Fanfic su artisti musicali > Oasis
Ricorda la storia  |      
Autore: Jude02    09/11/2012    4 recensioni
La mia primissima One shot sugli Oasis, uno dei miei gruppi preferiti, che in questo periodo è parte integrante della mia vita e anche dei miei sogni.
Coosì, questo breve capitolo è ciò che la mia mente contorta - ma dolciosa :3 - ha partorito durante gli interminabili viaggi in autobus con gli auricolari nelle orecchie.
La scena è nata così, come un episodio a sé stante, ma con idee di fondo che in questi giorni tenterò di sviluppare e.. Chissà che non ne esca una vera e propria FanFiction :)
_____________________________________________________________________________________________
E tra le sue braccia, accanto al calore del suo corpo e ascoltando il battito del suo cuore, finalmente mi sentii a casa.
(Fu la prima notte in cui non pensai a Liam.)
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

ONE NIGHT TO BREAK DOWN MY CASTLE
(OR TO BUILD ANOTHER ONE?)



-...Pronto? - iniziai con voce incerta, strappata dal mondo dei sogni.
-Ehi...- rispose una voce maschile, dando al monosillabo un'inflessione più dolce del necessario.
-Noel!
-Piccola mia, che stai facendo? -continuò con voce impastata.
Sorvolai sull'appellativo "piccola mia" e gli rinfacciai ironicamente: -Ero sveglia ad attendere la tua chiamata! Sai, le persone normali non hanno nulla di meglio da fare alle 3 di notte, figurarsi dormire! Al contrario di qualcun altro io domani ho scuola e una verifica che richiede tutta la mia preparazione!
Ci fu una pausa più o meno lunga, spezzata soltanto da irregolari respiri. -Scusami se ti ho svegliata, faresti meglio a tornare a letto, buonanotte. -rispose con la voce indurita e la cadenza strascicata.
-Ehi, ehi, ehi, aspetta un secondo! Scusami tu dai, dovresti saperlo, nel mezzo della notte non sono proprio miss simpatia. Ma ora sono sveglissima, dimmi che succede!
-Nulla...Avevo soltanto voglia di sentire la tua voce..
-continuò, alternando le parole a pause sospette.
-Noel.. -sussurrai, abbassando il tono di voce e posando la voce sulla e.
Nuovamente una lunga pausa, come sempre quando sussurravo il suo nome a quel modo. Immaginavo già quel leggero rossore cospargere di colore le sue guance.
Ma dopo alcuni secondi ancora non aveva ripreso la parola.
Ricominciai: -Noel, sono le 3 di notte e dalla tua voce non mi pare che vada tutto bene! Dove sei?
-Sotto casa tua.
-Tu cosa?!

-Affacciati al balcone, Giulietta.
Facendo attenzione a non fare rumore mi infilai nel terrazzino adiacente alla cucina; cinque piani più in basso incontrai lo sguardo del maggiore dei Gallagher rivolto verso il mio.
Quando i nostri occhi si incontrarono, in quella situazione di irrealtà, avvolti dal silenzio e dal buio della notte, il mio cuore perse un battito, poi ripartì all'impazzata e desiderai soltanto di annullare la distanza che ci divideva.
Mi affrettai a ricompormi e bloccai tutti i pensieri di cui poi avrei potuto pentirmi; sbattei più volte le palpebre e strinsi più forte la ringhiera di ferro.
-Che ci fai qui? -sussurrai al microfono del cellulare.
-Non lo so...Io.. -scrollò la testa, confuso, -Ho guidato fin qui; non avevo nessun altro posto dove andare.
Intuendo che avesse combinato qualcosa di più grosso della solita colossale sbornia di metà settimana, lo invitai a salire.
Una volta aperta la porta di casa gli posai un dito sulle labbra, per timore che svegliasse i miei, poi gli gettai le braccia al collo, sussurrandogli all'orecchio con dolcezza quella sorta di vezzeggiativo con cui mi piaceva chiamarlo: -Noèl.. Che hai combinato, Noèl?
Sorreggendolo da un braccio, per evitare che crollasse al suolo svegliando l'intero condominio, lo feci sedere al tavolo di cucina, versandogli svariati bicchieri d'acqua.
Si prese la testa tra le mani: -Ho combinato un fottuto casino, cazzo! Ho fatto un fottuto guaio!
-Shh, Noel, parla piano! Bevi questo, calmati e raccontami cos'è successo.
Così, tra bicchieri d'acqua, bestemmie e parole strascicate, capii che la serata d'alchool, droga e musica si era conclusa con l'ennemiso litigio tra i fratelli Gallagher. Il motivo non me lo volle dire, ma potevo facilmente immaginarlo, pur non volendo realmente crederci. Tuttavia stavolta era successo qualcosa di peggio rispetto agli insuldi che erano soliti buttarsi addosso: Noel aveva lasciato il gruppo. The Chief, la penna, la mente degli Oasis aveva abbandonato tutto!
Capivo quanto fosse grave tutto ciò, ma mostrarmi agitata non sarebbe servito a nulla. Cercai di rassicurare Noel al meglio, mentre parte degli effetti dell'alchool scivolavano via.
Poi feci qualcosa a cui non avrei mai pensato in una situazione normale: lo accompagnai in camera mia e lo invitai a trascorrere la notte da me.
Nessuna malizia, nessuna falsa intenzione: anche il gesto che dall'esterno poteva sembrare più in malafede, con lui era semplicemente...normale.
Lo aiutai a sdraiarsi sul letto a due piazze e mi accoccolai accanto a lui, con la testa sulla sua spalla, ignorando la rete che cigolava sotto il peso dei nostri corpi.
Noel mi guardò come se mi vedesse per la prima volta quella sera e piegò le labbra in un sorriso:
-Tu dormi così? -mi domandò, alludendo alla tuta di almeno 3 taglie in più della mia che indossavo e ai capelli raccolti in una crocchia in cima alla testa, nel tentativo di farli diventare meno piatti di quanto già non fossero.
Mi resi conto di quanto poco sexy e femminile apparissi in quel momento e avvampai, scostandomi da lui.
Ma Noel mi afferrò una mano dolcemente e riavvicinò la sua testa alla mia: -No, non ti allontanare.. Mi piaci, così.
Se possibile, quell'ultima affermazione mi fece diventare ancora più rossa, così sciolsi la crocchia, nascondendo il viso sotto la massa incolta di capelli, che ricaddero anche sul suo petto.
Prese una ciocca castana tra le dita e cominciò ad attorcigliarla, osservandone le sfumature rosse alla tenue luce della lampada.
Poi si fermò e mi sollevò il viso verso il suo.
Quando incontrai nuovamente i suoi occhi ebbi un tremito impercettibile.
-Noel.. -sussurrai, per timore che volesse oltrepassare il tacito limite che avevo imposto tra noi.
Sorrise, di quel sorriso che mi faceva sentire come se avessi tra le mani la cosa più importante del mondo.
Poi intonò in un sussurro:


"I (just) wanna talk tonight
'bout how you saved my life"


Improvvisamente gli occhi mi divennero lucidi e non riuscii a trattenere una lacrima traditrice. Cercai di asciugarla prima che Noel se ne accorgesse, ma lui fu più veloce e la raccolse tra le dita: -Tu... Sei la mia stella, il mio punto fermo; se tu sparissi, probabilmente capitolerei nel buio..
E con la voce tremante per aver confessato in pochi attimi più di quanto avesse mai rivelato, persino a se stesso, concluse intonando:


"So don't go away
Say what you say
Say that you'll stay
Forever and a day
In the time of my life"


E tra le sue braccia, accanto al calore del suo corpo e ascoltando il battito del suo cuore, finalmente mi sentii a casa.

(Fu la prima notte in cui non pensai a Liam.)




THE END (?)

   
 
Leggi le 4 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > Oasis / Vai alla pagina dell'autore: Jude02