Anime & Manga > Kuroshitsuji/Black Butler
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Autore: _Jena_    06/11/2012    3 recensioni
Ecco un rapido sguardo nei pensieri di William T. Spears, basato, ovviamente, su una mia modestissima interpretazione.
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Grell Sutcliff, William T. Spears
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Disclaimer: questi personaggi non mi appartengono. Appartengono a Yana Toboso, autrice dell'opera.



And I heard your voice as clear as day,
And you told me I should concentrate,
It was all so strange,
And so surreal,
That a ghost should be so practical.
(Florence + the Machine, Only if For a Night)


“Will, Will, Will…”

Non fai che ripeterlo, in continuazione, con quella tua voce acuta e fastidiosa…

“Will!”
Mai nessuno ha pronunciato il mio nome così tante volte e con una tale insistenza. Non mi piace essere chiamato con tanta familiarità da qualcuno con cui non ho nessun legame… Nessun legame eh? Questo dico, eppure…

“William…”

A volte non capisco se la tua sia ingenuità, stupidità o solo testardaggine. Nonostante i miei continui rifiuti, il mio evidente disgusto nei tuoi confronti, tu non ti arrendi. La mia freddezza, la mia rabbia, niente ti fa desistere. Più ti scaccio, più tu ti avvicini. Al nostro primo lavoro insieme da Shinigami, mi trattavi con indifferenza perché ero anonimo, poco interessante. Avrei dovuto restare tale, non lasciarmi prendere dall’”entusiasmo”, dalla voglia di spezzare la tua sicurezza…
Non avrei dovuto farmi vedere da te…

“William!”

E’ così che, giorno dopo giorno, hai cominciato ad attaccarti a me, non per affetto o inezie simili, s’intende. Solo per il puro piacere che ti davano i miei rifiuti, le mie offese, le mie reazioni freddamente violente. Ami il dolore, ami procurartelo tramite me. Secondo gli umani questo basterebbe per poterti considerare un peccatore, Grell Sutcliffe. Ti chiamerebbero masochista.
E io, io che con così tanta facilità ti offro quel dolore che tu tanto brami, sarei chiamato sadico, un altro peccatore.

“Will…”

Sempre secondo la mentalità degli umani poi, si direbbe che ci compensiamo. Io direi piuttosto che ci usiamo a vicenda. Siamo parassiti, tu ed io, Grell Sutcliffe.
Tu agogni il dolore che solo io posso darti, con la mia voce sferzante, col mio odio, col mio corpo. Sì, è proprio quello il mezzo di tortura che più preferisci: il mio corpo.

“Wi..ll”

Tu sei assetato di dolore, Grell Sutcliffe, e ogni volta che ti apri e ti offri a me per riceverlo, io so trafiggerti e prendermi quel tuo corpo e trarne tutto il piacere che desidero, ferendoti, donandoti quello che cerchi.

"Will… WILL!"

Ancora, e ancora… e ancora…
   
 
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