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Autore: thecouchcarrot    07/11/2012    19 recensioni
Dean lavora nel settore vendite e si è appena trasferito nel quartiere, e il suo vicino è definitivamente matto da legare.
Dal capitolo 30: Dean strinse le palpebre. “Non sono adorabile, i copriteiera sono adorabili.”
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Castiel, Dean Winchester
Note: AU, Traduzione | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessuna stagione
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CAPITOLO 30
 
Dean si chinò e cominciò a frugare nel frigorifero. “Hai mica delle uova qui?”
 
Cas si mise dietro di lui e poggiò la mano sulla schiena di Dean. “Sul pianale più basso.”
 
Dean si piego di più, cercando oltre i contenitori di plastica.
 
La mano di Cas scese più in basso.
 
Dean si fermò. “Non ci sono uova sul pianale in basso, vero?”
 
Cas tamburellò le dita. “No.”
 
Dean sospirò. “Volevi solo che mettessi il culo in fuori, ho ragione?”
 
Cas fece scivolare la mano ulteriormente e gli strinse una chiappa. “Sì.”
 
Dean si alzò, chiuse la porta del frigo e fissò Cas con uno sguardo riprovatorio. “Io qui sto provando a cucinarti una bella colazione, e tu ti limiti a oggettificarmi.”
 
Cas sorrise, e gli diede un buffetto sulla guancia. “Sì, e che oggetto adorabile sei.”
 
Dean strinse le palpebre. “Non sono adorabile, i copriteiera sono adorabili.”
 
“Hmmm.” Cas passò la mano sul petto di Dean, seguendola con gli occhi. “Preferiresti ‘fottibile’?”
 
Quindi finirono a pomiciare contro il frigorifero per diversi minuti.
 
“Seriamente comunque,” interruppe finalmente, Dean. “Ho fame. Troviamo del cibo.”
 
Cas fece un verso scocciato e si districò da Dean. “Bene. Ho delle uova, sono solo nella porta.” Si diresse verso il tavolo.
 
Dean aprì di nuovo il frigo e le vide. “Aha. Perfetto.” Estrasse il cartone e si girò verso Cas. “Ti piacciono strapazzate?”
 
Cas era fermo alla finestra, la tenda spostata di lato da una mano, e fissava. “Dean.” Disse. “Vieni a vedere.”
 
Dean andò alla finestra.
 
Oltre la recinzione, fuori da casa sua, si era radunata un’intera folla di giornalisti. Diversi furgoni, telecamere di ogni tipo, uomini e donne con microfoni, tutti ammassati nel suo cortile come uno sciame di bambini delle elementari pronti ad assistere a una zuffa.
 
“Merda.” Borbottò Dean.
 
“Qualcuno ha parlato.” Disse Cas.
 
Dean lo guardò. “Cosa intendi?”
 
Cas continuò a guardare la folla, aggrottando le sopracciglia. “Le nuove pagine bianche non sono ancora uscite. Tu non puoi ancora essere stato messo nell’elenco. Hai detto che la tua compagnia non ha rilasciato le tue informazioni. Quindi qualcuno che lo sapeva, l’ha detto a qualcun altro e loro hanno detto ad altri dove vivi. È così che è venuto fuori il tuo nome, probabilmente.”
 
Dean esalò pesantemente. “Era destino che si venisse a sapere, prima o poi. Sapevo che sarebbe successo, solo che non immaginavo sarebbe successo così in fretta.”
 
La colazione venne dimenticata, e Dean si preparò riluttante, dandosi una pettinata ai capelli e facendosi la barba. Si lanciò un’occhiata allo specchio e sussultò alla vista di un grosso succhiotto sul suo collo. Considerò per un momento di farsi prestare una delle sciarpe di Cas, ma poi …
 
Al diavolo.
 
Si abbassò il colletto, e aprì un bottone della camicia in modo che anche il secondo fosse visibile.
 
Intanto, Sam era comparso sulla soglia di Dean, senza dubbio in risposta a tutto quel bussare. Le macchine fotografiche iniziarono a sparare flash; i reporter gli puntarono i microfoni in faccia. Sembrava aver assunto un’aria dispiaciuta, probabilmente nel tentativo di spiegare che Dean non era in casa al momento. I microfoni vennero spinti con insistenza, premendo per più informazioni.
 
Dean e Cas si diressero alla porta e uscirono. Nessuno se ne accorse. Erano tutti concentrati su Sam.
 
“Beh.” Dean si grattò il mento. “Tempo di affrontare la folla.”
 
Cas fece per allungarsi verso di lui, poi si bloccò. Strinse le labbra. “Dovrei stare più attento.” Commentò. “Sei una celebrità adesso.”
 
Il petto di Dean si strinse dolorosamente.
 
Improvvisamente Sam li notò, e guardò dritto verso di loro. I reporter seguirono il suo sguardo.
 
Un urlo di eccitazione collettiva si levò dalla folla.
 
Si accalcarono verso la casa di Cas, e Cas disse “È il mio momento.” E si girò e fece per afferrare il pomello per rientrare –
 
E Dean lo afferrò per il braccio “Aspetta.”
 
Cas lo guardò coi suoi occhi larghi e blu, confuso. I reporter percorsero il prato, vociando e spingendo e urlando domande.
 
E Dean si tirò Cas addosso e lo trascinò in un lungo, profondo bacio come quelli delle star del cinema in bianco e nero nel 1940.
 
Per un momento, il silenzio fu completo.
 
E poi la folla esplose in flash e urla frenetiche e rumore, stringendosi a cerchio intorno a loro.
 
Dean liberò Cas. “Puoi andare dentro adesso, se vuoi.” Urlò cercando di sovrastare il trambusto.
 
Cas annuì con aria assente, completamente sbalordito, e armeggiò con il pomello della porta. Una volta che riuscì nell’intento di girarlo, si girò di nuovo a guardare Dean e disse “Un giorno ti sposerò.”
 
Dean sorrise stupidamente e replicò “Puoi vedertela col governatore.”
 
Cas annuì con convinzione e si infilò dentro. La massa di paparazzi si gettò finalmente su Dean e gli sbatterono i loro microfoni ricoperti di bava in faccia, i cameraman alzarono i loro apparecchi più in alto, finché lui non alzò le mani in aria e urlò “Calmi! Calmi!”
 
Loro si sistemarono e si zittirono, poche altre urla nell’aria.
 
Sorrise con tutto la charme possibile. “Per rispondere alle vostra domande: Ciao, sono Dean Winchester e sì, sono il ragazzo del Texaco.”
 
La macchine fotografiche iniziarono a scattare.
 
*
 
“Beh, è uno schifo.” Disse Dean a Sam.
 
Erano sul divano a guardare Cartoon Network, di nuovo, nessuno dei due si preoccupava di fingere di avere cose più importanti da fare.
 
“Cosa?” Chiese Sam. “Pollo Robot? L’hai scelto tu il canale, amico.”
 
“Sono di nuovo insieme a Cas, ma adesso devo trasferirmi.” Spiegò Dean.
 
Sam alzò gli occhi al cielo. “I paparazzi non sono così tremendi, Dean. Vedrai che in un paio di giorni si esaurirà tutto, e per la prossima settimana sarà dimenticato.”
 
Dean sbuffò. “No, non per quello. Perché ho perso il lavoro. Non posso permettermi questa casa.” Sospirò. “Ed è davvero troppo, troppo, troppo presto per trasferirsi da Cas.”
 
“Ti ho detto che dovresti trovarti un compagno di stanza.” Disse Sam.
 
“Non voglio vivere con uno sconosciuto.” Rispose Dean, cupamente. “Sono troppo vecchio per certe cose.”
 
Sam strinse le labbra. “Che ne dici di me?”
 
Dean si girò i pollici. “A dire il vero, era proprio … era proprio quella la mia idea, all’inizio, ma non è che mi aiuti molto con il fatto che ‘non posso permettermelo’.”
 
“Beh, capita proprio per caso che …” Sam si schiarì la gola. “Mi sia trovato un lavoro.”
 
Dean lo fissò.
 
Sam sorrise con aria colpevole. “L’ho scoperto solo oggi.”
 
“Hai trovato un lavoro? Qui?” Chiese Dean. “Come?”
 
Sam rise. “Pensi davvero che me ne stessi semplicemente seduto tutto il giorno mentre tu eri al lavoro? Sei proprio un idiota. L’ho cercato per tutto il tempo, e c’è una posizione disponibile al St. Vincent De Paul.”
 
Dean sbatté le palpebre. “Il negozio di articoli usati?”
 
Sam annuì. “Non è solo un negozio d’usato, comunque, è anche un’organizzazione di beneficenza, e … la paga non sarà spettacolare, e non lo saranno nemmeno le ore, ma almeno riuscirò a lavorare. E mi sentirò come se stessi facendo qualcosa che conta.”
 
“È fantastico, Sam.” Dean era … più che impressionato. “È  meraviglioso.
 
“Quindi posso pagare il mio affitto.” Sam fece un sorrisetto soddisfatto. “Aiutare quel fannullone di mio  fratello.”
 
Dean gli diede un pugno sul braccio e chiese “Quindi hai sempre saputo che volevo che restassi qui?”
 
Sam ridacchiò e si sfregò le mani insieme, ammettendo “No. Ma sapevo di volerci essere, con te, sai? Nella stessa città, almeno. Sei la mia famiglia, Dean.”
 
Dean sorrise e deglutì pesantemente e disse “Già. I Winchester devono restare uniti.”
 
Sam ricambiò il sorriso con gli occhi un po’ lucidi.
 
Poi Cas fece irruzione dalla porta, togliendosi gli stivali e lanciandoli nel corridoio. Sotto il braccio trasportava una grossa vasca di plastica translucida. “Dean!” Ansimò. “Ho trovato la regina! La regina tartaruga!”
 
Dean e Sam si girarono entrambi per vedere.
 
Ancora preso nel tentativo di recuperare il respiro, Cas portò la vasca nel salotto, posandola con attenzione sul tavolino. Alzò il coperchio, e Dean e Sam sbirciarono al suo interno. “Attenti.” Li avvertì Cas. “Sono malvagie.”
 
All’interno c’era un gran quantità di terra, un lampada a raggi infrarossi, la metà vuota di un ceppo di legno, una fetta di anguria, e una piccola tartaruga diligentemente intenta a sgranocchiare una foglia di lattuga.
 
“Devo tenerla separata dal resto dello sciame.” Spiegò Cas. “Prima o poi, lasceranno casa mia in cerca di uno nuova regina.”
 
Dean socchiuse le palpebre. “Aspetta, stai dicendo che la vuoi tenere qui?”
 
Sam accarezzò la testa della tartaruga. “È quasi carina. Come si chiama?”
 
“Non darle un nome!” Protestò Dean. “Poi ci tocca tenerla!”
 
“Ornata.” Rispose Cas. “Come la sua specie, la tartaruga scatola ornata.”
 
Sam lanciò una strana occhiata a Cas. “È il rettile di stato del Kansas.”
 
“Non mi interessa da dove viene.” Si intromise Dean. “Non abbiamo bisogno di una tartaruga.”
 
“Te l’ho già spiegato.” Disse Cas. “Questo è l’unico modo per impedire che le tartarughe mi mangino le dita dei piedi di notte, Dean. La regina deve essere isolata.”
 
Dean grugnì e si massaggiò la fronte. “Va bene. Ma sarà meglio che non scappi dalla vasca.”
 
Giusto.” Affermò Cas, con enfasi. “Mi sono assicurato che il suo contenitore fosse a prova di tartaruga. Non abbiamo bisogno di un’altra infestazione.”
 
 
Il cellulare di Dean vibrò, il nome di Bobby sullo schermo. Si allontanò dagli altri due e lo aprì. “Pronto?”
 
“Perché stai baciando un altro uomo in tv?” Chiese Bobby.
 
Dean si immobilizzò. “Oh.”
 
“È una diavolo di trovata, Dean, ma non puoi inventarti certe stronzate per attirare l’attenzione.” Bobby continuò con la sua sfuriata. “Di tutte le cose infantili – non posso credere che tu abbia caricato un uomo con una pistola carica, di tutte le cose stupide che potresti fare – e poi quando arrivano le telecamere, trascini qualche povero uomo in una sezione di hockey tonsillare! Stai facendo una dichiarazione, vero? Ti è improvvisamente venuto il pallino dei diritti civili? Beh, magari avresti dovuto considerare che il tuo amico là forse non voleva la sua faccia in tutte i telegiornali nazionali! Non potresti semplicemente -”
 
“Bobby.” Dean fece un respiro profondo. “Non era un  tipo qualunque. E non era semplicemente una dichiarazione pubblica. Quello era il mio vicino di casa, Castiel, e noi … stiamo insieme.”
 
Lungo silenzio.
 
“Dannazione, ragazzo.” Disse Bobby. “Perché sono sempre l’ultimo a sapere di queste cose?”
 
Dean rise sollevato. “Ti ricordi quando sono sgattaiolato fuori casa, quella notte?”
 
“Gesù Cristo, adesso ha un senso. E questa sparatoria? Perché diavolo non hai chiamato? È stata la notte in cui sono volato a casa!”
 
“Non – non sapevo cosa dire. È successo tutto così in fretta. E stavo bene.”
 
“Beh, idiota, la prossima volta sarà meglio che mi chiami, va bene?” Ordinò Bobby.
 
“Va bene.” Concordò Dean. “Ma spero non ci sia una prossima volta. E … Sam si è trovato un lavoro qui. Si trasferisce con me.”
 
Bobby si zittì, e quando parlò di nuovo, la sua voce si era addolcita. “Sono felice di saperlo, Dean. Sono contento che voi ragazzi stiate bene.”
 
Dean si schiarì la voce. “Grazie, Bobby. Devo … devo andare adesso.”
 
“Stammi bene, Dean.”
 
“Anche tu.”
 
Dean tornò in salotto, dove Sam e Cas stavano ancora giocando con la tartaruga.
 
“Gli piace davvero l’anguria.” Notò Sam.
 
 
“È meglio accontentarla.” Disse Castiel. “Così non proverà ad evadere.”
 
“Ok, ok, smettetele di affezionarvici.” Interruppe Dean. “È solo temporaneo. Prima o poi questa – questa Ornata se ne tornerà a vivere con Cas.”
 
Cas e Sam si guardarono l’un l’altro. “Nessuno si sta affezionando, Dean.” Disse Sam.
 
“Odio le tartarughe.” Si intromise Cas.
 
Sei tu che stai usando il suo nome.” Aggiunse Sam. “Ornata.”
 
Cas si sporse in avanti e disse, con un bisbiglio esagerato “Penso che a Dean piaccia.”
 
Dean strinse le labbra, e si voltò per tornare in cucina. “Voi siete dei bambini.”
 
Tu bambini!” Gli urlò dietro Sam.
 
“Bambino.” Lo corresse Cas. “È un bambino. Cosa c’è per cena, Dean?”
 
“Non lo so.” Rispose Dean. “Cosa stai facendo?”
 
Cas annuì. “Zuppa. Zuppa è una buona idea. Facciamo una zuppa.”
 
Quindi si radunarono in cucina e fecero la zuppa,  e a un certo punto tra Sam che affettava le cipolle facendo finta di piangere disperatamente, e Cas intento a minacciarlo di mettere del tofu nella pentola a meno che Dean non acconsentisse ai fagioli verdi, Dean realizzò che stava per vivere un anno fantastico.
 




















Ahahaha, non ci posso credere. Finita, nonostante ritardi di aggiornamenti e pippe varie con la traduzione adesso è finita.
Ho amato tanto questa storia e adesso che l'ho tradotta la amo ancora di più, e adoro anche voi che l'avete seguita, avete commentato e menate varie. 
La storia non è tecnicamente mia, ma le vostre recensioni sono state la cosa più bella, se non avete ancora commentato una volta, magari questo è il momento buono per farlo? 
In ogni caso, spero che sia piaciuta a voi quanto è piaciuta a me, traduzione permettendo. 
Vorrei dire qualcosa di significativo, ma la mia testa è spazio vuoto, quindi, baci bavosi e abbracci soffocanti!
  
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