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Autore: __Sabotage    09/11/2012    2 recensioni
Quinn, Santana, Brittany, Puck, Finn e Sam vivono sotto lo stesso tetto e sono diventati un gruppo affiatato e inseparabile. Tra occasioni perse, amori segreti, gelosie ben celate e fantasmi del passato che ritornano, ne vedremo delle belle.
FutureFic!
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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SANTANA.
Santana si sentiva davvero scossa e disorientata. Tutte le sue incertezze erano diventate realtà. Era colpa sua, aveva lasciato che lo diventassero. Eppure ci credeva davvero, nella sua storia con Finn, e le sembrava una vera e propria tragedia doverla chiudere.
– Hey bell_ – Il tono gioioso e il sorriso a trentadue denti scomparvero subito dalla faccia di Finn, quando aprì la porta e notò l’espressione triste della ragazza. – Che succede? – chiese preoccupato, indagando negli occhi lucidi della latina. Si era ripromessa di rimanere razionale, di porsi dei limiti ma non ce l’aveva fatta, era scoppiata in lacrime.
– Vieni qui. – Finn fece per circondarla con le sue grandi braccia ma la ragazza rifiutò e si allontanò. – No Finn, non mi dare la tua compassione per favore. – esclamò, con la voce rotta dal pianto.
– Siediti, ti porto un bicchier d’acqua. – annunciò il ragazzo, facendo accomodare la sua ragazza sul divano, mentre lui scomparve in cucina. Era davvero turbato, sapeva che Santana non era di molte parole quando era triste, esattamente come lui, quindi si sedette al suo fianco, le porse il bicchiere d’acqua e aspettò che fosse lei a parlare per prima.
Dopo aver bevuto un lungo sorso e aver poggiato il bicchiere sul tavolino, Santana fece un lungo respiro e cercò in qualche modo di spiegarsi. – Quello che abbiamo noi è fantastico, è quello che ho sempre desiderato.
– Lo so, io sono davvero contento… – ribatté Finn, non capendo bene dove la ragazza volesse andare a parare.
– Non ho finito, Finn. – lo interruppe – E’ meraviglioso, però non mi appartiene. Io non so fare la fidanzata, questo è stato come il più bello dei sogni, ma ora mi sono svegliata. – spiegò, cercando continuamente di asciugarsi le lacrime che imperterrite le scendevano lungo le guance.
– San, no. – Il ragazzo scosse la testa ripetutamente, cercando di scacciare via le lacrime che strabordavano dai suoi occhi. – Perché ti stai facendo di nuovo questo?
– Perché ho baciato Sebastian. Lui ha baciato me ed io ho ricambiato, quindi non fa alcuna differenza. Perché il mio piano era di non farti mai soffrire, invece l’ho fatto. Perché non mi piace nemmeno Sebastian, ma ho dato retta al mio istinto. Perché non riesco ancora a dire cosa provo per te e perché non lo so, ci sono troppe cose che.. – La mascella di Finn aveva quasi raggiunto terra e si sentiva così debole ed inerme, era sicuro di aver sentito qualcosa rompersi dentro di lui, mentre ascoltava il suono ininterrotto dei singhiozzi della ragazza che sembrava non trovare pace.
– T-tu, tu e Sebastian…tu hai preferito baciare un altro piuttosto che parlarmi dei tuoi problemi, sai che avrei fatto di tutto per aiutarti, io ho fatto di tutto! – esclamò, portandosi una mano al petto. –Mi credi davvero così stupido da diventare amico di quel Sebastian? Io l’ho fatto perché mi fidavo di te e non volevo sollevare discussioni inutili su un mio sospetto, io… Tu, tu mi stai lasciando per lui, e dici che non ti piace nemmeno. – balbettò, incapace di rendersi conto di cosa stesse succedendo.
– Io… non voglio che tu soffra più per causa mia. – spiegò, con un tono di voce quasi impercettibile. Santana si sentiva un fiume di parole dentro di sé, però tutto quello che riusciva a pronunciare era inutili e patetiche scuse.
– Beh, sai cosa? Sto soffrendo. – esclamò, pieno di frustrazione e delusione. – Tu ti sei tenuta per tutto questo tempo le tue paure, avrei potuto darti una mano…
– No! – esclamò di botto la latina. – Non sai cosa vuol dire essere me, avevo paura di perderti e mi sono tenuta tutto per me, perché è quello che faccio sempre. Perché non è facile essere me, non è facile non potersi fidare di nessuno.
– Di me ti potevi fidare! – esclamò esasperato il ragazzo.
– Lo so! – ribatté, alzando il tono di voce. – A parole lo so, so che mi avresti sempre protetta, ma non sono abituata ad avere qualcuno che si prende cura di me, io per prima, non so prendermi cura di me stessa! – esclamò la latina, massaggiandosi la fronte.
– Lo sai cosa mi fa ancora più male del fatto che tu abbia baciato un altro? E’ che credevo davvero di essere riuscito a darti la fiducia e la stabilità che meriti, io ero convinto che la nostra relazione ti avesse salvata dal buco nero in cui stavi sprofondando, invece ti ci ho solo accompagnata, un po’ più in fondo, in un posto più scuro.  – Lo sguardo di Finn era diventato assente, gli sembrava un’esperienza extracorporea, non poteva credere che stesse succedendo a lui, in fondo era una brava persona, non aveva mai fatto niente di male per meritarsi tutto ciò. Ed era davvero convinto che Santana fosse quella giusta, e nonostante tutto, lo pensava ancora.
– E’ difficile, Finn, uscire da un buco nero, però ti assicuro che avere te è stato come intravedere un raggio di sole…però io non voglio portarti nel buio, ti meriti tutto il sole del mondo. Grazie, per tutto. – Si sporse a dargli un bacio leggero, pieno di rimpianti e di scuse mai pronunciate, e poi uscì dall’appartamento, facendo scorrere liberamente le lacrime, lasciando il ragazzo con mille domande e un cuore decisamente spezzato.
Non poteva rimanere altro tempo in quella casa che le rievocava così tanti ricordi, inoltre incontrare lo sguardo ferito di Finn la distruggeva come mai aveva fatto, in vita sua. Forse era davvero simile a Sebastian, forse nemmeno lei era capace di avere qualcosa, senza poterla distruggere. Era quello che aveva fatto con Finn, aveva rovinato il loro splendido rapporto. Ed era colpa sua, ovviamente.
 
SAM.
Sam stava andando a trovare Brittany, il pretesto era fare un giro per la città, la realtà era che voleva vederla. Non sapeva ancora molte cose sulla loro precedente relazione però volevo ricostruirla, non voleva che la sua amnesia fosse un ostacolo alla sua felicità. E Brittany lo rendeva davvero felice.
Con quei pensieri in testa, non si accorse nemmeno di essersi scontrato con un’altra ragazza.
– Oh scusami, non ti avevo… – pronunciò automaticamente, per poi rendersi conto di chi si trovava davanti. – Santana? Che succede? – La conosceva da poco, però la bionda gli aveva parlato molto di lei e Sam aveva capito che alla latina piaceva fare la tosta e che non era assolutamente il tipo che piangeva in pubblico.
– Senti bocca di trota, non è il momento. – Lo liquidò, allontanandosi.
– Brittany mi ha raccontato che non siamo molto amici e in teoria, io ti conosco da poco, però hey, non ho dimenticato cosa vuol dire star male, se non vuoi parlare non farlo, solo che piangere da soli è deprimente il doppio. – affermò rivolto alla latina che era ancora girata di schiena, però per fortuna si era fermata.
– Però almeno, quando piangi da solo, non hai nessuno che ti possa giudicare per le cose stupide che hai fatto. – disse la latina, voltandosi finalmente.
– Oh, ne ho fatte di cose stupide! – esclamò il biondo, ridendo leggermente. – Ti va se te le racconto davanti ad una tazza di the? – propose, vedendo la latina annuire leggermente.
Avere a che fare con Santana Lopez non era facile, Brittany gliel’aveva ripetuto molte volte, ma quando quella ragazza ti donava l’anima, tutti gli sforzi erano ripagati. Ammirava davvero l’amicizia che c’era tra le due ragazze, era chiaro che la latina era l’amica ideale per Britt. E in qualche modo, Sam aveva visto l’anima di Santana, vedendola piangere in corridoio. Doveva essere successo qualcosa di davvero brutto, ma il biondo non riusciva a spiegarsi cosa.
– Vuoi davvero sentire le mie storie stupide? – chiese il ragazzo, notando il silenzio della latina accanto a lui. – Non puoi essere così disperata. – accennò ad una risatina.
– Ok. Ho baciato Sebastian perché ecco lui, ci ha provato con me però a me non piace perché sai che io e Finn stavamo insieme e così ora abbiamo rotto, cioè io ho rotto con lui perché ecco, preferisco fare del male a me piuttosto che a lui, anche se, genio, gliene ho già fatto fin troppo. – spiegò Santana, spesso incespicandosi, cosa che non era affatto da lei.
Sam era senza parole, da quello che gli avevano detto gli altri, Finn e Santana erano la coppia perfetta. Erano una di quelle coppie che a prima vista sembravano davvero male assortite, ma poi conoscendoli per bene, si scopriva che erano assolutamente compatibili.
– Hai fatto un errore Santana, è uman_
– Ho ferito una delle persone più importanti della mia vita, non è umano! E’ terribile! – sbraitò la latina, interrompendo il biondo.
– Sì, è proprio così! Le persone sono terribili! Facciamo un sacco di puttanate e sai qual è la cosa divertente? Che le facciamo sempre alle persone che se lo meritano di meno. La cosa bella è che ad ogni problema c’è sempre una soluzione, me lo diceva sempre la mia professoressa di matematica per incoraggiarmi a migliorare nella sua materia. – concluse il biondo, ridacchiando leggermente.
– Sai Sam, stavo proprio per dire che avevi detto una frase intelligente, ma poi ti sei rovinato. – affermò, tirando fuori per la prima volta nella giornata un timido sorriso.
– Accidenti, succede sempre così! – Rise, contento di essere riuscito a far sorridere la sua amica. – Punirti non servirà a nulla, se non a rendere sia te stessa che Finn ancora più infelici. Combatti per lui, non è finita. O per te stessa, l’importante è che tu non combatta contro te stessa, okay?
– Ho sempre pensato che solo tu fossi fortunato ad avere Brittany, perché lei è fantastica, ma mi sbagliavo, Brittany è fortunata ad averti, con tutto quello che ti è successo sei riuscito a starle accanto e.. anche a me, quindi grazie. – concluse la latina, sorridendo.
– Aww, direi che mi merito proprio un abbraccio. – esclamò il biondo, spalancando le braccia.
– Eh, adesso non esageria­­_- Non fece in tempo a terminare la frase, che fu stritolata dal ragazzo con le labbra enormi, ricambiando infine l’abbraccio. – Ti posso chiedere un ultimo favore? – chiese, slegando l’abbraccio.
– Dimmi tutto.
– Puoi controllare se Sebastian è a casa mia? Non ho voglia di vederlo.  Se c’è puoi…trovare il modo di mandarlo via? Non mi interessa più di Peter Jackson, voglio solo starmene in pace a casa mia. – esclamò la latina, lasciando alquanto perplesso il ragazzo. – Va.. va bene, vado subito. Fai pure come se fossi a casa tua. – Sam sorrise, per poi prendere al volo le chiavi dell’appartamento che Santana gli aveva lanciato.
Quella ragazza era sempre più un enigma, cosa c’entrava il famoso produttore hollywoodiano con Sebastian? L’unica cosa che riusciva a capire era il motivo per cui voleva liberarsi del ragazzo.
Giunto di fronte alla porta della latina provò ad aprirla, ma era chiusa, quindi doveva essere fuori casa. “Beh magari, ha lasciato un biglietto” pensò il biondo, inserendo la chiave nella toppa.
Quello che scoprì lo lasciò spiazzato. Non c’era alcuna traccia di Sebastian, non c’era una borsa, né vestiti, niente che lasciasse presupporre una presenza maschile in quella casa. Decisamente stranito, tornò nel suo appartamento e decise di informare la ragazza.
– Allora, gli hai parlato? – chiese Santana, guardandolo speranzoso.
– No, non c’era. Non c’era proprio niente di suo, credo che se ne sia andato. – asserì, lasciando sgomenta la latina.
– Ok… Credo che andrò a casa, grazie ancora. – Sorrise, prima di avvicinarsi alla porta.
– Figurati e ricordati quello che ti ho detto! – Le raccomandò, seguendola all’uscio.
– Okay capo. – Rise – Ciao Sam! – Lo salutò, prima di uscire dall’appartamento ed avviarsi verso casa sua.
Il biondino sorrise per un po’, poi accese la tv ripensando alla situazione di Santana, a come le cose fossero incasinate tra lei e Finn. Non voleva lo stesso per Brittany, voleva recuperare quello che avevano, così spense la tv e decise di andare a trovarla.
Fece per aprire la porta e come in un’apparizione, gli comparve davanti la biondina.
– Oh… Stavo giusto per bussare, stai andando da qualche parte? – chiese la ballerina, ridacchiando.
– Sì, veramente stavo venendo a bussare a casa tua. – Sam rispose, aggiungendosi alla risata.
– Tempismo perfetto, Evans.
– Direi proprio di sì. – Sorrise per poi farsi da parte e lasciar entrare Brittany nell’appartamento. – Volevo dirti una cosa. – Annunciò il ragazzo, sedendosi sul divano a fianco della bionda.
– Anche io, posso? – Sam annuì e lei continuò – Da quando hai avuto l’incidente nessuno ti ha parlato chiaro riguardo alla nostra storia perché avevano paura di una tua reazione, ma non mi piacciono le bugie e non voglio che la nostra relazione rimanga un buco nero nella tua mente.
– Britt… – Sam cercò di interromperla ma la biondina gli fece segno di lasciarla continuare – Sai che facevo parte di una compagnia di ballo che gira un po’ tutti gli Stati Uniti, noi abbiamo rotto perché tu e gli altri siete venuti a vedere un mio spettacolo e la coreografia è terminata con un bacio tra me e un altro ballerino ed io non mi sono opposta perché era il mio primo spettacolo e non volevo fare brutta figura…
– Brittany, io ricordo. – asserì il biondo, guardando la ragazza negli occhi.
– Ti è tornata la memoria? – domandò entusiasta.
– No, ho avuto dei flashback e mi ricordo di quello spettacolo. Mi ricordo di quanto volessi vederti e quanto volessi che quella giornata fosse perfetta. Volevo baciarti, dato che le tue labbra meritavano di essere baciate ogni minuto di ogni giornata, diciamo che ero fuori di me. Desideravo così intensamente riaverti che nient’altro ha più significato e così ho perso la testa. Ma ora sono più lucido, ho un’amnesia e ho le idee più chiare di prima, paradossale no? – Si domandò ridacchiando. – Volevo farti sapere che non mi interessa quello che è successo su quel palco, che sono uno stupido e che vorrei che le cose tornassero com’erano prima.
Gli occhi cristallini di Brittany si illuminarono mentre le sue labbra si aprirono in un grande sorriso, pronte per parlare ma Sam la interruppe. – E siccome con le parole faccio un po’ schifo, preferisco utilizzare la musica, se hai voglia di ascoltarmi.
La bionda annuì sorridendo – Sam Evans, non cambierai mai.
Lui ricambiò il sorriso e una volta presa la chitarra, iniziò a suonare qualche nota.
 
There was a new girl in town
She had it all figured out

Well I'll state something rash
She had the most amazing... smile.
I bet you didn't expect that
She made me change my ways
With eyes like a sunset, baby
And legs that went on for days
I'm falling in love
But it's falling apart
I need to find my way back to the start
When we were in love
Things were better than they are

Let me back into...
Into your arms.
She made her way to the bar
I tried to talk to her
But she seemed so far (she seemed so far)
Out of my league
I had to find a way to get her next to me.

 
­– Per favore? – Chiese con la sua faccia da cucciolo, una volta appoggiata la chitarra al divano.
– Oh, ma vieni qui! – esclamò ridendo abbracciandolo stretto, facendogli così perdere l’equilibrio. Si ritrovano sdraiati sul divano, a pochi centimetri di distanza, a mangiarsi con gli occhi. – Voglio stare con te Sam, lo voglio più di qualunque cosa. Più di una stupida compagnia di ballo, troveremo un’altra situazione. – asserì la bionda.
– Non voglio essere da ostacolo ai tuoi sogni, voglio solo il meglio per te. – affermò il ragazzo, facendo scorrere lo sguardo sulle invitanti labbra della bionda.
– Tu sei il meglio per me. – Concluse prima di baciare dolcemente il ragazzo dalla bocca di trota, il quale ricambiò a lungo, per poi interrompersi.
– Credo tu debba andare da Santana, ha appena rotto con Finn e credo le serva l’aiuto della sua migliore amica. – annunciò, tirandosi su a sedere.
– Che cosa? – esclamò Brittany sconcertata. – Aspetta, come fai a saperlo?
– L’ho trovata in corridoio che piangeva e così ho cercato di tirarla su di morale, lo so che non siamo molto amici, però è la tua migliore amica e mi sembrava giusto aiutarla.
– Sam Evans, tu sei incredibile. – esclamò sorridendo, lasciando un altro breve bacio sulle labbra del ragazzo.
– Mi fa piacere sentirmelo dire, ora vai! – Ridacchiò, accompagnando la bionda all’uscio. – Cenetta da me stasera? – Domandò sorridendo.
– Non me la perderei per nulla al mondo. – Disse la bionda ricambiando il sorriso, prima di chiudersi la porta alle spalle, assumendo un’espressione da ebete.

Angolo autrice. <3
SSSalve! Ok, so benissimo di essere in ritardo di un mese e un giorno (esattamente u.u), probabilmente vi siete tutti dimenticati di questa ff (spero di no ç__ç) ma io no, non ho intenzione di abbandonarla proprio ora che siamo quasi giunti al capolinea XD
Credo che delle scuse non ve ne facciate niente, ma comunque tra scuola, stanchezza ed ispirazione non ce l'ho proprio fatta a pubblicare prima! Chiedo scusa per eventuali errori, anche se ho controllato due volte XD
Ricapitolando la storia: Santana ha ceduto alle avances di Sebastian ed è andata a parlare con Finn (ed io sono sempre autolesionista, i miei babies ç___ç)
La bellissima canzone cantata da Sam è Into your Arms dei The Maine :')
Poi ci sono i Bram..... che mi hanno risollevato il morale dopo essermi depressa con i Finntana (sì, faccio tutto da sola XD)
E niente, ci sarà ancora un ultimo capitolo e poi il prologo, quindi non abbandonatemi ç_ç
Spero che questo capitolo vi soddisfi come i precedenti e ringrazio comunque chi mi ha seguito fino a questo punto. <3
Keep rocking! __Sabotage
   
 
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