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Autore: Pan_z    26/06/2004    8 recensioni
Quale condanna per una donna come lei? Quella *puttana* che ruba le anime agli uomini, lasciando solo tutto il mondo? Solo la solitudine.. Leggete e Recensite!Grazie!
Genere: Dark, Malinconico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Bellatrix Lestrange, Rodolphus Lestrange
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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You take me to a place I never go,

You take me to a place I never go,

You send me kisses made of gold,

I’ll place a crown upon your curls,

All hail the Queen of the World!

 

The Jayhawks

 

~

 

Ha una solitudine lo spazio,

solitudine il mare

e solitudine la morte- eppure

tutte queste son folla

in confronto a quel punto più profondo,

segretezza polare,

che è un’ anima al cospetto di se stessa:

infinità finita.

 

Emilie Dickinson

 

 

Centanni di solitudine

 

 

 

Bellatrix.

Bella.

Turpe.

Peccatrice.

Ballerina.

Bella per la morte.

Mangiamorte.

Puttana.

Solo, sola, Bellatrix.

Balla, bella e guizzante, su una pozzanghera. Cattura le gocce d’acqua refrattarie ai suoi inganni. Cosparge petali di una rosa nera sul terreno, si apre agli uomini.

Bella, balla da sola.

Canta melodie senza senso; il silenzio, unico spettatore, la osserva e la assapora con gli occhi immaginari del suo corpo fatto di vento e sabbia, che si trascina dietro come ricordo dei tempi andati.

La spoglia, spudorata puttana della danza, e la vorrebbe fare sua, ma lei è sfuggevole come la brezza marina che solleva le onde.

Non appartiene al vento.

Bella balla da sola.

Qualcuno si ferma e, assieme al silenzio, matura la voglia malata di prenderla e mangiarla.

Mela dal sapore cattivo.

Lei non guarda nessuno, lei continua a ballare.

La sua condanna a vita.

Il suo passaporto per l’ inferno.

Angelo sporco che brucia gemente fra le fiamme.

Condanna meritata fino all’ ultimo grido infame della sua bocca che rapì troppi uomini.

E ora quegli uomini si compiacciono di vederla così supplichevole davanti ai loro occhi..

.. dopo piangeranno la sua scomparsa, la perdita del loro angelo del sesso spudorato sotto ad un ponte..

.. ma quante altre come lei ne verrano!

Tutte zingare in cerca di un muto conforto, in fondo al loro cuore, solo una notte per placare i loro bollenti spiriti.. per essere riportate a un passo dal loro Dio, che venerano e bestemmiano, e in seguito morire di dolore e strazio infinito ripensando che tra loro c’era soltanto un fottutissimo passo…

.. com’è tutto ingiusto..

È tutto sbagliato, anche il mondo cammina al contrario.

Chissà perché si cerca una qualche spiegazione per questo.

Soltanto altre bugie da portare come i fiori sulla propria tomba.

Soltanto altre domande vuote da porgere in silenzio ad occhi vacui, a quelli dei soliti intimi che credono di poterla amare per sempre; a quelli che credono davvero di poter pronunciare il suo nome  e rimanere indenni.

.. puttana..

Soltanto un’ altra per il mondo.

 

 

Bellatrix.

Balla..

.. in silenzio..

.. religioso e profano..

.. così come può pregare un’infedele e blasfema..

Bella..

.. da morire..

.. per far morire gli altri..

Bellatrix, bellatricis..

.. guerriera senz’anima..

.. mietitrice di vittime di cui ha corroso il cuore..

…turpe donna di strada…

Ma come contraddirla?

Come?

Specialmente quando si inginocchia, assaporando semi di speranza, sotto la pioggia scrosciante che le ha fatto diventare i vestiti fradici e trasparenti, e lei, consapevole del suo fascino, si muove sinuosa su un letto cosparso di ciliegie, il suo peccato preferito..

My Sin

Il mio giochetto più caro..

.. alla sera, quando la casa sulle rive del Mississippi aveva le luci spente e taceva senza sussurri remoti di fantasmi del passato..

Come mi piaceva divertirmi con lei…

.. su di lei.. solo una piccola bambina, adolescente immatura..

E gridava nelle mie orecchie il suo disfacimento interiore, sentendo le mie membra schiacciarle i punti vitali.. gioiva il mio cuore, piangeva la mia anima di colpevole..

Mormorava parole, una volta affidate alla sua mente perversa..

.. parlavano di solitudine, ed esprimevano tutto il suo disprezzo verso la società che la ripudiava perché non condivideva i sui ideali basati sull’ irriverente pudore adolescenziale e sulla comicità dell’ amore mai fatto.

Chissà perché lei continuava ad amarli..

.. uno per uno.. tutti i membri di quella civiltà di piccoli angeli malefici che l’ha lapidata e sputata dopo averla usata, come quei preservativi ‘usa e getta’.

Perché tanto lei chi è?

Solo una di quelle.

Bamboline di carne.

Lei cos’è?

Sai, amico, è come te, anche se si è troppo orgogliosi per ammetterlo.

Come poter dire alla propria moglie di essersi scopato una sua simile?

E per questo lei viene dimenticata..

.. cancellata dalla memoria umana.. mandata in un altro luogo per cercare un conforto fantasma..

Ma quale conforto si può trovare all’Inferno?

L’avete mandata voi in quel fottutissimo inferno, vero?

Eh?!

.. ma a voi cosa importa?

Lei è solo Bellatrix..

.. non un’effigia di bellezza..

.. non una donna da amare..

.. non una bambola da *scopare* selvaggiamente..

Solo Bellatrix, l’unica di quelle che può mandarvi in Paradiso, facendovi toccare l’apice del piacere, la fonte introvata della beatitudine, e con un solo gesto catapultarvi al centro dell’Universo, cupo e buio, senza uscita..

È buona la morte, non è così?

Un tunnel di eroina, un mondo fantastico da scoprire..

.. scoprirsi colpevoli..

.. scoprire l’odore umido e nauseabondo della paura sulla pelle..

.. riscoprirsi a desiderarla nei momenti di follia, deliri nell’ oscurità della luce..

Pazzi!

Tutti quanti!

Specialmente quando avete cercato nel suo corpo una luogo sicuro per riposare e sentirsi protetti.

Pazzi, come potevate immaginarlo?

.. su un letto di fragole..

Pazzi di lei.

.. sensuale bambina vogliosa..

.. statuaria donna d’oltremare in terra straniera..

.. simulacro di sesso e amore libidinoso..

Grida che si spezzano nel frutto gelatinoso di un fiore.

Liquido che si disperde nell’aria, parole di burro fuso sul fuoco.

Bella e stronza.

Eroticamente folle, sensualmente innamorata.

Perché lei lo era.

Bellissima, guardandosi allo specchio, e amava se stessa. Osservava il suo corpo con occhi profondi come il mare, riproducevano il rumore dell’ acqua.

*Leccava il suo corpo sudato dopo una notte di acrobazie.

S’immaginava un regina fra alberi di ciliegio.

Sognava di amarsi anche materialmente.

Baciava le perle del suo seno e godeva vedere quei boccioli di rosa intrugidirsi al passaggio delicato delle sue labbra.

Sentiva l’odore della sua carne e desiderava mangiarla, strapparsi quel velo di indifferenza che ricopriva anche il suo viso e presentarsi al mondo non come una delle puttane.

Non come un giochetto dell’eros.

Solo Bellatrix..*

 

***

 

 

Sola Bellatrix.

Solo.

In solitudine con il demonio.

Sola, Bellatrix  con me, giocando con trucchi troppo noti.

Solo, con Bellatrix, cercando di stare al suo gioco di morte e necrofilia.

Prima, zitta.

Poi, vogliosa.

Metteva le mani addosso ai miei bicipiti scolpiti, solleticandomi la pelle d’avorio con il suo respiro leggermente ansante; voleva esplorare le lande desolate della mia intimità, ceduta a troppi uomini e a troppe donne *come lei*.

Oh, no. Forse non come lei. Nessuno potrebbe essere bastardo e seduttore e dolce al contempo.

Troppe realtà che si discostano le une dalle altre.

Mi spogliava sempre più in fretta.

E poi, come se non fosse passato un solo attimo, come se il respiro le si fosse mozzato in gola, mi rendeva partecipe della sensazione di sentirsi eroe.

Eroe, nel proteggerla.

Eroe, firmando un patto con i suoi occhi maliziosi e le sue labbra rosse.

Eroe.. facile a dirsi..

Non per lei, solo un’ utopia.

Perché è difficile, credersi più grandi e più forti di quel che si è.

Ma quale eroe potrebbe mai proteggere la guerriera dell’ oltretomba?

Nessun eroe, né uomo valoroso, nessun sano di mente.

E allora, perché siamo tutti qui? Perché voi ascoltate questi miei vaneggiamenti in un’aria intrisa di pianti e strazi, se non siete eroi, né uomini con un minimo di ragione?

Non siamo niente più di quel che Lui ci ha detto di essere.

Oh si, questa è una delle tante forme di utopia che circondano l’esistenza, ma –ahimè- come negare?

Siamo incatenati al Fato che deride quello che facciamo.

Dipendiamo dal silenzio, ed abbiamo troppa paura di farlo diventare irrequieto, tanto da tramutarsi in rumore.

Siamo nelle mani di una donna che ci ha rubato l’anima per venderla ai Signori delle Tenebre.

*Puttana!*

Si, signori!

Urlatelo anche al Mondo intero, tanto è solo questa la realta!

*Usurpatrice!*

Ma come contraddirla?

.. continuate a gridare, a scalpitare, mettendola a nudo davanti ad una Corte che già la conosce, sperando di condannarla alla prigione, privandola dell’ultima goccia di umanità che serba dentro.

Non riuscite a capire? Anche loro, infami Giudici Supremi, sono sotto il suo controllo.

Lo leggo nei loro occhi incupiti dal desiderio di strappare *davvero*  gli abiti lerci dal suo corpo di bambola; lei li controlla.

Lei ci controlla.

Siamo marionette infime fra le sue dita, rinchiuse in una casa di cristallo.

Ci ha messo in fila davanti a lei, coperta di soli veli irreverenti e spregevoli. Ci vuole assoggettati al suo comando, piume di vetro che s’infrangono sulle lastre del pavimento.

Ride di noi, vedete?

.. Come possiamo difenderci?

*Morte*

Non è la morte la scelta migliore, lei lo *è*.

Reincarnazione invitante della sofferenza, il giorno del giudizio per gli uomini.

Non quelli valorosi, né gli eroi, ricordate?

Per noi, stupidi stolti!

Forzati ad aver bisogno di lei..

*Abbiamo forse bisogno di lei?

Sentiamo per caso la necessità di vederla contorcersi per il desiderio?

Abbiamo l’urgenza di sentirci senz’anima dentro di lei?

Possiamo avere l’obbligo di scoparla tutte le sante notti?

.. e guardarla, indifesa, gemente, urlante di follia maturata negli anni..

Signori non capite?

Ma non la sentite piangere?

Condannate lei, additandola, attribuendole di essere senza un minimo di pudore e ritegno.

Salvate, invece, voi stessi, ma siete più colpevoli di lei!

Quale analisi, quale gesto miracoloso può salvarvi da tale cecità..

.. CRUDELI!..

….

Si, siete crudeli!

Guardatela, avanti!

….

Capite il suo tormento? Capite il dolore che prova nell’intimità del suo cuore scomparso?

Tanta sofferenza…

.. ditelo, coraggio..

Quale sofferenza per una donna senza compassione?

L’avete detto.. compassione..

Quale sentimento?

Continuate a guardare da spettatori il sangue che le cola dalle labbra.

.. adesso aspettate che la colga il primo spasmo di una serie infinita..

Quale condanna utile per una come lei?

Lo spasmo che l’avvolge..

.. spettacolo ripugnante e piacevole..

La *soddisfazione* per delle coscenze in tormento.

Corpi che cercano risposte per l’appagamento dello spirito.

Uomini che cercano lei.

..Bella, protetta da un vetro di cristallo infrangibile, guardata da tutti.

Come una bambola in esposizione: toccata, desiderata, coccolata..

.. abbandonata da tutti dopo averne veduto il prezzo..

*Immortalità*

Si compra un gioco, si prova, si vende tutto per tutto.

Lei è il tutto a cui bisogna concedersi.

..Bella senza nessuno, infine.

Anch’io sono dietro ad un vetro.

Si cercava una punizione per i suoi atti pregiudicati, ma gli uomini sono impotenti al suo cospetto.

Ma solo in seguito si è capito che anche lei lo è.

*Solitudine*

Sola, dietro ad un vetro.

Intoccabile, di porcellana.

Fragile come una piuma di vetro; si vede cadere.

Patire quello che fa patire.

Altra condanna per una intoccabile *come lei*.

..completamente sola in una stanza senza finestre..

.. sola con i suoi spasmi di solitudine interiore, guardandoci.

Pregandoci di salvarla con un solo sguardo.

Implorandoci di allungare una sola mano e toccarla nella sua lontananza.

.. ed allora, signori, grandi uomini, veri modelli…

..riprendetevi la vostra dignità, tornate alle vostre case da eroi, salvatori del mondo, estirpatori della razza più infima di donne.. andate via…

Lasciatemi solo..

.. con lei..

Ed allora mi guarda, mi supplica, mi implora ed io allungo le mie dita per sfiorarla..

.. solo per arrivare a toccare il freddo muro che ci separa, fatto di differenze abissali, prima fra tutte la solitudine che la rende trasparente come un velo ai miei occhi..

.. solo perché lei è una puttana, io un Mangiamorte; lei una donna, io un uomo..

.. solo, come lei.

Soli, dietro ad un vetro.*

 

 

***

 

Silenzio.

Forse non assoluto, ma chiaro e conciso, freddo come la lama di un coltello che fende la tensione.

L’aria resta immobile, seppure l’agitazione sia palpabile.

Un chiacchiericcio si leva dal fondo, impertinente, senza rispetto alcuno.

Silenzio, ma chi ha il potere di richiederlo?

È sfuggevole, muta il suo aspetto con il passare degli anni, è il mago della mutazione.

Silenzio che può essere paragonato ad una mandria in fuga.

Vedete? È tutto un controsenso biblico, tramandato nei secoli, immutato nella tradizione. Tutto è coperto di finzione, di menzogna. Non c’è niente di vero in quello che facciamo, nesusna verità consolidata per giustificare le nostre azioni.

Così come il silenzio non può più presentare motivi per essere tale.

Non è silenzio, non qui, quando l’odio percorre saettando i corridoi austeri del luogo di cristallo, quasi non esistesse.

Non qui, non luogo di giudizio per condannati alla morte del pensiero più profondo che scuote le membra, quello che sveglia i sensi, una scarica di adrenalina che provoca eccitamento.

Non qui, quando le mura sono vibranti.

Non qui, mentre lei piange, strepita, urla, soffre il patimento del sangue, e riempie l’aria di triste malinconia. Forse non tristezza, più rabbia repressa.

O forse è il semplice dolore che s’insinua sotto la pelle, percorrendo la sua strada all’interno delle vene, scrosciando senza pietà dall’organo vitale che pulsa la vita..

.. vita?..

.. non c’è silenzio per coloro che lo cercano..

Non c’è il silenzio per quei giudici infami che l’hanno condannata alla sofferenza delle sue azioni, al spasimo innocuo della solitudine..

Perché è questo, vero?

È questo ciò che si sente, palpabile come un muro di cemento?

È la solitudine, sottile branchia della morte, alchimia degli ingannevoli.

È la solitudine che rinfaccia al silenzio di averla lasciata da sola in una stanza non buia, non illuminata, vuota e di vetro, incrinabile al solo tocco umano.

È la bella che rinfaccia ai mostri che l’hanno crocifissa al suo stesso male..

.. e lei non può far altro che gridare, a volte sussurrare allo spazio che la circonda quanto la morte le aliti vogliosa sul collo.. e si chiede, che stupida, perché non la riesca a prendere..

Ed a volte aspetta, invano, qualcuno che riesca a toccarla anche solo spiritualmente, e che riesca a sollevarla dalla terra in cui è sprofondata e che la tiene prigioniera.

Da quanto tempo aspetti, amore mio..

.. piccolo bocciolo di rosa che lentamente appasisce per la mancanza di ossigeno..

Ma che agonia deve patire!

Una lenta morte che non sembra sopraggiungere, attimo dopo attimo, contando i respiri che le restano.

Può darsi che sia egoistico chiamarti amore mio..

.. ma, se potessi allontanare da me le mie pecche mortali, riuscirei ad amarti? Riuscirei ad amare uno dei peggiori peccati che Dio ha proibito dal giorno in cui quell’uomo mortale è stato convocato al suo cospetto per sottoporsi alla sua tirannia?

Siamo uomini –si, anche voi miei signori-, incantati dalla bonta delle ciliegie color amaranto che lasciano in bocca prima il sapore dolce, poi l’amaro della finitezza.. e ne cerchiamo sempre di più..

Bellatrix..

.. come un fiore di ciliegio che dona i suoi frutti malvagi ai suoi drogati..

Dipendenti da lei.

Stronza!

Fottua bambola di carne e seduzione!

Quanto ci hai imbrogliato per attirarci nel tuo letto?

Quanto hai finto di amarci per rubarci l’anima?

Meriti ogni secondo della tua condanna, la tua prigionia che tu stessa hai cercato!

Ti hanno costretta a quegli stereotipati cent’anni di solitudine, rinchiusa in una prigione senza sbarre, senza alcuno sguardo sul mondo…

.. eppure…

Eppure continui ad esercitare la tua magia su di noi..

.. ed io, come loro, stupido che continuo a fissarti nella tua cella di trasparenze ed intersecazioni, cercando di toccarti, sperando di salvarti, e così salvare anche il mio amor proprio.

Puttana!

Ti stiamo uccidendo credendo che tu non te ne accorga..

.. ed invece..

Invece siamo noi che stiamo morendo senza accorgerci di te, bella, che sgattaioli fuori, silenziosa, ripristinando quel silenzio che tenevi prigioniero con te..

.. sei scappata via, quasi volata con il vento..

Bella, come sempre.

Ti ho vista fuggire anche da me.

Da me che continuava ad osservare quel vuoto sul pavimento, anche quando tu non c’eri.

In realtà, eri tu che guardavi me e ridevi sommessamente di quella cecità che condannavo agli altri, ma che aveva infettato anche me..

Perché sei andata via, lasciandomi nient’altro che il tuo carcere di cristallo?

E non sussurrarmi, con un sussurro che pare un grido, che è perché sono stato io il bastardo che, assieme agli altri, ha scelto la tua pena.

Ma non capisci quale sia la mia frustrazuione?

Tu eri mia, e non sopportavo di vederti scopare con altri miei fratelli del male..

Tu continuavi ad essere mia anche nei giorni della prigionia..

.. perché tu non lo sai, ma io sono stato lì dietro al vetro, vedendoti contorcere per gli spasmi, volendoti strappare ancora una volta quei vestiti lerci dal corpo smagrito..

.. perché tu sei stata lì per così tanto tempo.. ed io avevo giurato di starti accanto finchè non saresti uscita da quel buco virtuale in cui ti avevamo mandata..

Ma i cento anni erano passati, lentamente e frettolosamente.. ed io vedevo il mio corpo mortale, da spirito quale sono, commutarsi in cenere.

Guardavo te che ritornavi a vivere, prendendo a schiaffi la nostra moralità di eroi.

Noi eroi.. tanto convinti di infliggerti una punizione, un’estrema condannata a vita.. ma tu sei immortale, impressa nel ricordo di una civiltà che subisce il corso dell’evoluzione..

Bellatrix..

.. la guerriera senza età..

E noi, invece?

Tutti morti.

Morti credendoti ancora incatenata alle nostre false idee di giustizia…

.. ed eravamo così convinti che non ci siamo resi conto della realtà..

Di quanto fosse impossibile punirti, a meno che non volessimo punire anche noi stessi..

.. ed invece..

Speravamo di averti inflitto una condanna..

.. ma eri tu che l’avevi data a noi..

Condannati a desiderarti.

Incatenati, però.

Obbligati a guardarti da lassù, mentre tu angosciavi la nuova generazione di uomini con il tuo corpo..

Siamo noi i drogati che ti cercano, e non trovano altro che il tuo profumo inebriante i sensi.

Sono io che ti cerco dietro la mia vita di vetro scheggiato e non ti trovo.

Ma, alla fine, sei tu la burattinaia che tira i fili delle mie braccia e continui, imperterita, a ballare, danzare sulle pozzanghere, a fare l’amore finto con gli altri..

.. mentre io sai dove sono?

Alla ricerca del silenzio che possa dare pace alle mie membra, mentre la solitudine dell’immortalità pervade il mondo etereo in cui sono rinchiuso, immobilizzato ad una croce di legno.

E tu?

Tu guardi..

.. e ridi.

 

 

 

 

 

 

NdA: solo due parole per spiegare questa one-shot. Dunque, credo abbiate capito che sono i pensieri-azioni di Rodolphus Lestrange nei confronti di Bellatrix. Non ho voluto puntare sul solito, interminabile, monologo interiore, ma più che altro sulle sensazioni dell’imbroglio. A tutti, nella propria vita, capita di essere imbrogliati da persone che si ama. Bellatrix è una donnaccia, pronta a tutto per la libertà, ed è cattiva, nonostante in alcuni punti Rodolphus sia propenso a difenderla.. questo si denota, penso, specialmente dall’ultima frase. Ride vedendolo incatenato alla sua solitudine ch’egli pensava di aver inflitto a lei. Tuttavia è immortale, mentre lui, aspettando la sua uscita, muore da comune mortale.

Insomma, dico solamente che le mie storie a volte possono sembrare incomprensibili, o difficili a capirsi. Non sono le favole della buonanotte, ma sono aperte a chiunque voglia spendere due minuti per scoprire più in fondo la psicologia di questi personaggi. Bene, vi chiedo solamente di farmi sapere cosa ne pensate, se faccio meglio a ritirarmi o se ho qualche remota possibilità^^ Dedico questa one-shot (come al solito) a Ly e Strekon che penso siano i due migliori scrittori di ff sulla piazza. E, tra l’altro, sono due delle poche persone che annovero come amici, sebbene siamo lontani. Vi voglio bene!

Se volete andare un po’ più giù e schiacciare il tasto ‘Vuoi inserire una recensione?’ mi fate un favore enorme. ^^ Ah, per tutti coloro a cui interessa, Tutto è fatidico è in fase di scrittura, non mi sono dimenticata! Per altre informazioni, questa è la mia casella di posta Pan_z@inwind.it

Grazie a tutti coloro che sono arrivati fino alla fine.

Pan_z

 

 

Cent’anni di solitudine©Grabriel Garcia Marquez

 

!!!

 

  
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