idle idol
 

Lavorava in silenzio, Miyagi, chino sulla sua scrivania, preso dalla correzione di alcuni test da troppo tempo ammucchiati in un angolo dell’ufficio. Ogni tanto sbuffava, guardava fuori dalla finestra, tornava a grattarsi la testa e a chiedersi se fosse possibile, all’università, fare ancora errori del genere. 

Poi faceva un piccolo sorrisetto, appena accennato, e con la penna rossa segnava un numero tondo in cima al foglio. Se proprio si sentiva in vena, lasciava pure un paio di parole per far intendere allo studente gli errori commessi.

E Hiroki lo osservava, perso, senza sapere bene cosa fare, col cuore che batteva forte in petto. 

Era arrivato da poco ad insegnare in quell’università rinomata, incredulo lui stesso di essere arrivato tanto lontano in così poco tempo. E lì, davanti a lui, completamente assorto nel suo lavoro, c’era il professore Yo Miyagi, i cui studi gli avevano permesso di farsi in breve tempo un nome nel campo dei letterati, di diventare davvero qualcuno. Tempo addietro, Hiroki aveva letto un suo libro, ritrovandocisi completamente dentro, incantato dalle sue parole e dalle sue perfette maniere espositive. Non ci aveva messo molto per informarsi a dovere su tale personaggio e decidere che era proprio lui l’esempio che avrebbe dovuto seguire, che sulle sue orme avrebbe potuto fondare delle solide basi per arrivare anche lui al suo livello.

Aveva studiato, letto ogni singolo testo scritto da Miyagi e lavorato sodo per poter fare tanta più strada nel minor tempo possibile, ed ora ce l’aveva fatta.

Il suo idolo, la sua meta, colui che aveva illuminato la sua strada era lì, davanti a lui, in quella stessa stanza. Sarebbe stato il suo mentore per qualche mese, lui lo avrebbe aiutato ad ambientarsi in quell’enorme edificio che era l’università e con lui avrebbe diviso l’ufficio durante tutta la sua carriera. Il sogno di una vita era ora lì, tra le sue mani, che si stava realizzando e concretizzando sotto i suoi stupefatti occhi. 

Non sapeva bene cosa fare, ora. Doveva ancora presentarsi agli studenti e tenere la sua prima vera lezione, ma il materiale era già pronto, e si era ripetuto tante di quelle volte i discorsi in mente che avrebbe potuto ripeterli a memoria. Ma si sentiva in imbarazzo a non fare niente, mentre il suo sempai - ancora non gli sembrava vero poterlo chiamare così - stava tanto duramente lavorando. Nemmeno si accorgeva della sua presenza. Evidentemente doveva essere abituato a quei ritmi di lavoro pressanti. 

Chinò la testa verso i fogli che teneva tra le mani, diversi testi pieni di appunti che si era portato dietro per sicurezza. Per un attimo fu tentato di mettersi a rileggerli, giusto per far finta di star facendo qualcosa, ma bastò che rialzasse appena lo sguardo per incontrare due occhi grigi che, allibiti, lo fissavano dal fondo dell’ufficio. 

“Ma che cafone, non mi sono mica presentato!” aveva detto, sfilandosi dalla bocca un bastoncino di legno mangiucchiato del quale Hiroki non si era accorto prima.

“No-non serve, io…” 

“Miyagi Yo, professore di letteratura” si era presentato, con un sorriso, mentre allungava una mano aperta verso di lui. Hiroki rimase per un attimo in silenzio, limitandosi a ricambiare la stretta. Quando si accorse che Miyagi non sembrava intenzionato a lasciargliela, si affrettò a presentarsi a sua volta.

“K-Kamijou Hi--”

Un strattone e il fiato del sempai sul collo. 

“Scappa finchè sei in tempo…” il suo respiro vicino all’orecchio, le guance che subito si tingevano di un rosso vivo “Questa è una gabbia di matti.” 

Poi la presa sulla sua mano venne allentata e Hiroki poté tornare in piedi, stordito e senza aver compreso bene cosa fosse successo.

“Aaah? Vuoi che ti faccia fare un giro dell’università? Ma certo, che razza di mentore sarei altrimenti?” la voce giocosa di Miyagi, l’attimo dopo, lo lasciò ancor più confuso. 

Fece giusto in tempo a balbettare un “No, no grazie… Stava lavorand… Continui pu… ” che, di nuovo, un contatto inaspettato con il sempai lo fece irrigidire sul posto. 

“Non fare così, ti mostrerò tutto nei minimi dettagli! Susu, non si può non sfruttare un’occasione d’oro come questa per evitarsi il lavoro, no?”

Fu così che, senza neanche rendersene conto, e senza aver capito esattamente cosa fosse successo o con quale sequenza si fossero susseguiti gli ultimi avvenimenti, Hiroki si ritrovò a girare per l’università, con il braccio di Miyagi a circondargli il collo e quest’ultimo che sorrideva contento sproloquiando in continuazione.

Non ci volle molto tempo perché Hiroki si rendesse conto che il suo idolo, la sua meta, colui che aveva illuminato la sua strada, era un totale deficiente.

 

- Fine - 

 

 

 

Una breve one-shot tutta dedicata alla mia amata Miyoshi… Se la merita, di sicuro! 

Come dire, sia io che lei siamo silenziose fan del MiyagiHiroki - abbiamo i nostri motivi! -, per questo era d’obbligo scriverci qualcosa… Per adesso mi sono limitata ad un braccio intorno al collo, più in là magari esagererò pure >:D

A parte questo, se non sbaglio Hiroki nell’anime diceva di aver sempre provato un forte rispetto per Miyagi, quindi boh, credo non sia del tutto infattibile una cosetta del genere.

Il titolo sarebbe “Inutile/Pigro/Indolente idolo”… Più che altro mi piaceva come suonava xD

Non ho altro da dire, a chi non dovessero piacere loro come coppia, faccia finta che sia solo un rapporto di lavoro il loro o, boh, mi insulti pure u.u

Mi affido alle vostre anime gentili per sapere che ne pensate ^^

See ya,

 

By Ming