuto, ogni secondo nella mia mente. Erano così trasparenti che ti sembrava di poter vedere cosa pensava, cosa provava. Ricordo ancora la prima volta che mi sorrise. Sentii che le mie gambe si facevano incredibilmente molli. Cominciai a sudare freddo e non riuscivo a tranquilizzarmi. Mi sembrava di avere una bomba dentro lo stomaco perché sentivo un calore terribile dentra la pancia. Era una sensazione che non avevo mai provato prima, o per lo meno che nessuno era riuscito a farmi provare. Persi il filo del pensiero perché sentii il telefono squillare. Mari che rompeva le palle, sicuro!

 

"Hei Carry ! Tu sai già cosa indossare per domani a scuola ? Io non ho uno straccio di idea .. Comunque ho saputo che in classe nostra ci sarà un ragazzo nuovo .. Mi pare che si chiami Simone Hujai ... Lo so perché sono amica di sua sorella e mi ha detto che è tornato la settimana scorsa dalla Russia .. Comunque fammi sapere cosa ti metterai per domani, ti prego ! Magari mi farai venire l'ispirazione ! D: Risp.!

Kiss, Mari <3 "

 

E ti pareva ! Chi poteva essere alle 2.30 di notte? No, aspetta.. Scuola ??? Il giorno dopo sarei dovuta andare a scuola ?? Oh, santissimi numi! Me n'ero completamente scordata! Mi alzai di botta dal letto e mi andai a fare la doccia fregandomene di rispondere a Mari. Come sempre. Finito di asciugarmi accuratamente i capelli andai dritta dritta a dormire spegnendo il telefono per evitare che Mari mi rompesse ancora.

 

Mi svegliai alle 6.30 per evitare di perdere il pullman. Decisi di indossare la mia maglia preferita. Era nera, larga e con dei tagli sulla schiena. Indossai dei normalissimi jeans e le mie converse nere. Appena entrata in classe mi catapultai sugli ultimi due banchi vuoti. Il tempo di sistemarmi che un pivello sorridente mi si pose davanti. Era abbastanza abbronzato, occhi grigi, alto, magro, capelli chiari tagliati corti ai lati e una cresta che continuava anche dietro. Indossava un paio di jeans abbastanza stretti, delle Nike Blazer color marrone spento abbinate a una maglia aderente e un' EastPack dello stesso colore che portava su una spalla. Aveva un'aria da donnaiolo. Sicuramente era il ragazzo di cui le aveva parlato Mari nel messaggio. Come si chiamava Simone Hawiji? Hiaju?

«Scusa posso sedermi qui?». Risposi con un freddo "no". Non avevo per niente voglia di aver quel tipo accanto a me. Il sorriso che aveva poco prima svanì in un secondo e stranamente non se ne andò via, ma prese lo zaino che stava sulla sedia del banco vuoto e lo posò con noncuranza per terra. Io lo guardai perplessa. «Forse non mi hai capito bene. Ho detto che non puoi sederti qui.» Il ragazzo mi riguardò stupito.  

«Ti faccio notare che tutti gli altri posti sono accupati e che io ho pagato per sedermi e ascoltare la lezione»

«Allora che me l'hai chiesto a fare ?»

«Volevo semplicemente essere cortese» disse posando i libri sul banco per poi girarsi verso di me. Mi fissò a lungo. Certo che era un tipo strano. Aveva un piercing nero ad aspirale sul labbro inferiore. Ora che lo vedevo da vicino mi accorsi che non era affato male. Distolsi lo sguardo sospirando un "Eh vabbè". E proprio in quel momento entrò il prof. La lezione proseguì come era solito l'anno precedente, anche se per tutta la sua durata ero un po' infastidita dal fatto che accanto a me ci fosse quella sottospecie di troglodita. Appena suonò la campanella che segnava la fine delle lezioni scappai dalla classe, ma non appena varcai la soglia della porta mi sentii chiamare da quel tipo. Mi diressi veloce verso le scale e prima di scendere al piano inferiore mi girai un attimo. Quello scocciatore mi stava correndo in contro. Dovevo muovermi, e alla svelta! Mi catapultai giù per le scale facendo gli ultimi gradini più che con il piede con la caviglia. Corsi alla massima velocità che questa mi consentiva dirigendomi verso alla porta principale provocandomi una stiletta di dolore, ma prima di uscire mi affacciai. Mi stava ancora inseguendo. Non si voleva proprio arrendere! Mi misi a correre a perdifiato verso la fermata del pullman pregando Dio che non mi vedesse. Arrivata a capolinea mi accorsi di aver commesso un madornale errore. Il bus non sarebbe arrivato prima di cinque minuti e quel troblo mi stava alle costole. Così elaborai in fretta una soluzione e dopo un po' ne trovai una. Mi nascosi dietro a dei cespugli e degli alberi che stavno lì vicino ancora ansimante e tutta sudata. Cercai di fare il minimo rumore ma mi sembrava che il mio respiro e il battito cardiaco facessero un gran fracasso. Quando mi calmai decisi di vedere se il mio inseguitore se n'era andato. Mi stavo sporgendo per il cespuglio quando me lo ritrovai davanti. Per un istante credetti di morire di un infarto, poi spaventata cadetti rovinosamente all'indietro. Notai che il ragazzo mi guardava divertito con un sorrisone stampato in faccia. In quell'istante mi accorsi che dietro di lui c'era il sole che illuminava completamente il suo viso. In realtà mi sembrava fosse il suo sorriso a illuminare tutto quel che gli era intorno. In fondo allo stomaco sentii una strana sensazione, ma non era la prima volta che la provavo. E sapevo benissimo con chi e quando l'avevo provata la prima volta. Poi il suo sorriso piano si spense e sentii che mi stava parlando, così mi riscossi e mi rialzai di colpo chiedendogli se poteva ripetere quel che aveva appena detto.

«Ti ho chiesto che cosa stavi facendo lì per terra nascosta dietro agli alberi» ripetè. Arrossii di colpo.

«Hemm.. Io stavo.. Mi stavo riparando dal sole ! Sì, sai ho una pelle molto sensibile e non posso stare troppo tempo esposta al sole! Piuttosto.. Perché sei qui?», chiesi cambiando discorso. Mi guardò per un attimo imbambolato poi si mise a frugare dentro il suo zaino.

«L'avevi lasciato in classe» disse porgendomi l'MP4 «Infatti è proprio da lì che ti stò seguendo solo che tu non mi sentivi!» A quelle parole mi sentii un po' in colpa. E si era fatto tutta quella strada solo per riportarmi il lettore musicale. Però poi ripensai a cos'aveva fatto di male e quindi ritornai di nuovo quella di prima. Gli strappai dalle mani l'MP4 sibilando un freddo 'grazie'. Proprio in quel momento arrivò il mio autobus quindi lo salutai con indifferenza arrivando prima delle altre persone alla porta del bus lasciandomi l'indesiderato alle spalle. Mi catapultai sui primi tre posti liberi. Stavo per infilare le cuffie quando una voce familiare mi chiese: «Scusa posso sedermi qui ?»

 Mi girò di scatto e rimango paralizzata dalla visione. Il sole gli illuminava gli occhi rendendoli ancori più azzurri e luccicanti come acqua cristallina.

«Oh, ciao Carry! Non ti avevo riconosciuta! Non ti dispiace se io e il mio amico ci sediamo qui, vero?» esordì Fabrizio esibendo un sorriso che mi stese lì sul posto.

«Certo che no, siediti pure» dissi balbettando e alzandomi dal sedile ma prima di sedersi Fabrizio chiamò il suo amico dicendogli di aver trovato posto.

«Meno male, cominciavo già a... Hei Carry anche tu prendi questo pullman?» Oh, no Buon Dio anche lui no, ti prego, pensai. Simone mi stava davanti sorridendomi e salutandomi come se fossimo dei vecchi amici. Stavo già per rispondergli per le rime ma Fabrizio si intromise

«Ma voi due... vi conoscete già?» chiese guardando prima me poi Simone.

«Molto sfortunatamente sì... Siamo compagni di banco» affermai scherzando «Voi invece?»

«Abbiamo fatto l'asilo insieme poi in prima elementare sono dovuto partire per la Russia...»

«Non stavo parlando con te!» urlai in faccia a Simone. Fabrizio accanto a me rise divertito. Ricambiai sorridendo.

«Quindi vi conoscete da molto...»

Finalmente il bus partì e i due ragazzi si misero ad ascoltare la musica dai loro lettori musicali. Io invece riflettevo sulla conversazione di poco prima. Simone e Fabrizio si conoscevano da molto, quindi dovevano essere grandi amici... Magari mi sarei potuta fare amica di Simone e dato che lui passava molto tempo con Fabrizio gli avrei potuto chiedere aiuto per conquistarlo! Certo che ne stavo facendo di progressi... Fino all'anno prima non mi sarei mai sognata di scambiarci un solo saluto e ora ero lì con la possibilità di parlarci i e chiedergli qualsiasi stupidaggine. Ed ecco che le mani ricominciavano a sudare. Mi girai verso Fabrizio che mi rivolse uno sguardo fugace e prese ad armeggiare con il suo mp3 con un adorabile colorito rossastro sulle guance. Poi mi girai verso Simone e mi accorsi che anche lui mi stava guardando ma non con lo stesso sguardo timido dell'altro ragazzo, era uno sguardo fisso, inpenetrabile, possente. Stavolta fui io a distogliere lo sguardo arrossendo leggermente. Data la noia mortale mi infilai le cuffie anch'io e i miei occhi si chiusero piano.

 

 

 

Eravamo in spiaggia di sera, il cielo che cominciava a imbrunire. C'era Simone in pantaloncini di jeans e con una camicia mezza sbottonata. Un sorriso a trentadue denti, con qualcosa di diverso da quelli che mi aveva fatto fino a quel momento. C'era una canzone di sottofondo molto famigliare.

 

Hey girl, I'm waitin' on you, I'm waitin' on you
Come on and let me sneak you out
And have a celebration, a celebration
The music up, the windows down.

 

 

 

Una ruota del pullman entrò in una buca enorme che fece sballottolare tutto, riportandomi alla realtà. Era solo un sogno, per fortuna. Poi richiusi gli occhi e tornai nel mondo dei sogni.

 

 

 

Ancora quel posto ma stavolta non c'eravamo solo noi due. Una zazzera nera spettinata e un biondino sorridevano come quel babbeo del mio compagno di classe. Si scambiano qualche parola e poi mi tesero la mano, come per presentarsi. Un'altra canzone di sottofondo

 

Oh I just wanna show you off to all of my friends
Makin' them drool on their chinny chin chins
Baby be mine tonight, mine tonight
Baby be mine tonight, yeah.

 

 

Altra buca del cazzo. Meglio così, tutti quei sogni e quelle canzoni mi cominciavano a dare alla testa... Niente One Direction per un po'. Avevo spento l'mp3 e mi resi conto che ormai ero quasi arrivata a destinazione. Quel coglione vicino a me russava peggio di mio fratello. Lo svegliai con la mia incredibile delicatezza dandogli qualche schiaffetto sulle guance e chiamandolo per cognome. Si svegliò di soprassalto e si guardò intorno ancora assonnato. Poi guardò me.

«Prima di farmi perdere la fermata, perfavore!» Lui sembrò capire anche meno di prima. Sospirai. Possibile che era così stupido quel ragazzo?

«Hey Fabbri, ma questa non è anche la nostra fermata?» Il mio cuore si fermò all'improvviso. Fabrizio. Fermata. Che cosa voleva dire "nostra". Fabrizio viveva dall'altra parte del paese!

L'altro ragazzo annuì. Io sbiancai di colpo. Ma non si sarà mica...

 

Aloha!

I know, I know... Sono passati un anno e quattro mesi dall'ultima volta che ho aggiornata (06/11/2012) e mi dispiace tanto, perchè mi ero bloccata e non sapevo come continuarla. Sapete, ho già in testa la trama della storia e so anche come andrà a finire, lol. Solo che dovrete essere pazienti perchè ci metterò un po' a scriverla tutta. Come potete vedere ho modificato alcune parti e mentre il vacchio capitolo finiva quando qualcuno chiedeva a Carry se il posto a sedere era libero, qui finisce che Fabrizio si è trasferito nel paesino di Carry. Non ditemi che vi ho rovinato la sorpresa e che non avevate capito HAHAH Ok, basta. Comunque mi scuso ancore per l'enormissimo ritardo e vi informo che a breve pubblicherò una nuova storia, e sarà sempre Carry la protagonista. In questa nuova storia racconterò alcune microstorie che mi sono capitate in prima persona, tornando a Pardon me spero vi sia piaciuta la modifica. Cercherò di aggiornare presto.


Adios!

 


 

Ho modificato anche i personaggi, ora qualcuno mi sparerà, ne sono sicura.

 

Simone:

Simone

 

 

Fabiana e Fabrizio:

Fabiana e Fabrizio

 

 

Mari:

Carry

 

 

 e Carry:

Carry

 

 

  
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